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Essenza dello Iaido: Il gesto in un universo
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Essenza dello Iaido: Il gesto in un universo
E-book160 pagine1 ora

Essenza dello Iaido: Il gesto in un universo

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Info su questo ebook

Quale è l’Essenza della pratica dello Iaido (Via della Spada)? “Praticando posso migliorarmi cambiando giorno dopo giorno la mia azione, ma l’unico vero cambiamento è su me stesso”. Questo pensiero che mi accompagna ormai da molti anni, è frutto di esperienze dirette che si sono sviluppa-te in oltre 60 anni di pratica di Budo ed altre arti giapponesi. La spada, il pennello, la tazza del the, l’arco, sono solo strumenti che ci stimolano e accompagnano in una ricerca che dura tutta la vita. Tale ricerca si concretizza, non in meriti o glorie, ma soltanto nel miglioramento di se stessi come persona. Attraverso la tecnica appresa è importante esprimere quello che è in noi: serenità, sincerità, amore e rispetto per quello che ci circonda.
LinguaItaliano
Data di uscita27 apr 2021
ISBN9788831381741
Essenza dello Iaido: Il gesto in un universo

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    Anteprima del libro

    Essenza dello Iaido - Maurizio Palombi

    61

    Prefazione

    Questo libro è dedicato allo studio e alla pratica della spada giapponese.

    Dopo circa sessanta anni di pratica del BUDO, ho deciso di raccogliere, in uno scritto, molte mie esperienze e conoscenze delle discipline che ho praticato.

    Nel testo che vi propongo, ho riunito gli argomenti cercando di dare una visione organica e organizzata dei principi che definiscono la pratica di tale disciplina. Spero che i contenuti descritti siano di indirizzo per i praticanti di grado inferiore, ma anche di sostegno per i gradi superiori.

    Non ho la pretesa di sostituire gli insegnamenti di grandi Sensei, che fino ad oggi mi hanno condotto per questa Via di ricerca, ma di cercare di portarvi a conoscenza della visione da me maturata dopo tanti anni di pratica.

    Per molto tempo ho praticato SHU (Via dell’allievo) seguendo i Sensei nei loro insegnamenti, e non ho mai cercato di organizzare una mia conoscenza oltre la pratica.

    Poi nei molti viaggi di studio in Giappone, ho pian piano approfondito la loro cultura e la loro società, comprendendo che dietro ogni semplice gesto quotidiano è celato un mondo di cultura e sensibilità umana, di cui noi occidentali vediamo solo la punta dell’Iceberg.

    Ho cercato, quindi, di entrare in maniera più o meno profonda in questo mondo a noi sommerso, per ricercare i principi e l’essenza della pratica secondo i vari canoni giapponesi.

    In questo testo alcuni concetti fondamentali vengono ripresi in più capitoli differenti. Questo avviene per sottolineare la interconnessione di tutte le componenti basilari, in una fusione naturale che è l’essenza dello iaido.

    Buona lettura!

    INTRODUZIONE

    L’aspetto Morale nella pratica della spada giapponese nello IAIDO.

    Quello dell'aspetto morale sotteso alla pratica dell’Arte della Spada Giapponese potrebbe sembrare un problema che non ha nessuna influenza sulla pratica della disciplina.

    Se però andiamo a vedere bene quello che impariamo: di fatto l'esecuzione di un kata (forma preordinata) comporta la simulazione di un combattimento e di una uccisione. Questo in effetti, un qualche problema morale lo potrebbe porre a chi ha sensibilità di animo, poiché anche se simulata si compie un’azione cruenta.

    Quale è la vera morale dello iaido?

    La morale di questa arte, che si pratica come Via spirituale, ha lo scopo finale della formazione e del miglioramento morale e di comportamento del praticante:

    Modellare la mente ed il corpo;

    Coltivare uno spirito vigoroso;

    Miglioramento morale attraverso un addestramento corretto;

    Tenere contatti umani cortesi, onorevoli e di stima;

    Associarsi con altri con sincerità.

    Quindi potremo definire che questi punti sono parte dell’essenza della pratica dello Iaido.

    Spesso i Maestri giapponesi ci dicono che prima di tutto, la vera essenza dello studio consiste nel non estrarre la spada e nel non farla estrarre al nostro avversario.

    Questo si ottiene per mezzo di un atteggiamento deciso e fermo, che riesca a dissuadere l'avversario dai suoi propositi.

    In questo tipo di atteggiamento è già possibile la vittoria, e solo se l'avversario continua nel suo proposito di attaccarci, noi possiamo a nostra volta sfoderare e, infine costretti da lui stesso, ucciderlo.

    Nella vita quotidiana sono molte le situazioni di conflitto, non necessariamente mortali ma comunque serie e importanti che accadono, ad esempio nelle relazioni di lavoro con i propri sottoposti o i propri capi, o in altri ambiti della vita comune.

    Ebbene, utilizzare l'approccio dello studio della spada, inteso come non sfoderare la propria spada, non far sfoderare all'avversario la sua può essere una vera occasione di crescita personale, cercando di alimentare le nostre relazioni con gli altri con questo principio basilare.

    LA PRATICA DELLO IAIDO È UN MODO PER FAR CRESCERE SÉ STESSI, PER CREARE UN ESSERE UMANO MIGLIORE.

    FONDAMENTA DELLA PRATICA DELLA SPADA GIAPPONESE

    "L'arte della scherma è addestrarsi in due cose:

    RI e JI".

    RI (ANIMO) JI (TECNICA)

    Yamaoka Tesshū

    Yamaoka Tesshū (Edo 10 giugno 1836 – 19 luglio 1888) è stato uno dei più famosi uomini di spada vissuti nel periodo della restaurazione Meiji.

