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Canto di Natale
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E-book236 pagine7 ore

Canto di Natale

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Il Canto di Natale (A Christmas Carol), noto anche come Cantico di Natale, Ballata di Natale o Racconto di Natale, è un romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens (1812-1870), di cui è una delle opere più famose e popolari. È il più importante della serie dei Libri di Natale (The Christmas Books), una serie di storie che include anche Le campane (The Chimes, 1845), Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth, 1845), La battaglia della vita (The Battle for Life, 1846) e Il patto col fantasma (The Haunted Man, 1848).
Il romanzo è uno degli esempi di critica di Dickens della società ed è anche una delle più famose e commoventi storie sul Natale nel mondo. Narra della conversione dell'arido e tirchio Ebenezer Scrooge visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro), preceduti da un'ammonizione dello spettro del defunto amico e collega Jacob Marley. Il Canto unisce al gusto del racconto gotico l'impegno nella lotta alla povertà e allo sfruttamento minorile, attaccando l'analfabetismo: problemi esasperati apparentemente proprio dalla Poor Law (Legge contro la povertà), comodo tappabuchi tanto inefficace quanto dannoso ideato dalle classi abbienti.
LinguaItaliano
Data di uscita8 ott 2014
ISBN9786050326147
Autore

Charles Dickens

Charles Dickens was born in 1812 and grew up in poverty. This experience influenced ‘Oliver Twist’, the second of his fourteen major novels, which first appeared in 1837. When he died in 1870, he was buried in Poets’ Corner in Westminster Abbey as an indication of his huge popularity as a novelist, which endures to this day.

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    Anteprima del libro

    Canto di Natale - Charles Dickens

    Charles Dickens

    CANTO DI NATALE

    © Arcadia ebook 2014

    Realizzato da: facilebook

    www.facilebook.it

    info@facilebook.it

    Cenni Biografici

    La prima infanzia

    Secondo di otto figli, nasce a Portsea, presso Portsmouth, da John Dickens, impiegato all'Ufficio Stipendi della Marina britannica, e da Elizabeth Barrow. Nel 1815, quando Charles ha tre anni, la famiglia si trasferisce a Londra. Due anni dopo, un nuovo trasferimento, stavolta a Chatham, nel Kent. Qui egli riceve la prima istruzione alla scuola del figlio di un pastore battista. Passa il tempo libero all'aperto impegnato in voraci letture. Più tardi racconterà delle sue vivide memorie riguardanti l'infanzia e della particolare memoria fotografica che lo aiutò a dar vita alle sue finzioni. Nel 1823, la famiglia Dickens, assai impoverita, è costretta nuovamente a trasferirsi a Camden Town, allora uno dei quartieri più poveri di Londra.

    La Marshalsea

    Nel febbraio 1824, John Dickens viene imprigionato per debiti nella prigione della Marshalsea. La famiglia, con l'eccezione di Charles, lo segue in carcere (così come permetteva la legge). Il futuro scrittore va a lavorare in una fabbrica di lucido da scarpe (la Warren's Blacking Warehouse), dove rimane probabilmente fino all'estate (il dubbio resta, data la reticenza dello scrittore sull'argomento). Ad ogni modo, il 28 maggio il padre viene rilasciato, forte di un accordo con i creditori. Charles può quindi tornare agli studi alla Wellington House Academy.

    Dopo qualche anno la situazione economica della famiglia migliora, grazie anche ai soldi ereditati dalla famiglia di suo padre[senza fonte]. Anche quando John Dickens viene liberato dalla prigione, la madre di Charles, a quanto pare, non lo ritira immediatamente dal lavoro in fabbrica, perché questa apparteneva ad un suo parente. Dickens non le perdonò mai questo comportamento.[senza fonte] Il risentimento per la propria situazione e le condizioni della classe operaia divennero nel tempo il tema principale dei suoi lavori.

    La cronaca parlamentare e i primi bozzetti

    All'età di quindici anni entra nello studio legale Ellis & Blackmore come praticante, con buone prospettive di diventare avvocato, ma la professione non gli piace e quindi inizia a studiare stenografia. Nel frattempo, comincia a frequentare i teatri londinesi, abitudine che non dismetterà mai, assistendo a diversissimi generi, dalle tragedie shakespeariane alle farse e alle operette musicali. Nel 1828, abbandonato lo studio legale, s'impiega presso Charles Molloy e svolge attività di stenografo presso alcuni tribunali e uffici legislativi. Pian piano, sorge in lui l'ambizione di diventare cronista parlamentare.

