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Storia della farfalla che imparò a volare
Storia della farfalla che imparò a volare
Storia della farfalla che imparò a volare
E-book68 pagine46 minuti

Storia della farfalla che imparò a volare

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Info su questo ebook

La magia è credere in noi stessi,
se riusciamo a farlo,
allora
possiamo fare accadere
qualsiasi cosa.
LinguaItaliano
Data di uscita8 mar 2023
ISBN9788874724598
Storia della farfalla che imparò a volare

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    Storia della farfalla che imparò a volare - Elisabetta Serughetti

    copertina.jpg

    Elisabetta Serughetti

    Storia della farfalla che imparò a volare

    Prima edizione: febbraio 2023

    In copertina: Pisanello, Ritratto di principessa estense, Museo del Louvre, Parigi.

    Proprietà letteraria riservata

    ISBN 978-88-7472-459-8

    © 2023 Elisabetta Serughetti

    © 2023 Panozzo Editore, Rimini

    via Clodia, 25 – tel. e fax 0541 24580

    e–mail: info@panozzoeditore.com

    www.panozzoeditore.com

    Dedicato ad Angela Profeta

    La magia è credere in noi stessi,

    se riusciamo a farlo,

    allora

    possiamo far accadere

    qualsiasi cosa

    Prima parte

    1

    Come sempre lei tornava.

    Di regola, accadeva un certo tempo dopo la sua partenza e la qual cosa avveniva sempre dopo l’oppressione da varie delusioni, lei affastellava inutili cataste di sogni improbabili.

    Non era mai dato il motivo delle sue partenze. Semplicemente partiva e prima di partire, rassembrava l’anima in un rito impresso nella mente il quale era sfocato da ombre che si dileguavano ad un solo sospiro ma quel rito era adatto alla sua persona.

    Anche quella sera, come era solito fare, sedute in veranda in quegli istanti fatti di un nulla che addormentava la luce del giorno, con tono di voce diluita in una sfumatura acquosa, lei volse lo sguardo alla madre.

    Buonanotte le disse.

    La madre sapeva, sapeva che chiedere era tempo sprecato, sapeva che non c’era una risposta, lei a casa tornava, sempre.

    2

    Quel giorno, le stelle intrecciarono la vita della giovane donna con parole colme di misteri. Misteri che solo un iniziato appartenente ad un ordine segreto poteva conoscere. Quell’uomo parlava di una grotta misteriosa sita in un piccolo paese arroccato sui monti dell’Appenino, in Italia, e di un Maestro che conosceva i riti di Esbat. Le sue parole avevano la forma di un fiore intinto nel miele posto davanti ad un alveare e lei aveva un assoluto bisogno di saperne di più. L’ascoltatrice voleva conoscere.

    3

    2114Km di pensieri. Solo alla fine di quei 2114 Km lei incontrò se stessa. Quella linea le insegnò a vivere con leggerezza i ricordi dormienti nel suo giovane cuore. Nel mondo gli astronomi gridavano alla congiunzione planetaria scritta nelle stelle, congiunzione che creava perturbazioni gravitazionali e magnetiche, una misteriosa forza. Lei a parole non avrebbe saputo dire che cosa era, ma sentiva che il nuovo viaggio l’avrebbe arricchita nello spirito, ecco, sì, di questo ne era certa e con quella certezza, lei partì.

    4

    Era notte fonda quando arrivò in quel paese arroccato sui monti, la luna grande e rotonda era straordinariamente bella e l’istinto le diceva, prendila, ma per tanto che allungasse il braccio la luna restava lì, ferma, altera.

    È meglio che io vada a dormire pensò.

    5

    Al risveglio si rese conto di essere volata in Italia ed ebbe la terribile paura, di essere stata una sciocca impulsiva ad aver creduto a parole dette da uno sconosciuto, la qual cosa la poteva portare in qualche guaio da cui uscirne sarebbe stata una impresa di non poco conto, ma di certo, lei non sarebbe tornata indietro.

    Uscì dal piccolo paese. Informazioni pubblicitarie annunciavano che lì a Fara San Martino, si erano fermati antichi eserciti maghi streghe e famosi alchimisti, ma a lei interessava una lunga strada sterrata dove un’insegna indicava il cammino da intraprendere. È il Cammino di Santiago de Compostela italiano pensò.

    6

    Tutt’intorno, i monti che coronavano la valle ravvivati dal sole di quel luminoso mattino le davano la sensazione di qualcosa di arcaico, qualcosa ormai dimenticato dall’uomo moderno ed era una sensazione insolita, singolare. Affrettò il passo. Voleva arrivare presto alla grotta, quel posto le piaceva e poi vide la casa, grande, una casa le cui finestre sembravano grandi occhi aperti sul mondo, due sedie postate al muro sembrava attendessero l’arrivo di qualcuno.

    7

    Decise di sedersi e poco dopo un uomo occupò la sedia accanto. Era un uomo a cui era difficile dare un’età. Il tempo

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