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Ricerca dell'amore (La): Un ponte tra Reich e Sri Aurobindo
Ricerca dell'amore (La): Un ponte tra Reich e Sri Aurobindo
Ricerca dell'amore (La): Un ponte tra Reich e Sri Aurobindo
E-book220 pagine3 ore

Ricerca dell'amore (La): Un ponte tra Reich e Sri Aurobindo

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Info su questo ebook

Il libro esprime un nuovo punto di vista sulla psicoterapia e lo yoga, sul corpo e la spiritualità,sul significato della psicologia e della meditazione, per mezzo dell'esperienza stessa dell'autore.
È un viaggio d'introspezione, scritto con semplicità, ma anche con profondità, adatto ad ogni lettore e non esclusivamente per professionisti del settore.
L'autore attraverso la propria esperienza personale ci conduce nella misteriosa
avventura della coscienza nel corpo ed indica una strada possibile per risvegliare
in esso la spiritualità, perché senza il contatto con il corpo si rischia
di fuggire in un vuoto misticismo e di sviluppare il narcisismo spirituale, il più
insidioso pericolo di ogni ricercatore.
L'unione della psicoterapia con la meditazione è la base della psicologia
olistica.


meditazione è la base della psicologia
olistica.
LinguaItaliano
Data di uscita18 feb 2014
ISBN9788863652055
Ricerca dell'amore (La): Un ponte tra Reich e Sri Aurobindo

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    Anteprima del libro

    Ricerca dell'amore (La) - Roberto Maria Sassone

    Sassone

    I

    L’INQUIETUDINE DI UN BAMBINO

    Si può iniziare un libro con una domanda? Credo che non esistano delle regole precise in proposito e che, se esistessero, sarebbero già contrarie al senso dell’argomento che andiamo a trattare. Questa è la storia di Auro, amico prezioso e collega, che da una vita si pone la domanda: qual è il mistero dell’Amore?

    All’inizio della sua adolescenza, piena d’inquietudini, di quesiti e di curiosità, nemmeno la formulazione di questa domanda era chiara e ci sono voluti molti anni soltanto per riuscire ad individuare cosa si nascondesse dietro il continuo senso di vuoto, di mancanza e l’affannosa ricerca di qualcosa che lo assorbivano sempre di più col trascorrere del tempo. Nell’antica saggezza dei Maestri viene detto che per ottenere una risposta bisogna porre la giusta domanda; Auro si consola sapendo che almeno è giunto a questo punto.

    Quando si è giovani la vita ci si dispiega davanti in mille rivoli e, se l’educazione e le istituzioni non sono riuscite a soffocare il fuoco sacro che brucia dentro, l’impulso alla ricerca spinge ad esplorare molte vie, a tentare esperienze nuove, a sbagliare il più delle volte con quella presunzione e leggerezza che caratterizza questa età.

    Col tempo i rivoli si riducono in maniera sempre più drastica e se non si muore dentro, imprigionati dal ruolo di bravi mariti, bravi lavoratori, bravi consumatori e bravi cittadini, si giunge a scorgere la vera aspirazione che muove la nostra vita: la ricerca dell’Amore.

    Nella parola amore mettiamo alla rinfusa molte cose: carenze affettive, bisogni, desideri, sesso e ideali. La psicologia afferma che tutti questi aspetti della nostra individualità sono l’illusione dell’amore. Naturalmente come psicoterapeuta Auro è consapevole di questi fraintendimenti. Soprattutto nelle relazioni affettive ed in quelle sessuali è più facile cadere nell’equivoco, scambiando i propri bisogni infantili per reali espressioni d’amore. Ma si è reso conto attraverso l’esperienza personale e professionale che esiste un altro modo per comprendere questo argomento: non bisogna liquidare i numerosi bisogni come illusioni, ma capire che essi sono riflessi dell’amore. Alla base dei bisogni c’è un’autentica aspirazione d’amore che è stata distorta, negata o idealizzata. L’Amore è una forza concreta che si manifesta in tutte le espressioni della realtà e le sostiene: è la sostanza di tutte le cose.