    Note sul RIe JI

    Questi principi sono la base della spada giapponese, quindi validi per lo Iaido tradizionale e moderno.

    Chutaro Ogawa 9° dan Hanshi.

    " La legge di RI e JI è una, non si può dividere.

    Ma penso che sia più facile da capire se la dividiamo in due: per il momento, portiamo avanti il discorso separandole in RI (animo) e JI (Waza - Tecnica).

    Ma anche se si assimilano mentalmente queste leggi di RI, nella pratica di Ken (spada giapponese) non si può fare nulla se le braccia e le gambe non rispondono ai nostri comandi.

    Fare in modo che braccia, gambe e corpo arrivino a poter lavorare liberamente, è la pratica di JI, cioè la pratica di Waza.

    La pratica di RI e la pratica di JI sono come le due ruote di un carretto: se tutte e due si muovono assieme, comincia a funzionare.

    Queste due cose sono in origine una sola. Perciò è importante praticare in modo che diventino una cosa sola. Questo è spiegato nel "Fudochishin Myoroku".

    Takuan Zenji nel Fudochishin Myoroku considera una pratica di RI e una pratica di JI.

    " Prendiamo come riferimento la nostra arte marziale. Poiché il principiante non sa nulla né della posizione del corpo né di quella della spada, la sua mente non si ferma da nessuna parte. Se un uomo lo attacca con la spada, egli semplicemente affronta l'attacco senza avere nulla in mente.

    A mano a mano che studia diverse cose, gli viene insegnato come assumere una corretta posizione, come tenere la spada e dove porre la mente, allora la sua mente si fermerà in molti luoghi. In questo momento, se vuole colpire un avversario si troverà in una condizione di estremo disagio. Successivamente, man mano che passano i giorni e col tempo accumula esperienza, né la posizione del corpo né il modo di afferrare la spada saranno più di peso per la sua mente. La sua mente diventerà semplicemente così come era all’inizio, quando non sapeva nulla e doveva imparare ancora tutto".

    Quattro livelli di RI e JI

    Il Maestro Yamaoka Tesshu è penetrato nel cuore di Ken e Zen (spada e conoscenza), e divide la pratica in quattro livelli:

    pratica di RI,

    pratica di JI,

    pratica di sintesi di RI e JI,

    pratica di dimenticare RI e JI.

    Yamanoka dice che:

    L'arte della scherma è addestrarsi in due cose: RI e JI.

    "RI è l'animo, JI è la tecnica. Quando l'addestramento si è accumulato, si arriva a un luogo misterioso che è la sintesi di RI e JI.

    Andando ancora più a fondo nell'addestramento, quando si dimenticano RI e JI, si ottiene il segreto della tecnica misteriosa che è ‘una spada affidata al cielo freddo’: si tempra da sé, da sé si batte alla forgia del duro lavoro di aguzzare la mente ed il corpo.

    Passano mesi ed anni, e in modo naturale arriva a sfociare nelle più profonde leggi del mistero. È come quando bevi l'acqua e sai se è fredda o calda. Questo si dice 'I Shin Den Shin' (da animo ad animo) ed è l'arte della spada della Scuola Senza Spada (Mutoryu)."

    PILASTRI DEL RI

    Ri è l'animo. L'animo è se stessi

    La Pratica di RI e JI sono le fondamenta su cui costruire la nostra pratica.

    In questa rappresentazione grafica, ho cercato di sintetizzare in maniera metaforica, la costruzione dello Iaido, con la costruzione di un edificio.

    PILASTRI DELL PRATICA di RI.

    KEIKO (Pratica di RI)

    KOKYU (Respirazione)

    MOKUSO/ZAZEN (Meditazione)

    SHIN (Mente).

    Dopo i pilastri, su cui si baserà la costruzione dei nostri piani di pratica, arriviamo poi agli architravi che sosteranno la costruzione di ogni nostro livello di pratica.

    ARCHITRAVI DELLA PRATICA di RI.

    REIHO (Rispetto)

    KI (Energia)

    MUSHIN (Mente libera)

    FORMAZIONE DELLA PERSONA.

    I PILASTRI DEL RI

    La pratica di Ri:

    Nei tempi passati, in Giappone chiedevano ai principianti almeno tre anni di duro lavoro. Oggi i tempi sono cambiati, la vita moderna ci ha riempito di tante cose, molte inutili altre solo di abitudine, e altre perché seguiamo le tendenze sociali. Ora se credete in una cosa, fatela bene. Eliminate le cose superflue e dedicate la maggior parte del vostro tempo disponibile ad una cosa che vi formerà anche nella vita di tutti i giorni.

    RI è l'animo. L'animo è se stessi.

    Nella pratica del Ken no Michi (Via della Spada) come formazione dell'uomo, prima di tutto bisogna conoscere il proprio animo.

    Molti Sensei mi hanno raccontato che per preparare il loro esame di 8° Dan Hanshi, si alzavano presto la mattina e praticavano solo kirioroshi con il bokuto per mille-duemila ripetizioni alla volta.

    Questo serviva per superare la pratica di RI anche ad alti livelli di grado.

    Nel Dojo del Maestro Yamaoka Tesshu (fine 1800) c'era l'usanza del tachigiri di un giorno.

    Questo vuol dire fare duecento combattimenti.

    Dopo avere fatto tre anni di Uchikomi, chi voleva si poteva proporre per farlo.

    Ma per fare duecento combattimenti, ci volevano oltre dieci ore.

    Quando si era fatto Tachigiri, si riceveva un Tare blu e i primi dodici scritti

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