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Troppo sport danneggia gravemente la salute
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E-book223 pagine2 ore

Troppo sport danneggia gravemente la salute

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Info su questo ebook

L’esperienza personale e quella maturata con la sua professione hanno portato Flavio Ranzolin a formulare una serie di osservazioni estremamente interessanti sul concetto di salute/malattia e di prevenzione inseriti nel contesto di una vita sana, equilibrata e coscientemente sportiva. Le riflessioni dell’autore non solo non sono scontante ma presuppongono un’apertura verso concetti poco diffusi nel mondo occidentale, se non addirittura ostacolati, quelli volti a preservare quotidianamente la vita in vista degli anni a seguire. È un vero e proprio percorso quello che ci illustra, curioso e interessante, che sicuramente sarà capace di mostrarvi una via alternativa alla vostra quotidianità.
LinguaItaliano
Data di uscita11 lug 2023
ISBN9788830687417
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    Anteprima del libro

    Troppo sport danneggia gravemente la salute - Flavio Ranzolin

    LQpiattoRanzolin.jpg

    Flavio Ranzolin

    Troppo sport danneggia gravemente la salute

    Un viaggio dalla preistoria ad oggi

    per capire dove stiamo sbagliando

    © 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-7831-6

    I edizione giugno 2023

    Finito di stampare nel mese di giugno 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Troppo sport danneggia gravemente la salute

    Un viaggio dalla preistoria ad oggi

    per capire dove stiamo sbagliando

    «Il medico saggio deve essere esperto

    tanto nel prescrivere un rimedio,

    quanto nel non prescrivere nulla.»

    Baltasar Grazian Y Morales

    (medico 1601-1658)

    Prologo

    C’era una volta, in un tempo prima del tempo, un’umanità felice e spensierata che viveva in armonia con gli Dei.

    Uomini e Dei banchettavano assieme cibandosi di nettare e ambrosia e non conoscevano la fatica, il dolore e soprattutto la morte.

    Un episodio di slealtà degli uomini nei confronti degli Dei ne compromise la pacifica convivenza.

    Nella disputa che ne seguì l’umanità scelse come avvocato difensore un titano di nome Prometeo (dal greco: colui che pensa prima). Prometeo fu un maestro per tutta l’umanità. La sua astuzia, intelligenza e preveggenza divennero valori che contraddistinsero gli uomini di valore in tutti i tempi; caratteristiche che permisero alle persone illuminate di anticipare gli eventi nel tentativo di condizionarli. Questa preveggenza avrebbe dovuto permettere agli uomini di sfuggire alla schiavitù del fato, di essere in qualche misura artefici della propria esistenza.

    Prometeo aveva un fratello di nome Epimeteo (colui che pensa dopo). Epimeteo rappresenta tutta quell’altra parte di umanità, che è poi la maggioranza, incapace di riflettere prima di agire. Queste persone non sono, perciò, capaci di prevedere gli eventi perché poco lungimiranti o più spesso supponenti. Pensano, infatti, che a loro andrà sempre bene e che, in un modo o nell’altro, la soluzione ai loro problemi si troverà.

    Personalmente trovo molto più simpatico Epimeteo e credo che rispecchi molto bene il carattere delle popolazioni latine. Se parliamo di salute, però, la cosa si fa seria. Epimeteo va bene per una vacanza a Formentera, ma come ingegnere civile addetto alla costruzione di un ponte o come medico a cui affidare la mia salute, non ho dubbi che sceglierei un Prometeo!

    È opinione comune che il fato o destino ci imprigioni in una serie di eventi apparentemente inevitabili, ma per alcuni di questi eventi, io credo che un minimo di prevedibilità ci potrebbe essere.

    Sarebbe bastato un minimo di buonsenso...

    Avrei potuto evitare...

    Se ci avessi pensato prima...

    Sono tali considerazioni che mi hanno spinto a scrivere questo manuale.

    Novello medico-Prometeo, vorrei ragionare con voi su alcune patologie tra le più comuni, per capire se si possano prevenire.

