Fantasy blues

Di Loredana Bottaccini

Il ritmo cadenzato del blues sembra guidarci nel mondo profondo di Loredana Bottaccini, che con versi puliti, frementi, immediati rivela le due anime della sua poetica. Se ama infatti perdersi in paesaggi brumosi che richiamano descrizioni dal sapore gotico, non trascura di certo momenti in cui affetti e sentimenti irrompono sinceri e coinvolgenti.
Davanti ai nostri occhi si dipanano così immagini di vita lontana, ricordi ancestrali, paesaggi di un’Africa solitaria o dell’Irlanda, terra amata e desiderata; la natura si popola di fanciulle che danzano lievi, i capelli al vento, lo sguardo ridente, farfalle capaci di colmare la sua solitudine, rondini che migrano verso oltremare…
Non è possibile rimanere insensibili a questo grido d’amore e ci accorgiamo di provare le stesse emozioni, di condividere lo stesso moto di meraviglia di fronte al creato.
Corrispondono anche all’animo della poetessa prati e giardini in cui crescono senza controllo piante e fiori selvatici. Una vita apparentemente fragile, alla ricerca continua di un calore regalato dal sole, metafora dell’amore che scalda il suo animo, altrimenti gelido e solitario. Solo l’amore, infatti, è capace d’infondere gioia, nella consapevolezza che la pace può nascere solo dalla capacità di leggere dentro noi stessi.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 10 mag 2021
• ISBN: 9788832928556

Anteprima del libro

Ferraro

Prefazione

Nello scrivere questa prefazione al libro di Loredana Bottaccini non ho potuto resistere alla tentazione di usare alcuni suoi versi. Prometto che lo spoiler sarà minimo.

Leggendo le sue poesie si ritrova un universo intero, dalla levità delle scarpette rosa, delicato strumento/ di celate torture dell’eterea danseuse che ricorda una porcellana di Capodimonte, a momenti decisamente aspri e olfattivi come in sotto il sole del Cane/ cede il catrame, ispirati ai terribili mesi di luglio nella città di Torino.

Le liriche della silloge, nel loro complesso, consentono una visione completa della poetica dell’autrice che parte da immagini di vita quotidiana, come quella della bionda bevanda, o delle pozzanghere e delle rondini che si radunano/ per svignarsela insieme, per arrivare a metafore esistenziali quali la mia vita è un giardino selvatico, transitando nei momenti di smarrimento della spola sperduta in una trama senza ordito o della arpa stonata, e giungendo alla certezza definitiva di Dio [che] è sempre presente.

Spesso gli accenni sono intimisti, numerose sono le poesie sulle proprie esperienze, toccanti sono quelle che raccontano dell’amore della mamma e per la mamma, scricciolo tremendo, ma lo sguardo di Loredana Bottaccini vi accompagnerà con originalità nell’osservazione della natura, ad esempio il profumo dei tigli ora sa di sale, e vi porterà a contemplare il cosmo e le sue bellezze, con i comici dubbi della cometa che vaga in attesa di sapere dove nascerà il Signore e i misteri dello tempo-spazio ricurvo e dell’antimateria.

Ermanno Girardelli

I tre compiti

Scopo di questo vivere

è seminare e coltivare

bellezza e benevolenza;

scoprire il mondo e godere

di ogni forma di esistenza

con sempre rinnovato stupore;

prestarsi aiuto vicendevole

e offrire amore

per rendersi più gradevole

il viaggio e la permanenza.

Beato chi assolve

questi tre compiti con fedeltà:

la sua vita riceverà l’alloro

della gioia e della gloria,

il suo ritorno sarà accolto con felicità

e la sua memoria,

lungamente onorata,

avrà fatto la Storia.

Antitesi

Arpa stonata

rondine sperduta

albero dai frutti striminziti

straniera e ospite della propria vita

separata da se stessa

profetessa di sventure

scrutatrice di mari in tempesta

e