Rivoluzione rinnovabile
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Info su questo ebook
Il libro è incentrato sul ruolo particolare delle fonti rinnovabili nel contesto attuale, caratterizzato da rivoluzioni sociali, politiche e tecnologiche e da un passaggio storico cruciale per la conciliazione futura tra sviluppo ed ambiente. I nuovi equilibri industriali e geopolitici impongono una radicale rivisitazione di alcuni concetti pre-esistenti e il cambiamento dei rapporti tra tecnologia, società e vita quotidiana. Il libro è il secondo di una trilogia energetica.
Simone Malacrida
Simone Malacrida (1977) Ha lavorato nel settore della ricerca (ottica e nanotecnologie) e, in seguito, in quello industriale-impiantistico, in particolare nel Power, nell'Oil&Gas e nelle infrastrutture. E' interessato a problematiche finanziarie ed energetiche. Ha pubblicato un primo ciclo di 21 libri principali (10 divulgativi e didattici e 11 romanzi) + 91 manuali didattici derivati. Un secondo ciclo, sempre di 21 libri, è in corso di elaborazione e sviluppo.
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Anteprima del libro
Rivoluzione rinnovabile - Simone Malacrida
PREFAZIONE
di Claudia Bettiol
––––––––
Tradizionalmente, un libro sulle energie si sarebbe dovuto concentrare su numeri e bilanci energetici e magari su una analisi degli andamenti dei mercati dell’energia e sulle borse delle materie prime. Un libro sulle energie rinnovabili, poi, si sarebbe dovuto concentrare su bilanci ambientali, sui sistemi di incentivazione (tipo certificati verdi o conto energia) e sulle tecnologie che sembrano avere le migliori possibilità di sviluppo. Ma questo schema può funzionare solo nel caso che i cambiamenti avvengano con gradualità e lentezza, che siano più evoluzioni del presente che rivoluzioni dello status quo
.
Invece gli esperti di energie rinnovabili e di efficienza energetica oggi sembrano interessarsi più di geopolitica e di politiche industriali che di bilanci energetici. Che cosa è successo? Dal 2007 il mondo sembra aver perso l’equilibrio e nonostante molti politici cerchino di rallentare il cambiamento sperando che tutto torni come prima, la realtà è che la parola rivoluzione
, utilizzata in diversi contesti, è quella che compare più frequentemente sui giornali.
Rivoluzioni in Nord Africa, in Medio Oriente e in molte periferie di città occidentali, rivoluzioni industriali e tecnologiche, rivoluzioni della finanza e degli assetti politici, rivoluzioni digitali e generazionali. Non importa quale settore si stia investigando: i profondi cambiamenti sono orami in atto e sono tutti interconnessi. I confini geografici non sono sufficienti a capire le dinamiche che avvengono in una particolare area geografica perché ormai le connessioni sono globali e sono sempre contemporaneamente tecnologiche-sociali-economiche.
Un libro sulle energie rinnovabili, quindi, non deve più soffermarsi a descrivere come dovrebbe essere un mondo abitabile da 7-8 miliardi di persone che aspirano ad avere lo stesso stile di vita (e quindi gli stessi consumi energetici), ma deve indicare come accelerare e gestire il cambiamento. La parola cambiamento
, infatti, non ha per principio un’accezione negativa, e il passaggio da un sistema energetico basato su fonti fossili
ad uno su fonti rinnovabili
è sicuramente auspicabile. E’ una transizione che ha le stesse potenzialità di rivoluzione socio-economica che ha avuto la Rivoluzione Industriale.
Immaginare il passaggio da un modello di distribuzione energetica centralizzato
focalizzata su pochi grandi impianti di produzione, a un sistema distribuito con produzione predicibile solo con modelli matematici relativi ai sistemi complessi, significa cambiare tutti gli attuali protagonisti industriali presenti nella filiera energetica. Passare da poche decine di turbogas a molti milioni di pannelli solari (solo per fare un esempio di tecnologie note ma che non vuole essere esclusivo) significa cambiare la geopolitica dei sistemi industriali e dei paesi che avranno saputo assecondare la ricerca industriale e la nascita di nuove industrie.
