BALMAMION Una vita in bicicletta
Di Carlo Mia
()
Info su questo ebook
Leggi altro di Carlo Mia
Quando le parole rimangono nel tempo. Lettera a Sofia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl calcio oltre la Guerra Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNoi e Spillo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPINK l'unicorno rosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAuschwitz “…la libertà ha il sapore di un’albicocca secca” Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNon servono parole Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSpecchiarsi senza specchio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Principessa Patatina Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa solitudine vissuta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniScritte da uno di voi. Raccolta di 60 poesie da leggere nel silenzio dei propri pensieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniClementina e Filippo. La principessa ed il monello Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDa Meroni alla Coppa Italia. Correva l’anno 1967/68 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIL DERBY ovvero il campionato in due partite Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTifavamo tutti per l'Olanda Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe inchieste del Commissario Gerbanti: La polvere sul comodino - Ritorno a casa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDal Paron alla sedia di Amsterdam Trent’anni di storia granata Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'adolescenza rubata Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVi dichiaro marito e moglie “i nostri primi 40 anni” Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cowboy e l'indiano... 50 di Toro e non solo, un racconto vissuto di un amore infinito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a BALMAMION Una vita in bicicletta
Ebook correlati
Corridori italiani al Tour de France Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI grandi campioni del motociclismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGiro d'Italia: Racconti e misteri in maglia rosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMi ritorni in mente: Miti e icone dello sport italiano dagli anni del boom al nuovo millennio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe leggende del motociclismo: Storie di coraggio, emozioni e passione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI grandi campioni del ciclismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGino Bartali, campione in bici e nella vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuel leggero vagabondare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCiclismo Storie Segrete: Retroscena, tradimenti e accordi proibiti dei campioni del passato e dei giorni nostri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAtletica Pievese e non Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl grande libro dei quiz sulla storia del Milan Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEd è il pareggio: storia insolita dei mondiali di calcio Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAyrton Senna: Occhi feroci, occhi bambini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTRAFILETTI. Pensieri in movimento. Second Lap Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni#Emozioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI campioni che hanno fatto grande il Milan Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe leggende della Formula 1: Storie di asfalto, curve e accelerazioni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’Italia in bicicletta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFausto e Costante: Le parole di chi li ha amati, vissuti e raccontati Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl romanzo della grande Inter Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe leggende del ciclismo: Da Gerbi a Pantani, tante grandi storie sui due ruote Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSoffri ma sogni: Le disfide di Pietro Mennea da Barletta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUn Secolo di Sport a Cosenza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni24 storie di bici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGrassetti: le corse, il pilota e l’uomo Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Moser E Saronni. Il duello infinito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMilan. Capitani e bandiere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSotto gli otto minuti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Milan dalla A alla Z Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe leggende del Milan. Sopra il Milan c'è solo il cielo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su BALMAMION Una vita in bicicletta
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
BALMAMION Una vita in bicicletta - Carlo Mia
Indice
Cover
Prefazione
Carlo Mia
BALMAMION
Una vita in bicicletta
Titolo | Balmamion. Una vita in bicicletta
Autore | Carlo Mia
ISBN | 9791221418637
© 2022 - Tutti i diritti riservati all’Autore
Questa opera è pubblicata direttamente dall'Autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l'Autore detiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell'Autore.
Youcanprint
Via Marco Biagi 6 - 73100 Lecce
www.youcanprint.it
info@youcanprint.it
L’inizio della saggezza è il silenzio
Pitagora
PREFAZIONE
Per mio papà la fatica fatta in sella, è stata ben ripagata dai successi ottenuti in carriera, dalle solide amicizie che ha costruito e dai riconoscimenti di stima e di affetto che ancora a tutt’oggi riceve.
Anche se a lui la bicicletta ha dato molto, sa che non per tutti è così e difatti non mi ha mai spinto a seguire le sue orme, anzi. La prima bici me l’ha regalata da maggiorenne e da bambino ho sempre usato quelle dismesse dai miei cugini più grandi.
Ricordo che quando ero bambino e qualche suo amico, indicandomi, gli chiedeva corre anche lui?
, mio papà rispondeva no, è meglio che studi, troppe incertezze, pericoli e fatica a fare il ciclista
.
Quelle parole, non so se mi hanno spronato nello studio, ma senz’altro non mi hanno frenato nell’apprezzare le sensazioni dopo una faticosa salita in bici o dopo un’emozionante discesa.
In linea con questo pensiero, ancora oggi mio papà invita tutti i ragazzi a praticare sport, perché fa bene alla salute, alla socializzazione, abitua al rispetto delle regole ed è un’ottima palestra di vita, ma non condivide l’esasperazione agonistica che fa perdere di vista l’obiettivo principale di un giovane sportivo, che non è vincere, ma divertirsi in modo sano con i suoi amici.
In tema di sport l’altra grande passione di mio papà e di molti ciclisti piemontesi degli anni ’60, è il Toro.
Questa passione credo mi sia stata trasmessa a livello di DNA. Questa passione è quella che ha rafforzato l’amicizia con Carlo, che ringrazio per il pensiero, che lo ha portato a scrivere questo libro.
Buona lettura
Mauro
Intanto, Balmamion o Balma Mion?
