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Ti racconto una storia- La mia vita da storyteller
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Ti racconto una storia- La mia vita da storyteller
E-book155 pagine2 ore

Ti racconto una storia- La mia vita da storyteller

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Info su questo ebook

Storie diverse che, ci portano al di fuori del rumore quotidiano, mostrando sentieri diversi da quello conosciuto e presentando spaccati di vita vera, avvenimenti raccontati con un finale diverso da quello reale e fatti inventati ma senza che venga meno la speranza che si possano avverare, prima o poi.

Amore, Tempo, Morte, l'Amore è fondamentale, abbiamo bisogno di Tempo la Morte ci fa paura.

Storie che raccontano di toccanti esperienze di guerra, a quello che può scatenare il montaggio di un video che parla di normalità, a muri che dividono e ponti che allacciano, al ricordo dell'infanzia, all'amore che finisce ma poi si trasforma, alla ricerca di una donna appena sfiorata, ai desideri e ai rimpianti che travolgono chi è consapevole di doversene andare, a cosa significhi essere felici, al dolce ricordo della figura materna, a quante cose si amplificano di fronte alla malattia, a conversazioni filosofiche, alla difficile e segnante esperienza del Covid.

Ogni avvenimento ha il potere di irradirare e schiudere nuove strade, nuovi panorami , nuovi paesaggi , nuove speranze.

Storie piene di senso e di significati impliciti, che mostrano come la strada per rintracciare il senso della vita non sia cosi lontana e cosi rara.
LinguaItaliano
Data di uscita24 apr 2024
ISBN9791222726793
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    Anteprima del libro

    Ti racconto una storia- La mia vita da storyteller - Alessandro Pelagaggi

    Prefazione

    Con queste dita così lunghe, sicuramente diventerai un pianista! Le mie mani, da sempre lunghe e affusolate, suggerivano a mia madre di sognare per me una carriera da musicista, un pianista di fama internazionale. Non fatelo sapere a mia madre che sicuramente non sono diventato un pianista, ma che invece faccio il direttore commerciale, il cui solo obiettivo è quello di motivare e guidare le persone a raggiungere risultati e facendo in modo che ognuno si senta realizzato attraverso il lavoro che svolge, dal più umile a quello più esclusivo.

    Ho scritto Ti racconto una storia, pensando di accompagnarvi virtualmente in un sentiero fuori dal caos quotidiano, un sentiero che si può percorrere in ventitré modi diversi, come ventitré sono le storie, come ventitré è l’orario in cui ho iniziato questa splendida avventura, questo splendido viaggio, in cui racconterò spaccati di vita realmente vissuti, altri vissuti in parte in cui, magari, ho aggiunto un finale che avrei voluto vedere come il finale perfetto e che non è accaduto, altri invece che sono interamente inventati che molto semplicemente avrei voluto vivere e non è avvenuto ma non è detto che non possa ancora avvenire.

    Un sentiero in cui si procede con lentezza ammirando il paesaggio e la natura circostante, un sentiero alternativo alle autostrade dove tutto scorre velocemente, dove il viaggio è solo l’arrivo. Nel sentiero il viaggio è il percorso e, ancora di più, quello che potrebbe fare la differenza è la compagnia dei compagni di viaggio.

    Sono storie semplici ma piene di significato, di semplice quotidianità in cui ho voluto vedere e scovare il senso della vita, perché il senso della vita non sta nelle cose eccezionali ma sta nell’oggi vissuto con pienezza.

    Più che perle di saggezza, sono sassi di miniera che ho scavato a fondo a mani nude in una vita intera, non cercare un senso a tutto perché tutto ha senso anche in un chicco di grano si nasconde l’universo.

    Scrivo a volte per una forma di necessità, a volte scrivo in momenti di particolare oppressione, allarme, momenti in cui avverto di stare in pericolo emotivo, momenti in cui la vita mi pone dei quesiti e spunti per riflettere, a volte scrivo perché penso che scripta manent, a volte scrivo per avere una via di fuga, scrivere è una fuga momentanea dalla afflizione.

    Scrivere per me non ha il valore che aveva la poesia per Cyrano sotto la finestra di Roxana, le frasi amorose suggerite a Cristiano, scrivere non ha il valore dell’addolcimento della fase amorosa.

    Scrivere, a volte, è il mio pronto soccorso insomma.

    Hölderlin, poeta tedesco, scriveva: Dov’è il pericolo cresce anche ciò che salva.

