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Alimentazione al femminile: Come il cibo può aiutarci ad alleviare disturbi e patologie ormonali
Alimentazione al femminile: Come il cibo può aiutarci ad alleviare disturbi e patologie ormonali
Alimentazione al femminile: Come il cibo può aiutarci ad alleviare disturbi e patologie ormonali
E-book180 pagine2 ore

Alimentazione al femminile: Come il cibo può aiutarci ad alleviare disturbi e patologie ormonali

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Info su questo ebook

La guida scientifica per curare le “patologie invisibili” con gli ingredienti giusti.

Amenorrea, endometriosi, ovaio policistico: sono solo alcuni dei disturbi specificatamente femminili che per secoli sono rimasti nascosti nel privato, relegati al silenzio. Oggi, grazie anche all’importante opera di sensibilizzazione di alcune attiviste sui social, questa tematica è stata finalmente sdoganata.

Il ciclo mestruale stesso ormai non è più un tabù: tutte le donne in età fertile ce l’hanno e alcune di loro soffrono più delle altre dei piccoli e grandi squilibri ormonali che esso comporta e delle sue ripercussioni a livello intestinale.

In questo clima di consapevolezza, la dottoressa Laura Coluccio, biologa nutrizionista, ha scelto di focalizzare la sua pratica ambulatoriale sull’importanza dell’alimentazione nella gestione delle alterazioni dell’equilibrio ormonale, fornendo così a tante donne gli strumenti per iniziare ad agire nella propria quotidianità.

Una guida pratica e scientificamente accurata per aiutare le donne a comprendere le principali problematiche legate al ciclo ormonale e indicare loro i cibi più adatti, con consigli utili e concreti per menù settimanali a base di ricette semplici, sostenibili e piacevoli.

LinguaItaliano
Data di uscita30 set 2022
ISBN9788830542136
Alimentazione al femminile: Come il cibo può aiutarci ad alleviare disturbi e patologie ormonali

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    Anteprima del libro

    Alimentazione al femminile - Laura Coluccio

    1

    Il ciclo mestruale

    Sono una grande rompiscatole, devo ammetterlo, e ogni volta che le mie pazienti vengono per una visita inizio a tempestarle di domande. A giudicare da certe occhiatacce, so di essere passata talvolta per un’impicciona invadente, eppure ogni minimo dettaglio può essere utile per capire cosa sta accadendo al nostro corpo, per scoprire se alcuni piccoli segnali (fame, voglia di dolci, sonno, gonfiore, aumento della ritenzione idrica) sono normali, perché seguono le oscillazioni fisiologiche ormonali del premestruo, oppure se c’è qualcosa da approfondire.

    Io, per esempio, non ho mai avuto un ciclo regolare e ho iniziato a monitorarlo solo da quando ho cominciato a essere seguita da specialisti, pensando che fosse una mancanza mia, che tutte le altre donne ne avevano invece piena contezza. Mi sbagliavo di grosso. Si può dire quasi che uno dei fattori che ci accomuna sia proprio renderci conto dell’imminente arrivo delle mestruazioni dalla voglia di dolce o dall’irritabilità, di certo non dal fatto che lo abbiamo segnato da qualche parte.

    Eppure è un grande errore: l’arma più potente che abbiamo a disposizione per prevenire l’insorgere di qualche piccolo disturbo è la prevenzione, ma prevenire è impossibile se a monte non c’è la conoscenza.

    Esattamente per questo motivo anche più volte al mese chiedo alle mie pazienti in che giorno di ciclo siano: a volte è bastato questo per spiegare un improvviso aumento del peso di un chilo, altre è venuto fuori che c’era un ritardo che andava indagato, altre ancora è stato così che hanno scoperto di aspettare un bambino.

    Eh già, è capitato che alcune mie pazienti realizzassero durante la visita di avere un piccolo ma insolito ritardo, per cui ancor prima di mariti e compagni, sono stata la prima a ricevere la lieta novella; addirittura una volta, una di loro, mentre attendeva il suo turno in sala d’attesa preparandosi mentalmente al mio solito terzo grado, decise di andare a comprare un test di gravidanza nella farmacia di fronte… e sì, seppi della gravidanza in diretta!

    LA CONOSCENZA È LIBERTÀ, CONOSCERSI È SERENITÀ

    Nelle prossime pagine tratteremo di tanti argomenti, piccoli e grandi problematiche, ma, attenzione, non è detto che ti riguardino.

