Nella cruna del tempo

Di Maria Lina Bocchetta

La silloge poetica di Maria Lina Bocchetta accompagna il lettore in un percorso denso di emozioni profonde ma sempre contenute, misurate, quasi pudiche, toccando grandi temi universali come il male di vivere e il fluire del tempo. A tratti, il lirismo si fa più intimo, venato di nostalgia per il passato e per le persone care che non ci sono più. Attento ai piccoli dettagli, anche al semplice filo d’erba bagnato di rugiada, lo sguardo vaga verso lo stupore degli orizzonti più vasti e maestosi della montagna o va a stemperarsi nelle atmosfere setose del lago, tra malinconia e meraviglia.

• Lingua: Italiano
• Editore: EEE - Edizioni Tripla E
• Data di uscita: 13 set 2019
• ISBN: 9788855390156

Anteprima del libro

Bocchetta)

PREFAZIONE

È un piacere, un balsamo, una consolazione leggere la buona, sana, pulita ed onesta poesia di Maria Lina Bocchetta Ravaldi. Una scrittura poetica che ci parla dal cuore di chi ha vissuto la vita – e non è un giro di parole – intesa in ogni suo aspetto, con il bagaglio colmo di esperienze, di amore, speranze, delusioni, gioia, dolore.

Con questa sua prima – e ci si augura non ultima – raccolta lirica la poetessa di Arona ci prende per mano e ci accompagna tra i sentimenti e le emozioni vissute e sedimentate nel suo cuore nel corso del tempo. Una parola intima, scavata dal profondo, non trasognata o vagheggiante ma, al contrario, estremamente concreta, con le radici che affondano nel terreno dei giorni vissuti, goduti o sofferti che essi siano. Una parola non urlata ma proposta con umiltà, in molti casi dettata quasi sottovoce.

Qui la memoria, filo conduttore dell’intera raccolta, diventa pentagramma, spartito musicale su cui l’ispirazione trova fertile strumento nello scrivere note che sanno risuonare intense nell’anima di chi legge, stimolando e provocando in ciascuno continui rimandi al proprio personale vissuto. Il tutto vibrato dalla penna dell’autrice sapientemente condotta dall’esperienza maturata come docente di Lingue e Letterature Straniere che le permette di connotare i versi con evidente e sicura padronanza linguistica e culturale. Basilare aspetto, questo, che regala al lettore chiarezza di lettura unita ad una scorrevole e lineare comprensione del testo in una apparente semplicità semantica. E qui sta proprio la chiave di volta di questa bella e intensa silloge che nasconde, invero, una grande capacità dell’autrice di far emergere con immediata accessibilità argomenti di vita e riflessioni profonde in un costrutto di agevole percezione e pronta fruizione per chi legge.

Una sintassi accurata, sobria, scevra di orpelli e locuzioni eccessivamente articolate, ben studiata persino nei segni ortografici e nella disposizione morfologica; qualità, queste, oggigiorno spesso dimenticate nelle stranezze di certe nuove tendenze poetico-letterarie.

La suddivisione in capitoli facilita di certo la lettura e la collocazione temporale e tematica delle poesie ma non inficia, per questo, la linearità dell’intero corpus poetico. Tutta la raccolta, infatti, è percorsa da un filo di cucitura che lega sapientemente i temi e gli argomenti trattati articolandoli in un omogeneo itinerario che si addentra nella vita e nel pensiero della poetessa.

Un potente afflato spirituale permea le prime liriche; un intero capitolo in cui è manifesta e dichiarata una Fede salda e robusta in Dio che ha raggiunto, ci pare, il suo apice in età matura