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Un capitano nel letto: Harmony Destiny
Un capitano nel letto: Harmony Destiny
Un capitano nel letto: Harmony Destiny
E-book148 pagine2 ore

Un capitano nel letto: Harmony Destiny

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Info su questo ebook

Cinco Gentry, esperto di sicurezza, si trova tra le mani una patata bollente. Deve dare ospitalità a un capitano dell'Aviazione degli Stati Uniti, "Frosty" Powell, costretto a nascondersi per un po', in quanto testimone dell'uccisione del generale VanDerring. Al suo arrivo, però, Cinco rimane letteralmente pietrificato: si tratta di una donna alta e dalla bellezza sensuale. Accidenti, non sarà affatto facile gestire la cosa.
LinguaItaliano
Data di uscita9 apr 2021
ISBN9788830527836
Un capitano nel letto: Harmony Destiny
Autore

Linda Conrad

Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano.

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    Anteprima del libro

    Un capitano nel letto - Linda Conrad

    Copertina. «Un capitano nel letto» di Conrad Linda

    Titolo originale dell’edizione in lingua inglese:

    The Gentrys: Cinco

    Silhouette Desire

    © 2003 Linda Lucas Sankpill

    Traduzione di Leonora Sioli

    Questa edizione è pubblicata per accordo con

    Harlequin Books S.A.

    Questa è un’opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o

    persone della vita reale è puramente casuale.

    Harmony è un marchio registrato di proprietà

    HarperCollins Italia S.p.A. All Rights Reserved.

    © 2004 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano

    eBook ISBN 978-88-3052-783-6

    Frontespizio. «Un capitano nel letto» di Conrad Linda

    Prologo

    Importante proprietario terriero disperso in mare con la moglie.

    La guardia costiera ha annunciato ufficialmente la fine delle operazioni di ricerca e salvataggio di T.A. Gentry IV, e della moglie Kay, proprietari del Gentry Ranch, a Costillo County.

    Scomparsa da cinque giorni, al largo della costa di Tortuga, la coppia stava trascorrendo una vacanza sullo yacht di un amico, quando un uragano si è sviluppato nell’area in cui i Gentry erano ancorati l’ultima volta in cui sono pervenute loro notizie. Nonostante le lunghe e approfondite ricerche, non è stato possibile ritrovare né lo yacht né i corpi dei coniugi.

    Secondo quanto riferito dal proprietario, la barca era sprovvista del sistema di segnalazione EPIRB e non è stata intercettata nessuna chiamata di emergenza.

    La coppia lascia tre figli. T.A. Gentry V, di diciannove anni, Callon Aaron, di diciassette, e la piccola Abigail Josephine, dodicenne.

    Un servizio funebre in memoria dei due dispersi si terrà il 24 di questo mese, presso la Community Church, a Gentry Wells.

    1

    Un rumore secco fece eco tra le colline ancora sonnecchianti del Texas. Cinco Gentry chiuse il cellulare con decisione, domandandosi se aveva preso la decisione giusta, o se piuttosto non si fosse cacciato in un terribile pasticcio.

    Il suo amico e socio, Kyle Sullivan, lo aveva chiamato dalla vicina San Angelo, a quell’ora del mattino, per chiedergli un favore. Vale a dire, ospitare al ranch un cliente per motivi di sicurezza. La persona in questione era un vecchio compagno d’aviazione di Kyle, di nome Frosty, che al momento si trovava in un mare di guai.

    Offrire protezione e sicurezza. Questa, in effetti, era la sua passione, tanto che aveva costituito con Kyle una società di servizi di sicurezza su Internet. Non aveva quindi potuto rifiutare l’incarico. Anche perché si era illuso che buttarsi in un nuovo progetto lo avrebbe aiutato a non pensare ai fallimenti della sua vita privata.

    Dopo la deludente conversazione avuta la sera prima con suo fratello e sua sorella, quella mattina all’alba Cinco s’era trovato ancora una volta davanti alle tombe, vuote, dei suoi genitori, nel cimitero del ranch.

    Maledisse le quattro generazioni di Gentry che lo avevano preceduto e, dando un calcio a un’erbaccia che spuntava dal terreno, maledisse soprattutto quelle due lapidi, che non avevano mai potuto rispondere a nessuna delle sue domande.

