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Macedonia per la mente!
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E-book170 pagine1 ora

Macedonia per la mente!

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Info su questo ebook

Hai mai desiderato esprimere appieno te stesso ed emergere nelle relazioni personali e professionali? Vorresti migliorare le tue capacità comunicative, acquisire tecniche persuasive ed espandere i tuoi orizzonti, ma ti frenano ansie e insicurezze e non sai cosa ti aspetta fuori dalla tua zona di comfort, non è vero?

So quanto possa essere difficile affrontare queste sfide da soli. Per questo ho scritto "Macedonia per la mente!". In questo libro troverai uno stimolante mix di strumenti pratici per superare i tuoi limiti e liberare il tuo potenziale. Scoprirai preziosi consigli per vendere meglio te stesso e le tue idee, per relazionarti in modo efficace con gli altri e per pensare fuori dagli schemi. Approfondirai le tecniche di comunicazione persuasiva ed esplorerai nuovi modi per gestire rabbia e frustrazione.

Come in una gustosa macedonia, questo libro mescola sapientemente psicologia, crescita personale, public speaking, tecniche di vendita e molto altro ancora. Un perfetto equilibrio di teoria e pratica per aiutarti a migliorare nel lavoro e nella vita privata.

Sia che tu stia cercando di superare le tue paure o di massimizzare il potenziale nascosto all'interno di te, "Macedonia per la mente!" è una bussola per la tua crescita personale e professionale. Non lasciare che il tuo potenziale rimanga inesplorato, unisciti a questo viaggio oggi stesso!
LinguaItaliano
Data di uscita15 nov 2023
ISBN9791221497366
Macedonia per la mente!

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    Anteprima del libro

    Macedonia per la mente! - Giuseppe Pitasi

    PARTE PRIMA

    Il cambiamento, quanti problemi!

    Mi fa sorridere scrivere questa parte.

    Mi fa sorridere perché quando ho iniziato a buttare giù qualche paragrafo qua e là di questo libro, l’ordine era sparso, l’idea era ancora embrionale; il capitolo Il cambiamento c’era fin dall’inizio, ma è rimasto a lungo solo un titolo con una pagina bianca. Era in fondo, verso la fine del libro. Poi, pian piano, ho iniziato a scrivere gli altri capitoli, provavo sulla mia pelle gli esercizi o i consigli che scrivevo e mi rendevo conto di quanto fosse difficile mettere in pratica tante belle parole, di quanto fosse difficile mettere in atto dei cambiamenti, soprattutto quando si decide di farlo su aspetti che riguardano la propria struttura di personalità, dei cambiamenti che riguardano il cosiddetto zoccolo duro.

    Quando questo libro ha iniziato a prendere forma, ho voluto dare al cambiamento un ruolo di primaria importanza, la prima parte di questo libro, la parte più importante, la premessa delle premesse.

    Ho pensato che, prima di vedere il bello del gioco, dobbiamo parlare di cosa bisogna mettere in conto e di cosa dobbiamo affrontare; tuttavia, non spaventatevi, vi darò degli utili spunti per riuscirci!

    Partiamo dalla zona di comfort.

    Capitolo 1

    La zona di comfort

    Iniziamo con il definire cosa è la zona di comfort.

    Il termine comfort può trarci in inganno, perché immaginiamo una zona comoda, confortevole, bella, piacevole. In realtà non è così, o quantomeno, non è soltanto così. La zona di comfort rappresenta uno stato psicologico in cui ci muoviamo nella routine, circondati solo da cose che sono familiari, belle o brutte che siano.

    È proprio questo il punto: belle o brutte che siano.

    E sì, perché la zona di comfort potrebbe essere una zona in cui noi, dopo aver fatto un percorso di crescita, ci siamo arricchiti a tal punto da stare bene in linea con i nostri valori; tuttavia, molto spesso, in realtà, è una zona dove si è soddisfatti solo in parte, o addirittura per niente, ma proprio perché familiare, di routine, ci fa sentire più al sicuro, lontani dalla paura delle novità, dei cambiamenti, di cosa può succedere se solo proviamo a cambiare qualcosa.

    Diciamoci anche che la nostra mente è molto brava a convincerci che, se siamo in questa condizione, non è colpa nostra, è colpa degli altri, è solo perché siamo sfortunati, è solo perché noi non abbiamo avuto, o non abbiamo, la possibilità di fare alcune cose che, invece, altri hanno, e così via. Degli alibi perfetti che hanno l’apparente vantaggio di non fustigarci, ma che, in realtà, creano una illusione in cui noi non ci mettiamo in discussione, non ci mettiamo alla prova, non facciamo niente seriamente per cambiare le cose, facciamo solo piccolissimi passi o, addirittura, nessuno.

    In realtà, è proprio subito fuori dalla zona di comfort che iniziamo ad avere la possibilità di cambiare le cose, di imparare cose nuove, di crescere personalmente, professionalmente, emotivamente.

    Qual è allora il motivo per cui non lo facciamo così facilmente?

    Perché più ci allontaniamo dalla nostra zona di comfort, più le nostre ansie e le nostre paure ci assalgono terrorizzandoci e spingendoci a tornare sui nostri passi!

    Facciamo qualche esempio.

