Il fiore di loto

Di Roberto Pannozzo

Kevin, si prepara dopo cena per andare al solito appuntamento con gli amici, ma questa volta, una ragazza dall'aspetto particolare, cambierà i suoi piani, facendogli scoprire un mondo che lui non aveva mai immaginato esistere.

• Lingua: Italiano
• Editore: Roberto Pannozzo
• Data di uscita: 31 mag 2013
• ISBN: 9788867559848

Anteprima del libro

Il Fiore di Loto

di Roberto Pannozzo

racconto

Gli ultimi raggi di sole colpivano la tavola ancora apparecchiata per la cena, quando Kevin, finito di cenare, sparecchiò e andò a prepararsi, mentre la madre finiva di preparare la lavastoviglie. Erano le otto e trenta di una calda sera d’estate e il sole, al tramonto, tingeva il cielo di alcune varianti simili al rosso. Kevin andò in camera sua, prese la torcia e salutò la madre per uscire. Sapeva che per arrivare a destinazione occorreva circa mezz’ora quindi non perse ulteriore tempo, anche perché non voleva fare aspettare i suoi amici. Uscito dal portone, salutò il padre, indaffarato nell’orto, e più allegramente Sparky, un cane lupo di circa sei mesi che aveva avuto come regalo per i suoi dodici anni, che come al solito gli si gettò addosso per fargli le feste. Era il suo modo di salutarlo, gli faceva le feste e gli girava intorno per un centinaio di metri, non oltre, dopodiché si sedeva. Era solito aspettare un segnale di Kevin, se una volta arrivato lontano lo chiamava per portarlo con sé, lui correva per raggiungerlo e lo anticipava stando due passi avanti, al contrario se non lo chiamava aspettava che scomparisse dalla vista per poi tornare a casa. Una volta allontanatosi di casa e Sparky tornato indietro, Kevin si avviò per il sentiero. Adorava quel periodo dell’anno e specialmente quell’ora della sera. In quel particolare momento della giornata, era come se la natura gli offriva uno spettacolo unico. Il sole che tramontando tingeva il cielo con una tavolozza degna d’un artista, i grilli che frinivano in sottofondo, le lucciole che sembravano stelle luccicanti scese in terra e il profumo delle varie piante nell’aria, oltretutto era fresco. Insomma era il momento ideale per fare delle passeggiate. Si incamminò per la strada, anche se a dire il vero non era proprio una strada, ma una via di mezzo fra sentiero e viottolo, abbastanza largo da permettere il passaggio di un auto, ma anche abbastanza sdrucciolevole da non eccedere nella velocità. Tale sentiero attraversava prima dei campi di grano per un paio di chilometri per poi fiancheggiare una foresta