Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Il futuro dell'umanità
Il futuro dell'umanità
Il futuro dell'umanità
E-book49 pagine35 minuti

Il futuro dell'umanità

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

All’interno di questo saggio breve, l’autore effettua un'analisi geopolitica che guarda al futuro dell'umanità sulla base delle criticità dovute all'incompatibilità tra la finitezza delle risorse del pianeta ed il mantenimento dell'odierno modello economico fondato su di una continua ricerca della crescita.
LinguaItaliano
Data di uscita25 ago 2019
ISBN9788834175071
Il futuro dell'umanità

Leggi altro di Mirco Mariucci

Correlato a Il futuro dell'umanità

Ebook correlati

Scienze sociali per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Recensioni su Il futuro dell'umanità

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Il futuro dell'umanità - Mirco Mariucci

    Il futuro

    dell’umanità

    Guerre, stermini,

    tecnodittatura,

    collasso ecologico

    o decrescita felice?

    25 agosto 2019

    Mirco Mariucci

    Quarta di copertina

    All’interno di questo saggio breve, l’autore effettua un'analisi geopolitica che guarda al futuro dell'umanità sulla base delle criticità dovute all'incompatibilità tra la finitezza delle risorse del pianeta ed il mantenimento dell'odierno modello economico fondato su di una continua ricerca della crescita.

    Geopolitica ed economia

    A volte sono persuaso dall’idea che politici ed economisti stiano spendendo tutte le loro energie per inscenare il primo, e forse ultimo, tentativo di suicidio collettivo dell’umanità.

    Ma forse c’è un’altra spiegazione per la scelleratezza delle odierne politiche economiche.

    Gli esseri umani popolano un pianeta di dimensioni finite, con una disponibilità di risorse limitata.

    L’impatto antropico dovuto alle loro attività è così elevato da spingere oltre 15.000 scienziati a firmare un accorato appello nel quale s’invita l’umanità ad invertire la rotta, prima che sia troppo tardi. Ma come se niente fosse, gli esperti esultano perché per il 2018 si prevede una crescita del PIL mondiale pari al 4%.

    Io sinceramente mi chiedo che cosa ci sia da festeggiare.

    La temperatura globale aumenta, gli animali si stanno estinguendo, l’inquinamento peggiora e con esso aumenta l’incidenza delle malattie, nel mentre, gli economisti celebrano la crescita dell’economia, pur sapendo che ciò comporterà un maggior inquinamento, un ulteriore incremento delle malattie ed una minore sostenibilità.

    Che si continui pure a correre sempre più veloci proseguendo su questa strada, ma prima o poi ci si scontrerà con le conseguenze della propria stupidità. E l’impatto sarà violento, perché si dovranno pagare gli effetti cumulati in anni ed anni di abusi ecologici.

    Affinché questo scenario non si verifichi, ho deciso di dare un piccolo contributo, cercando di guardare al futuro di un’umanità di dormienti che sembrerebbe preferire l’estinzione al risveglio.

    A tal fine, analizzerò in modo qualitativo cosa potrebbe accadere qualora gli Stati continuassero testardamente a far crescere le loro economie, ignorando la finitezza della Terra.

    La necessità di un cambio di paradigma

    Nel 2017 l’Earth Overshoot Day, vale a dire il giorno nel quale l’umanità consuma interamente le risorse prodotte dal pianeta nell’anno corrente, è caduto il 2 agosto.

    Il trend storico è in peggioramento sin dal 1970, ultima data in cui le attività umane impiegavano un minor quantitativo di risorse rispetto a quelle prodotte dalla Terra nell’anno di riferimento.

    Attualmente, l’umanità consuma risorse che richiedono 1,7 volte la capacità rigenerativa annuale della Terra ma, ad oggi, dispone di un solo pianeta abitabile. L’ecosistema mostra i primi segnali premonitori di un probabile collasso.

    Ciò nonostante, le nazioni del primo mondo inseguono la crescita per non far fallire le rispettive economie, mentre i Paesi emergenti fanno registrare tassi di crescita da record, perché i capitalisti si sono messi in testa di voler replicare anche in quei luoghi i medesimi modelli di

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1