Siti archeologici Maya
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Info su questo ebook
La penisola maya offre centinaia di siti archeologici ricchi di storia e splendidi templi, piramidi, piattaforme, edifici amministrativi e altre sorprese.
Se amate la cultura maya, lo Yucatán è il luogo che fa per voi. Non è solo sede della città maya più visitata (Chichén Itzá) ma anche di altre località spettacolari come ad esempio Uxmal e Mayapán.
Questo libro è stato scritto apposta per chi vuole saperne di più su Dzibilchaltún, Chichén Itzá, Mayapán, Xcambó, Uxmal, di cui potrete trovare la descrizione dettagliata di ogni edificio presente nei loro siti archeologici.
Questo libro è pensato anche per viaggiatori che stanno pianificando un viaggio nello stato dello Yucatán e di visitare le rovine maya, un utile manuale per scoprire tutto ciò di cui avranno bisogno sui siti che visiteranno una volta in loco.
Io sono Sergio, autore e creatore di Mayan Peninsula, un progetto incentrato sulla cultura maya e la sua storia. Ho scritto questo libro appositamente per voi, enturiasti della cultura maya e viaggiatori che vogliono scoprire tutto sui pincipali siti archeologici maya dello Yucatán. Spero che vi divertirete nel leggerlo!
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Anteprima del libro
Siti archeologici Maya - Sergio Vazquez
Siti archeologici Maya
Sergio Vazquez
––––––––
Traduzione di Alessandra G.
Siti archeologici Maya
Autore Sergio Vazquez
Copyright © 2022 Sergio Vazquez
Tutti i diritti riservati
Distribuito da Babelcube, Inc.
www.babelcube.com
Traduzione di Alessandra G.
Babelcube Books
e Babelcube
sono marchi registrati Babelcube Inc.
SITI ARCHEOLOGICI DELLO YUCATÁN
· Chichén Itzá · Uxmal · Dzibilchaltún · Mayapán · Xcambó ·
www.mayanpeninsula.com
Pubblicato da digital-editorial
www.digital-editorial.com
© 2020 Sergio Vázquez
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna porzione del presente libro può essere riprodotta senza l’autorizzazione dell’autore. Per informazioni si prega di contattare l’autore all’indirizzo: sergio@mayanpeninsula.com
CHICHÉN ITZÁ. La bocca del pozzo degli stregoni dell'acqua.
Curiosità su Chichén Itzá
Storia di Chichén Itzá
La fase di sviluppo
Un nuovo stile architettonico
Una meta di pellegrinaggio
Il sito archeologico di Chichén Itzá
Il gruppo di Kukulkán
La piramide di Kukulkán
Il campo da gioco
Il tempio del giaguaro
Il tempio sud del campo da gioco
Il tempio dell’uomo barbuto
Lo tzompantli
Il tempio delle aquile e dei giaguari
Il tempio di venere
Il cenote sacro
Il gruppo delle 1000 colonne
Il tempio dei guerrieri
Il tempio delle tavole
Le mille colonne
Il colonnato settentrionale
Il tempio delle colonne scolpite
Il mercato
Il gruppo ossario
L’ossario
La piattaforma delle tombe
La piattaforma rotonda e la piattaforma di venere
Il chichanchob (la casa rossa)
Il tempio del cervo
Il tempio di Xtoloc
Il cenote Xtoloc
Il gruppo delle monache
L'osservatorio
Il tempio delle tavole scolpite
La casa delle monache
La chiesa
Akab Dzib
Le sacbés
La vecchia Chichén
Informazioni generali
Tasse di ammissione al sito archeologico di Chichén Itzá
Come raggiungere il sito
Consigli per chi viaggia
Raccomandazioni alla guida
UXMAL. La tre volte costruita
Fatti interessanti su Uxmal
Storia di Uxmal
Il sito archeologico di Uxmal
Il gruppo dell’indovino
La piramide dell’indovino
Il quadrilatero delle monache
Il quadrilatero degli uccelli
Il campo da gioco
La casa dell’iguana
Il gruppo del governatore
Il palazzo del governatore
Il tempio delle tartarughe
Gli edifici Chenes
La grande piramide di Uxmal
La torre colombaia
Il gruppo del cimitero
Il gruppo nord
Informazioni generali
Tasse di ammissione al sito archeologico di Uxmal
Come raggiungere il sito
Dzibilchaltún. Il luogo dove vi sono iscrizioni sulle rocce
Fatti interessanti su Dzibilchaltún
Il sito archeologico di Dzibilchaltún