    Rimanere nella zona di comfort può essere vivere ancora a casa dei genitori anche da adulto, sognando di vivere la propria vita con indipendenza, ma reprimendo questo bisogno di crescita. Altro esempio può essere continuare a vivere una relazione di coppia, fidanzamento o matrimonio che sia, con una persona con la quale stiamo insieme da molto tempo, con la quale siamo entrati in una routine comoda e che ci fa sentire accettati dalla società (che vede i single, specialmente se adulti, quasi come degli sfigati) ma, con la quale, la relazione non funziona più da tempo perché i bisogni sono cambiati e non si fa altro che litigare all’interno delle mura domestiche pur dando fuori l’immagine della coppia perfetta.

    Altro esempio ancora, continuare a fare un lavoro dove il nostro datore di lavoro ci fa un contratto per 8 ore lavorative al giorno, ci ritroviamo a lavorarne 12, e per di più con lo stipendio che non arriva mai puntuale e che ci mette in difficoltà con il pagamento del mutuo, della rata dell’auto o delle bollette. Sogniamo un lavoro gratificante, ben retribuito, che ci permetta di vivere serenamente, ma siamo terrorizzati dall’idea di cambiare lavoro, di ricominciare da capo, di metterci in discussione, mentre rimanere dove siamo sicuramente non ci sottopone a tutti questi stress, ansie e paure. Peccato, però, che, in verità, non ci mette nemmeno in condizioni di migliorare la nostra vita, vivere sereni e smettere di sentirci frustrati!

    A questo punto, per tentare di spiegare ancora meglio cosa accade, di brutto, fuori dalla zona di comfort, veniamo al prossimo capitolo e parliamo dei demoni sulla barca.

    Capitolo 2

    Gli orribili demoni

    Come avrete già letto in copertina, c’è stato un momento della mia vita, qualche anno fa, in cui ho deciso di sperimentare su me stesso l’Acceptance and Commitment Therapy, più comunemente nota come ACT. Si tratta di una forma di psicoterapia, basata su basi scientifiche e legata alla terapia cognitivo comportamentale. Sì, ero curioso, volevo approfondire le tematiche relative alla gestione dello stress, all’autocontrollo, all’empatia e alle relazioni sociali, in sostanza a tutto ciò che ci sta dietro all’apportare dei cambiamenti e gestirli in maniera efficace, e ho deciso di intraprendere questo percorso che, devo dire, è stato davvero affascinante.

    Il faro guida di questo percorso per me è stato il libro La trappola della felicità di Russ Harris che è un famoso psicoterapeuta specializzato in gestione dello stress, oggi formatore di professionisti sulle tecniche dell’ACT finalizzate a migliorare la qualità della vita.

    Il libro La trappola della felicità racconta cosa può accadere quando inizi ad uscire dalla tua zona di comfort e ti avvii verso un percorso di crescita personale, o verso l’uscita da un momento negativo della tua vita.

    C’è un capitolo, in particolare, che, nella sua fantastica rappresentazione, mi ha colpito molto perché, secondo me, è molto azzeccato.

    Immaginate di essere al timone di una nave in mezzo al mare aperto; la nave rappresenta la vostra vita e la rotta che prendete è il percorso verso i vostri valori e i vostri obiettivi. Può capitare, durante la vita, di trovarsi smarriti, in seguito ad un lutto, ad un problema lavorativo, ad un momento negativo di qualsiasi natura; è lì che ci ritroviamo in mare aperto senza guidare la nave verso una rotta precisa. Più in generale, analogamente, possiamo considerarci in balia della corrente in mezzo al mare anche quando rimaniamo nella nostra zona di comfort senza prendere in mano la nostra vita, senza smettere di piangerci addosso e senza provare a fare qualcosa di concreto per uscire da una situazione, a volte anche facile e comoda, ma bloccata.

    Bene, per completare la rappresentazione, immaginate che sotto la coperta di questa nave ci siano tantissimi orribili demoni che hanno fatto un patto con voi: fintanto che voi rimarrete in mezzo al mare in balia della corrente senza prendere in mano il timone, loro se ne staranno buoni e tranquilli sotto coperta, ma, non appena voi prenderete in mano il timone per dirigervi verso la riva in un porto che rappresenta i vostri valori e i vostri obiettivi, loro saliranno su, vi raggiungeranno e inizieranno a sbraitare, urlare e a minacciarvi di farvi a pezzi, terrorizzandovi.

    Questo comporta che voi eviterete di prendere in mano il timone della vostra vita terrorizzati dalla paura, ma se anche in un momento di coraggio ci provaste, alla vista di questi demoni che vi raggiungono, lo mollereste immediatamente implorando loro di non farvi a pezzi!

    Veniamo al cambiamento prendendo qualche esempio di zona di comfort.

    Sei adulto ma vivi ancora a casa con mamma e papà perché tutto sommato è comodo; se solo pensi a pianificare il tuo futuro come, ad esempio, Adesso che ho un lavoro, magari potrei comprare una casa, andare a vivere da solo, iniziare a prendermi i miei spazi (in pratica inizi a pensare di prendere in mano il timone della nave per puntare una direzione da raggiungere). Ecco che i demoni della barca salgono immediatamente su e ti aggrediscono, in questo caso dicendoti: "Ma sei pazzo! Con lo stipendio che hai, pagherai a malapena l’affitto e le bollette, non ti resterà più nulla in tasca!" oppure "Ma sei fuori?? Non sai cucinare nemmeno un piatto di pasta, morirai di fame!" oppure ancora Incosciente, adesso i tuoi genitori stanno diventando anziani, dove credi di andare? Devi rimanere con loro! e così via.

    Cosa accade tipicamente?

    Accade che, aggredito e terrorizzato

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