Ama il momento e conservalo nel cuore
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Anteprima del libro
Ama il momento e conservalo nel cuore - Alberto Bezzi
ANTEFATTO UNO
Mentre, in pieno lockdown, stavo scrivendo Networking circolare, il mio primo libro pubblicato nel dicembre del 2021, mi sono imbattuto in un file word sepolto dal tempo.
L’avevo salvato molti anni prima con un numero, 7543, e appena l’ho visto, prima ancora di aprirlo, sono stato trascinato indietro nel tempo: febbraio 2007, aeroporto di Milano, volo per New York e destinazione finale Buenos Aires.
Partivo per dimenticare. Partivo per mettermi alle spalle una relazione finita dopo una convivenza durata tre anni.
Lo avevo già fatto in occasione delle altre tre relazioni finite precedentemente, perché il viaggio ha sempre rappresentato per me non solo una distrazione, un potente anestetico, ma anche un’occasione per vedere posti nuovi, conoscere altre persone, capire cosa la vita aveva in serbo per me dopo l’ennesimo fallimento sentimentale.
Mentre fissavo il file sul computer senza decidermi ad aprirlo, mi sono ricordato che avevo deciso di scrivere la cronaca di quel viaggio inviandomi i testi via sms. Ricordate vero come erano i telefonini nel 2007, 15 anni fa, senza whatsapp?!
Avevo iniziato mentre ero in attesa di imbarcarmi e avevo continuato fino al mio ritorno a Milano, un mese dopo.
Quel giorno però ricordavo poco di quanto avevo scritto durante quelle intense ed inattese settimane a Buenos Aires. Sapevo che avevo scritto di Dimitri, l’amico che mi aveva ospitato a casa sua a Buenos Aires, ma il resto era un po’ annebbiato dal tempo.
Mi chiedevo cosa mi tratteneva da aprire e leggere il contenuto del file, perché istintivamente sentivo che nelle pagine c’era molto più della cronaca di un viaggio fatto per guarire
.
Tutto nasce dai nostri sentimenti, anche da quelli più dolorosi, e nella vita tutto si collega e quel giorno ho capito che non era il momento per ripercorrere quanto accaduto durante quel viaggio in Argentina.
Allora decisi di non aprire il file e lo salvai ben in vista in un angolo dello schermo del mio computer.
Poi ripresi a scrivere le ultime pagine di Networking circolare, ripromettendomi di aprire presto il file e magari di scrivere un altro libro.
ANTEFATTO DUE
È aprile del 2022 e sono trascorsi quattro mesi da quando è stato pubblicato Circular Networking.
Il riscontro umano e professionale - che per me hanno pari importanza - è stato superiore ad ogni mia attesa, tanto che ho anche deciso di pubblicare la versione in inglese.
Ma adesso è venuto il momento di aprire quel famoso file che, paziente, mi attende da mesi.
Lo apro, inizio a leggerlo e non mi fermo più, assalito da ricordi, emozioni e antichi dolori che credevo di aver dimenticato.
Appena finito, tiro il fiato e, ancora una volta, penso a quanto è meravigliosa la vita, capace di disegnare traiettorie che sembrano disperdersi nel tempo e poi invece si ricongiungono, dando significato a fatti apparentemente distanti e, soprattutto, restituendoci il senso pieno del nostro percorso umano e professionale.
La lettura mi colpisce talmente che arrivo a chiedermi se la mia vita sarebbe quella che è - piena e soddisfacente sotto ogni punto di vista - e se io ora fossi qui a scrivere se non avessi fatto quel viaggio.
Può sembrare una domanda retorica, ma non lo è perché, come dice il protagonista di un bellissimo film - Le invasioni barbariche - è il senso che conta.
Rileggo nuovamente quel testo scritto da una serie di innumerevoli sms e per un attimo ho la tentazione di cambiare qualcosa, di aggiungere un aneddoto, un ricordo, un’emozione, ma poi mi fermo. Il racconto che ho scritto deve essere come una fotografia ritrovata dopo anni, da guardare con lo sguardo di oggi.
Decido quindi di pubblicarlo come l’avevo scritta e aggiungere dopo le emozioni e le considerazioni che mi ha suscitato.
Se siete pronti a fare un viaggio con me nel tempo vi auguro buona lettura e ci rivediamo dopo l’ultimo capitolo.
