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Virtù e paradossi dello sviluppo locale: Tracce per una riflessione
Virtù e paradossi dello sviluppo locale: Tracce per una riflessione
Virtù e paradossi dello sviluppo locale: Tracce per una riflessione
E-book85 pagine52 minuti

Virtù e paradossi dello sviluppo locale: Tracce per una riflessione

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Info su questo ebook

L’attenzione sul tema dello sviluppo locale non è di lunga durata; si propone come una chiave di lettura dei processi diseguali di crescita, ma al tempo stesso tende ad essere abbandonato allorquando le politiche di sviluppo richiedono interventi macro-strutturali sui diversi settori della produzione industriali.
Intanto, le politiche dello sviluppo locale hanno lasciato tracce significative dietro sé: il territorio visto nelle sue risorse materiali e immateriali; le comunità locali, intese non solo come destinatarie di beni e servizi, ma attori e gestori di uno sviluppo partecipato; la responsabilità sociale come fattore caratterizzante lo sviluppo e la sua condivisione a tutti i protagonisti delle comunità; la formazione come fattore di riconoscimento e di empowerment delle competenze volte a produrre cambiamento e innovazione sociale, attraverso un uso finalizzato delle nuove tecnologie.


 
LinguaItaliano
Data di uscita22 gen 2021
ISBN9788832761726
Virtù e paradossi dello sviluppo locale: Tracce per una riflessione

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    Anteprima del libro

    Virtù e paradossi dello sviluppo locale - Everardo Minardi

    L’autore

    Introduzione

    Quanto viene proposto nelle pagine seguenti non si riconduce alla logica del trattato o di un testo sistematico su un tema individuato come nodale, ma si caratterizza come un insieme di tracce di riflessione su un tema che, se si presenta come nodale per i tempi presenti, non pretende di essere esaustivo, ma piuttosto di testimoniare il lavoro di ricerca sul campo ormai in atto da molto tempo.

    Da ciò trae origine anche il titolo di questo testo che non pretende di proporre un impianto compiuto nella trattazione del tema dello sviluppo locale, ma piuttosto i diversi aspetti che dello stesso si possono cogliere proprio attraverso l’attività di ricerca.

    Allo sviluppo, considerato nella dimensione locale, si possono, infatti, ricondurre numerosi e significativi fattori che fanno della dimensione locale un elemento caratterizzante di un processo che non va visto solo nella dimensione della crescita dei fattori economici, ma lo si collega soprattutto nei suoi paradossi.

    Lo sviluppo, infatti, non presenta un andamento lineare e progressivo, ma un movimento che va dal locale al globale e dal globale al locale; lo sviluppo si propone come un processo dinamico, che mette in campo leader e gruppi anche ristretti di stakeholder, ma anche gruppi ed organismi che sono orientati a condividere (shareholder) quanto si è in grado di conseguire; lo sviluppo richiede una crescita dei fattori che si generano dalla valorizzazione dei fattori ambientali, sociali, tecnologici presenti in un territorio, ma anche la capacità di praticare e conseguire le condizioni di sostenibilità delle condizioni in cui si generano i fattori dello sviluppo.

    Lo sviluppo si propone come un processo virtuoso, ma anche paradossalmente capace di ridurre e contenere la trasformazione di fattori ritenuti essenziali per lo sviluppo, per dare più spazio alle risorse umane che dello sviluppo sono non solo le beneficiarie, ma anche i destinatari più a rischio.

    Lo sguardo economico allo sviluppo ha per lungo tempo privilegiato l’esito necessario della crescita del capitale economico, attraverso la razionalizzazione dei processi di produzione di beni destinati al consumo, lasciando come derivati gli esiti del conseguimento dell’accesso della popolazione a livelli di reddito compatibili con le dinamiche dello sviluppo.

    Un altro paradosso di cui non si è colto, se non in grave ritardo, l’effetto negativo si è espresso nella mancata considerazione analitica e pratica del processo di valorizzazione del capitale sociale e del capitale culturale, come componenti non subordinate delle condizioni di sicurezza sociale e di benessere condiviso di territori e comunità.

    Accesso incrementale al reddito e contestuale crescita delle divisioni e delle discriminazioni sociali, per effetto di disuguaglianze nell’educazione e nella istruzione e nell’accesso al lavoro, ha prodotto effetti non solo discriminanti nelle relazioni e nelle pratiche sociali, ma anche effetti di ritorno del tutto negativi sul trend dello sviluppo.

    In definitiva, lo sviluppo sembra convivere con una crescita che non garantisce sviluppo, ma produce distinzioni e differenze sociali crescenti da parte di gruppi sociali e comunità che non riconoscono lo sviluppo come l’esito di policy necessarie e non rinviabili.

    Ma lo sviluppo non sembra rinunciabile nell’immaginazione e nella rappresentazione di comunità e territori che nel suo raggiungimento anche progressivo individuano le ragioni per il raggiungimento di quelle condizioni di benessere collettivo che si traduce in fattori e risorse per il Welfare, ma anche e soprattutto, per nuovi livelli di integrazione e di inclusione sociale.

    Tali dimensioni non sono separabili dallo sviluppo, non possono essere escluse, come spesso capita, dalle politiche dello sviluppo a partire prima di tutto dalla dimensione del locale, per giungere anche al dimensione del globale. Il locale e il globale sono coinvolti in movimenti di andata e ritorno, che se sono stati rappresentati anche nel neologismo del g-locale, sono stati individuati come caratteri essenziali delle dinamiche di processi che, anche nel contesto delle società odierne, rivelano i deficit di analisi e di comprensione di quanto mettono in campo e, quindi, le persistenti inadeguatezze e insufficienze delle politiche di regolazione istituzionale del settore.

    Lo sviluppo si configura, quindi, in definitiva, come un processo aperto, difficilmente riconducibile a strutture che lo isolano per dare agli attori e alle risorse in campo un protagonismo che non hanno.

    Lo sviluppo si potrebbe configurare oggi anche come un processo silenzioso, che introduce innovazioni e riduce comportamenti e norme ormai consunte, provocando inediti processi di combinazione e di integrazione tra fattori e risorse che non si riconducono più agli attori abituali del passato. Anche un fenomeno in crescita come l’immigrazione (regolare

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