Hansel & Gretel: Caso irrisolto - Seconda edizione
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Info su questo ebook
Tra gli intervistati anche la nota psicoterapeuta/insegnante di zumba Trilli Campanellino e il detective a capo delle indagini Andy BrownHill. Un caleidoscopio d’opinioni che restituisce un’immagine dalla pressoché impossibile univoca interpretazione.
Seconda edizione arricchita da un’interpretazione personale alla vicenda dello stesso C.B.Knock (pseudonimo di Cibanocchio, burattino in foto) e dai commenti del noto opinion leader Cappellaio Matto.
Libro MENZIONE D'ONORE al PREMIO PANDANOIR 2015
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Anteprima del libro
Hansel & Gretel - Alessandro il Bottegaro Coppo
Hansel & Gretel
Caso irrisolto – Seconda edizione
Alessandro il Bottegaro Coppo
Panda Edizioni
ISBN9788899091590
© 2015 Panda Edizioni
www.pandaedizioni.it
info@pandaedizioni.it
Grafica di copertina: Andrea Markus
Marconato
I fatti e i personaggi rappresentati nella seguente opera, nonché i nomi e i dialoghi ivi contenuti, sono unicamente frutto dell'immaginazione e della libera espressione artistica dell'autore.
Ogni similitudine, riferimento o identificazione con fatti, persone, nomi o luoghi reali è puramente casuale e non intenzionale.
Nota dell’autore
Il seguente testo è stato redatto nello stile del racconto orale; ciò significa che ho intervistato persone direttamente coinvolte nella vicenda e disponibili a rilasciare dichiarazioni per poi riordinarle in modo da creare un continuum parallelo alla vicenda. Il lettore attento noterà la mancanza delle testimonianze dei tre protagonisti principali, imputabili alle allora instabili condizioni psicofisiche dei fratelli Und e la sorveglianza speciale sotto cui era posta la Strega.
Questa che avete tra le mani è la seconda edizione, arricchita rispetto la precedente dai commenti del noto opinion leader Cappellaio Matto che ringrazio pubblicamente per l’interesse dimostrato. Ho inoltre deciso di far precedere il testo da una breve introduzione ai fatti estrapolata direttamente da uno dei più autorevoli quotidiani locali.
Così come nella prima edizione non sono state invece corrette alcune piccole contraddizioni emerse tra le diverse dichiarazioni riportate, in quanto non ritenute errori
bensì connaturate alla tipologia di lavoro svolto. Quando si intervistano molte persone circa lo stesso argomento è impossibile a mio avviso ottenere dati oggettivi.
Infine, come intervistatore ho deciso di aggiungere alcune piccole considerazioni personali (le troverete redatte in corsivo) che possono aiutare il lettore a comprendere più facilmente il climax delle diverse interviste oltre a un commento alla vicenda come richiestomi da più parti dopo la pubblicazione della prima edizione.
C.B. Knock
PREFAZIONE ALLA
SECONDA EDIZIONE
A opera del Cappellaio Matto
Hansel & Gretel Und, una delle storie più tristemente famose dei nostri giorni. Il motivo è ben facile da individuare: abbiamo la bambina maltrattata, il ragazzo torturato, la strega cattiva (oltretutto cannibale) e un bell’omicidio con tanto di cadavere incenerito tra le fiamme ardenti. Tutti elementi capaci di attirare l’attenzione comune e che messi nello stesso calderone diventano ingredienti di una saporita zuppa mediatica attira-pubblico. Ciliegina sulla torta: non esiste alcun testimone della vicenda se non gli stessi protagonisti. Ciò aggiunge senza ombra di dubbio quel pizzico di mistero che non guasta mai.