Sapere che la produzione di pannelli si è spostata dall’Europa e dall’America alla Cina, e che ora la Cina sta delocalizzando in Malesia e Vietnam significa capire come cambieranno i rapporti fra i paesi. Ma significa anche capire come si evolverà la società. Nuove fabbriche significa nuova cultura industriale e tecnologica, tasse che si pagano in quel paese e che saranno ridistribuite aumentando il benessere dei residenti. Mentre da noi il modello finanziario generoso con le fattorie solari e non accompagnato da misure di sostegno alla ricerca e alla creazione di industrie, ha favorito soprattutto le speculazioni finanziarie e pochi altri fortunati. Ed in questo modo le ricchezze non vengono redistribuite sul territorio ma drenate da altre parti, magari in paradisi fiscali!
Chi si occupa di energie rinnovabili ed ha chiara questa visione, oggi ha l’obbligo morale di divulgare queste informazioni e di aiutare il proprio paese e la propria comunità a cogliere i vantaggi e le opportunità del cambiamento.
––––––––
Claudia Bettiol
INTRODUZIONE
ALLE SOGLIE DI UNA RIVOLUZIONE?
––––––––
Parlare di fonti rinnovabili ed energie alternative non è di certo originale. L’argomento, molto di moda oggigiorno, sembra essere stato sviscerato un numero di volte tali da non permettere alcuna aggiunta significativa al dibattito energetico, sociale e culturale che ha visto un vero e proprio boom negli ultimi anni.
Eppure non è così. Non lo è per un fatto banale, che gli scienziati, soprattutto i matematici, conoscono bene. La soluzione di un’equazione non dipende solamente dall’equazione (come è ovvio che sia) ma anche dalle condizioni al contorno
cioè da tutte quelle situazioni che delimitano e determinano il campo di azione dell’equazione e del modo di propagarsi delle proprietà dal problema iniziale alla soluzione trovata. Detto in altro modo, cambiando le condizioni al contorno, il medesimo problema ha differenti soluzioni ed evoluzioni.
Ed è proprio questa la situazione contingente ed attuale. Nell’affrontare la questione delle energie rinnovabili, sono subentrate delle nuove condizioni, mentre altre si sono modificate. In questa ottica, ha un senso ridefinire e riposizionare il ruolo delle fonti alternative per comprendere dove ci condurrà questa nuova soluzione.
Di certo, si avranno delle sorprese se si è abituati a ragionare con lo schema vecchio
e ci si renderà conto di ciò sia in questa introduzione sia nei capitoli del libro sia nelle conclusioni finali.
In questa sede, vanno introdotte quali sono state le condizioni al contorno che si sono modificate e quale è il nuovo contesto di fondo.
Su uno scenario mutevole, ma comunque previsto, si sono innestate delle vere e proprie discontinuità che hanno stravolto il panorama.
Ciò che era ampiamente previsto da numerosi studi e da ogni indagine sociologica è sostanzialmente l’idea che vi sarà un aumento degli standard di vita in modo molto diffuso sul pianeta e che, contestualmente, la popolazione umana aumenterà di numero, fino ai nove miliardi di individui nel 2050.
Questi due dati previsti portavano ad una semplice conclusione. La richiesta di energia mondiale aumenterà in modo consistente. Da qui la prima domanda: come fare a soddisfare questi nuovi bisogni energetici? E da questo quesito, discendevano le classiche previsioni e decisioni.
I punti di discontinuità rispetto a questa impostazione di massima, sono, invece, stati abbastanza numerosi e si sono susseguiti in modo assai pressante negli ultimi tre anni. Tra di essi citiamo:
- l’aumento del prezzo delle materie prime e, in particolare, del petrolio
- la crisi finanziaria del 2008-2010
- l’incidente alla piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico durante l’estate del 2010
- l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima nella primavera del 2011
- le rivoluzioni sociali in Medio Oriente e in Nord Africa del 2011
- la crisi dell’area europea del 2011, in particolare riferita alla Grecia, al Portogallo, all’Irlanda, alla Spagna e all’Italia
Per analizzare l’impatto di ognuno di questi fatti sul sistema energetico, sociale, geopolitico ed economico mondiale servirebbero interi libri dedicati ad ogni evento e ciò esula, ovviamente, dagli scopi di questo scritto.
