Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

La piramide sottomarina della Dinastia Tang
La piramide sottomarina della Dinastia Tang
La piramide sottomarina della Dinastia Tang
E-book82 pagine1 ora

La piramide sottomarina della Dinastia Tang

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

RACCONTO LUNGO (55 pagine) - FANTASCIENZA - Una storia spassosa e divertente ricca di personaggi folli e incredibili, ambientata nel futuro delle multinazionali e delle nanotecnologie

Chi è davvero Ernesto, il capo del gruppo di suonatori Aymara che gira per le strade di Praga suonando medley di canzoni sudamericane, chi è il misterioso orientale che lo contatta nella piazza di Staré Mêsto in un giorno ventoso di primavera e cosa c'è dietro l'affare della Piramide Sommersa della Dinastia Tang? Il plurivincitore di premi Nebula Walter Jon Williams, nome ormai arcinoto ai lettori di questa collana, ci presenta stavolta una spassosa avventura vagamente cyberpunk di intrighi e nanotecnologie, ambientata negli esotici mari orientali a bordo di navi da crociera cinesi e in mezzo a personaggi bizzarri come spie camuffate da suonatori di flauto peruviani, incredibili compagnie di balletto acquatico, vampiri cinesi saltellanti, assassini ninja e una oscura minaccia a forma di tetraedro nascosta sotto il mare. Una storia ricca di trovate fantasiose e di colpi di scena, bizzarra, divertente, folle. Un'ulteriore conferma delle straordinarie qualità di un autore tra i più noti e apprezzati della moderna letteratura fantascientifica. Apparso sulla prestigiosa rivista on line "SciFi.com" di Ellen Datlow e inserito da Jonathan Strahan nella sua raccolta dei migliori racconti dell'anno 2004, "La Piramide Sommersa della Dinastia Tang" ("The Tang Dynasty Underwater Pyramid) "è il quarto romanzo breve" " di Walter Jon Williams che pubblichiamo in questa collana, dopo "Emersione, Elegia per angeli e cani" e "Il giorno dell'incarnazione." 

Nato nel 1953 a Duluth nel Minnesota, Walter Jon Williams si è laureato in letteratura inglese all'università del Nuovo Messico, dove attualmente vive e lavora. Autore di una ventina di romanzi, tra cui ricordiamo "Hardwired" (1986), "La voce del vortice" (1987), "Stazione Angelica" (1989"), Aristoi" (1992), "Metropolitan" (1995")", di sceneggiature cinematografiche e televisive e di numerosi racconti, ha vinto due volte il premio Nebula, la prima nel 2001 con il racconto "Daddy's world" e, successivamente, nel 2004, con" L'era del flagello" ("The Green Leopard Plague"), pubblicato in Italia nella collana Odissea Delos Books. Autore eclettico e dotato, Walter Jon Williams ha attraversato varie fasi nella sua carriera. Dopo un inizio influenzato da Roger Zelazny,  è poi diventato uno degli esponenti di spicco del cyberpunk degli inizi degli anni novanta con il gradevole "I guerrieri dell'interfaccia" "(Hardwired)", per poi raggiungere la piena maturità con opere come "La voce del vortice", "Stazione Angelica, Aristoi."
LinguaItaliano
Data di uscita12 gen 2016
ISBN9788865305478
La piramide sottomarina della Dinastia Tang

Correlato a La piramide sottomarina della Dinastia Tang

Ebook correlati

Fantascienza per bambini per voi

Visualizza altri

Articoli correlati

Categorie correlate

Recensioni su La piramide sottomarina della Dinastia Tang

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    La piramide sottomarina della Dinastia Tang - Walter Jon Williams

    9788867758418

    1

    Quello che potremmo chiamare l'Affare della Piramide Sommersa della Dinastia Tang ebbe inizio a Staré Mêsto in un giorno ventoso di primavera. Eravamo raggruppati sotto la statua di Jan Hus, assorti nel bel mezzo del nostro medley di Canzoni Sudamericane Portate alla Ribalta da Cantanti Pop Nordamericani. Il passaggio da Cielito Lindo a El Condor Pasa richiedeva degli arpeggi complicati, e quando alzai gli occhi dalla mia guitarra individuai fra la folla il nostro contatto intento a fumare una sigaretta. Fingeva maldestramente di non aver di meglio da fare che ciondolare in mezzo alla Città Vecchia di Praga ascoltando una famiglia di nove indiani Aymara che demolivano Simon e Garfunkel.

    Il tizio corrispondeva alla perfezione all'immagine che mio zio Iago mi aveva fornito dell'uomo che intendeva assoldarci: un taiwanese giovanile con raffinato taglio a rasoio, occhiali scuri alla moda, Burberry indossato sopra un vestito di cashmere cucito da sarti pachistani a Hong Kong, cravatta di seta e scarpe italiane fatte a mano.