    Tra il 1830 e il 1831 s'innamora di Maria Beadnell, figlia di un funzionario di banca. Nel 1833, l'indifferenza della ragazza determina una rottura. Nel 1832 inizia a collaborare con l'agenzia The Mirror of Parliament (Lo Specchio del Parlamento), fondata da uno zio. Nello stesso periodo diviene cronista del quotidiano della sera The True Sun, potendo così stabilirsi da solo in Cecil Street e meditando di divenire attore. Il 1º dicembre 1833 pubblica anonimamente il suo primo bozzetto sul Monthly Magazine. Nell'agosto del 1834 viene assunto come cronista dal Morning Chronicle. È in settembre che, sotto lo pseudonimo Boz, pubblica il primo di quei bozzetti di vita urbana che diverranno poi gli Sketches by Boz. Questa sua prima opera nasce proprio dal suo lavoro di giornalista, che gli aveva permesso di viaggiare in tutta la Gran Bretagna.

    Nel febbraio del 1836, l'editore John Macrone pubblica in volume la prima serie degli Sketches by Boz. La seconda serie esce in dicembre.

    Il successo

    Nel 1836, in aprile, comincia in dispense mensili a pubblicare sul Morning Chronicle il primo romanzo. L'editore è Chapman and Hall e il romanzo s'intitola I quaderni postumi del Circolo Pickwick (The Posthumous Papers of the Pickwick Club): il libro lo rende in breve assai famoso nel panorama della narrativa inglese.

    Nel frattempo il 2 aprile 1836 sposa Catherine Hogarth, figlia del direttore del giornale.A settembre debutta il dramma The Strange Gentleman, adattato da un suo bozzetto. A novembre, cessa la sua collaborazione con il Morning Chronicle. A dicembre debutta l'opera The Village Coquettes, di cui Dickens ha scritto il libretto. Il 25 dicembre del 1836 conosce John Forster, che diverrà il suo primo biografo.

    Sempre nel 1836 accetta di lavorare come scrittore presso il Bentley's Miscellany, occupazione che conserva fino al 1839. A gennaio del 1837, con il primo numero della rivista, esce la prima puntata di Oliver Twist. Il 2 gennaio è nel frattempo nato il primogenito, Charles Culliford Boz, mentre ad aprile la famiglia si trasferisce nel quartiere londinese di Bloomsbury, al 48 di Doughty Street. La casa ospita anche Mary Hogarth, cognata sedicenne di Dickens, che muore in maggio. Lo scrittore rimane assai colpito dalla scomparsa di Mary, tanto che non riesce a terminare Il Circolo Pickwick prima di novembre (l'ultimo fascicolo venderà 40.000 copie).

    Nel 1838 lavora alla rielaborazione delle memorie del clown circense Joseph Grimaldi. Il 31 marzo appare il primo fascicolo del Nicholas Nickleby, mentre l'ultimo fascicolo esce in ottobre. A dicembre, la famiglia Dickens si trasferisce al numero 1 di Devonshire Terrace, nei pressi del Regent's Park.

    Gli anni quaranta

    Ad aprile del 1840, Dickens si avventura nella pubblicazione del periodico settimanale Master Humphrey's Clock, edito da Chapman and Hall. Uscirà fino al gennaio 1842 e in esso verranno pubblicati La bottega dell'antiquario e Barnaby Rudge, quest'ultimo in uscita mensile.

    Nel marzo del 1841, pubblica una lettera aperta sui maggiori quotidiani in cui si dichiara estraneo ai debiti contratti da chiunque utilizzi illecitamente il suo nome (riferendosi, in concreto, al padre). In giugno visita la Scozia. Barnaby Rudge viene concluso in novembre, durante un periodo di convalescenza, dopo una recente operazione. Nel frattempo, progetta un viaggio negli Stati Uniti.

    Il 4 gennaio 1842 parte con la moglie per gli Stati Uniti, dove, ormai scrittore conosciuto, visita Boston, New York, Philadelphia, Washington, Richmond. In Virginia rimane disgustato dalla diffusa condizione di schiavitù in cui versano molti uomini. Il viaggio tocca anche Pittsburgh, Cincinnati, Saint Louis (quest'ultima raggiunta a bordo di un battello a vapore, lungo il fiume Mississippi).