Ciò che preme fare notare su questi eventi è che, presi singolarmente, non sarebbero stati in grado di scardinare un sistema in essere, ma se visti nella loro totalità danno un’idea molto reale di come la situazione attuale non è la stessa di quella ante-crisi. In altre parole, ciò che è stato scritto e previsto prima del 2008-2009 è in gran parte superato dalla realtà stessa. Allo stesso modo, le soluzioni previste prima del 2009 non sono più valide, proprio perché sono cambiate le condizioni al contorno.
A titolo di esempio, citiamo solo il fatto che l’energia nucleare e le previsioni sul futuro di produzione di energia elettrica tramite questa fonte non tenevano conto dell’impatto drammatico dell’incidente giapponese oppure nessuna indagine sociologica dei paesi arabi prendeva in considerazione la possibilità di un rovesciamento così rapido dei regimi esistenti.
In questo nuovo contesto, serve quindi un nuovo modo di concepire le fonti rinnovabili, non perché è bello o per riempire altre pagine di un libro, ma perché, visti i recenti cambiamenti, è diventata una necessità impellente se vogliamo davvero comprendere in quale modo indirizzare il cambiamento. Come sarà chiaro alla fine del libro, il cambiamento e il futuro avverranno comunque, anche senza il nostro consenso, dobbiamo solamente
scegliere se subire questo cambiamento, governarlo, comprenderlo o prevederlo.
Per esporre in modo nuovo ciò che è stato già argomentato, bisogna introdurre degli argomenti nuovi e delle possibilità che prima erano considerate puramente fantasiose, ma che ora sono reali e concrete potenzialità.
––––––––
Questo libro segue esattamente il filone appena esposto e lo fa sia in termini strutturali sia in termini sostanziali.
A livello di esposizione, i primi tre capitoli sono canonici
e classici
cercando di introdurre la questione delle energie rinnovabili nel contesto energetico esistente, descrivendo quali siano le fonti rinnovabili e vedendo il caso particolare dell’Italia. All’interno di essi, però, già vi sono i germogli del nuovo modo di approcciarsi al problema; quasi in ogni paragrafo, sarà già in messa in luce la nuova prospettiva e la nuova visione.
Nei capitoli centrali, il quarto, il quinto e il sesto, sono affrontati i punti principali della discussione e le basi della nuova prospettiva, rispettivamente nei legami con la ricerca, la politica, l’economia, l’ambiente e la società.
Un’attenzione particolare sarà data all’ambiente e ai disastri ambientali perpetrati dall’uomo in quanto il vulnus energetico verte attorno al concetto stesso di rapporto tra umanità e pianeta Terra.
Solamente partendo dalla ricerca si avrà quella spinta alle energie rinnovabili per renderle integrate, efficienti e funzionali, ma solamente approdando ad un livello geopolitico e sociale si potrà assistere a quel grande cambiamento planetario che è la nuova soluzione del problema energetico.
Il capitolo finale traccerà le previsioni future e prenderà corpo l’idea alla base di questo libro, quello della rivoluzione energetica fondamentale.
––––––––
I dati per una nuova rivoluzione ci sono già tutti. Abbiamo assistito nel passato della società contemporanea a due passaggi chiave, uno agli inizi dell’Ottocento e uno agli inizi del Novecento. In entrambi si è avuta una concomitanza di cambiamento tra aspetti sociali, industriali, culturali, politici ed energetici.
È facile costatare che la Prima Rivoluzione Industriale è avvenuta nei primi decenni dell’Ottocento, a seguito delle scoperte e delle ricerche fatte alla fine del Settecento su una particolare branca della fisica, la termodinamica. Queste ricerche focalizzarono l’attenzione sul carbone come fonte energetica per produrre vapore e cambiare così in modo fondamentale il concetto stesso di macchina e di lavoro.
