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Economia e sociologia della notte: Percorsi e temi di analisi
Economia e sociologia della notte: Percorsi e temi di analisi
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E-book137 pagine1 ora

Economia e sociologia della notte: Percorsi e temi di analisi

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Info su questo ebook

Economia e sociologia della notte si propone di dare voce al lavoro dei ricercatori sui diversi fenomeni della notte. I testi di questo eBook sono le testimonianze di un lavoro di ricerca, anche in chiave internazionale, su un tema di particolare rilevanza, per la moltiplicazione di attività istituzionali, volte alla sicurezza e alla salute, di attività economiche e produttive, anche in seguito all’impiego di nuove tecnologie, di attività di aiuto sociale nei confronti delle famiglie, di persone emarginate ed escluse, dei nuovi immigrati; non si tralascia peraltro l’attenzione anche al ruolo crescente che hanno le attività sportive e di loisir, che nella dimensione notturna, sembrano ancora dare origine ad un sistema produttivo di tipo immateriale.
LinguaItaliano
Data di uscita21 nov 2015
ISBN9788898969722
Economia e sociologia della notte: Percorsi e temi di analisi

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    Anteprima del libro

    Economia e sociologia della notte - Everardo Minardi

    cammino.

    1. LA NEW TECHNOLOGY

    E IL TEMPO LIBERATO.

    DALLO SVIULUPPO DELLE NUOVE TECNOLOGIE

    ALLE CONNESSIONI TRA LOISIR E NUOVA ECONOMIA

    di Giammario Villa

    1. Dal maratoneta all’uomo tecnologico

    Tra le conseguenze che si possono evidenziare in seguito all’affermazione delle nuove tecnologie dell’informazione nel campo dei processi produttivi e dalla loro più recente penetrazione nel linguaggio comune prima e nel mercato domestico poi, lo stravolgimento dei processi comunicativi rappresenta senza alcun dubbio uno degli aspetti più interessanti su cui poter discutere.

    Osserviamo in primo luogo come l’evoluzione dei mezzi d’informazione sia da sempre andata di pari passo con le esigenze di comunicazione dell’uomo. Sin dai tempi dell’antica Grecia la necessità di esprimersi e di farlo in modo rapido e preciso è stata una delle maggiori esigenze da soddisfare del vivere comune: forse non sarebbe divenuto così famoso, ma il soldato greco che annunciò la vittoria degli ateniesi sui persiani nella battaglia di Maratona, avrebbe sicuramente preferito annunciare il trionfo con un sistema di comunicazione più celere e meno dispendioso della corsa.

    Nel corso del XX° secolo le tecnologie della comunicazione hanno conosciuto un livello di sviluppo senza precedenti ed il mezzo d’informazione è divenuto sempre più lo specchio del grado di complessità che l’uomo andava sviluppando in tutti gli ambiti del suo vivere sociale.

    Telegrafo e telefono possono venire considerati come i due media che hanno dato vita alle prime autostrade dell’informazione e che per primi hanno consentito di scambiare messaggi sempre più complessi (si pensi a tal proposito all’evoluzione del messaggio da codice a parlato). Per la prima volta inoltre venivano abbattuti ostacoli naturali sino a quel momento invalicabili come oceani e montagne ed il concetto della distanza tra le persone subiva un primo profondo rivoluzionamento.

    Radio e televisione a loro volta hanno dato inizio al lento ma progressivo passaggio dall’industria pesante all’industria pensante: con la diffusione di questi due nuovi media nelle case delle persone, l’importanza di controllare l’informazione ha assunto un ruolo fondamentale nelle politiche economiche, sociali e di intrattenimento di ogni paese.

    Ciò che in precedenza si poteva esprimere solo in codice e che in seguito si era evoluto in dialogo a due, con l’avvento della radio poteva essere ascoltato dalla massa tramite l’impiego dell’etere.

