Ricordi di un patacca

Di Franco Lodovici

Dedicato ai boomers, come lui, che di certo troveranno somiglianze e coincidenze con le proprie esperienze di vita, con la speranza di risvegliare in loro qualche ricordo forse sopito. Dedicato ai millenials, che al contrario avranno modo di conoscere come era la vita di un ragazzo anche solo una trentina d'anni fa, senza telefonini e social.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 31 gen 2024
• ISBN: 9791222707075

Anteprima del libro

Gli inizi

Il tutto ebbe inizio nel lontano 10 marzo del 1969 quando i miei genitori mi diedero la vita sulle alpi Retiche a 1.225 metri s.l.m..

Una foto, quella che trovate in copertina, già evidenziava che sarei stato un uomo di peso. Fiero seduto su una poltrona di velluto marrone con le montagne sullo sfondo.

Del resto, mi raccontava mia mamma, che sono stato cresciuto con il latte fresco che lei andava a prendere ogni mattina in una stalla vicino casa, sempre della stessa mucca.

Dopo appena un anno sono sceso in pianura, a Forlì ed è lì che è cominciato il mio percorso di vita.

Per usare una frase di un noto motociclista

Che spettacolo.

Meglio di così non poteva andare.

Due righe per descrivere e rendere merito ai miei genitori di quello che hanno fatto per me.

Una famiglia composta da mio padre, militare di carriera, mia madre casalinga e mia sorella di quattro anni più giovane.

Una famiglia con dei valori e con delle regole come se ne vedevano tante a quei tempi, un po’ meno oggi.

Una famiglia concreta; i soldi non erano tanti ma non ci è mancato mai nulla. Genitori che prima pensavano ai figli e poi alle loro esigenze.

Oggi che sono padre ed ho una famiglia mia, comincio a capire il miracolo che hanno fatto; le decisioni, i sacrifici, i consigli, gli indirizzi. La speranza è quella di essere in grado di fare altrettanto, di trasmettere a mia figlia lo stesso esempio e gli stessi valori.

Le scuole

L’asilo

Ricordo ancora il profumo ed il sapore dei sedanini al ragù che facevano all’asilo. Si, incredibile oggi dove il cibo arriva precotto da chissà dove. A quel tempo all’asilo c’era la cucina e c’erano anche le cuoche.

Della brutta sensazione che ho provato il giorno in cui è nata mia sorella dove ho aspettato invano che mi venissero a prendere all’orario prestabilito ed alla felicità provata poi, nel vedere mio padre sulla porta che mi veniva a prendere con la Giulia con il lampeggiante acceso.

La foto con Matteo nei nostri cappottini scuri con i bottoni. Chissà dove è finita quella foto!

Ricordo con affetto Matteo, che dopo 20 anni da quel dì, quando lo incontravo in centro a Forlì il sabato sera lungo il corso principale e gli ricordavo di quella foto, si metteva a ridere e mi mandava a quel paese.

Ero proprio un patacca già da allora.

Le elementari

Terminato l’asilo è venuto il tempo delle scuole elementari. Istituto Melozzo da Forlì, prima C, piano