    Sono un medico-chirurgo che esercita da trent’anni la professione. Sono stato formato da un’università tra le migliori del mondo, dove il processo sintomo, diagnosi, prognosi e terapia mi sono state impartite durante lunghissimi anni accademici.

    Dopo tanti anni di professione, mi è sorto il dubbio che stiamo esercitando le nostre competenze esclusivamente su persone malate, mentre una parte delle nostre energie potrebbero essere rivolte alle persone sane. Lavoro molto più complicato, in quanto per natura siamo portati a comportarci come Epimeteo, tendiamo a pensarci sempre dopo.

    Se avessi immaginato di vivere così a lungo,

    mi sarei interessato maggiormente e per tempo

    a come mantenere sano il mio corpo...

    Nel quotidiano succede spesso che quest’atteggiamento, un po’ approssimativo, lo applichiamo anche nella gestione di apparecchiature elettriche o meccaniche. Pensiamo sempre di arrivare a comprenderne l’esatto funzionamento, osservando e sperimentando, in una specie di empirismo galileiano. Succede, poi, che ce ne pentiamo amaramente quando subentrano le prime difficoltà. Ma questa cosa, ci chiediamo, come funzionerà? Non si capisce niente...

    Solo a questo punto, in preda al panico, andiamo alla ricerca del manuale d’istruzioni, che abbiamo regolarmente smarrito in qualche cassetto, perso tra le cianfrusaglie e mentre cerchiamo, ci prende il rimorso di non aver letto subito le istruzioni. E se avessimo danneggiato quella cosa solo per dimostrare che avremmo capito da soli come utilizzarla?

    Il manuale d’istruzioni è un vecchio nemico, un cruccio che ci dimostra quanto non nasciamo imparati e ora inverosimilmente sto per scriverne uno io, dedicato a un argomento ambizioso come la salute del nostro corpo.

    Qui troverete piccoli e semplici consigli, riflessioni, sfide che potrebbero esservi utili, se non addirittura fondamentali nella prevenzione di patologie tra le più comuni.

    Ogni manuale si pone l’obiettivo di trasmettere due tipi di informazioni:

    - le prime attengono al modo in cui utilizzare la cosa di cui il manuale spiega il funzionamento;

    - le seconde sono invece le precauzioni, ovvero illustrano ciò che non si deve assolutamente fare con la cosa in questione. Queste ultime rappresentano solitamente una serie di divieti che, se disattesi, possono mettere a repentaglio l’integrità dell’oggetto e, in questo caso, si tratta del nostro corpo, della nostra salute.

    In fondo, un manuale d’istruzioni non è diverso da un codice normativo o da un testo tradizionale di carattere religioso o filosofico. La Bibbia, il Corano, i Veda, il Tao Te Ching, cercano di spiegare cosa fare e vi consigliano cosa non fare per raggiungere la salvezza dell’anima.

    Un medico però deve lasciare le macchine agli ingegneri, le anime ai religiosi e la mente agli psichiatri, quindi mi occuperò strettamente del corpo umano e delle nostre abitudini, soffermandomi su quelle a mio avviso sbagliate, cercando di trasmettervi tutta la mia perplessità a proposito di alcune scelte comportamentali che sono state fatte durante il processo cosiddetto evolutivo.

    Nella filosofia Platonica, per anamnesi si intende reminiscenza delle idee, ricordo cioè l’atto supremo del conoscere.

    In medicina l’anamnesi è fondamentale per la raccolta particolareggiata delle notizie che riguardano il paziente, utili e necessarie al medico per studiare il caso e definire una corretta diagnosi.

    Quando un nuovo paziente giunge all’osservazione di un medico, il primo atto sarà quello di annotarsi nome, cognome, anno di nascita, gravidanze se donna, malattie ed interventi chirurgici sofferti nel passato e traumi di vario genere. Si arriva persino ad indagare i luoghi dove è vissuto, il lavoro svolto, lo o gli sport praticati, e le caratteristiche familiari con le eventuali cause di morte. Si raccoglie così il concatenarsi delle esperienze del paziente.