    E’ con la televisione però che si registra la più grande delle rivoluzioni e se da un lato con la manifestazione dell’immagine la fantasia ed il sapore del racconto sono stati via via messi in disparte, tramite la TV si è riusciti a raggiungere un pubblico sempre più vasto: prese inizio così la trasformazione del cittadino in telespettatore, o meglio in consumatore, che nel corso della metamorfosi si equipaggiò delle micidiali armi del consenso e della critica.

    Se il satellite ha dato una dimensione planetaria alla comunicazione televisiva e radiotelevisiva, dai primissimi anni Novanta l’Internet ha alimentato e talvolta riassunto la dimensione globale di tutte le tipologie di comunicazione. Con il passare degli anni, tramite il World wide web è stato sempre più possibile trasmettere e reperire informazioni economiche, politiche e musicali e ancora ascoltare la radio, vedere una telefonata, guardare la televisione ed inviare messaggi. Il tutto in tempo reale, ad alta definizione, ad un basso costo, ma con il forte dubbio (che per la verità comincia a divenire certezza) di essere ancora più controllabili. L’Internet si è dunque dimostrato il naturale punto di convergenza di oltre un secolo di progresso tecnologico, di connubio tra comunità scientifica ed esigenze economiche e di studi sociali sugli effetti dei mezzi di comunicazione.

    Gli investimenti si sono concentrati progressivamente in un medium che ha dimostrato di poter conciliare al contempo moltissimi bisogni ed altrettante potenzialità: la radio in Rete ha trovato una nuova collocazione che ha rigenerato aspettative ed immagine di un mezzo di comunicazione che da tempo assisteva impotente al logorarsi del suo ruolo nel competitivo parco dei media; l’utenza telefonica ha trovato una nuova possibilità di poter conciliare comunicazione e risparmio; videoconferenze, posta elettronica e videoteche sono alcune applicazioni che riassumono aspetti come la simultaneità, la (semi)gratuità, l’alta definizione e la precisione. Se inoltre ci dotiamo di una web-cam la conversazione in reteviene stravolta, diviene cioè tele-visione: possiamo vedere da lontano.

    Anche la comunicazione pubblicitaria ha trovato nell’Internet un proprio punto di svolta: se l’obbiettivo finale rimane sempre il medesimo, ossia vendere ciò che viene prodotto, la strada su cui operare e con la quale operare è cambiata radicalmente.

    L’economia e la comunicazione si sono date infatti appuntamento su una rete informatica e la pubblicità tradizionale ne è uscita stravolta: non si parla più così insistentemente di un target su cui basare la propria comunicazione; le cifre che vengono investite non hanno niente a che vedere con quelle che sono necessarie per il lancio di un prodotto via radio e TV; si deve partire dal presupposto che l’individuo non è più un soggetto passivo, quanto invece fortemente attivo e con un alto potere decisionale. Se nella classica campagna pubblicitaria televisiva l’unico potere sta nel telecomando (ed occorre tempestività e motivazione nell’evitare intenzionalmente uno spot in TV), sull’Internet l’individuo deve ricercare la propria pubblicità. Vediamo di chiarire meglio in poche parole: se durante il peregrinare informatico la propria curiosità è stata attratta da un’immagine o da una frase, per recepire il messaggio pubblicitario si devono compiere due passi importanti: occorre in primo luogo decidere di cliccare sullo spazio pubblicitario (ed anche questo passo, come nel cambiar canale in TV, richiede una certa motivazione) e successivamente raccogliere le informazioni vagando all’interno del sito in cui siamo stati proiettati.

    Il commercio elettronico e la pubblicità interattiva si discostano radicalmente dalla pubblicità tradizionale: il procedimento di scelta per l’individuo si dimostra ben più dispendioso, il suo potere decisionale è sensibilmente aumentato e grazie a questi aspetti ha sviluppato una maggiore immunità verso le più tipiche azioni di convincimento televisivo (bombardamento pubblicitario su tutte).

