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Doppio Senso: Un libro che ha cuore e cervello
Doppio Senso: Un libro che ha cuore e cervello
Doppio Senso: Un libro che ha cuore e cervello
E-book106 pagine1 ora

Doppio Senso: Un libro che ha cuore e cervello

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Info su questo ebook

Doppio Senso è una piccola città dove le strade sono tutte a senso unico. Qualcuno, arrivando da fuori, sarebbe portato a pensare che si possa solo entrare ma non uscire; invece, la circolazione scorre tranquilla e, prima o poi, la strada per andare a In Mona, il paese vicino, la trovano tutti. Nella sala conferenze della biblioteca comunale è in corso la presentazione del libro di Armando Bentivoglio, un noto scrittore sui generis con monomanie bizzarre. Il romanziere, a un certo punto, decide di scrivere sulla lavagna una frase ricca di significati e che possa contenere un'emozione: "Ah… Ahh… Ahhh". Basta una semplice parola, pronunciata in modo diverso, a suggerire sensazioni di piacere o di dolore, secondo l'interpretazione del lettore, in grado di andare oltre il volere dello stesso autore. Viene messa in luce la differenza tra "le intenzioni di chi scrive un messaggio" e "il modo in cui può essere interpretata la scrittura". Si tratta di una parody comedy all'italiana con le sue nevrosi e le sue megalomanie grossolane e i personaggi grotteschi non meno suggestivi. Il ritrovamento di un cadavere richiederà la presenza del commissario Loquace, un poliziotto dai metodi alquanto singolari. Un turbinio di battute e dialoghi caustici, spesso inconsapevolmente comici dei vari protagonisti, caratterizzerà in maniera originale le varie scene, creando un surreale collage di schegge impazzite.
LinguaItaliano
Data di uscita17 ago 2023
ISBN9791221493016
Doppio Senso: Un libro che ha cuore e cervello

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    Anteprima del libro

    Doppio Senso - Valentina Iusi

    Indice

    Trama

    Prefazione

    Introduzione

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Doppio Senso

    Sottotitolo

    Un libro che ha cuore e cervello

    di

    Valentina Iusi

    Titolo | Doppio Senso

    Autore | Valentina Iusi

    ISBN | 9791221493016

    Cover: Immagine di macrovector su Freepik

    © 2023 - Tutti i diritti riservati all'Autore

    Questa opera è pubblicata direttamente dall'Autore tramite la piattaforma di selfpublishing Youcanprint e l'Autore detiene ogni diritto della stessa in maniera esclusiva. Nessuna parte di questo libro può essere pertanto riprodotta senza il preventivo assenso dell'Autore.

    Youcanprint

    Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    Made by human

    Trama

    Doppio Senso è una piccola città dove le strade sono tutte a senso unico. Qualcuno, arrivando da fuori, sarebbe portato a pensare che si possa solo entrare ma non uscire, invece, la circolazione scorre tranquilla e, prima o poi, la strada per andare a In Mona, il paese vicino, la trovano tutti. Nella sala conferenze della biblioteca comunale è in corso la presentazione del libro di Armando Bentivoglio, un noto scrittore sui generis con monomanie bizzarre. Il romanziere, a un certo punto, decide di scrivere sulla lavagna una frase ricca di significati e che possa contenere un’emozione: Ah… Ahh… Ahhh. Basta una semplice parola, pronunciata in modo diverso, a suggerire sensazioni di piacere o di dolore, secondo l’interpretazione del lettore, in grado di andare oltre il volere dello stesso autore. La differenza tra le intenzioni di chi scrive un messaggio e il come può essere interpretata la scrittura. Una parody comedy all’italiana con le sue nevrosi e le sue megalomanie grossolane e i personaggi grotteschi non meno suggestivi. Il ritrovamento di un cadavere richiederà la presenza del commissario Loquace, un poliziotto dai metodi alquanto singolari. Un turbinio di battute e dialoghi caustici, spesso inconsapevolmente comici dei vari protagonisti, caratterizzerà in maniera originale le varie scene, creando un surreale collage di schegge impazzite.

