Mi ritorni in mente: Miti e icone dello sport italiano dagli anni del boom al nuovo millennio
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Il racconto di Dario Ceccarelli si legge tutto d’un fiato perché è pieno di aneddoti gustosi, riesce a suscitare emozioni, fa tornare alla memoria giorni felici della nostra vita e a introdurre con immediatezza anche ai più giovani figure affascinanti, ancora in grado di ispirare e stimolare i sogni di molti.
dalla Prefazione di Massimo Donaddio
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Anteprima del libro
Mi ritorni in mente - Dario Ceccarelli
La storia del nostro Paese si può raccontare anche attraverso le vicende di quei campioni e quelle campionesse che sono stati protagonisti anche fuori dal campo di gara e occupano un posto d’onore nel nostro immaginario.
C’è l’Italia del Boom con Felice Gimondi, figlio di una postina e di uno scaricatore di ghiaia, partito da Bergamo per arrivare a Parigi vincendo il Tour de France. E c’è l’Italia degli anni Ottanta e Novanta che corre con Pietro Mennea, Sara Simeoni, Alberto Tomba, un’Italia che vuole dimenticare il terrorismo, che vuole essere felice nonostante tutto. C’è Marco Pantani che cade tragicamente dopo aver dominato il ciclismo mondiale, e ci sono Paolo Rossi e Gianluca Vialli, immagini vincenti e sorridenti, quanto sfortunate e fragili. Ci sono Valentino Rossi e Federica Pellegrini, giovani icone del made in Italy, simboli di un’Italia che brilla anche quando il resto del Paese stenta.
E ce ne sono tanti altri per un Paese a immagine e somiglianza di chi, nello sport, per imporsi deve ogni giorno allenarsi duramente. Perché non sempre basta il grande talento.
Dario Ceccarelli. È nato a Milano nel 1955. Giornalista professionista dal 1986 e docente di giornalismo, ha collaborato con diverse testate, tra le quali l’Unità – per cui ha seguito 11 Giri d’Italia, 5 Tour de France, decine di classiche e diversi Mondiali di ciclismo e calcio –, Metropolis, Tuttobici e Diario.
È stato responsabile delle news di Radio 24 e oggi è tra gli opinionisti della redazione on line del Sole 24 Ore di cronaca e sport. È autore di Quasi nemici (Minerva Edizioni, 2021).
Dario Ceccarelli
MI RITORNI IN MENTE
Miti e icone dello sport italiano dagli anni del Boom al nuovo millennio
Il Sole 24 OREIl Sole 24 ORE
Progetto grafico copertina: Francesco Narracci
Illustrazione di copertina e interno: Pierluigi Longo
ISSN 977-1824876-997-30002
Il Sole 24 Ore – Sport
Registrazione in Tribunale n. 332 – 19.05.03
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ISBN 979-12-5484-2010
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Prima edizione: luglio 2023
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In California incontrai Muhammad Alì che per me era sempre Cassius Clay. Mi presentarono come l’uomo più veloce del mondo. Lui mi squadrò sorpreso e disse: «Ma tu sei bianco!». E io gli risposi: «Sì, ma sono nero dentro».
Pietro Mennea
La Sardegna mi ha dato affetto e continua a darmene. La gente mi è ancora vicina come se andassi in campo a fare gol. E questa per me è una cosa che non ha prezzo.
Gigi Riva
Indice
Prefazione
Quell’album di famiglia dell’Italia sportiva
di Massimo Donaddio
Capitolo 1
Felice Gimondi, campione tenace degli anni del boom
Capitolo 2
Giacomo Agostini, la leggenda del motociclismo italiano (prima di Rossi e Bagnaia)
Capitolo 3
Rivera & Mazzola, quell’infinita staffetta tra due icone del calcio milanese
Capitolo 4
Gigi Riva, campione schivo e fedele dal sinistro fulminante
Capitolo 5
Vittorio Adorni, il campione che rivoluzionò il ciclismo in Tv
Capitolo 6
Nino Benvenuti e la conquista dell’America
Capitolo 7
Walter Bonatti, il principe degli alpinisti che divenne fotoreporter d’avventura
Capitolo 8
Sara Simeoni, quel salto che portò in alto lo sport femminile
Capitolo 9
Pietro Mennea, la Freccia del Sud che fece correre anche l’Italia
Capitolo 10
Roberto Baggio, il campione fragile e irresistibile
Capitolo 11
Pantani sei un mito: la leggenda del santo scalatore
Capitolo 12
Alberto Tomba, il gigante dello slalom che cambiò la storia dello sci
Capitolo 13
Paolo Rossi, il centravanti che mandò l’Italia nel pallone
Capitolo 14
Gianluca Vialli, il bomber che ha sorriso alla vita
Capitolo 15
Valentino Rossi, il poster a due ruote del made in Italy
Capitolo 16
Federica Pellegrini, la Divina che tramutò l’acqua in oro
Ringraziamenti
Prefazione
Quell’album di famiglia dell’Italia sportiva
di Massimo Donaddio
«Mi ritorni in mente… bella come sei, forse ancora di più», cantava l’intramontabile Lucio Battisti in una canzone in effetti davvero indimenticabile, che fa da titolo al libro che avete tra le mani. Ritornano in mente, per chi le ha vissute, le storie sportive altrettanto incancellabili dei campioni che hanno di fatto costruito la memoria collettiva dello sport italiano. Veri e propri miti, professionisti le cui gesta hanno in alcuni casi sfiorato il livello dell’epica, punti di riferimento per generazioni di appassionati, orgoglio dell’Italia nel mondo.
