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La posta di Eustachio
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E-book101 pagine43 minuti

La posta di Eustachio

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Info su questo ebook

Questo epistolario comico fu pubblicato per la prima volta da Solfanelli nel 1993, fu recensito dalla rivista satirica "Cuore" e ricevette il premio "Città di Torino".
Divertente, scanzonato, satirico, brillante, ironico, contiene riflessioni interessanti sul mondo dell'editoria. Lo schema è molto semplice: gli autori inviano i manoscritti alla casa editrice, Eustachio li legge e giudica quali sono degni di pubblicazione... Ma non sempre l'autore accetta il giudizio! Un libro da leggere tutto in un fiato, da soli o in compagnia, gustosissimo.

LinguaItaliano
Data di uscita6 set 2012
ISBN9781476490854
La posta di Eustachio
Autore

Duilio Chiarle

Duilio Chiarle, writer and guitarist of "The Wimshurst's Machine".Duilio Chiarle, scrittore e chitarrista dei "The Wimshurst's Machine".Ha ricevuto il premio "Cesare Pavese" nel 1999. Gli sono stati attribuiti i premi internazionali "Jean Monnet" (patrocinato dalla Presidenza della Repubblica Italiana, dall’Università di Genova e dalle Ambasciate di Francia e Germania) e "Carrara - Hallstahammar" (quest'ultimo per due volte consecutive).Con il gruppo musicale "The Wimshurst's Machine" ha ricevuto tre nomination hollywoodiane consecutive: sono suoi i racconti dei "concept" musicali.Ha ricevuto l'onorificenza di "Ufficiale" dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

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    La posta di Eustachio - Duilio Chiarle

    La posta di Eustachio

    Duilio Chiarle

    © Duilio Chiarle 1991

    Edizione Smashwords

    Seconda edizione

    Smashwords Edition,

    Licenza d’uso

    Questo ebook è concesso in uso per l’intrattenimento personale.

    Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone.

    Se si desidera condividere questo ebook con un’altra persona, è necessario acquistare una copia aggiuntiva per ogni destinatario. Questo libro costa pochissimo, se state leggendo questo ebook e non lo avete acquistato per il vostro unico utilizzo, siete pregati di tornare a Smashwords.com per acquistare la vostra copia.

    Grazie per il rispetto al duro lavoro di questo autore.

    La posta di Eustachio

    PREFAZIONE

    Le brevi lettere di Duilio Chiarle meravigliano, stupiscono, forse sorprendono e sviano il lettore meno acculturato dal senso narrativo del linguaggio, in una sofferta, stupenda dichiarazione di manipolazione linguistica.

    Una manipolazione che è per l’appunto buona letteratura ed autentica arte del linguaggio grazie all’evidenza dell’artificio, all’ironia che corre e scorre tra le righe, alla reiterata denuncia della banalità della vita quotidiana e, nello stesso tempo, della retorica di tanta letteratura qui ridotta volutamente a parodia; dalle lettere di presentazione degli autori alle risposte di Eustachio Fecit, alle riflessioni sull’editoria (cfr. A.P.S. di Umberto Eco) all’intervento costante dell’autore in prima persona.

    Ma non è questa sperimentazione o avanguardia tout court, come potrebbe credere il lettore meno smaliziato, talmente tanti sono i riferimenti che si possono produrre: dal teatro (e dalla narrativa) dell’assurdo – Beckett, Ionesco, Adamov – alla narrativa metafisica di notissimi sudamericani – Borges, ma anche Cortazar – dal surrealismo letterario, inteso come avanguardia storica del primo Novecento, alle prove narrative del Gruppo 63. Ma l’elemento colto(sia esso lessicale, linguistico, e semplice riferimento parodistico) viene utilizzato in chiave molto personale, per rovesciare il senso di una presunta verità o ironizzare su un topos della società e della letteratura di massa contemporanea. Qui cogliamo il riferimento letterario più puntuale: quella letteratura post-moderna americana degli anni ’60 che, autodefinitasi tale, guardava all’avanguardia europea e al teatro dell’assurdo come modelli insuperabili per una narrativa attuale. E per l’appunto, Donald Barthelme sembra richiamare la ricerca narrativa di Duilio Chiarle, sia nel suo prediligere la lettera, che nel suo fa uso di stilemi e simboli della cultura di massa dei nostri giorni.

    Ciò non toglie nulla all’originalità espressiva di Duilio Chiarle: l’Autore, moderno o postmoderno che sia, coglie l’occasione per porre trappole alla letteratura della trasparenza.

    Rosanna Favilla

    PREMESSA

    (dell’autore, all’edizione 1993)

    Quante volte mi sono domandato Chissà cosa pensano, davvero, del mio manoscritto?. Credo di non avere dubbi in merito… Io stesso ho ripreso in mano certi manoscritti, ritoccandoli al punto da renderli quasi irriconoscibili, per poi riporli accuratamente in un cassetto, da cui forse non usciranno più.

    Comunque ho inviato testardamente molti manoscritti ad editori più o meno celebri. Alcuni non hanno mai risposto, preferendo evitare lo spreco di carta, tempo e francobollo. Altri hanno preferito la strada della diplomazia, con garbate lettere in cui si dispiacevano di non aver in programma questo e quello, oppure che la loro politica editoriale non permetteva…

    Quanto ai manoscritti, molti preferiscono accollarsi le spese di rispedizione, piuttosto che rischiare la perdita di un cliente (ma anche qui, ci sono degli editori poco seri, che ti scrivono il suo manoscritto è andato al macero, anche quando gli hai inviato i francobolli sufficienti ad una tripla rispedizione…).

    Premesso che ho provato ad immaginarmi la reazione di una persona costretta, per lavoro, a sorbirsi quella interminabile serie di fetenzie scribatorie, mi è capitato di riflettere sul giudizio che

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