Il cognome di questo ciclista ha sempre destato curiosità, perché in origine era un cognome doppio, che poi come vedremo, venne unificato.
Franco Balmamion, nasce a Nole Canavese l’11 gennaio 1940, qualche mese prima di quel funesto 10 giugno, giorno in cui Mussolini dichiarò guerra a Francia ed Inghilterra dal balcone di Palazzo Venezia a Roma ed è stato, oltre ad essere oggi un arzillo ottantaduenne, un grande ciclista, che nella sua carriera ha ottenuto molte vittorie, sulle quali spiccano le due consecutive al Giro d’Italia, negli anni 1962 e 1963, con un marchio di fabbrica riservato ad una ristretta élite di campioni, che lo contraddistinguerà da tutti gli altri corridori che lo hanno vinto, prima e dopo di lui.
Il ciclista canavesano, partecipò a ben undici Giri d’Italia e rimane ad oggi, l’ultimo italiano ed orgogliosamente piemontese, ad aver trionfato per due volte consecutive nella corsa Rosa.
Balmamion ammetterà molto sportivamente e con un velo di malinconia, ricordando in un’intervista rilasciata recentemente un campione, che in seguito ad avvenimenti ancor oggi avvolti nel mistero ed in cerca di una risposta plausibile che porti alla verità, non ebbe la fortuna di poter eguagliare e chissà, magari anche battere il suo record, perché i record sono fatti per essere battuti.
E’ un primato che da una parte può far piacere, ma dall'altra mi rattrista: se non avessero cacciato Pantani nel '99 sicuramente avrebbe bissato la vittoria del '98. Ed ora probabilmente, non saremmo qui a rimpiangerlo
.
In primis, la sua dichiarazione fa più giustizia all’uomo che al ciclista e nel contempo riporta all’attenzione un fatto che all’epoca, per la sua drammaticità, sconvolse un incredulo mondo sportivo. Inoltre si rammarica che, oltre a non esserci stato più nessun piemontese dopo di lui a vincere il Giro, non ci siano state negli ultimi anni, neppure più vittorie da parte di ciclisti italiani, l’ultima infatti è datata 2016, quando a trionfare fu Vincenzo Nibali.
Il nostro Franco, vinse le due edizioni della corsa Rosa, classificandosi poi secondo in un’altra ed ottenendo sempre piazzamenti lusinghieri, senza però mai vincere nemmeno una tappa. Il primo che vinse il Giro, senza ottenere vittorie di tappa, fu Carlo Oriani nel lontano 1913, una cosa poi riuscita in seguito anche ad altri ciclisti, tra i quali Gastone Nencini nel 1957, lo svedese Gösta Pettersson nel 1971 e lo spagnolo Alberto Contador, nel 2008 e 2015, un vero fuoriclasse delle corse a tappe, l’unico ad aver vinto, per almeno due volte Giro, Tour e Vuelta, al pari di un altro plurivincitore, il francese Bernard Hinault.
La regolarità, consentiva a Balmamion di essere sempre tra i migliori della frazione giornaliera ed alla fine tutto ciò gli permise, di essere premiato con la vittoria, perché come diceva Totò nel film Totò, Fabrizi e i giovani d'oggi
: «è la somma che fa il totale».
Corse per diverse società, allora di spicco nel panorama ciclistico, come la Bianchi, che vestiva la famosa maglia azzurra, indossata anche da Fausto Coppi, per capirci, quella del un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste, il suo nome è Fausto Coppi
, coniata dal radiocronista Mario Ferretti, nella storica tappa del Giro d’Italia Cuneo-Pinerolo nel 1949, anche se non esistono a suffragio della stessa, delle registrazioni che lo confermino. Un po' come per l’altrettanto famoso clamoroso al Cibali!
proferito da Sandro Ciotti o da chissà quale altro radiocronista, nella popolare trasmissione radiofonica Tutto il calcio minuto per minuto
, in occasione della storica vittoria del Catania per 2-0, sull’Inter di Helenio Herrera nel 1961, ma che anche in questo caso, sembra sia frutto della fantasia ed ancor oggi la paternità della frase, è avvolta nel mistero.
Questa espressione, talvolta viene utilizzata nel linguaggio giornalistico, anche ai giorni nostri, quando una squadra delle cosiddette piccole
batte una grande
, destando una sorpresa nel campionato. Comunque sia, la meravigliosa citazione riguardante Coppi, sintetizzata in poche, ma intense parole, è servita nell’immaginario collettivo, ad alimentare la leggenda ed il mito del Campionissimo
.
Poi Carpano, Cynar, Sanson, il cui sponsor era l’omonimo gelataio
, che oltre ad essere un grande appassionato di ciclismo, lo era anche di calcio, nel quale fu uno dei pionieri nella sponsorizzazione sportiva. Ebbe un’idea che gli procurò diverse sanzioni quando, sul finire degli anni ‘70, decise di marchiare Sanson
i pantaloncini dei calciatori della sua Udinese, squadra della quale era presidente e che portò dalla serie C alla serie A, a cavallo degli anni ’70 ed ’80. Aveva intuito la potenza che avrebbe avuto quell’iniziativa sui media, per il riconoscimento del