    L’anamnesi perciò è il primo atto medico. Il primo passo, del percorso diagnosi, prognosi e terapia.

    Questo significa che tutto quello che avete fatto, le scelte comportamentali o gli eventi subiti sono responsabili della comparsa di una parte importante delle patologie che noi medici siamo chiamati ad affrontare giornalmente nei nostri ambulatori.

    Nel testo che segue è proprio di questo che voglio parlare. E se vi recate da un medico che per prima cosa vi chiede Cosa vi spinge da me focalizzandosi sul sintomo per tralasciare la vostra storia, c’è il rischio che si possa perdere una parte importante della conoscenza che riguarda il perché è insorto un certo problema, e questo lo pensava già Platone 2500 anni fa.

    Non sarò sempre simpatico o accattivante, ma cercherò, con una logica semplice e immediata, di ragionare insieme a voi per capirei dove e come stiamo sbagliando. Tutto ciò per evitare che un giorno non ci si debba rammaricare di non aver saputo a suo tempo rispettare alcune peculiarità del nostro organismo.

    Scrivere determinate cose, parlarne direttamente con i pazienti, urlarle per la strada come un profeta o un pazzo non cambierà il mondo ma forse vi darà, volendo, l’opportunità di modificare alcune scelte comportamentali.

    Scrivendo questo manuale mi sono trovato a riordinare idee e convincimenti che hanno portato importanti cambiamenti nel mio personale stile di vita e che vorrei trasmettervi.

    Le nostre scelte comportamentali sono sempre più spesso veicolate e condizionate da interessi economici che fanno leva sui nostri appetiti, sull’appagamento di bisogni spesso del tutto artificiali, persino indotti ad arte.

    È da ipocriti scrivere sul pacchetto di sigarette che fumare provoca il cancro. Ormai si sa che fumare fa male, che è stupido farlo e che si tratta di una droga. Inutile nascondersi dietro puerili giustificazioni, diciamo piuttosto che chi fuma ha scelto il modo in cui probabilmente morirà, e non sarà piacevole quando arriverà il momento di fare i conti con il proprio corpo che, per inciso, non si è sviluppato nei millenni per avere i polmoni colmi di fumo e catrame, bensì di ossigeno.

    E quando le cose andranno male che farai? La colpa sarà del produttore di tabacco, che ha sfruttato la tua debolezza, oppure tua che non hai saputo rinunciare al vizio a scapito della salute? La colpa sarà del supermercato che mette in vendita ogni tipo di alimenti, comprese le porcherie, o tua che hai introdotto nel tuo organismo per anni il doppio, il triplo, il quadruplo delle calorie che ti erano necessarie?

    L’espiazione della colpa è nella malattia e, purtroppo, tutto il dolore che si proverà e la devastazione che si manifesterà non insegnerà nulla a noi che osserviamo. Proviamo a imparare prima di farci del male, che ne dite? Sembra un insegnamento banale ma per l’uomo evoluto non lo è.

    La costituzione americana mette nel suo primo articolo la ricerca della felicità, quella italiana il diritto al lavoro, quella francese la libertà. Io, nella mia personale costituzione da medico, dopo decine di anni spesi a osservare e curare i miei pazienti, metto al primo posto la durata e la qualità della vita.

    L’aspettativa di vita continua ad allungarsi e questo è indiscutibilmente un bene, ma di pari passo è cresciuta a dismisura la spesa sanitaria, il che significa che, invecchiando, la qualità della nostra vita peggiora e ci costringe a chiedere sempre più l’assistenza altrui.

    Un detto popolare recita la vita non bisognerebbe allungarla ma allargarla. Basterebbe visitare un reparto di geriatria per condividere pienamente tale concetto.

    La finalità di questo mio piccolo manuale è quella di individuare una serie di comportamenti e di strategie che abbiano come obiettivo di vivere più a lungo e, contemporaneamente, in buona salute, sia fisica che mentale.