    Ogni minuto passato nella savana è un bel minuto, mi disse una volta John, la guida safari, mentre eravamo all’interno del parco Tsavo-est in Kenya, filosofia spicciola se vogliamo ma dalle lunghe vedute, che rendeva bene l’idea di quanto, il tempo, uguale per tutti, se investito e utilizzato bene, può essere il nostro grande alleato per una vita serena.

    Il tempo è quanto durano le situazioni avrei detto non appena quindicenne a un professore che mi aveva fatto la domanda: Cos’è per te il tempo?. Non ero stato in grado di esprimermi pienamente, ma avevo capito che le situazioni, se uno le vive con pienezza e si sofferma a capirne il reale valore, diventano la dilatazione del tempo, in cui uno decide di stare, nel presente, o decide di riviverle nel futuro, semplicemente mettendole su carta e rileggendole nel corso della vita.

    Così come ho fatto io, le ho scritte per me, per tutti, in modo da farle rimanere per sempre.

    Per sempre è un luogo lontanissimo, bellissimo ma verissimo, come scriveva Melville nel suo Moby Dick: Non è segnato in nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai.

    Questo libro è un modo per sconfiggere il tempo e rimanere per sempre! È un modo per esistere nel ricordo di qualcuno. Se esisti nel ricordo di qualcuno non muori mai davvero, qualcosa di te aleggia nell’aria, una polvere magica che lasci per sempre nell’aria e che in qualche modo procura ancora un sussulto, un sentimento, una lacrima o una maledizione.

    Quali sono le storie che ti incantano?

    Prima di iniziare questo viaggio, proviamo a capire cosa sono le storie. No, non quelle di Instagram a cui siamo abituati (‘pubblichiamo una storia’), quelle hanno una durata di sole 24 ore; le storie come le intenderemo noi, durano tutta la vita, durano per sempre, senza termine di tempo, diventano fotografie eterne e sono destinate ad accompagnarti e farti compagnia tutta la vita.

    La nostra vita intera è piena di storie, sono storie le nostre canzoni del cuore, il film della tua vita, quello che decidi essere il più bel film della vita, sono storie i tuoi libri indimenticabili, le fiction preferite ma sono storie anche gli spot pubblicitari che hai apprezzato. Sono storie tutte le cose che hai apprezzato nel corso della vita e che ti ritrovi a seguire.

    Pensiamoci bene: cosa hanno in comune?

    Personaggi eroici e leggendari o solennemente e favolosamente romantici ad esempio, persone che sfidano se stesse alla ricerca del proprio ‘io’ o di un ‘io migliore’, persone che gareggiano e ce la mettono tutta, per arrivare alla loro meta, costi quel che costi, profondamente sognatori, visionari e idealisti, o semplicemente puri. Sono storie tessute su trame e contenuti molto intimistici e a volte drammatici: devi trovare la tua strada, il tuo sogno, a volte è difficile ma ce la puoi fare.

    Sono storie costruite sulle emozioni: tendenzialmente trasformative e rivoluzionarie. Tutto ciò che proviamo emotivamente non è mai fine a se stesso ma in vista di qualcos’altro.

    Storie che raccontano i valori e il futuro.

    Little Wing e Shape of my heart di Sting, Nothing else matter dei Metallica, Pulp fiction e Django di Tarantino, Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore, L’attimo fuggente di P. Weir, Gran Torino di C. Eastwood, Fight Club di Fincher, Il codice da Vinci di Dan Brown, Il senso di Smilla per la neve di Peter Høeg, La fine è il mio inizio di Terzani, Tre ciotole di Murgia, Il conte di Montecristo di Dumas, Rule yourself - Under Armour di Michael Phelps, Nike maybe it’s my fault di Michael Jordan.

    Questa, ad esempio, è la mia agenda narrativa di questo preciso momento.

    A bocca aperta.

    Una storia che incanta ci lascia a bocca aperta, vi ricordate da bambini quando si scartavano i regali di Natale, come rimanevamo?

    A bocca aperta.

    Quando incontravamo una persona a cui volevamo bene, come rimanevamo?

    A bocca aperta.

    Di fronte allo spettacolo della natura, un forte temporale estivo, il mare potente, nel suo eterno movimento, che si rompe sugli scogli quasi senza controllo, come rimaniamo?

    A bocca aperta.

    Possiamo essere presi da mille faccende, ma le storie legate a certi ricordi tolgono il respiro, quando incontriamo storie così ci fermiamo, l’incanto di queste storie è il fascino del loro contenuto, le immagini che si creano nella nostra mente, la grazia di un brano musicale, il ricordo dei gesti, ma su tutti il nostro desiderio di ripetizione: non solo vogliamo stare in quel mondo, ma lo vogliamo ancora e ancora.

