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Spettro Nero
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E-book140 pagine1 ora

Spettro Nero

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Alzati presto, lavora sodo, trova il petrolio - J. Paul Getty

SPETTRO NERO

Spettro Nero è un racconto ambientato tra il Paraguay e la Bolivia dei tumultuosi primi anni '30, quando l'oro nero prestava il proprio nome ad un gioco e ad una guerra per procura - Bolivia contro Paraguay - combattuta in nome di sinistri interessi petroliferi a livello internazionale, che puntano più di qualsiasi altra cosa a privare le due povere nazioni delle loro risorse nazionali per i propri fini. Mentre i primi colpi vengono sferrati in Paraguay durante una guerra che terminerà con la morte di centinaia di migliaia di uomini in nome dell'oro nero, una pericolosissima bestia si nasconde nel deserto, l'inospitale terra del Gran Chaco, uccidendo il bestiame dei nuovi coloni del paese sud americano, i mennoniti. 
Menno Pannabacker, capo mennonita, decide di chiedere l'aiuto dell'amico, Tumpa González, un indiano Guaraní del luogo e cacciatore esperto per dare caccia alla bestia, un giaguaro gigante noto come lo Spettro Nero. Il capo Guaraní, Capo Barrios, tuttavia, è furioso coi gringos poiché egli reputa colpevole uno degli europei per la morte di uno dei suoi uomini. Dopo un lungo dibattito, Pannabacker riesce ad ottenere l'approvazione del capo e, con  González alla guida della battuta di caccia, intraprende un viaggio per trovare e uccidere lo Spettro Nero.

Nel frattempo, in Bolivia, una spedizione petrolifera americana guidata da alcuni geologi che lavorano per la Standard Oil del New Jersey attraversa i confini del Paraguay, dove è stato promesso loro che avrebbero trovato petrolio oltre ogni loro aspettativa. Due imprese - una per ottenere ricchezze, l'altra per rappresaglia - sono in rotta di collisione, mentre attorno a loro la minaccia di una guerra imminente si fa sempre più vicina.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita25 giu 2021
ISBN9781667405346
Spettro Nero
Autore

James Dargan

James Dargan was born in Birmingham, England, in 1974. Coming from an Irish background, he frequently writes about that experience. As well as England, he has also lived in the United States, Ireland, and - for the best part of fifteen years - in Warsaw, Poland, his home from home from home.

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    Anteprima del libro

    Spettro Nero - James Dargan

    CAMPO VILLA MONTES

    Tutto ebbe inizio alla fine degli anni ‘20 dopo la scoperta del petrolio alle pendici delle Ande, a ovest del Gran Chaco. Il governo boliviano, sotto la direzione del presidente Hernando Siles Reyes, ambiva a far valere i propri diritti sulla regione, territorio autonomo del Paraguay, il vicino più a sud della Bolivia. Ora, nel 1930, i contrasti tra le forze armate di entrambi i paesi infuriavano al confine. Nel giro di pochi anni, sarebbe scoppiata una guerra senza quartiere, che avrebbe spinto due delle nazioni più povere del continente ad una lotta aspra e sanguinosa che sarebbe costata la vita di 100,000 uomini.

    Everett Salsbury, 30 anni, scese dal trimotore Ford che era appena atterrato sulla pista di atterraggio di Villa Montes, una cittadina all’estremità sud della Bolivia, vicina al confine con Argentina e Paraguay. Il volo proveniva dalla capitale La Paz. Salsbury era un agente della Standard Oil in New Jersey, l’azienda americana che aveva acquisito circa tre milioni di ettari di concessioni per il petrolio boliviano tra il 1920 e il 1922. Era lì per ispezionare il sito di scavo e le tecniche di trivellazione oltre che per altri sinistri motivi.