    Dannazione! Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di poter parlare ancora una volta, una sola volta, con i suoi genitori. Si sarebbe fatto dire dove diavolo erano finiti, dopo quel maledetto uragano. E poi avrebbe domandato loro come doveva comportarsi per tenere a bada Cal e Abby.

    I suoi genitori gli avrebbero saputo dare delle risposte. Non come queste due lapidi, mute e beffarde, che per ben dodici anni avevano ascoltato i suoi sfoghi, senza mai lasciare uscire una sola parola di conforto.

    Silenzio.

    Anche in questo caso Cinco ottenne la risposta di sempre. Un silenzio che pareva volergli ricordare, una volta di più, che lui non avrebbe mai potuto conoscere la verità.

    Si guardò attorno. Gli si apriva davanti un panorama incantevole. Da una parte della collina su cui spuntavano le tombe di famiglia, la luna calante imperlava di un fioco bagliore i pioppi e regalava riflessi bluastri alla brina mattutina. Dall’altra, invece, i primi raggi di sole cospargevano una tenue luce arancione sulle dolci creste delle colline. Si trattava senza dubbio di uno spettacolo assai suggestivo, che non riuscì però a regalargli alcuna emozione. A dire il vero, davanti agli occhi lui aveva solo lo sfumato ricordo dei volti dei suoi genitori.

    Da quando erano scomparsi, Cinco si era dovuto occupare da solo sia del ranch, sia di Cal e Abby. Ma avrebbe volentieri rinunciato al ruolo di capofamiglia, pur di riavere suo padre. Quel padre che gli aveva insegnato a credere nei sogni e a impegnarsi per farli diventare realtà. Quello stesso padre che, scomparendo, lo aveva invece obbligato a rinunciare a tutti i suoi sogni per dedicarsi al ranch.

    Ora, infatti, la sua priorità era quella di tenere unito ciò che era rimasto della sua famiglia, e prendersi cura di Cal e Abby. Cosa tutt’altro che facile, considerando che i due erano testardi come muli e che raramente, per non dire mai, lo stavano ad ascoltare.

    Tutto ciò che Cinco desiderava era che suo fratello e sua sorella non finissero nei pasticci. Peccato che né l’uno né l’altro se ne volevano rendere conto.

    Un’ora più tardi, mentre era in cucina ad aspettare l’arrivo dell’amico, Cinco cominciò a sospettare che Kyle si fosse perso. Strano, infatti, che non fosse ancora arrivato. Forse, visto che era da molto tempo che non veniva al ranch, non ricordava più la strada.

    Prese il giubbotto, il cappello e le chiavi di un furgoncino e uscì di casa per andare a cercarlo.

    Però non appena mise piede sul primo gradino dell’ampio portico di legno, vide una nuvola di polvere sollevarsi nel cortile, in mezzo alla quale, un secondo più tardi, intravide una berlina inglese di color verde. Era lunga, bassa e dalla linea elegante, vale a dire quanto di più inadatto esistesse per percorrere le strade sterrate delle colline del Texas occidentale! Ma, del resto, da un tipo raffinato e un po’ snob come Kyle non ci si sarebbe potuti aspettare nulla di diverso! Se questo Frosty aveva le stesse manie, non osava immaginare l’impressione che gli avrebbe fatto il ranch.

    Appena la berlina si fermò su un lato del cortile, Cinco vi si avvicinò, curioso di scoprire che tipo di persona fosse questo Frosty. Ma, per alcuni istanti, non poté vedere altro che un... fondoschiena coperto da un tessuto color kaki, visto che il misterioso amico di Kyle uscì dalla macchina tenendo il busto chino sul sedile anteriore, come se stesse cercando qualcosa. Solo da un esame più attento, si rese conto che quello non era un fondoschiena qualunque, ma il più sexy che avesse mai visto in vita sua! Accidenti! Chi...

    Mentre Kyle girava intorno alla macchina, sogghignando, il misterioso Frosty si alzò lentamente, rivelando di essere in realtà una splendida donna. La quale, voltatasi verso Cinco, lo guardò attraverso gli occhiali scuri da aviatore, senza aprire bocca.

    Dunque questa era Frosty Powell? Bello scherzetto! Se non fosse stata presente una signora, Cinco gliene avrebbe dette di tutti i colori! Frosty non poteva assolutamente restare al ranch!

    «Ehi, Gentry, che bello rivederti!» lo salutò Kyle, dandogli una pacca sulla spalla.