    Partiremo in questo capitolo proprio dalle basi del ciclo mestruale per evitare di prenderci immotivati spaventi digitando su Google qualche sintomo e ritrovandoci improvvisamente con la diagnosi di una malattia misteriosa.

    Internet è un validissimo strumento di consultazione, eppure per quanto riguarda soprattutto la sfera ormono-sessuale (soprattutto femminile) rappresenta un mix a volte micidiale di esagerazione e tabù, in cui si passa senza mezze misure dal panico alla totale superficialità.

    Dunque, iniziamo con un breve test per capire un po’ di più il tuo ciclo. Eh già, perché il mio non è uguale al tuo, che a sua volta sarà diverso da quello di tua madre, di tua sorella, di tua cugina e via discorrendo.

    Certo, le basi fisiologiche sono uguali per tutte, eppure il primo step è riconoscerne la specificità, come si manifesta, con i suoi sintomi, la sua durata, il suo flusso e i suoi effetti collaterali, proprio per capire come trattarlo, ed eventualmente cogliere la presenza di un campanello d’allarme.

    Test: Che ciclo hai?

    1. Con quanta frequenza si presentano le mestruazioni?

    A. Ogni 27-30 giorni

    B. Ogni 20-25 giorni

    C. Dai 32 giorni in poi

    2. In una scala da 1 a 10 con quale valore indicheresti il dolore associato a dolori o crampi?

    A. 0-5

    B. 4-6

    C. 8-10

    3. In genere quanti giorni durano le perdite?

    A. 3-4

    B. 5-6

    C. Più di una settimana

    4. Hai perdite lievi di colore scuro (spotting) anche nei giorni che precedono la mestruazione (in particolare a cavallo dell’ovulazione)?

    A. Sì

    B. No

    5. Soffri di sindrome premestruale (irritabilità, crampi o dolori addominali, desiderio di alimenti dolci, tensione mammaria)?

    A. Sì

    B. No

    DOMANDE FREQUENTI

    Non ci sono soluzioni giuste o sbagliate in questo test, le risposte dovrebbero semplicemente aiutarti a far mente locale su cosa accade ogni mese al tuo corpo e capire come anticipare e fronteggiare i sintomi con l’alimentazione e l’integrazione.

    Non intendo appesantirti la lettura parlandoti di biochimica e fisiologia sul ciclo, ma solo darti qualche informazione di base: troppo spesso, infatti, si danno per scontati concetti che non sono alla portata di tutti. Me ne sono resa conto per via di quelle tante, forse troppe volte in cui le mie pazienti mi hanno chiesto la spiegazione di quei paroloni che si sono ritrovate scritti su un referto. Ecco, lo spirito di questo libro è chiarirti le idee e non farti sorgere altre domande, ed è proprio per questo che inizierò rispondendo a quelle più frequenti che mi sono state poste.

    Ciclo e mestruazioni: sono la stessa cosa?

    No, anche se erroneamente i due termini vengono utilizzati come sinonimi anche dagli stessi specialisti, forse per via di un qualche obsoleto tabù nei confronti della parola mestruazione.

    Il termine ciclo infatti si riferisce a tutti i 28 (o più o meno) giorni che comprendono le diverse fasi, invece per mestruazioni intendiamo i giorni caratterizzati dalle perdite ematiche, quindi solo la prima fase (detta tecnicamente follicolare precoce).

    Perché nelle analisi, al contrario degli altri valori, per quelli ormonali c’è una leggenda per età e giorni del ciclo?

    Perché durante l’arco di tutto il ciclo mensile si assiste a vere e proprie montagne russe: prima gli estrogeni aumentano, raggiungendo il picco massimo sul monte ovulazione, poi riscendono; nel frattempo il progesterone risale di nuovo e, se non c’è stata fecondazione, riscende e dà il cambio agli estrogeni.

    Questo è il motivo per cui in base al giorno preciso del prelievo uno stesso valore numerico può essere un risultato positivo o negativo, ed è esattamente per lo stesso motivo che quando vengono richiesti accertamenti spesso vengono effettuati al 1-7-14mo giorno del ciclo, per avere uno spaccato quanto più completo delle oscillazioni nelle diverse fasi ormonali ed eventualmente individuare dove potrebbe presentarsi la problematica.

    Quando si parla di ciclo ci riferiamo alle ovaie, eppure il sanguinamento proviene dall’utero, come è

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