    Salsbury, nato a Bakersfield, California, era figlio di un operaio petrolifero arricchitosi lavorando nel campo petrolifero di Elk Hills al pozzo numero 1. Il padre di Salsbury, Joseph Salsbury, gli aveva lasciato in eredità l’amore per i soldi e una preziosa conoscenza di tutto ciò che riguardava il petrolio e gli affari ad esso connessi. All’età di quindici anni, Salsbury Junior, aveva cominciato il suo apprendistato. Imparava in fretta, e all’età di ventun anni aveva ottenuto un posto presso il rivale campo petrolifero di Coalinga, nella contea di Fresno.

    Sulla polverosa pista d’atterraggio ad attenderlo c’erano Rutherford Cleveland, direttore della divisione boliviana della Standard Oil, Germ n Pablo Villazón, rappresentante del governo boliviano, ed il colonnello Andrés José Ballivián, in tenuta militare, comandante del reggimento boliviano dell’area. Nell’ultimo anno, numerosi erano stati gli scontri tra le forze boliviane e quelle paraguaiane, in particolare lungo il fiume Pilcomayo e altri avamposti militari boliviani nella zona.

    Salve, signori, disse Salsbury, con indosso un cappello bianco marca Stetson, camicia bianca, borse Oxford in tweed marrone, nei suoi stivali marroni da cavallerizzo alti fino al ginocchio.

    Cleveland gli strinse la mano prima di presentarlo ai suoi due ospiti.

    Andiamo dritti al campo, disse Cleveland seduto sul sedile del passeggero anteriore mentre Salsbury saliva in auto, una Lincoln Roadster nera, di proprietà della Standard Oil.

    Quanto dista? chiese Salsbury, schiacciato tra Villazón e l’ufficiale.

    Dieci chilometri, rispose Villazón, prima di aggiungere con un sorriso, Credo che corrispondano a circa quindici delle vostre miglia americane.

    L’autista disse qualcosa in spagnolo a Cleveland.

    Parli Spagnolo? chiese Salsbury al suo collega americano, apparentemente sorpreso dalla cosa.

    Già. Sono qui da ben sette anni ormai. Ho dovuto. È l’unico modo per comunicare con i nativi, temo.

    La Bolivia meridionale ed il Paraguay meridionale – note come Gran Gacho – erano uno dei posti più inospitali della Terra. Se non ti ammazzava prima il caldo, ci avrebbero pensato per tempo serpenti e altri animali poco simpatici.

    *****

    Arrivarono al campo nel tardo pomeriggio.

    Questa è la tua tenda, disse Cleveland a Salsbury.

    La tenda era grande. Come sempre, la compagnia di Salsbury aveva provveduto all’essenziale: una scrivania, una sedia, un’amaca, il necessario per mangiare e bere e una lanterna. Sulla scrivania, giaceva una mappa del sito di scavo e della carta intestata.

    Grazie, disse Salsbury, togliendosi il cappello.

    La cena è alle otto. Ti manderò qualcuno.

    Bene.

    Salsbury mise giù la valigia, si sfilò gli stivali e saltò sull’amaca. Il viaggio da La Paz lo aveva sfinito.

    *****

    Alle otto precise, venne servita la cena nell’edificio principale nell’area petrolifera di Villa Montes: una casa di legno ricostruita da un precedente progetto. Attorno al tavolo sedevano i due americani, Villazón, Ballivián, ed un altro uomo, che aveva fatto il suo ingresso poco dopo che si erano seduti a mangiare. Salsbury, ormai brillo dopo aver consumato gli aperitivi a stomaco vuoto, era parecchio stupito.

    Ti presento Venacio Soler, Signor Salsbury, disse Cleveland, seduto alla destra di Soler. Cleveland sedeva a capotavola.

    Lieto di incontrarla, Signor Soler, rispose Salsbury.

    Il piacere è tutto mio, disse Soler. Dopo che Ballivián ebbe detto ai due americani di essere diretto discendente di un certo Generale José Ballivián, eroe della guerra Peruviano-Boliviana un secolo prima, Soler disse: Suppongo che il nostro stimato amico dall’altra parte del tavolo si stia chiedendo cosa faccia io qui. Soler guardò Salsbury con occhio attento. Salsbury allora guardò verso Cleveland.