    Tra il 1844 e il 1845 soggiorna a lungo a Genova e ha occasione di visitare diverse altre città italiane, fra cui Roma, Napoli e Mantova. Il resoconto di questi viaggi costituirà il materiale per il suo libro Pictures from Italy. Fu nella lunga tappa genovese, nell'estate del 1844, che scrive Le campane (The Chimes).

    Fa quindi ritorno in Inghilterra, dove s'impegna a dare vita ad un giornale liberale, impegnato per l'abolizione delle leggi protezionistiche sui prodotti agricoli. Nel 1846, in gennaio, esce, frutto di questo intento, il primo numero del Daily News, i cui principi guida sarebbero stati miglioramento, progresso, educazione, libertà religiosa e civile, legislazione equa. Dopo soli 17 numeri si dimette però dall'incarico di direttore, lamentandosi di essere circondato da incapaci.

    Il 1848 è turbato da gravi questioni familiari e da grandi litigi nella cerchia degli amici, ma Dickens conduce comunque in porto il progetto di un giornale periodico battezzato Household Words, con l'intento di mescolare la narrativa e la polemica contro i mali del suo tempo. Il primo numero esce nel 1850; i progetti di risanamento edilizio londinese ne subiscono l'influenza. In esso cita il funesto terremoto che colpì la Basilicata nel 1857.

    Gli anni cinquanta

    Tra il maggio 1849 e il novembre 1850 viene pubblicato, a cadenza mensile su un giornale di proprietà di Dickens, il romanzo David Copperfield; l’idea di un’opera scritta in prima persona fu suggerita allo scrittore dall’amico e confidente John Forster. Nell’opera a fondo autobiografico si possono riconoscere personaggi e situazioni che lo stesso Dickens aveva conosciuto e vissuto in prima persona.

    Nel 1850, inoltre, progetta e mette in scena insieme a Lord Bulwer Lytton un testo teatrale di ambientazione settecentesca, Not so bad as we seem. La moglie si ammala ed una figlia muore improvvisamente. Nel biennio 1855-56 vive a Parigi durante l'inverno, trasferendosi in estate presso Boulogne. I rapporti con i familiari si vanno, intanto, deteriorando.

    Nel 1858 si separa definitivamente dalla moglie, inserendo un annuncio sui giornali e accusandola di non aver mai saputo badare ai figli e alla famiglia, nonostante inizialmente fossero felici; Dickens continua comunque a mantenerla e mette a sua disposizione una casa in cui possa vivere; è lì che morirà dopo venti anni. Georgina, la sorella di Catherine, si muove in suo aiuto e nascono voci secondo cui Charles è romanticamente legato alla sorella.

    L'infelicità nel rapporto coniugale di Dickens si palesa anche quando, nel 1855, egli si reca ad incontrare Maria Beadnell, il suo primo amore che, pur essendo sposata, sembra cada in fallo nel vedere il romantico ricordo che Charles ha di lei.

    Nel 1859 fonda il periodico All the Year Round, che ottiene uno strepitoso successo grazie ad un ricco nobile dell'epoca: ne vengono infatti vendute circa 10.000 copie.

    Nel novembre del 1844 Dickens visitò Bologna e in particolare la sua Certosa. Questo viaggio fu descritto da Dickens nelle Impressioni d'Italia (1846), nelle quali Bologna venne definita una città con «un non so che di grave e di dotto». Un'ulteriore descrizione del viaggio di Dickens a Bologna è contenuta nelle lettere di Marcellino Sibaud, suo accompagnatore, conservate nell'archivio storico del Comune emiliano.

    Ultimi anni di vita e la morte

    Il 9 giugno 1865 viene coinvolto nell'Incidente ferroviario di Staplehurst, nel corso del quale sei carrozze del treno sul quale Dickens viaggia cadono da un ponte in riparazione; l'unica carrozza di prima classe che rimane sul ponte è proprio quella in cui si trova lo scrittore. Rimane sul posto per assistere i feriti, per poi ritornare nella sua carrozza a salvare i manoscritti dell'opera incompiuta Our Mutual Friend. Nonostante ne esca incolume, non sarà mai in grado di cancellare dalla sua mente tale disgrazia.