Ne compone una bella e ricca galleria l’autore di questo volume, Dario Ceccarelli, cronista di lungo corso, già voce di Radio 24 e firma sportiva del sito del Sole 24 Ore, sulle cui pagine è sbocciato questo progetto editoriale. Una carrellata che parte dal Dopoguerra e giunge fino ai giorni nostri: da Felice Gimondi, grande campione della bici nato in una famiglia di umili lavoratori della Val Brembana, capace di imporsi nelle tre principali corse a tappe e di ottenere moltissimi successi nel corso di una carriera lunga e vincente; alla regina del nuoto Federica Pellegrini, la più straordinaria atleta italiana che si sia mai cimentata in una vasca piena d’acqua, ma in grado anche di accalappiare come poche altre le luci della ribalta sia in gara che fuori, con il suo carattere schietto e deciso.
L’idea forte che fa da filo conduttore a tutto il libro è, in realtà, quella di raccontare un pezzo della storia d’Italia, a partire dagli anni del Boom economico per arrivare al nuovo millennio, attraverso le vicende di questi indimenticabili protagonisti dello sport. Un modo per ricordare, anche ai più giovani che non li hanno visti all’opera, alcune figure carismatiche che hanno profondamente inciso nel nostro immaginario. Ognuno di essi, infatti, ci ha lasciato un ricordo, un gesto, un modo di dire, che ormai fa parte della nostra cultura e della nostra storia.
Si comincia, appunto, con l’Italia che, tutta insieme, compie il miracolo della Ricostruzione e il suo rilancio nel Dopoguerra, dove lo sport ha il suo valore simbolico fondamentale, anche nel cementare una società che pochi anni prima si era ritrovata lacerata da un terribile conflitto, vissuto anche tra connazionali. E qui il ciclismo fa la parte del leone, con Felice Gimondi, appunto, figlio di una postina e di uno scaricatore di ghiaia, ma anche con Vittorio Adorni, grande sui pedali nonché tra i primi sportivi a lasciare il segno in Tv, grazie all’intuito del mitico Sergio Zavoli, che ne farà un protagonista del suo Processo alla tappa
. Tra le figure eroiche del Boom ci sono anche l’asso del motociclismo italiano Giacomo Agostini, il pilota più titolato della storia del Motomondiale; Nino Benvenuti, il fantastico pugile che sbancò il Madison Square Garden di New York battendo l’americano Griffith in un match leggendario; Walter Bonatti, mito dell’alpinismo, che diventerà nella sua seconda vita anche scrittore, fotografo e documentarista di gran classe.
Negli anni Sessanta e Settanta il calcio si imporrà propriamente come lo sport nazionale, con tre campioni che hanno marchiato a fuoco quell’epoca: Sandro Mazzola, Gianni Rivera e Gigi Riva. Arriva poi l’Italia degli anni Ottanta e Novanta, che ha le gambe di Pietro Mennea e di Sara Simeoni e gli sci ai piedi di Alberto Tomba: l’Italia che corre, che vuole dimenticare gli anni bui del terrorismo, che vuole essere felice nonostante le angosce e la violenza.
Non può mancare in questa galleria di ritratti Marco Pantani, mito tra i miti, perché morto giovane e in maniera tragica dopo aver dominato il ciclismo mondiale e conquistato tutta Italia con le sue imprese. Ci sono ancora Paolo Rossi e Gianluca Vialli, simboli di un’immagine vincente e sorridente del calcio italiano, ma anche sfortunati e fragili, morti prematuramente suscitando commozione e rimpianti in tanti appassionati di sport. C’è Roberto Baggio, il Divin Codino, l’artista del pallone che ha incantato l’Italia con la sua classe e le sue pennellate deliziose, arrivando a un soffio dalla conquista del Mondiale.
E così si giunge ai giorni nostri, a Valentino Rossi e Federica Pellegrini, icone del made in Italy, di un’Italia che brilla anche quando il Paese non è altrettanto brillante, un’Italia che spesso rema contro corrente, a immagine e somiglianza di chi, nello sport, per imporsi deve ogni giorno allenarsi duramente. Perché non sempre basta il grande talento.
Il racconto di Ceccarelli si legge tutto d’un fiato perché è pieno di aneddoti gustosi, riesce a suscitare emozioni, fa tornare alla memoria giorni felici della nostra vita e a introdurre con immediatezza anche ai più giovani figure affascinanti, ancora in grado di ispirare e stimolare i sogni di molti.
Perché, chi più chi meno, tutti abbiamo bisogno di qualche mito, di qualche figura di riferimento che ci faccia volare sopra la nostra – a volte dura – quotidianità, che ci sappia strappare ai momenti di delusione, di stanchezza, di fatica. Personaggi a cui guardare con fierezza e orgoglio, che ci fanno entusiasmare, ci rappresentano al meglio, perché sono la parte migliore