    Decisamente non mi sembrava un appassionato di musica folk.

    Al termine del medley proposi una pausa; mia cugina Rosalinda passò con la bombetta fra i vecchi hippy nei pressi della statua mentre l'altro mio cugino, Jorge, cercava di invogliare la folla a comprare i nostri CD. Mi avvicinai disinvolto al nostro contatto e gli scroccai sigaretta e accendino.

    – Sei Ernesto? – mi domandò in inglese, con accento di Oxford.

    – Sono Ernesto, – replicai.

    – Tuo zio Iago mi ha consigliato di contattarti, – disse. – Puoi chiamarmi Jesse.

    Non si chiamava Jesse più di quanto io mi chiamassi Ernesto: quello era il nomignolo che mi diede il prete quando la mia famiglia si decise a farmi battezzare. Sono nato su un'isola di giunchi artificiale alla deriva nel lago Titicaca, un posto che i funzionari della Chiesa Romana Cattolica e Apostolica non bazzicano spesso.

    Il mio vero nome è Cari, nel caso ve lo steste chiedendo.

    – Possiamo andare in un posto un po' più appartato? – chiese Jesse.

    – Sì, certo. Per di qua.

    Schiacciò la sigaretta sotto una scarpa a coda di rondine e mi seguì nella Chiesa di San Nicola, mentre mi domandavo se ci fosse qualche possibilità che ci trovassimo effettivamente sotto sorveglianza o se Jesse fosse semplicemente affetto da eccessiva paranoia.

    In un modo o nell'altro, pensai, il prezzo ne avrebbe risentito.

    Al mio ingresso, la gloria barocca della chiesa mi esplose negli occhi: statue di marmo e affreschi stravaganti e quantità improbabili di foglia d'oro. Fatto alquanto strano, il tempio apparteneva agli ussiti, normalmente avversi a questo tipo di ostentazione.

    Strepiti e rimbombi echeggiavano nella navata. L'organista si stava preparando per il concerto che avrebbe tenuto più tardi, ottima fonte di disturbo nel caso qualcuno ci stesse davvero intercettando con un microfono.

    Senza degnare di un'occhiata il profluvio di decorazioni che faceva sfoggio di sé tutto attorno a lui, Jesse si sfilò gli occhiali da sole e scrutò a destra e a sinistra per controllare che nessuno fosse a distanza d'udito.

    – Iago ti ha detto nulla di me? – chiese.

    – Soltanto che ha già lavorato per te e che l'hai pagato.

    Iago e il suo ramo della famiglia erano a Sofia, a sorvegliare un ex-appartenente alla polizia segreta montenegrina coinvolto nella vendita di missili aria-terra russi provenienti dalla Transnistria, in transito per il Bosforo e diretti all'Esercito di Liberazione di Giovanni Battista, un'organizzazione di separatisti mandei iracheni che operava da Cipro. Lo sa Dio cosa ci avrebbero fatto i mandei coi missili, dato che non disponevano di una forza aerea in grado di lanciarli, o almeno così possiamo sperare. Probabilmente agivano solo come mediatori per conto di chi voleva veramente le testate.

    In caso di necessità il mio gruppo era pronto a volare a Cipro, ma per il resto i mandei iracheni non erano una preoccupazione mia. Riflettendo su questo, mi chiesi se il mondo fosse sempre stato così complicato o se si trattasse di una nuova tendenza del ventunesimo secolo.

    – Ci serve che facciate un recupero, – annunciò Jesse.

    – Cosa dovremmo recuperare?

    La sua bocca ebbe un fremito d'impazienza. – Non è necessario che lo sappiate.

    Stava iniziando a darmi sui nervi. – È più grande di un cestino per il pranzo? – domandai. –Devo sapere se mi serve una gru o un camion o…

    – Una barca, – mi interruppe Jesse. – E materiale da immersione.

    L'organista provò un brano di Bach. La Toccata in Re minore, credo, e troppo veloce.

    Se trascorrete del tempo nelle chiese europee, sentirete spesso la Toccata. Nel corso degli anni sono diventato un esperto.

    – Materiale da immersione, – sottolineai con cautela. – Interessante.

    – Tre giorni fa, – disse Jesse, – il mercantile da cinquemila tonnellate Folletto Pesce Rosso è affondato durante una tempesta nel Delta del Fiume delle Perle, al largo di Hong Kong. Nella stiva c'era il nostro carico. Dopo che la Corte dell'Ammiragliato avrà concluso la sua inchiesta, i diritti di recupero andranno all'asta. Ci serve che vi impossessiate di quel carico prima che entrino in gioco le compagnie di recupero.

    Rimuginai il concetto mentre le canne dell'organo mi strepitavano sopra la testa. – Cinquemila tonnellate, – ripetei, – è una piccola imbarcazione costiera, neanche una nave

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1