    Senza batter ciglio, Cinco continuò a osservare sbalordito la donna. Alta, in pantaloni kaki, maglietta, giubbetto di pelle testa di moro, aveva un aspetto davvero imponente.

    Toltasi gli occhiali, dopo essersi guardata intorno, lo squadrò con occhi critici da capo a piedi.

    Cielo, sembrava una guerriera vichinga! I capelli biondi erano imprigionati in una treccia, che le ricadeva sulla spalla destra. Gli occhi, di un blu intenso, avevano un’espressione fiera e decisa. A Cinco risultava davvero difficile riuscire a credere che una persona del genere avesse bisogno di essere protetta! Di sicuro quella donna sapeva badare molto bene a se stessa.

    «Frosty, questo è Cinco Gentry.» Kyle fece le presentazioni. «Cinco, lei è...»

    «Frosty Powell?» intervenne questo in tono meravigliato.

    «Esattamente.»

    Facendo un passo in avanti, la donna allungò una mano a Cinco. «Meredith Powell, capitano dell’Aviazione Americana, ormai a risposo. Piacere di fare la sua conoscenza, signor Gentry. Perdoni il mio amico Kyle. Sa, a volte dimentica che ho un nome.»

    Stregato dalla sua voce calda e armoniosa e colto alla sprovvista dalla sua energica stretta di mano, lui non riuscì a dire nulla.

    Certo che questa Frosty era una donna davvero... particolare, rifletté. Così diversa rispetto a quelle che aveva conosciuto in passato. Diversissima, poi, da Ellen, la donna che lui aveva amato tanto, e che si era illuso di poter amare per tutta la vita. Ellen aveva lunghi riccioli neri, e un sorriso dolce e un po’ indifeso. Ellen... Tossì, sforzandosi di non lasciarsi sopraffare dalla nostalgia. Liberò la mano del capitano e si rivolse all’amico. «Forza, entriamo a bere un caffè.»

    «Sì, prima però devo scaricare i bagagli di Frosty. Ci impiego un minuto.» Kyle si voltò per andare ad aprire il bagagliaio della macchina.

    Ma Cinco lo prese per un braccio e gli impedì di allontanarsi. «Prima è meglio che entriamo in casa, mio caro. E poi avrei bisogno di fare due chiacchiere in privato con te.»

    Quando entrò in casa, Meredith ebbe l’impressione di essere come Alice nel paese delle meraviglie. Durante la sua carriera aveva girato quasi tutto il mondo, e di posti bizzarri ne aveva visti tanti. Questo, però, li superava tutti! Più che una casa, sembrava il set di un film western, il cui protagonista era Cinco Gentry.

    Aveva sempre creduto che i veri cowboy, con tanto di cappello a falde larghe abbassato sulla fronte, jeans attillati e gli stivali a punta appartenessero soltanto alla cinematografia western. E invece eccone qui uno in carne e ossa. Uno che, tra l’altro, con il suo sguardo astuto e profondo, l’aveva messa subito a disagio. E le aveva anche fatto desiderare di andarsene al più presto da quel posto!

    «Datemi pure i vostri giubbotti.» Cinco appese i loro capi ai pioli che spuntavano da una delle pareti perlinate del corridoio, al di sotto dei quali erano sistemate, come sentinelle, diverse coppie di stivali.

    «Prego, accomodatevi in cucina. Il caffè è già pronto. Vi raggiungo subito» li esortò, indicando la porta al capo opposto del corridoio.

    Seguendo Kyle, Meredith si guardò attorno incuriosita. Se già dall’esterno quest’ampia casa a due piani, parte in legno, parte in mattoni, le era parsa un’insolita mescolanza di antico e moderno, gli interni non fecero che confermare questa sua impressione.

    I mobiletti rustici della cucina, tutti rigorosamente di legno e lavorati a mano, avevano uno stile abbastanza sorpassato. E se gli elettrodomestici, luccicanti e puliti, erano modernissimi, il mastodontico caminetto che dal pavimento si alzava fino al soffitto, parlava invece di un tempo lontano.

    Quasi frastornata da questa mescolanza di stili, Meredith, senza neanche accorgersene, allontanò una sedia dal tavolo di cedro e si sedette, proprio nel momento in cui Kyle le porse una tazza di caffè.

    «Molto carina, come casa, non ti sembra?» le domandò questi, tornando al bancone per versarsi dell’altro caffè.

    Alzando lo sguardo verso di lui, si accorse

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