    Nonostante tutto, nella fantomatica era del Web il cittadino resta ancora un consumatore ma, differenzia sostanziale, si tratta di un utente più dinamico e dotato di una maggiore malizia commerciale, dovuta principalmente ad un ruolo più attivo da un lato e da una più forte presa di coscienza della propria parte nelle dinamiche del mercato dall’altro.

    In un arco di tempo relativamente breve, il processo comunicativo tra gli uomini ha conosciuto dunque importanti mutamenti dovuti essenzialmente all’evolversi dei mezzi di comunicazione: i media hanno risposto in modo sempre più efficiente all’esigenza di soddisfare rapidità e precisione, due aspetti fondamentali della comunicazione che possiamo paragonare per importanza a velocità e controllo nel caso di un’auto sportiva. In questo modo si sono sviluppate le autostrade dell’informazione.

    Ma la viabilità informatica condivide con la viabilità tradizionale anche i difetti ed i timori: se da un lato si discute di sicurezza nelle strade, di problemi di inquinamento, di traffico urbano e della pirateria stradale, dall’altro sono argomenti quotidiani temi come la sicurezza del pagamento in Rete, inquinamento acustico, visivo, ambientale e (mi si passi il termine) mentale, linee sovraccariche e talvolta lentissime e pirati informatici, tanto per fare solo pochi esempi.

    Inveire contro le ingerenze della televisione nell’intimità quotidiana, contro la prevaricazione del dialogo telefonico su quello a quattr’occhi, sull’uso maniacale dell’Internet per improbabili relazioni amorose o smercio di materiale vietato ai minori e sul martellante impiego della pubblicità con i suoi linguaggi forti, equivale ad inveire sull’uso che l’uomo fa del mezzo. Non andrebbe messo in discussione lo strumento di comunicazione in sé, quanto piuttosto il modo con cui l’individuo vi si approccia.

    2. Loisir : prodotto o produttore della new economy?

    Alla rapida ed incessante evoluzione delle tecnologie della comunicazione assistiamo parallelamente ad un secondo fenomeno, vale a dire all’aumento negli ultimi anni del tempo a disposizione degli individui. Ecco dunque il filo conduttore di questa riflessione: la stretta connessione tra lo sviluppo e la divulgazione dei new media e la riduzione del tempo di lavoro e ancora il legame tra nuova tecnologia e loisir diurno e notturno.

    E’ possibile a tal proposito individuare una serie di elementi come la diffusione -per quanto variegata ed ambigua - di un certo benessere, l’informatizzazione dei processi lavorativi ed in genere l’affermarsi anche nell’ambito domestico delle nuove tecnologie, che hanno condotto ad una globale dilatazione del tempo che gli individui non sono soliti etichettare come lavorativo. Ecco dunque salire alla ribalta una nuova e diversa costruzione di senso del tempo di vita, dal quale possiamo far dipendere l’evoluzione e l’impatto sulla società del significato di loisir.

    Nel corso degli ultimi anni è dunque mutata la proporzione quantiqualitativa tra il tempo lavorativo e quello non lavorativo, ovvero tra tempo libero e tempo liberato (Minardi, 1996), e con tempo liberato è da intendersi quella parte della quotidianità non più riconducibile agli atteggiamenti tipici del tempo libero come il riposo o lo svago. Con lo sviluppo di questa nuova categoria è nata nel contempo anche una necessità, quella di trovare nuovi contenuti che riescano a colmare una giornata parcellizzata ormai in tanti momenti distinti ma intrecciantisi come scatole cinesi.

    Questi nuovi contenuti, caratterizzati da logiche e dinamiche proprie, hanno il tradizionale compito di elaborare ruoli ed aggregazioni sociali originali, con la caratteristica di offrire agli individui l’opportunità di essere persone diverse, di presentarsi in altre parole con identità differenti in differenti occasioni di tempo, di luogo, di vita (Minardi 1996).

    I circuiti coinvolti sono quelli caratterizzati da processi produttivi riconducibili a strutture ed imprese che si nutrono di questa nuova dimensione di tempo liberato, particolarmente sensibili alla rapida evoluzione delle forme organizzative e

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