Perchè comunicare bene è difficile?: Capire i meccanismi individuali, gli atteggiamenti personali, i fattori ambientali e sociali che rendono la comprensione difficile.

Di Pino De Sario

Quali attitudini e quali strumenti possiamo mettere in atto per fronteggiare incomprensioni e conflitti? Come possiamo evitare il peso della rigidità mantenendo forme di morbidezza e flessibilità nella comunicazione con gli altri? Un valido aiuto per capire i meccanismi individuali, gli atteggiamenti personali, i fattori ambientali e sociali che rendono la comprensione difficile.

• Lingua: Italiano
• Editore: Terra Nuova Edizioni
• Data di uscita: 1 apr 2014
• ISBN: 9788866810605

Anteprima del libro

La comunicazione ecologica in pillole

3 agili e-book di Pino De Sario, uno dei maggiori esperti italiani di facilitazione e comunicazione ecologica

La comunicazione ecologica propone metodologie volte a facilitare la comunicazione e quindi la comprensione, il confronto e il dialogo nei gruppi di lavoro, nelle associazioni, in famiglia e nella coppia. I tre e-book di Pino De Sario propongono nel loro insieme un percorso pratico per capire le problematiche che generano conflitti e incomprensioni e fare propri gli strumenti per comunicare in modo più efficace e rendere fruttuoso il dialogo e lo scambio.

Pino De Sario, psicologo sociale, specialista in facilitazione, insegna all’Università di Pisa Strumenti di facilitazione nel conflitto. Da anni lavora nelle organizzazioni come formatore e come consulente sui temi delle abilità manageriali e delle competenze sociali. Sviluppa le tematiche della facilitazione nei gruppi e nelle associazioni per il cambiamento sociale. È direttore della Scuola Facilitatori (www.scuolafacilitatori.it).

Ha pubblicato numerosi volumi sugli argomenti della facilitazione e della comunicazione, tra cui Far funzionare i gruppi (2010) e Il potere della negatività (2012).

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Introduzione

Partecipare a un corso sulla comunicazione o leggere un buon libro ci può anche dare una convinzione momentanea, ossia, che capire e farsi capire nelle relazioni sia un fatto sostanzialmente realizzabile. Ciò è vero solo in parte. Sono convinto che un tasso di incomprensione e conflittualità siano destinati a essere presenze pressoché stabili attraverso le età e le stagioni.

Il punto dirimente è invece il seguente: quali attitudini e quali strumenti possiamo agire per fronteggiare incomprensioni e conflitti? E ancora, cosa e come possiamo imparare dai fatti di tutti i giorni? Come possiamo evitare il peso della rigidità, quasi inevitabile per accumulo, mantenendo forme di morbidezza e flessibilità?

Alla luce del suo intimo funzionamento, il processo comunicativo e relazionale non ci permetterà pressoché mai di pensarci arrivati e risolti. Sono troppe le funzioni che compongono e condizionano scambi e relazioni: componenti rispettivamente cerebrali, mentali e corporee, culturali e temperamentali, sociali ed economiche, siano esse innate o apprese: una ridda di piani intrecciati e mutevoli che ci rendono sempre diversi, ma anche in una costante incertezza. Così, con gli altri, in famiglia e al lavoro, si accrescono le eventualità