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Gli odori della stufa a legna
Gli odori della stufa a legna
Gli odori della stufa a legna
E-book95 pagine1 ora

Gli odori della stufa a legna

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Info su questo ebook

Gli odori della stufa a legna: "Si può fermare il tempo? Io penso di sì. Basta non pensarci e tutto diventa chiaro. Il tempo esiste solo perché vi è un osservatore che lo misura. Se noi non esistessimo, che senso avrebbe il tempo? Che scopo avrebbe? Il tempo si misura in base alle nostre percezioni e viceversa. In assenza di percezioni, il tempo cessa semplicemente di avere significato... Il tempo forse riesci a fermarlo, ma mai potrai farlo tornare indietro... tranne che con la memoria... E tornando indietro con la memoria potrai, se lo vuoi, assaporare quegli "odori" gradevoli per la nostra mente ricordandoti di quegli "odori" dimenticati... gli odori della stufa a legna..."
LinguaItaliano
Data di uscita31 mar 2020
ISBN9788830620179
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    Gli odori della stufa a legna - Maurizio Marchesi

    odori_piatto_140x210.jpg

    Maurizio Marchesi

    Gli odori della stufa a legna

    Albatros

    Nuove Voci

    Ebook

    © 2020 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l. | Roma

    www.gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-2017-9

    I edizione elettronica marzo 2020

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterly. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Dedicato ad ANDREA

    C’era una volta tanto tempo fa… no no… qui inizia l’avventura del… no non va neanche così… il nostro eroe si trovava… no eroe no… ma come posso iniziare questo libro… a volte scrivere tutto il libro è più facile che trovare come iniziare a raccontare una storia… Sì perché è proprio una storia che vi voglio raccontare che va dal surreale al reale.

    Il protagonista sono io medesimo insieme a tante altre persone che ho incontrato nel percorso dei miei cinquant’anni e oltre, i nomi, i luoghi, personaggi, le situazioni, a volte non combaciano con la realtà ma vi assicuro che è tutta pura verità.

    Lascio a voi l’immaginazione di pensare alle situazioni del racconto e di godervi una buona lettura.

    PREFAZIONE

    Sono appena passate le cinque del pomeriggio, sono in ufficio, piove, il giorno tredici lascia il posto al giorno quattordici, quattordici novembre, un giorno come tanti.

    Un giorno segue l’altro, questa è la regola, il calendario non sbaglia, nessuno lo può fermare.

    Il tempo non aspetta, non si ferma per nessuno, il tempo è come il fuoco in cui noi tutti bruciamo, è come l’acqua a cui noi tutti ci dissetiamo, è il predatore che ci aspetta alla fine, ma nello stesso tempo l’amico che ci ricorda i tempi passati a ridere, ad amare, tempi andati. Un filo di malinconia mi colpisce mentre scrivo queste quattro righe, in verità, ne sono contento.

    C’è un profumo nell’aria in questa giornata che lo senti nella pelle, in bocca, i primi freddi portano umidità dalle nostre parti, ma la luce opaca e grigia di questo pomeriggio risalta e i profumi della legna bruciata dai camini e dalle stufe a legna portano la mia mente a pensare, sì a pensare e a ritrovare quei sapori, quegli odori di stufa a legna, sì la mia mente torna al passato.

    Questo pomeriggio è proprio un bel pomeriggio.

    È il pomeriggio giusto per qualche ricordo, per qualche rimpianto, magari per un poco di malinconia, all’improvviso avverto il profumo di tabacco da pipa che arriva chissà da dove…

    È il pomeriggio giusto per qualche domanda… (forse qualche risposta arriverà).

    Si può fermare il tempo? Io penso di sì. Basta non pensarci e tutto diventa chiaro. Il tempo esiste solo perché vi è un osservatore che lo misura. Se noi non esistessimo, che senso avrebbe il tempo?

    Che scopo avrebbe? Il tempo si misura in base alle nostre percezioni e viceversa. In assenza di percezioni, il tempo cessa semplicemente di avere significato…

    Che cos’è l’Arte? È come l’aria… ci sei immerso ma non la vedi, non la senti, non ha odore, non ha sapore…

    E l’Artista? Che cos’è un Artista?

    Credo sia la follia della follia, del genio a cui noi tutti aspiriamo per elevare la nostra anima oltre, semplicemente oltre le nostre

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