Ectoplasmi alle Terme
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Info su questo ebook
Martina e Adèle, sensitive professioniste, dovranno vedersela con una torbida vicenda le cui radici affondano nel XIX secolo. Non sarà facile ammaestrare simili ectoplasmi, senza considerare quelli che cominciano a fuoriuscire dalla bocca di una delle ragazze... forse a causa di un’interazione con le acque termali?
Un lungo racconto gotico, corredato di varie illustrazioni, in cui le tematiche soprannaturali si mescolano a toni umoristici.
Fabio Nocentini
Naturopata e scrittore, si è formato con una laurea in materie letterarie e frequentando poi numerosi corsi sulle discipline olistiche e sulle terapie naturali. Ha approfondito in particolare argomenti come radiestesia, test kinesiologici, rimedi erboristici e vibrazionali, campane tibetane; ha sviluppato un metodo personale di pranopratica, che include 5 simboli provenienti da antiche civiltà. Ha pubblicato libri per le Edizioni Mediterranee, la Giunti Demetra e la Flora srl. Tiene corsi e consulenze a Firenze e altrove.Naturopath and writer, he graduated in English literature at the University of Florence, Italy and then attended numerous courses in holistic disciplines and natural therapies. He studied in depth specific topics such as dowsing, kinesiological testing, herbal and vibrational remedies; he developed a personal method of pranic therapy. He published books in Italy for Edizioni Mediterranee, Giunti Demetra and Flora; he holds courses in various subjects.
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Anteprima del libro
Ectoplasmi alle Terme - Fabio Nocentini
1994
1. La casa delle fate
Le viaggiatrici arrivarono a Rinucciano Terme poco dopo l’ora di pranzo di venerdì 2 agosto. La loro vacanza aveva finalmente inizio.
Adèle e Martina parcheggiarono la macchina a breve distanza dall’appartamento che avevano preso in affitto per tutto il mese, situato in una tranquilla stradina senza sfondo. Smontarono e si guardarono negli occhi: entrambe erano raggianti. Suonarono il campanello di una bella palazzina dalla facciata giallo-ocra; dopo qualche istante una cordiale signora di mezza età, la padrona di casa, uscì sorridendo per accompagnarle in quella che sarebbe stata la loro dimora. Le foto pubblicate su Internet, pur corrispondendo al vero, non erano così affascinanti come la vista diretta: si trattava di un piccolo gioiello dalle pareti rosate, composto di piano terra e primo piano. Sulla porta d’ingresso un balconcino di ferro battuto, con la ringhiera bombata piena di vasi di fiori, dava un tocco di originalità all’insieme; le finestre dell’edificio avevano infissi in legno e, ai vetri, tendine bianche ricamate all’uncinetto. Sembrava la casa delle fate, e in effetti due donne non comuni stavano per prendervi alloggio.
La chiave girò nella serratura e il portoncino si spalancò su di una grande stanza, curata e accogliente, arredata con divano, tavolo, piano cottura, televisore, mobili e mobiletti; addossata alla parete di sinistra una scala in pietra conduceva al piano superiore, dove si trovavano le due camere da letto e il bagno. Sul retro della casa si allungava un giardino rettangolare con l’erba ben tagliata, alcuni ulivi e un noce i cui rami frondosi creavano una piacevole zona d’ombra su di un tavolo bianco circondato da quattro sedie. Chi desiderava stendersi poteva approfittare di comode sdraio, magari per ammirare il panorama che, al di là dello steccato, alternava orti e colline in una verde suggestione tipica della campagna toscana.
La proprietaria dette alle ragazze tutte le spiegazioni relative all’appartamento, consegnò loro le chiavi e chiese i documenti per trascriverne i dati in un registro; infine, le nuove inquiline provvedettero a saldare il conto per il periodo prenotato.
– Non esitate a chiamarmi per qualunque necessità, – concluse la signora Orlandini sfoderando un altro dei suoi smaglianti sorrisi, – sono a vostra disposizione. Buona vacanza, a presto.
Martina e Adèle la ringraziarono e l’accompagnarono alla porta. Adesso dovevano aprire i bagagli, sistemare negli armadi gli abiti e gli effetti personali, rinfrescarsi con una doccia; più tardi avrebbero raggiunto il supermercato per comprare generi alimentari e altri prodotti di primaria necessità.
– Mi sembra di essere in un sogno, Martina! – esclamò Adèle con quel suo delizioso accento francese, mentre apriva la valigia. – La casa è fantastica, e immagino che lo sarà anche tutto il resto…
– Sono contenta che la mia proposta ti sia piaciuta, – rispose la compagna, soffermandosi sulla soglia della stanza. – Dobbiamo ancora vedere lo stabilimento termale, ma è molto rinomato, quindi penso che non ci deluderà.
– Negli ultimi mesi le occasioni di lavoro non ci sono mancate, possiamo ritenerci più che soddisfatte; adesso è il momento di ricaricare le batterie e... Guarda un po’ chi c’è!
– Chi?
– Vieni, affacciati alla finestra: là, in giardino, due gatti, sembra che vogliano darci il benvenuto!
– Fammi vedere, – disse Martina avvicinandosi. – Che belli, siamo fortunate. I gatti sono i nostri protettori, quindi la loro visita è di buon auspicio. D’altra parte una casa senza un gatto è priva di magia, ne sappiamo qualcosa noi due...
– Certo,