Sistemi Turistici Locali come reti sociali: Il caso della Marca Fermana
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Anteprima del libro
Sistemi Turistici Locali come reti sociali - Cristina Fabi
13
Brevi monografie (30-70 pp.) dedicate alla presentazione di risultati di ricerca empirica, approfondimenti teorico-metodologici sui concetti, nonché riflessioni sui metodi e le tecniche della ricerca sociale.
La collana – particolarmente attenta al lavoro di dottorandi, assegnisti di ricerca e giovani ricercatori – offre inoltre la possibilità di pubblicare materiali on-line (slideshow e foto), per affiancare ed integrare il lavoro presentato.
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COMITATO SCIENTIFICO:
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).
DIREZIONE:
Agnese Vardanega
agnesevardanega@territorisociologici.info
REDAZIONE:
E. Cocco, C. Diodati, C. Fabi, R. Salvatore
Università degli Studi di Teramo
Campus Coste Sant’Agostino – Teramo (64100)
redazione@territorisociologici.info
Facoltà di Scienze Politiche
Università degli Studi di Teramo
I edizione: marzo 2013
Sistemi Turistici Locali come reti sociali:
il caso della Marca Fermana
Cristina Fabi
Territori Sociologici - I Working Papers
13
Indice
Prefazione
A. Vardanega
Sistemi Turistici Locali come reti sociali: il caso della Marca Fermana
1. I Sistemi Turistici Locali e lo sviluppo turistico
2. La ricerca sul campo: aspetti operativi e metodologici
3. Il sistema turistico Marca Fermana
4. L’analisi della rete
5. La rete e la rappresentazione nel territorio
6. Il sistema Marca Fermana
come rete
7. Conclusioni
Riferimenti Bibliografici
Appendice
Abstracts
Prefazione
Agnese Vardanega¹
La ricerca presentata in questo paper è stata realizzata fra il 2008 e il 2010 per una tesi di laurea in Tecniche di Analisi dei Sistemi Turistici Locali, nel corso di laurea magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici Locali dell’Università degli Studi di Teramo. Si è trattato di un lavoro lungo ed impegnativo, che ha ricevuto una menzione speciale — come finalista della III edizione del Premio Tesi PA — per chiarezza e coerenza metodologica
, e soprattutto in quanto offre uno strumento di analisi e interpretazione dei sistemi di governance a livello locale
.
Il lavoro propone spunti di riflessione che restano attuali, tanto per l’analisi dei Sistemi Turistici Locali (STL) come strumento di sviluppo locale, quanto con riferimento all’approccio adottato nell’analisi delle reti sociali (social network analysis).
La lunga fase di osservazione partecipante iniziata all’inizio del 2008 ha da subito evidenziato il ruolo della complessa natura dei rapporti istituzionali e personali fra gli attori che interagiscono nella costruzione e nel funzionamento dei STL. Tale dimensione, squisitamente sociale, non è residuale rispetto a quelle istituzionali ed organizzative, alle quali viene spesso prestata una maggiore attenzione analitica: il grado di committment degli attori — pubblici e privati — costituisce infatti un fattore strategico nel successo dei STL come sistemi reticolari.
Introdotti dalla Legge 29 marzo 2001, i STL sono stati concepiti dal legislatore non come nuovi enti, ma come reti di connessioni, agili sul piano organizzativo, fra attori locali potenzialmente coinvolti dalle attività turistiche: spesso un elevato numero di soggetti, per molti dei quali però — bisogna ricordarlo — il turismo non rappresenta l’unico ambito di intervento, e talora neanche il principale. La messa in rete di funzioni, competenze e saperi ha dunque senso solo se gli attori sono disposti a metterle effettivamente in circolazione e a renderle disponibili, creando valore aggiunto per tutti (ciò a cui ci si riferisce oggi con l’espressione capitale sociale
).
Ed è alla rete sociale degli attori che hanno dato vita al sistema turistico Marca Fermana (www.marcafermana.it) che questa ricerca è dedicata, nel tentativo di ricostruire da una parte le aspettative e le motivazioni dei diversi soggetti locali a farne parte (§3.7), e dall’altra le relazioni effettive che si sono costituite sul territorio (§ 4), con una particolare attenzione alle relazioni fra soggetti pubblici e soggetti privati.
I risultati — ed in particolare l’analisi del grafo del network in rapporto al territorio (§5) — hanno confermato le potenzialità della rete (in quanto tale) di mettere a valore le relazioni pre–esistenti fra gli attori.
Benché infatti il STL sia fortemente centralizzato attorno ad un numero limitato di attori (§6), è possibile individuare in esso cliques caratterizzate da prossimità spaziale, frequenza ed informalità dei rapporti. Il grosso degli scambi che danno vita (o possono dare vita) al sistema avvengono cioè fra attori che insistono su una stessa porzione di territorio, in base a rapporti personali di vecchia data e — evidentemente — in funzione delle specificità dei territori stessi. Gli scambi con gli attori più centrali, invece, hanno spesso un carattere più formale
ed hanno a che fare con l’organizzazione del STL.
È chiaro che, come l’Autrice non manca di segnalare, le sottoreti possono diventare (ed in effetti sono talora state) fattori di conflitto e persino di