    Auro sa di avere scoperto ciò che è risaputo da millenni, ma sapere una cosa non significa conoscerla. Per lui invece è una scoperta fondamentale che sta cambiando la sua vita e la sua attività professionale.

    Ricordo che da bambino Auro rimaneva affascinato a guardare le stelle con una sensazione vaga, ma forte, di un mistero e con una lancinante nostalgia che aveva il sapore di qualcosa che aveva perduto. In quella circostanza sentiva con più chiarezza la sua solitudine, ma era attratto dalla volta celeste come se in quell’immensità ci fosse qualcosa da ritrovare. Alcuni anni dopo, la sua erudizione psicologica da neofita lo portò ad interpretare questa nostalgia come l’effetto di una carenza affettiva e di un desiderio di ritornare nell’utero materno. Sicuramente questi elementi erano presenti, ma in seguito la spiegazione non lo soddisfece più. La psicologia è un potente strumento perché, basandosi su osservazioni reali del comportamento umano, può diventare un’arma a doppio taglio quando viene adoperata per interpretare ogni aspetto dell’uomo, tralasciando quei livelli che vanno sotto il nome di spiritualità. Per adesso la mia affermazione è generica, ma si chiarirà col progredire di questo libro. La psicologia può diventare un alibi per giustificare l’ignoranza e la pigrizia di alcuni individui che, una volta che hanno capito che le loro nevrosi dipendono dalla mamma e dal papà e dalle frustrazioni sociali, credono di avere in mano le chiavi del loro essere. Parlo così proprio perché sono uno psicologo anche io e amo il mio lavoro. Auro, quando vuole spezzare una lancia in favore della psicologia, dice che sta sviluppandosi un filone di pensiero, chiamato Psicologia Transpersonale o Integrale, che prende in considerazione l’antico concetto dell’anima, non in chiave religiosa, ma quasi sperimentale, collegandosi alle vie iniziatiche orientali ed occidentali.

    Così ho rivisto quel bambino che contemplava le stelle; cosa cercava, la mamma, il calore perduto o qualche altra cosa? Prima di essere distrutti e di chiudersi nelle loro prigioni, i bambini hanno ancora un’innocenza che consente loro di sentire qualcosa di profondo e di vivo dentro. Sentono una vastità a cui non sanno dare nome e un legame con la natura e l’universo. Possono sembrare affermazioni eccessive, ma vi assicuro che nel mio incontro con i pazienti ho scoperto insieme a loro queste sensazioni che avevano dimenticato.

    Il problema che si pone a chi ha deciso di comprendere se stesso è che, siccome i bisogni e le carenze infantili condizionano le nostre scelte e persino il modo di pensare, si mescolano con ogni aspetto del nostro carattere ed inquinano anche gli impulsi e le aspirazioni naturali e spontanee. Così bisogna saper discriminare tra ciò che è costruito e ciò che è autentico, altrimenti si finisce col gettare tutto nel calderone della nevrosi. L’amore tra due persone non è soltanto un reciproco gettarsi addosso i propri bisogni, ma può contenere davvero anche un incontro ed un riconoscimento che però viene sporcato dalle carenze del nostro bambino interiore. Oppure sentire un’aspirazione spirituale non è soltanto un tentativo di fuga dalle frustrazioni personali e dal mondo, ma può anche rappresentare l’emergere della voce dell’essenza che vuole esprimersi. Se l’amore e l’aspirazione sono ripuliti dalle menzogne dell’ego, diventano una forza evolutiva potentissima per mezzo della quale l’individuo può realizzare se stesso.

    Auro mi confessa di avere impiegato cinquanta anni della sua vita a confondere le due cose senza saperlo. Eppure era diventato bravo a sciogliere nei suoi pazienti questa confusione! Ma per quanto riguardava se stesso si ingannava con altrettanta abilità. È proprio vero che nemo profeta in

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