A livello sociale, questo ha portato alla creazione dei grandi ammassi industriali, generando nuove e diverse problematiche rispetto al passato, come l’inquinamento, la catena di montaggio e creando, di fatto, una nuova classe sociale: il proletariato. Di pari passo, si andavano affermando nuove forme di gestione del potere che rimpiazzavano gli ultimi retaggi di aristocrazia feudale, sistema politico tipicamente legato ad una società agricola. Nello stesso tempo si andava diffondendo anche una nuova forma di comunicazione come quella dei giornali. È stato più volte sottolineato come il drastico cambiamento dei primi decenni dell’Ottocento non sia stato solo industriale ed energetico, ma anche politico, culturale e sociale e queste semplici considerazioni sono a supporto di questa tesi. D’altronde, è la stessa essenza pervasiva e totalizzante dell’energia ad implicare questo cambio prospettico globale.
Similmente, nei primi decenni del Novecento, la Seconda Rivoluzione Industriale, che ha imposto il petrolio come prima fonte energetica, ha avuto un corrispettivo politico nella costituzione in forma concreta (in realtà, vi erano già nel secolo precedente molto idee a riguardo) delle due grandi ideologie del ventesimo secolo, il comunismo e il capitalismo, e a livello di tecnologia dell’informazione nella comparsa del telefono, della radio e della televisione.
La società da qui scaturita è, a grandi linee, quella attuale, con usi e costumi che si sono adattati a tutto questo nuovo flusso energetico disponibile.
Negli ultimi venti anni, si è verificata una Terza Rivoluzione Industriale basata sui servizi e sull’informatica (per cui ormai si parla di società post-industriale) che è andata di pari passo con la fine del sistema produttivo di massa
e con l’avvento di una terza generazione di comunicazioni, data dalla rete Internet e dalla telefonia cellulare.
Ora, le discontinuità ricordate poc’anzi, hanno messo in luce che siamo alle soglie di una terza rivoluzione energetica, basata sulle fonti rinnovabili proprio perché sotto discussione è il modello vigente, basato su fonti non rinnovabili prevalentemente fossili che, non a caso, sono all’origine di tutti gli eventi di rottura ricordati in precedenza.
Così come in quelle già trascorse, una rivoluzione di tale fatta prenderebbe le caratteristiche della fonte energetica responsabile del cambiamento. Dal petrolio sono scaturite le Sette Sorelle, dalla natura intrinseca delle fonti rinnovabili potrebbe (e dovrebbe a rigor di logica) scaturire in modello distribuito bidirezionale.
A sua volta, ciò avrebbe delle conseguenze sul sistema economico e politico, come l’inizio di una nuova era democratica diffusa e un sistema economico più egualitario in una società che dedica sempre maggiore attenzione alla qualità della vita legata ad una visione più responsabile degli impatti ambientali, dell’efficienza energetica e di un uso più consapevole delle risorse a nostra disposizione.
Si capirà quanto questa rivoluzione sia possibile e dipenda da noi (e non tanto da organismi internazionali), solamente alla fine del libro, nelle conclusioni. In apertura, era necessario avere la comprensione della situazione e della peculiarità di questo passaggio storico al fine di ridisegnare la società del domani.
La scelta sta solamente a noi.
CAPITOLO 1
IL CONTESTO ENERGETICO
––––––––
Per introdurre correttamente le fonti rinnovabili, è necessario dapprima delineare quale sia il contesto energetico nel quale esse si collocano. Se non lo si facesse, si perderebbe quello sfondo fondamentale dato dalla cornice di riferimento e, pertanto, ciò che andremo ad esporre in questo libro sarebbe monco di una bussola tramite la quale orientarci nel districato dedalo di numeri, problemi e connessioni che l’energia stabilisce.
Il contesto energetico si caratterizza innanzitutto dal quadro mondiale, una visione dall’alto
sulle reali dimensioni del fattore energia e quale ruolo hanno le fonti rinnovabili in questo dato momento. Va da sé che, vista la dinamicità intrinseca in ogni cosa, questo quadro è destinato a mutare, anche in modo radicale, così come nel passato vi sono stati sconvolgimenti epocali.
D’altra parte, senza la comprensione del contingente attuale non vi è alcuna possibilità di carpire la strada verso il futuro.
Il contesto energetico è anche completato da due fattori concomitanti. In primis,