    Raccontamelo di nuovo, voglio partecipare anche io, sembrerebbero dire.

    È per questo motivo che siamo disposti a investire denaro nell’acquisto di prodotti e servizi, investendo tempo nel fare la coda e ricercare proprio quell’oggetto e non un altro.

    Le storie ci trasportano, ci affascinano e ci incantano come le sirene per Ulisse, perché pensavamo di ascoltare un finale e invece ne arriva un altro e questo ci lascia senza parole, da qui la meraviglia, la sorpresa, la bellezza, lo spettacolo, il fantastico e lo straordinario.

    A volte queste storie ci lasciano increduli, pensate ad esempio alla pubblicità video realizzata per l’UNICEF. Il video mostra i dettagli di una sposa bellissima che si prepara per il matrimonio, primi piani dettagliati sul trucco delle labbra e degli occhi, l’acconciatura, il vestito appeso a una gruccia in una stanza elegantemente arredata, la sposa cammina con incedere lento e titubante attraverso un lungo corridoio, dettagli video sul bouquet di rose bianche che la sposa tiene in mano. Sono tutte bellissime immagini che vedi in un video promozionale di nozze, tranne alla fine quando la sposa si svela: è una bambina, ha 11 anni, lui 37.

    Il messaggio che accartoccia in un solo colpo cuore e mente di chi lo guarda è un messaggio rivolto a sensibilizzare le spose bambine di tutto il mondo, 15 milioni di spose bambine in tutto il mondo ogni anno.

    Il video termina con un immagine in bianco e nero, di un orsacchiotto di peluche a terra fra i petali bianchi caduti dal bouquet della bambina.

    Tutto questo fa parte dell’era che stiamo vivendo, l’era della fiction economy, dove la parte emotiva e valoriale della realtà ha la meglio su quella utile e funzionale.

    Non significa che oggi quello che comperiamo è assenza di contenuto, di valore, la qualità del prodotto è data per scontata, quasi superata, la differenza la fa il racconto che riusciamo a costruire attorno a qualsiasi evento.

    Le storie che incantano costruiscono un legame narrativo che ci porta a dire Ne voglio fare parte anche io ed è per questo che voglio ascoltare.

    Oggi, siamo nel tempo della competizione narrativa, non basta più saper raccontare, né tantomeno raccontare storie meglio di altri, oggi diventa rilevante raccontare storie che incantano e fanno sognare.

    Storie uniche.

    Mi piace da morire, quando mi dici ti racconto una storia.

    Iniziamo.

    A 5:28 ore da qui

    ... E da quel momento ho iniziato a raccontare storie.

    È così che potrebbe finire o cominciare il mio racconto, la mia storia, raccontare storie che fanno stare bene, che stimolano i sentimenti e ti fanno viaggiare.

    L’arte di raccontare e di raccontarsi è nata insieme all’uomo, ma solo più recentemente abbiamo capito il valore di un racconto, la ricchezza che c’è nel raccontare storie.

    Uso le storie nella quotidianità, nella vita privata e in quella lavorativa, mi occupo da tanti anni di guidare risorse in ambito commerciale, cerco, attraverso le storie di fare in modo che il mio ascoltatore possa preparare l’animo e il cuore al vero messaggio della storia, cerco di trasmettere un’emozione a chi sto comunicando, utilizzando la narrazione per promuovere un prodotto, un servizio, una teoria, suscitare emozioni con una storia che rimane impressa perché coinvolge la parte emotiva del nostro cervello.

    Kyle, texano, cresciuto a grano e Dio, cacciatore per hobby, campione di rodeo, amante della sua patria e della sua famiglia, decide di arruolarsi nei Seal, il reparto di élite della Marina degli Stati Uniti.

    Si distingue per le sue doti di tiratore scelto.

    Anno 2004, dopo gli attacchi alle Torri Gemelle del 2001 al World Trade Center di New York, per le strade di una città dell’Iraq, Falluja, Kyle è al suo primo turno di lavoro operativo sul campo.

    Appostato, completamente mimetizzato su un tetto di una abitazione, deve tenere sotto osservazione lo spazio sottostante, dove il caldo, la polvere, l’umidità e la tensione si tagliano con il coltello.

    Non è propriamente una situazione che lo fa sentire ben accettato e accolto.

    Una donna e un bambino, sunniti, escono da un portone, cadente, che si tiene in piedi, perché non c’è niente di meglio da

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