Il museo di Dzibilchaltún
Il tempio delle sette bambole di Dzibilchaltún
Il gruppo centrale
Area a sud della piazza
Struttura 44
Area a ovest della piazza
Le strutture 45 nord e 45 sud
Area a nord della piazza
Struttura 36
La struttura 37
Area ad est del piazzale
La struttura 42
La struttura 43
Centro del piazzale
La cappella aperta di Dzibilchaltún
Il cenote Xlakah
Altre strutture al di fuori del gruppo centrale
La struttura 38
La struttura 46
Il campo da gioco di Dzibilchaltún
La stele 3
Il tempio permanente (struttura 57)
Informazioni generali
Tasse di ammissione al sito archeologico di Uxmal
Come raggiungere il sito
Mayapán. La bandiera dei Maya
Storia di Mayapán
Il sito archeologico di Mayapán
Il castello di Kukulkán
L’atrio dei re
Il lato nord del piazzale centrale
Il santuario dei teschi
Il tempio della maschera
La stanza delle tartarughe
Il lato est del piazzale centrale
Xini Nah
L’oratorio
Xbi Ac
Il tempio circolare
Altri edifici
Il tempio di venere
Il tempio dei guerrieri
La sala delle maschere del dio Chac
Il tempio dalle nicchie dipinte
Il tempio del pescatore
Il tempio del cenote Chen Mul
Santuari, altari e piattaforme
Informazioni generali
Come raggiungere il sito
Xcambó. Il luogo dove avvengono gli scambi
Le relazioni tra Xcambó e altre città maya
La popolazione e gli edifici di Xcambó
La storia di Xcambó
Immagazzinamento e produzione di sale a Xcambó
Il sito archeologico di Xcambó
La piazza principale
La piazza est
La piazza ovest
La piramide delle maschere di Xcambó
La cappella della vergine di Xcambó
Alcune caratteristiche di Xcambó
Informazioni generali
Come raggiungere il sito
CHICHÉN ITZÁ. La bocca del pozzo degli stregoni dell'acqua.
Chichén Itzá è stata una città cosmopolita, caratterizzata da una grande apertura verso altre culture e all'interazione con esse, cosa che ha contribuito al suo sviluppo e l'ha resa differente da altre città maya del periodo Classico. Questo luogo rappresenta l'esempio più completo e spettacolare della combinazione delle culture maya e tolteca, che è fiorita e ha raggiunto una ragguardevole estensione grazie all'influenza dei colonizzatori
provenienti da Tula.
Ubicazione
Chichén Itzá si trova nello stato dello Yucatan, in Messico, 120 km a sudest della capitale Merida e 200 km a sudovest della città di Cancùn.
Periodo di occupazione
Il periodo di occupazione di maggior rilievo di Chichén Itzá è stato diviso in tre fasi; una corrispondente agli anni tra il 550 d.C. e l'800 d.C., corrispondente a un periodo di occupazione maya; una seconda che va dall'800 all'anno 1000, identificata come una fase di transizione durante la quale coloni provenienti dal Messico centrale hanno creato una nuova cultura con i Maya, definita maya-tolteca; e un'ultima corrispondente al declino della città, dal 1050 al 1300.
Elementi stilistici e architettonici di Chichén Itzá
Le fonti archeologiche e la tradizione storica offrono interessanti indicazioni per lo studio degli aspetti stilistico-architettonici di questa città dello Yucatan, caratterizzata da un’evidente combinazione di due culture differenti.
Numerosi elementi decorativi di Chichén Itzá, specialmente in forma di sculture e bassorilievi di pietra, testimoniano una forte presenza del culto di Quetzalcóatl, conosciuto come Kukulkán tra i Maya.
Kukulkán, il nuovo dio maya
Sono probabilmente stati i Toltechi a sovrapporre l’aspetto antropozoomorfo di questa antica e misteriosa divinità, lascito della civiltà di Teotihuacan, all'eroe culturale Ce Acatl Topiltzin Quetzalcóatl, mitico re della leggendaria città di Tula, identificata da molti archeologi con la cittadina di modeste dimensioni portata alla luce nello stato di Hidalgo. Quetzalcóatl, dopo molti anni di regno sulla città di Tula e i suoi abitanti, venne detronizzato dal suo malvagio fratello Tezcatlipoca, evento accaduto, secondo le fonti, nell’anno 987.