L’opinione pubblica si schierò con la piccola Gretel e il fratello maggiore non appena fu reso noto il resoconto da lei fornito sull’intera vicenda. Le altre ipotesi, seppur suggestive, risultarono troppo negative
per la mentalità benpensante degli abitanti del mondo delle fiabe; insomma, una strega che impazzisce e cerca di papparsi dei ragazzi è moralmente inaccettabile quanto realisticamente e soprattutto iconograficamente possibile, tanto da rendere giustificabile il suo omicidio seppur perpetrato tramite tizzoni incandescenti. Ciò non significa che sia andata realmente così, come ben sanno gli inquirenti che si sono trovati a valutare il caso in tribunale. Sarebbe bello se fossimo noi a decidere i fatti del mondo e come stanno le cose, purtroppo però la realtà ci sfugge di mano. Noi fiabaioli possiamo solamente attribuire significati basandoci sulla nostra esperienza o sull’istinto e (ahimè) spesso entrambi sono infarciti di luoghi comuni o sciocchi pregiudizi. Il lettore attento potrà esercitare la propria capacità d’autocritica sull’argomento grazie a questa interessante raccolta di testimonianze, dalle quali traspaiono punti di vista estremamente diversi così come quei luoghi comuni di cui sopra, capaci di insinuarsi nella mente globale della pubblica opinione sopracitata (e sottilmente in quella del lettore stesso) per dirigerne poi il giudizio finale verso una conclusione che potrebbe perfino apparire sensata ai più.
Un plauso a C.B. Knock, autore di questo mosaico costellato di colori, o meglio di sfumature, che ha il grande merito di aiutare chi lo desiderasse a conoscere meglio sia la vicenda in oggetto, sia lo strano modo di pensare di chi ci circonda.
Cappellaio Matto
INTRODUZIONE AI FATTI
Estratto da La Gazzetta della Fiaba
… giunti sul luogo del delitto i poliziotti rinvennero soltanto un gran quantitativo di cenere calda, un femore di strega e alcuni pezzetti di sottoveste strappata. Ermenegilda Cornelia Rufus della Fornera, in arte
La Strega Marzapane aveva perduto la sua ultima battaglia, cuocendo presumibilmente tra atroci sofferenze nel suo stesso forno per dolci. Figlia della famosa Catalda Bompiani Aurelia dell’Est (più conosciuta come
La Strega dell’Est) e di un soffiatore di vetro specializzato in ampolle per filtri magici residente a Fornera, piccolo borgo della vicina provincia di Molto Lontano, Ermenegilda Cornelia Rufus della Fornera scelse di dedicare la propria vita di brava strega ad accudire i viandanti dispersi nella Foresta dei Sussurri offrendo loro un pasto caldo e un giaciglio dove riposare durante la notte oscura. Un’esistenza solitaria, devota al prossimo suo e ai dolcetti che condivideva, felice, con chiunque richiedesse asilo presso la sua casetta di marzapane. Nessuno aveva nutrito dubbio sulla bontà della vecchietta fino al giorno in cui i fratelli Und arrivarono, stremati, davanti alle porte dell’Istituto per i Servizi Sociali accusandola di tentato cannibalismo…
Capitolo 1 : IL RITROVAMENTO
Trilli Campanellino (psicoterapeuta): Cioè, è così le dico. Io c’ero, passavo di lì perché ogni mercoledì mattina al discount fanno lo sconto del 10% su tutta la spesa e avevo finito la polvere di fata. Ché poi se prendi la superstrada ti ritrovi imbottigliata e allora devio per il bosco che… scusi un attimo. (fa una pausa per salutare una lucciola n.d.r.)… sì, ciao Ninni, ciao. Dicevo? Insomma svolazzavo accanto alla casupola di marzapane quando sento questa puzza, ma una puzza che non le dico cosa m’ha ricordato perché sono una signorina. Lì per lì volevo tirare avanti che il discount a una certa ora si riempie di gente e ti tocca una coda alla cassa che levati, ma c’era pure questo fumone bianco che insomma, cioè, mi son fermata a curiosare e fatalità ho incontrato il mio amico Carota.
Carota Mc Bunny (runner professionista): Ehm… che succede amico? Yeah, era una vita che volevo dirlo a un giornalista. Cazzo di Bugs, quel tizio non c’ha neanche la forma del coniglio. Comunque è vero, inizialmente sono stato io a chiamare il pronto intervento. Uno schifo, caro mio. Uno schifo vero e proprio. Pensa che stavo facendo jumping, la mia variante salterina del jogging. Ah ah ah. Non ridi? Non fa ridere, hai ragione. Comunque sì, ero tutto sudato col fiatone perché mi sto allenando per la maratona di Hogwarts (Mc Bunny è tre volte medagliato alle fiabolimpiadi, argento ai mondiali per conigli cat. Senior, n.d.r.) quando mi arriva questa nuvola pestilenziale direttamente in gola. A momenti crepo. Merda, ho ancora il sapore di vecchia morta attaccato ai peli del naso.
