Le icone d'amore

Di Marco Ratto

Le icone d’amore è una raccolta di poesie erotiche e pornocomiche che integra e completa Dive e divine creature, dello stesso autore. Protagoniste assolute sono sempre le donne, l’erotismo, la bellezza, il piacere del sesso gioioso e disinibito, espresso talora in modo molto esplicito, ma mai volgare. Sono donne che amano farsi guardare, o donne dominanti, donne vogliose e golose, che si fanno desiderare e che desiderano, donne normali, che si incontrano tutti i giorni, ma che non posseggono minori attrattive delle dive, bellissime e un po’ irraggiungibili. Queste sono donne non soltanto da desiderare da lontano, ma da guardare, da toccare e da amare. E, mentre la donna si fa ammirare e rigirandosi compiaciuta da ogni parte, è l’uomo che conduce il gioco col suo “timone”... o almeno, che si illude di farlo!

• Lingua: Italiano
• Editore: Edizioni Esordienti E-book
• Data di uscita: 2 ott 2013
• ISBN: 9788866901563

Anteprima del libro

Marco Ratto

Le icone d’amore

(Poesie erotiche e pornocomiche)

EEE-book

Marco Ratto, Le icone d’amore.

© Marco Ratto

Prima edizione: settembre 2013

ISBN: 978-88-6690-156-3

Edizioni Esordienti E-book

Tutti i diritti riservati, per tutti i Paesi

Cover: credits to Canstockphoto.com.

Un volto messo a nudo

Tette rotonde, prestanti, perfette,

messe lì in mostra, quasi spocchiose,

mosse da mani, si fanno scherzose,

toniche, tese, rotanti boccette,

due ballerine danzanti in scarpette,

agili sulle gambette nervose

che tornano ferme come due rose,

appena il vento, su di loro, smette.

Di quella donna, han lo stesso sorriso

e molto ancora del suo stesso volto,

sereno e arioso e tutto disinvolto

che scopri di avere guardato distolto.

Il nudo del corpo è ora quello del viso

che vuoi toccare e baciare deciso.

Vernissage

Bella serata, imbiancherei anche il muro,

con tutto questo colore che cola

dal membro che lei m’ha già reso duro,

ripercorrendo svelta la sua spola,

finché il mio sperma non era maturo;

andirivieni, tutto bocca e gola,

con quell’ardore per l’amore impuro,

con lingua e labbra, senza dir parola.

Ora il colore sembra più una colla

che pende sempre, giù dalla sua faccia,

perché lei vuole che, se mi si molla,

poi subito risorga e che si faccia

di nuovo il gioco di ‘sto tiramolla,

finché non mi fa far la figuraccia.

Ché tanto lei, per battere la noia,

sorride e è sazia, solo se la ingoia.

E non mi rompo, e no che non mi rompo il...

L’ha ridotto ancora all’osso,

quella solita stangona,

lui che è un tipo grande e grosso,

che cercava una padrona

che lo amasse a più non posso,

e che fosse brava e buona

con le sole mani addosso…,

senza bocca linguacciona.

Lui è così che è sempre rosso

per la furia di chi suona

e, da botte, viene scosso.

Ma il