    Dickens cerca di evitare le inchieste sul disastro per non far scoprire il motivo del suo viaggio: era infatti di ritorno dalla Francia dove era andato a trovare l'attrice Ellen Ternan, la donna che gli aveva fatto dimenticare Catherine e con la quale aveva già una relazione prima di arrivare alla separazione definitiva.

    La malattia

    Negli ultimi mesi del 1865 si reca ancora in America per un giro di letture delle sue opere. Il suo stato di salute peggiora giorno dopo giorno. Alla fine gli viene diagnosticato un attacco di paralisi. Nel 1868 continua il suo tour di letture in America, leggendo a Philadelphia, New York, Baltimora e Washington, e incontra Andrew Johnson, presidente degli Stati Uniti; nell'anno successivo ha già ultimato 72 delle 100 letture pubbliche che aveva intenzione di fare, ma il suo medico, Francis Beard, gli consiglia vivamente di cessare le letture, pena gravissimi danni al suo fisico. La raccomandazione del dottore sortisce un buon effetto e le condizioni di Dickens migliorano. Tuttavia nel 1870, anno della scrittura di Il mistero di Edwin Drood, del quale aveva però già parlato l'anno precedente al suo amico e biografo John Forster, aumenta la frequenza dei fastidi ad un piede e l'8 giugno è colto da uno svenimento causato da un'emorragia cerebrale. Il giorno seguente muore alle ore 18.10, esattamente a cinque anni di distanza dal disastro di Staplehurst.

    Il 14 giugno è sepolto nell'abbazia di Westminster, nella quale la sua salma viene portata da un treno speciale, nell'angolo dei poeti (Poets' Corner), accanto a Henry Fielding, cui egli si ispirò, come ad altri autori, per la creazione del romanzo sociale.

    Opere

    Romanzi

    Il Circolo Pickwick (The Posthumous Papers of the Pickwick Club) (1836)

    Le avventure di Oliver Twist (The Adventures of Oliver Twist) (1837-1839)

    Nicholas Nickleby (The Life and Adventures of Nicholas Nickleby) (1838-1839)

    La bottega dell'antiquario (The Old Curiosity Shop) (1840-1841)

    Barnaby Rudge (1841)

    Martin Chuzzlewit (1843-1844)

    Dombey e Figlio (Dombey and Son) (1846-1848)

    David Copperfield (1849-1850)

    Casa Desolata (Bleak House) (1852-1853)

    Tempi difficili (Hard Times) (1854)

    La piccola Dorrit (Little Dorrit) (1855-1857)

    Racconto di due città (A Tale of Two Cities) (11 luglio, 1859)

    Grandi speranze (Great Expectations) (1860-1861)

    Il nostro comune amico (Our Mutual Friend) (1864-1865)

    Il mistero di Edwin Drood (The Mystery of Edwin Drood) (non portato a termine) (1870)

    Racconti

    Il naufragio della Golden Mary (The Wreck of the Golden Mary) (1856)

    Canto di Natale (A Christmas Carol) (1843)

    Le campane (The Chimes) (1844)

    Il grillo del focolare (The Cricket on the Hearth) (1845)

    La battaglia della vita (The Battle of Life) (1846)

    Il patto col fantasma (The Haunted Man and the Ghost's Bargain) (1848)

    Il Natale da adulti (What Christmas Is, As We Grow Older) (1851)

    Storia di un bambino (The Child's Story) (1852)

    Storia del parente sfortunato (The Poor Relation's Story) (1852)

    Storia di Nessuno (Nobody's Story) (1853)

    Storia di uno studente (The Schoolboy's Story) (1853)

    Perdersi a Londra (Gone Astray) (1853)

    Passeggiate notturne (Night Walks) (1860)

    Mugby Junction (Mugby Junction) (1866)

    Saggi

    Domenica in tre capi (Sunday under three heads) (1836) trad. di Rossella Monaco

    Diari di viaggio

    America (1842)

    Impressioni italiane (1846)

    Di viaggi e di mare, a cura di Graziella Martina, ed. Magenes, (2009), antologia di racconti di viaggio

    Giornali

    The Daily News

    Household Words

    All the Year Round

    Canto di Natale

    Versione Italiana

    Strofa Prima

    Lo spettro di Marley

    M

    arley, prima di tutto, era morto. Niente dubbio su questo. Il registro mortuario portava le firme del prete, del chierico, dell'appaltatore delle pompe funebri e della persona che aveva guidato il mortoro. Scrooge vi aveva apposto la sua: e il nome di Scrooge, su qualunque fogliaccio fosse scritto, valeva tant'oro. Il vecchio Marley era proprio morto per quanto è morto, come diciamo noi, un chiodo di porta.