Differenti tradizioni circa il destino di questo eroe civilizzatore si intersecano e sovrappongono: secondo una di queste, sarebbe emigrato verso est con un gruppo di seguaci, verso il territorio dello Yucatan, raggiunto probabilmente via mare. Ciò sarebbe coerente con documenti yucatechi di epoca coloniale, che narrano l’arrivo a Chichén Itzá di una figura di nobile lignaggio, acculturata e distinta, a cui i Maya hanno dato il nome di Kukulkán, che in yucateco significa esattamente serpente-quetzal
, o, più semplicemente, Serpente Piumato
.
Non vi è dubbio che abbia portato a Chichén Itzá molte conoscenze, in particolare nel campo delle arti e della medicina, così come della cultura della propria terra natia, la cui assimilazione da parte dei locali deve aver dato forte propulsione allo sviluppo e prosperità della città.
Molti storici hanno interpretato la tradizione orale e le fonti di epoca coloniale come una versione romanzata
degli eventi realmente accaduti; gli invasori
di Chichén Itzá furono probabilmente esuli di stirpe tolteca, espulsi da Tula. Dalla fine del decimo secolo in poi, Chichén Itzá ha assunto il ruolo di città cardine dello Yucatán; la sua architettura rappresenta un ibrido di elementi ereditati dalla tradizione maya classica, elementi di stile Puuc e di nuovi contributi toltechi.
Sacrifici umani a Chichén Itzá
Ciò che inevitabilmente sorprende e impressiona coloro che si fermano a visitare le vestigia di questa prestigiosa area archeologica sono le evidenze di cultura materiale connessa alla pratica di sacrifici umani. Questi sono sempre stati praticati nello Yucatan e in altre regioni maya e i Toltechi hanno ulteriormente enfatizzato questi rituali, come evidenzia lo tzompantli, l’altare di teschi, su cui venivano inchiodati i teschi delle vittime decapitate.
Un cenote sacro unico nel suo genere
A Chichén Itzá, il culto del cenote sacro è rimasto attivo fino al tempo della conquista, un pozzo nelle cui profonde e torbide acque le vittime venivano gettate per compiacere Chac, dio della pioggia.
Il termine "cenote" adottato dagli Spagnoli è in realtà una deformazione della parola Yucateca tz-onot, che veniva utilizzata per definire pozzi naturali di forma circolare causati del collasso di strati calcarei, in un tipico esempio di carsismo.
In molte località, i cenotes venivano usati come pozzi adibiti al sacrificio di vittime umane ed erano considerati ingressi per Xibalba, il regno dell’Aldilà.
È stato un importante centro cerimoniale maya durante quello che è conosciuto come il periodo Classico, solitamente fissato tra il V e il X secolo, rimanendo tale anche successivamente all’arrivo degli spagnoli in Messico. Lo splendore di questo periodo include alcuni degli edifici ancora oggi preservati, come il tempio dei tre dinteles e la casa delle monache, anche se le strutture più emblematiche sono quelle erette in periodi più recenti. Durante il X secolo, i Toltechi hanno occupato Chichén Itzá, dando inizio ad una seconda fase di prosperità durata due secoli, al termine dei quali è iniziata la disgregazione della civiltà maya.
Curiosità su Chichén Itzá
Ecco elencati di seguito alcuni fatti sulla piramide di Chichén Itzá e sul sacro cenote. A proposito: sapevate che c’è un cenote nascosto proprio sotto la piramide di Chichén Itzá?
Il canto del Quetzal
Di fronte alla scalinata della piramide di Kukulkán avviene un curioso fenomeno elettroacustico. Quando una persona batte le mani, il suono si propaga in un’eco distorta e riproduce il canto di un quetzal. Questa nuova attrazione è stata scoperta al termine del ventesimo secolo da alcune guide del sito.
Il cenote sotto la piramide di Kukulkán
Nell’agosto 2015 gli archeologi hanno scoperto un cenote sotto la piramide di Kukulkán.
Questa scoperta ha confuso i ricercatori, ma per un esperto di archeologia