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Babbo: Ricordi di un figlio
Babbo: Ricordi di un figlio
Babbo: Ricordi di un figlio
E-book38 pagine26 minuti

Babbo: Ricordi di un figlio

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Info su questo ebook

A un certo punto ai figli comincia a mancare il padre e dopo anni dalla morte capiscono quanto è stata importante quella figura.
LinguaItaliano
EditoreIbex
Data di uscita14 set 2021
ISBN9791220845120
Babbo: Ricordi di un figlio

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    Anteprima del libro

    Babbo - Annibale Morsillo

    Prologo

    Non so perché, ma nell'ultimo periodo sto pensando e ricordando tantissimo babbo. Eppure sono passati undici anni dalla sua morte e stranamente ho qualche anno in più dell'età che lui aveva quando sono nato. Qualsiasi gesto che compio, quello che mangio, ciò che vedo in televisione mi fa pensare a lui. Quindi diventa per me necessario rimettere ordine tra i ricordi e cercare di capire quanto è stato, ed è ancora, importante per me babbo.

    Automobili

    Sono l'ultimo di tre figli. Quando sono nato babbo aveva quarantatre anni. Si era già realizzato professionalmente, con una macelleria che aveva dato tante soddisfazioni, sia economiche che morali. Poi decise di fare un salto. Chiudere la macelleria. Lo fece un anno prima della mia nascita, accettando l'offerta di lavoro propostagli da una cooperativa, che lo voleva come responsabile degli acquisti di animali per una serie di macellerie che si sarebbero affiliate in tutta la provincia. Anche questo lavoro cominciava a dare i primi risultati, ma non con le tempistiche ed i modi che lui aveva preventivato. Era un tipo di lavoro che gli lasciava tanta libertà nella gestione degli orari e nelle modalità di svolgimento delle attività. Per questo motivo io ricordo di aver passato tanto tempo con babbo, che molto spesso lavorava dal tardo pomeriggio fino a sera inoltrata, il sabato tutta la giornata e spesso anche la domenica mattina.

    Quante ore passate sulle sue auto per le strade di tutta la provincia. A proposito di auto, ha avuto sei Diana, tutte beige, ad esclusione dell'ultima che era rossa e una BX grigio metallizzato, con il sistema di sollevamento. Sempre auto alte, perché era in giro per tratturi e strade di campagna.

    Mi piaceva tantissimo girare in auto con lui. Guidava rispettando sempre il codice della strada ed andando sempre a meno della velocità massima consentita, molto meno, tanto è vero che era lentissimo, ma questo gli permetteva di gustarsi il viaggio. Sarà stato per tutti quei chilometri fatti con lui, in tanti anni e lentamente, che ho acquisito una capacità di viaggiare che mi permette di non sentirmi stanco anche dopo tante ore.

    Piccolo aneddoto. Durante i viaggi non era consentito accendere l'aria o

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