    Badiamo! non voglio mica dare ad intendere che io sappia molto bene che cosa ci sia di morto in un chiodo di porta. Per conto mio, sarei stato disposto a pensare che il pezzo più morto di tutta la ferrareccia fosse un chiodo di cataletto. Ma poiché la saggezza dei nostri nonni sfolgora nelle similitudini, non io vi toccherò con sacrilega mano; se no, il paese è bell'e ito. Lasciatemi dunque ripetere, solennemente, che Marley era morto com'è morto un chiodo di porta.

    Sapeva Scrooge di questa morte? Beninteso. Come avrebbe fatto a non saperlo? Scrooge e il morto erano stati soci per non so quanti anni. Scrooge era il suo unico esecutore testamentario, unico amministratore, unico procuratore, unico legatario universale, unico amico, unico guidatore del mortoro. Anzi il nostro Scrooge, che per verità il triste evento non aveva fatto terribilmente spasimare, si mostrò sottile uomo d'affari il giorno stesso dei funerali e lo solennizzò con un negozio co' fiocchi.

    Il ricordo dei funerali mi fa tornare al punto di partenza. Non c'è dunque dubbio che Marley era morto. Questo mettiamolo bene in sodo, se no niente di maraviglioso potrà scaturire dalla storia che son per narrarvi. Se non fossimo perfettamente convinti che il padre d'Amleto è morto prima che s'alzi il sipario, la sua passeggiatina notturna su pei bastioni al vento di levante non ci farebbe maggiore effetto della bisbetica passeggiata di un qualunque attempato galantuomo il quale se n'andasse di notte in un posto ventoso - il cimitero di San Paolo, poniamo - pel solo gusto di sbalordire la melansaggine del proprio figliuolo.

    Scrooge non cancellò dall'insegna il nome del vecchio Marley. Parecchi anni dopo, leggevasi sempre sulla porta del magazzino: Scrooge e Marley. La ditta era nota per Scrooge e Marley. Seguiva a volte che qualche novizio agli affari desse a Scrooge ora il nome di Scrooge e ora quello di Marley; ma egli rispondeva a tutti e due. Per lui era tutt'una cosa.

    Oh! ma che stretta sapevano avere le benedette mani di cotesto Scrooge! come adunghiavano, spremevano, torcevano, scuoiavano, artigliavano le mani del vecchio lesina peccatore! Aspro e tagliente come una pietra focaia, dalla quale nessun acciaio al mondo aveva mai fatto schizzare una generosa scintilla; chiuso, sigillato, solitario come un'ostrica. Il freddo che aveva di dentro gli gelava il viso decrepito, gli cincischiava il naso puntuto, gli accrespava le guance, gli stecchiva il portamento, gli facea rossi gli occhi e turchinucce le labbra sottili, si mostrava fuori in una voce acre che pareva di raspa. Sul capo, nelle sopracciglie, sul mento asciutto gli biancheggiava la brina. La sua bassa temperatura se la portava sempre addosso; gelava il suo studio né giorni canicolari; non lo scaldava di un grado a Natale.

    Caldo e freddo non facevano effetto sulla persona di Scrooge. L'estate non gli dava calore, il rigido inverno non lo assiderava. Non c'era vento più aspro di lui, non c'era neve che cadesse più fitta, non c'era pioggia più inesorabile. Il cattivo tempo non sapeva da che parte pigliarlo. L'acquazzone, la neve, la grandine, il nevischio, per un sol verso si potevano vantare di essere da più di lui: più di una volta si spargevano con larghezza: Scrooge no, mai.

    Nessuno lo fermava mai per via per dirgli con cera allegra: Come si va, caro il mio Scrooge? a quando una vostra visita? Né un poverello gli chiedeva la più piccola carità, né un bambino gli domandava che ore fossero, né uomo o donna, una volta sola in tutta la vita loro, si erano rivolti a lui per informarsi della tale o tal'altra strada. Perfino i cani dei ciechi davano a vedere di conoscerlo; scorgendolo di lontano subito si tiravano dietro il padrone in una corte o in un chiassuolo. Poi scodinzolavano un poco, come per dire: Povero padrone mio, val meglio non aver occhi che avere un mal occhio!

    Ma che gliene

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