    Soler era un argentino nato ad Asunción, Paraguay. Avvocato per formazione, ora lavorava per la Lega Patriotica Argentina, guidata dal Generale José Félix Uriburu, come ‘addetto allo sviluppo degli affari’.

    Il presidente argentino Hipólito Yrigoyen era stato accusato da molti oppositori a Buenos Aires di voler reprimere il contrabbando di petrolio dalla provincia di Salta verso la Bolivia. Soler si trovava in Bolivia per diversificare le future opportunità di affari della Lega Patriotica e per impedire al presidente di portare avanti i propri piani: era in atto un golpe al suo stadio embrionale volto a rovesciare Yrigoyen dalla sua carica, e quando sarebbe arrivato quel giorno, Uriburu ed i suoi seguaci volevano che il loro paese fosse economicamente forte. Uriburu dava il suo completo appoggio alla Standard Oil del New Jersey e voleva che la compagnia entrasse in competizione con la British company e la Royal Dutch Shell per le concessioni in Paraguay. Soler era stato assunto per questo lavoro.

    Non c’è alcuna ragione per cui un agente della Standard Oil possa entrare in Paraguay e negoziare. Non succederà mai, Signor Soler, disse Salsbury.

    Avevano terminato la portata principale e stavano passando al dessert.

    Non credo. Paghiamo Guggiari ad un prezzo molto più alto degli inglesi e le concessioni sono nostre, disse Soler.

    Salsbury non capiva. Se volevano negoziare, perché avevano trascinato dentro i politici?

    Ha ragione, disse Cleveland.

    Non capisco, perché sono qui? chiese Salsbury.

    Abbiamo bisogno che superi il confine, Signor Salsbury, e che trovi il petrolio che i paraguaiani e la Royal Dutch Shell hanno perso, disse Ballivián.

    Volete una spedizione geologica su larga scala?

    No, cominciò a dire Cleveland, vogliamo solo istituire pozzi di esplorazione – in modo da ridurre i costi e ridurre i rischi.

    Ma abbiamo bisogno di ingegneri esperti, consultare geologi, operai, di una protezione militare. Sarebbe un incubo logistico in una zona dove imperversa la guerra.

    Il governo boliviano le fornirà tutto quello di cui ha bisogno, Signor Salsbury, il Gran Chaco ci appartiene di diritto. Vogliamo trarne un profitto, disse Villazón.

    Supponiamo che laggiù non ci sia petrolio, che si fa?

    Ce ne torniamo a casa. Il Signor Cleveland dice che disponete di due dei migliori geologi petroliferi del mondo, è così? chiese poi Villazón.

    Era così – Wilfred Cornell e Roger Easton-Bell.

    Attualmente non stanno lavorando nel bacino di Permian, in Texas, Everett? chiese Cleveland al collega.

    Certo, sì.

    La discussione continuò a tavola per parecchie ore.

    Salsbury era scettico finché non venne tirato fuori l’argomento relativo al suo compenso.

    La somma è sufficiente? Villazón chiese a Salsbury.

    L’americano non sapeva che dire.

    Credo che lo abbiate convinto, disse Cleveland agli altri ridendo.

    Salsbury disse che avrebbe dato una risposta ai boliviani dopo una buona notte di sonno.

    *****

    Il mattino seguente Salsbury andò nella tenda di Cleveland per parlare:

    Sveglia presto, eh? disse Cleveland, ancora sdraiato sull’amaca.

    Posso parlare con te? replicò Salsbury.

    Hai preso una decisione? gli chiese Cleveland, che ora cercava di scendere dall’amaca con difficoltà.

    Sì.

    E quale sarebbe?

    Accetterò, anche se è un suicidio.

    Oh, i soldi ne valgono la pena, disse Cleveland indossando gli stivali.

    *****

    Dopo colazione, Salsbury e Cleveland incontrarono i boliviani e Soler per dar loro la buona notizia.

    L’area petrolifera di Villa Montes era piccola in confronto a quelle in California o in Texas, ma bisognava pur cominciare da qualche parte. Erano arrivati a quattordici pozzi, a partire dal primo agli inizi del 1924. Il dipartimento di Tarija aveva altri

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