    Fermatevi un attimo a riflettere: non ritenete che le scelte comportamentali di individui che classifichiamo come mentalmente sani, in questo nostra moderna e iper-scientifica società, rasenti troppo spesso l’autodistruzione?

    Come qualunque cosa che necessiti di istruzioni per essere correttamente utilizzata, anche il corpo umano può presentare difetti di fabbricazione, ma la selezione naturale (una specie di reparto qualità) garantisce alla maggioranza degli individui un buono standard di sviluppo psico-fisico e una soddisfacente aspettativa di vita. Eppure, ciò che condizionerà di più la nostra salute sarà il nostro modo di vivere: esatto, le nostre scelte in campo alimentare, sociale, sessuale, sportivo, ecc. Sarà proprio da queste scelte che dipenderà il nostro futuro: una vita lunga e sana, oppure un bel po’ di guai.

    Molte malattie, anche mortali, insorgono spontaneamente e non ne conosciamo le cause, ma questo manuale vuole trattare di tutte quelle patologie dove è chiaro e indiscutibile il legame di causa-effetto con scelte comportamentali sbagliate da noi assunte nell’esercizio del libero arbitrio.

    Si sente spesso dire che prevenire è meglio che curare. Si spendono quindi milioni di euro in analisi radiologiche, di laboratorio e strumentali, alla ricerca di patologie da poter curare prima che sia troppo tardi, aspettiamo cioè che si manifestino. Piuttosto che impegnarci tanto in controlli periodici per diagnosticare malattie al loro esordio, dovremmo combattere perché le malattie non insorgano affatto.

    Che sia chiaro: una diagnosi precoce non è il modo corretto di evitare la malattia, diciamo piuttosto che la si aspetta al varco!

    Il sistema sanitario nazionale, mediante raffinati e costosissimi accertamenti periodici, si affanna nella ricerca e nella diagnosi di patologie che ignorate o trascurate condurrebbero i pazienti alla morte. Ma c’è un momento precedente alla consueta prevenzione ed è quella di mettersi nelle condizioni di non ammalarsi con un grande risparmio di tempo, energie e sofferenze.

    Soffermiamoci un secondo ancora sulla differenza tra prevenzione e diagnosi precoce:

    - per prevenzione si intende adottare tutti quei comportamenti che ci possano allontanare il più possibile dall’instaurarsi di una malattia: non fumare, non ubriacarsi, respirare aria pulita, nutrirsi con moderazione, usare le cinture di sicurezza ecc. ecc. (costo dell’operazione = 0);

    - la diagnosi precoce è invece sottoporsi periodicamente a esami di routine alla ricerca di patologie che a quel punto saranno già presenti, perché non abbiamo fatto niente per evitarle: rx torace, pap test, esami ematici, ecografie ecc. ecc. (costo dell’operazione = una montagna di soldi).

    Nel 2001 il tribunale di Los Angeles condannò la Philip Morris a un risarcimento miliardario a favore del sig. Richard Boeker di 56 anni affetto da carcinoma polmonare causatogli dal fumo di sigarette. La Philip Morris fu riconosciuta colpevole di frode, cospirazione, negligenza per non aver adeguatamente informato il sig. Boeker dei rischi legati al consumo di tabacco. Per evitare di essere sommersa da milioni di richieste di rimborsi faraonici, la Philip Morris scrisse, da allora, sui pacchetti di sigarette in modo chiaro ed esplicito le controindicazioni al fumo accompagnate da immagini terrificanti. Nonostante questo non è successo nulla. Si fuma sempre di più, si inizia sempre di più in giovane età e sempre più donne sono tabacco dipendenti, mentre gli azionisti delle multinazionali del tabacco sono sempre più ricchi. Nessun consumatore può più pretendere alcun risarcimento quando si ammalerà, perché a oggi è costantemente e adeguatamente informato sulla pericolosità di questo prodotto.

    Di molte altre patologie, anche gravi, sono comunemente risapute le cause scatenanti, ma lo sforzo economico, informativo, medico, repressivo

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