    Sarebbe un colpo ritrovare voci più normali.

    Tu con la penna scrivi sempre in rosso,

    sorseggi piano piano il tuo caffè.

    [Audio2 – Rotola la vita]

    Ahahahahahahah!

    Ahahahahahahah!

    Ahahahahahahah!

    Infine, io ho pienamente ragione,

    i tempi sono cambiati,

    gli uomini non domandano più nulla dai poeti:

    e lasciatemi divertire!

    [Aldo Palazzeschi – E lasciatemi divertire!]

    Prefazione

    Scrivere una prefazione non è mai un compito semplice, soprattutto perché c’è il rischio di far crescere nel lettore un pregiudizio, guastando un po’ il piacere della lettura, intesa come personale esplorazione di un (pezzo di) mondo alternativo, uno dei famosi mondi possibili di cui tanto hanno detto Leibniz, Kripke, e un sacco di altri cervelloni.

    Ma in un tempo come il nostro, in una società come la nostra, sulla soglia dei mondi possibili c’è forse bisogno di scorgere dei guardiani o, più modestamente (come nel mio caso), dei portieri: figure col compito di strizzare l’occhio e rassicurare sul fatto di essere capitati nel posto giusto. Un posto dove scorrono latte e miele? Be’, sì e no, se con latte e miele ci si riferisce al nutrimento dell’intelligenza che solo i grandi classici sanno dispensare. Sì: perché, ed è una banalità, non possiamo fare a meno di addentrarci nei mondi possibili tratteggiati dai classici. Abbiamo la necessità fisica di coltivare il nostro spirito meditando sulle parole di quelli che Newton, se avesse speso un’opinione netta a proposito della narrativa, avrebbe certamente definito giganti. C’è quel no, tuttavia: e la sua giustificazione, almeno secondo me, sta nel fatto che di classici vive la mente dell’uomo, ma non di soli classici. È bello e doveroso disciplinarci, ed è ancora più bello farlo, quando al contempo ci sentiamo perfettamente liberi di svagarci, se lo vogliamo, liberi di esplorare in lungo e in largo, come ho accennato all’inizio.

    Il problema è che ai giorni nostri, appunto, l’esplorazione non è libera. A destra e a manca siamo molestati da classifiche, pubblicità, premi, articoli di quotidiani, endorsement di tizi famosi: il tutto con l’intento, nemmeno troppo velato alla fin fine, di strozzare il plurale di mondi possibili fino a ridurlo a un miserabile mondo che ci è capitato. L’incredibile e ridicola abbondanza, in questa terza decade del Duemila, di memoir sciatti per stile e imbarazzanti per contenuti, è una prova in sé sufficiente di ciò che affermo. A questo proposito, mi viene in mente che per buona parte della Storia (culturale) dell’umanità sono esistiti libri senza autore: ecco, noi, con tutto il nostro progresso, siamo finalmente riusciti a realizzare il sogno millenario di avere autori senza libri. Signorine e signorini Nessuno che non hanno assolutamente nulla da dire, e che sono pure incapaci di dire bene quel nulla. Puri nomi, messi sugli scaffali delle librerie: perché sì. E a noi che resta? Un passeggiare su e giù per tali librerie, con l’entusiasmo di chi, armato di machete, ha organizzato un’avventurosa spedizione nell’elenco telefonico. E se una tale noia fa già di suo molto male, quel che davvero rattrista è il pervasivo senso di artificiosità, di ipocrisia, che trasuda da tutti quei volumetti con sopra stampato, in grande, il nome del Nessuno di turno e, in piccolo, il titolo del libro. Non c’è divertimento, non c’è passione, non c’è niente e non c’è nessuno di quei Nessuno, nelle pagine che ci vengono proposte. E noi invece vogliamo esplorare, vogliamo, divertirci, vogliamo

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