Trilli Campanellino (psicoterapeuta): Così mi avvicino al Carota e gli dico Hey Carota, cioè, che è ‘sta cosa?
e lui mi fa cenno di stare in silenzio ché è al cellulare.
Carota Mc Bunny (runner professionista): Vista la fumata che usciva dal forno all’aperto di Ermenegilda ho fatto due più due, no? Puzza di cadavere bruciato, fumo, forno acceso… pensavo stesse sperimentando uno dei suoi nuovi dolci e son corso a vedere. Comunque non credere che il mio sport preferito sia farmi gli affari delle vecchiette pasticcere. Solo che quando Erme prova, anzi provava, qualcosa di nuovo chiedeva sempre il mio aiuto quale assaggiatore ufficiale, ché io c’ho il palato fino e abito vicino. Comunque arrivo davanti al forno in giardino, sotto al pergolato e il tanfo s’intensifica. Allora spalanco lo sportello e… ma come si fa, dico io. (si rabbuia, n.d.r.)
Trilli Campanellino (psicoterapeuta): Carota mette via lo smartphone e mi guarda bianco in faccia. Cioè, bianco sporco di fuliggine. Sembrava sconvolto, povero coniglio, con quegli occhietti ancora più rossi del solito. Gli chiedo se ha fumato erb… no, aspetti, questo non lo metta nell’articolo.
Carota Mc Bunny (runner professionista): Certo che ero sconvolto. SONO sconvolto. Conoscevo la strega da quando ero un cucciolo, la mia prima diarrea da cioccolata chi crede me l’abbia procurata? E tutt’a un tratto apro un forno per ritrovarmi davanti al suo femore annerito. Sa da cosa l’ho riconosciuta? Vuole saperlo? Cazzo. Quando ho spalancato lo sportello è caduto a terra un pezzo di vestaglia; evidentemente era rimasta incastrata quando Ermenegilda c’è caduta dentro, o meglio quando ce l’hanno SPINTA dentro. Non fosse stato per quel merletto con la sagoma ricamata di Elvis che mangia un panino con banana e burro d’arachidi quando mai la riconoscevo? Che schifo. Ho subito cercato di chiamare il numero per le emergenze ma il mio cellulare non prendeva la linea, compagnia telefonica del menga. Sono lì che ci riprovo quando dalla stradina accanto arriva Trilli che per prima cosa mi chiede se ho dell’erba. Ma vaffanculo.
Maggie O’Neal (operatrice emergenze sanitarie): Sì, ho ricevuto io la chiamata dal sig. Mc Bunny. Erano le 8:37 del mattino, meno di mezz’ora alla fine del turno. Quel giorno non dovevo nemmeno esserci io al centralino ma il mio collega era malato e a chi tocca coprire i buchi? Serve una pezza, chiama Maggie. Certo. Maggie il Jolly. Anzi, Maggie la schiava. Ovvio.
Carota Mc Bunny (runner professionista): Comunque Trilli mi presta il suo cellulare e finalmente riesco a contattare il centralino. Ora tu prova a metterti nei miei panni sudaticci: hai appena corso per venti km e d’improvviso ti ritrovi con la bocca piena di nube di strega stecchita, un femore davanti al muso e come unico supporto una fatina schizzata vestita Dolce&Bubbana la cui unica preoccupazione sembra essere la tua scorta di fumo. Già così non mi pare una gran mattinata, capisci? Ecco. Ora io dico, tra tutte le persone che potevano rispondere al call center…
Trilli Campanellino (psicoterapeuta): Lo so, non si dovrebbe ridere in quei momenti. Però anche noi dottoresse ogni tanto ci lasciamo andare. Cioè, era in vivavoce. Ha presente quando l’operatore risponde tipo Buongiorno sono Trilli Campanellino, come posso aiutarla
? Cioè, pensi se a rispondere così fosse proprio la sua…
Maggie O’Neal (operatrice emergenze sanitarie): Sì, il sig. Mc Bunny è il mio ex marito. Dunque? Me l’hanno già fatto notare gli inquirenti, come non lo sapessi da sola. E allora? È un problema? La cosa mi rende in qualche modo complice dell’omicidio? Ho fatto qualcosa di male? Stavo sostituendo un collega malato e mi ritrovo al telefono il mio ex marito che sbraita qualcosa su una strega