Sette storie di amore e di arcano

Di Carlo Bertolini

Vive in Ecuador, mantiene una impronta ecologica sostenibile, ama il buon senso e propone l’abolizione delle religioni e del denaro. Considera doveroso dissacrare i molti protagonisti della storia che lo meritano, ridicolizzare le morali – troppo spesso da quattro soldi - e smontare i luoghi comuni, che conducono al razzismo, al sessismo e al classismo.

Ha scritto:
C’era una volta il mare (romanzo d’epoca)
Galassia 4603 (romanzo di fantascienza)
La leggenda del condor innamorato (romanzo “scapigliato”)
Anche le stelle si spengono (romanzo spy)
Bel tempo in Via Belenzani (romanzo sociologico)
La vera storia di Abramo Lincoln (parodia romanzata)
Un Natale indimenticabile (racconto lungo)
Sia detto senza offesa (raccolta di saggi, abbastanza saggi)
La frutta della passione (raccolta di racconti erotici)
Sette storie di amore e di arcano (raccolta di racconti “esoterici”)
Io sono un animale (raccolta di racconti “animalisti”)
Veri miracoli (raccolta di racconti “ecologici”)
Paese di bestie (romanzo poliziesco)
E inoltre: articoli, operette economiche, comics, manuali e testi didattici. Ha curato una cinquantina di pubblicazioni di carattere tecnico.

• Lingua: Italiano
• Editore: GPM EDIZIONI
• Data di uscita: 27 apr 2021
• ISBN: 9791220802284

Anteprima del libro

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CARLO BERTOLINI

SETTE STORIE DI AMORE E DI ARCANO

COLLANA SPAZIO AUTORI

Carlo Bertolini

SETTE STORIE DI AMORE E DI ARCANO

Collana Spazio autori

©Carlo Bertolini

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Quando l’amore si unisce all’arcano, succedono cose incredibili: difficili da capire, ma alla portata dei sensi.

LA GIACCA DEL CAMIONISTA

Alle sei del mattino, con il cielo già illuminato di rosso, il camion carico di cacao esce dalla città di Guayaquil, sul litorale equadoriano e attraversando risaie, piantagioni di banane e pascoli pieni di bestiame, si dirige sulle Ande.

A mezzogiorno il camionista pranza a Santo Domingo degli Tzacila e, peccando di gola, si concede pure un caffè, pur sapendo che gli provoca bruciore di stomaco.

All'uscita del parcheggio s’imbatte in una donna, suppergiù di venticinque anni, che sembra venire direttamente dalla spiaggia: calza le infradito, indossa abiti molto leggeri e, agitando vistosamente le braccia, chiede un passaggio.

Il camionista, settant’anni portati quasi alla perfezione, si ferma senza prestare attenzione alle gambe tornite che escono dalla minigonna, né al regio busto che spicca sotto la canotta. E’ stufo di viaggiare da solo, la radio non funziona e, dettaglio non da poco, da lí comincia la strada in salita.  - Dove va signorina? -

-A Quito! -

-Che peccato! Io vado a Latacunga...- se ne dispiace.