CAPITOLO UNO: LA PARTENZA DA MILANO
7.. 5.. 4.. 3.. devo girare di nuovo pagina, ma adesso questo nuovo primo capitolo del libro della mia vita lo scrivo sul serio.
Come? Con il telefonino!!
Certo, forse sarebbe più facile girare un video con una telecamera e poi far montare da qualcuno il tutto e fare un cortometraggio piuttosto che scrivere un libro, ma a costo di tornare con i crampi alle dita, stavolta lo faccio!
Oggi è il 10 febbraio 2007 e considerato che starò via un mese, di tempo ne avrò quanto ne voglio e quindi inizio subito, adesso, mentre sono all’aeroporto di Milano Malpensa in attesa che chiamino il volo per New York (sono in largo anticipo! Mi ha accompagnato Pool, soprannominato iceberg - di nome e di fatto - che conosco ormai da 25 anni).
Era da almeno 20 anni che pensavo di scrivere un libro. Mi son sempre detto: faccio un viaggio di un mesetto, senza programmare nulla, solo il volo, e poi mi metto bello tranquillo, magari davanti al mare o in qualche posto sperduto e scrivo tutto quello che di stupendo, bello e così stranamente entusiasmante la vita mi fa incontrare tutti i giorni.
Purtroppo le cose sono andate diversamente da come pensavo e questo viaggio lo faccio per superare un momento difficile, la fine di una relazione d'amore. Per me questa è la quarta volta, perché il viaggio che sta per iniziare lo faccio soprattutto per guarire le ferite di una storia d’amore appena finita.
Le precedenti sono state quelle con Daniela, Fiamma e Mary, durate rispettivamente 7, 5 e 4 anni.
E adesso è stata la volta di Renata. Una relazione finita il 18 Gennaio, dopo tre anni di convivenza. Le ragioni sono tante, ma se dovessi trovare una spiegazione direi che è finita per ragioni legate ai gravissimi problemi di salute dei suoi genitori. L’amore non era finito, quello no. Ho imparato che si può NON essere felici amandosi. Ebbene sì!
Considerato che ho 38 anni appena compiuti, direi che per quanto riguarda il mondo della coppia mi sto facendo piano piano un’idea (non oserei mai dire che ne capisco qualcosa, non fosse altro che per me nella coppia c’è una donna di mezzo e quindi sempre un mondo da scoprire…).
Quindi, con tutta la mia buona volontà, dopo 1000 tentativi e gli ultimi sette mesi vissuti veramente con l’angoscia di non riuscire ad aiutare la mia compagna, mi sono fatto un gran coraggio e sono uscito da casa (sua, perché la mia nel frattempo l’avevo affittata per andare a convivere a casa sua) con un trolley da viaggio per 2/3 giorni, in attesa di riorganizzare la mia vita per la quarta volta (certo che scrivere un libro con il telefono non è un’idea geniale, le dita ne risentono!!... forse era meglio scriverlo con carta e penna e poi trascriverlo???!!).
Quindi il libro dovrebbe essere anche un modo per guarire dal dolore di questa fine. Come per tutti i libri, il primo capitolo è l'inizio, che per me è questo viaggio. Spesso mi è capitato che gli amici o le persone che ho incontrato ovunque mi dicessero: Alby, tu devi scrivere un libro di tutto quello che hai combinato, un libro tipo quello di Fabio Volo, che è diventato famoso raccontando la sua normalità!!
Bene, adesso lo sto finalmente scrivendo, anche se prima di partire da Milano per Buenos Aires passando da NYC e Atlanta, sono stato tentato di non mettere in valigia il portatile, ma poiché amo lavorare e fare networking in ogni momento non potevo separarmene. E mi sono anche detto: se mi verrà davvero voglia di farlo, stavolta lo scrivo con sto pippero di telefono, un LG tribe senza correttore, con cui lavoro e vivo tutti i giorni. Almeno per questa volta vivrò anche con lui un rapporto diverso!!!
Sono sicuro che andrà tutto bene e sarà un'esperienza indimenticabile, come tutti i miei viaggi!
La mia vita è stata fino ad oggi così. Una continua storia ricca di avventure. Oltretutto questo libro lo scrivo per me stesso (come introspettivo e come memoria..) e per chi mi conosce. Il problema è come iniziare a staccare la spina.
Prima di partire ho affrontato i quattro