Kate e la maledizione di Ascaroth

Di Roberto De Giorgi

Kate Martinez è una prof americana di 40 anni, maledettamente single; secondo lei perché gli uomini sfuggono le donne intelligenti e un po’ secchione. La “rossa” come viene chiamata dai colleghi, per i suoi capelli, insegna nell'Università di El Paso, già Scuola Mineraria e Metallurgica. La sua vita viene messa in subbuglio quando scopre che un suo collega anziano, cui lei era legata da amore filiale e professionale, morto di recente, ha lasciato una memoria scritta su un quaderno in cui il professore, che si chiamava Nelson Bentham Mill’s, dai colleghi soprannominato ironicamente l’archeologo di Dio, parla di un viaggio fatto con Kate in Messico, dieci anni prima, nel 1965, di un gesuita, del narcotraffico e di Peter il suo grande amore; e la cosa davvero più straordinaria e inquietante è che lei non ricorda assolutamente nulla di tutto ciò perché la sua mente è sotto l’influsso della maledizione di Ascaroth, il demone più astuto degli inferi. La sua quotidianità viene sconvolta, l’idea di avere un amore le crea farfalle nello stomaco, fino a quando nello jogging mattutino, con gli sguardi maschili che le si appiccicano su ogni lembo di pelle lasciata libera e sul suo lato B, non appena scorge una macchina della polizia sente mancarle il respiro e allora immagina di essere stata legata sentimentalmente a un narcotrafficante. L’idea di non ricordare quel viaggio così importante di cui parla Nelson la fa letteralmente impazzire. A questo punto decide di vederci chiaro e si getta alla ricerca di questo viaggio e di questo amore anche sapendo che dovrà andare incontro al male nella sua espressione più angosciante.Un’altra caratteristica di questa storia è che essa è tutta al femminile e non solo perché la protagonista è una donna. Centra l'amore come ricerca per nulla scontata. Ma la fragile professoressa un po’ secchiona e single riuscirà in questa impresa?

Ecco il senso del libro che richiama la forza di una donna che mano a mano riacquisterà vigore, come del resto dovrebbe essere anche nella realtà, per difendersi dalla violenza. Cos’è quel diavolo verso cui combatte? Forse quello che c’è nell’uomo violento che non ammette confronti con la piccola donna, quasi una farfalla che gira intorno al grande demone. Ecco perché per me Kate è la riscossa, il riscatto, e Ascarot è il mondo alla rovescia da sconfiggere.

• Lingua: Italiano
• Editore: Roberrto De Giorgi
• Data di uscita: 11 mar 2016
• ISBN: 9788892566729

Anteprima del libro

Roberto De Giorgi

Kate e la maledizione di Ascaroth

UUID: e731d500-bcee-11e6-b96d-0f7870795abd

Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com).

Indice dei contenuti

Antefatto - premessa dell'autore

Sogno o favola o bisogno di fede e fiducia in noi e nell' incognito

Kate Martinez

La morte dell’Archeologo di Dio

Il filo rosso del passato di Kate

Viaggio, narcotraffico e amore, che caos!

La stanza dei pensieri di Kate

Il mistero della morte di Nelson

La mano sinistra del demone

Il demone burlone lancia segnali oscuri

Il poliziotto messicano

L'astuzia di Ascaroth

Si scaldano i motori, gli umori, le passioni

Per la quadra al male occorre la squadra

Incontro al male, speriamo bene!

La caverna dell'inferno

Fuori da quel posto!

Il viaggio

Scontro finale

La storia si riavvolge

Epilogo

Antefatto - premessa dell'autore

La storia di Kate e la Maledizione di Astaroth per me è quasi una sorta di pretesto per parlare dell'Archeologo di Dio, Nelson Bentham Mills, un personaggio inventato in gioventù sul quale in tarda età ho creato una sorta di epopea del personaggio facendolo viaggiare per tutto il '900 dalle prime scoperte del 1925 delle Scuderie del Re Salomone fino all'incontro, in Università con Kate Martinez che prima conosce come allieva e poi come collega. Tra i due nasce una sorta di rapporto tra padre e figlia, essendo lui scapolo e lei orfana di una ragazza madre.

Nulla al di fuori davvero dalla realtà. Che l'archeologia biblica sia appannaggio di studiosi statunitensi o inglesi è palese, non a caso nel libro dell'Archeologo di Dio viene citato Sir Charles Leonard Woolley, personaggio realmente esistito insignito dalla massima onorificenza inglese di 'Sir' proprio per i suoi studi in Terra Santa.

L'ultimo libro della trilogia di Nelson, alla ricerca di Padre Sorin si conclude con un incontro con la sua allieva, dopo l'avventura in Messico; e in tale incontro finale la ragazza mostra di non ricordare nulla. Era già sotto la maledizione del demone? E quello che ci si appresta a scoprire in questa nuova avventura che richiama sempre le altre storie che sono interfacciate fra loro come del resto lo è la vita di relazione di ognuno. Un’altra caratteristica di questa storia è che essa è tutta al femminile e non solo perché la protagonista è una donna. Centra l'amore come ricerca per nulla scontata. Ma la fragile professoressa un po’ secchiona e single riuscirà in questa impresa?

Ecco il senso del libro che richiama la forza di una donna che mano a mano riacquisterà vigore, come del resto dovrebbe essere anche nella realtà, per difendersi dalla violenza. Cos’è quel diavolo verso cui combatte? Forse quello che c’è nell’uomo violento che non ammette confronti con la piccola donna, quasi una farfalla che gira intorno al grande demone. Ecco perché per me Kate è la riscossa, il riscatto, e Ascarot è il mondo alla rovescia da sconfiggere.

Sogno o favola o bisogno di fede e fiducia in noi e nell' incognito

recensione di Cristina Donatella Trivulzio

  Prima di finire la lettura già qualche riflessione mi era sorta spontanea, anche se forse prematura. Una sola nota poco positiva: nella prima parte del racconto l’autore usa una scrittura troppo veloce negli accadimenti. I fatti si susseguono molto velocemente. La sensazione è che alcune parti siano state scritte velocemente per collegare o arrivare ad un punto più denso. Invece li ho immaginati leggermente più corposi. 

     Per il resto fino ad ora mi sta piacendo tutto. Cosa arriva subito: 1) l’autore è un uomo che crede nei sogni e nelle favole. Ma più di tutto che ha la capacità di avere fede dell’ignoto. È una caratteristica poco comune oggi negli individui, ma io credo invece essere una delle carte vincenti dell'intera umanità 2) ha centrato uno dei nei principali della società odierna: la difficoltà ad amare, la diffidenza al donarsi incondizionatamente all'altro, il timore di non sapere più distinguere l'amore dall'odio o peggio ancora dall'indifferenza, l'incapacità a credere nei sogni. 

    Per tutto ciò c'è bisogno di fede, di avere fiducia in noi e nell'incognito. Oggi è raro tutto ciò ma il personaggio Kate lo vive con una naturalezza e disinvoltura fuori dal tempo.

Alla fine il giudizio si arricchisce solo di pochi particolari. Mi piace il lato dell’autore (nuovo per me) visionario. Tutti i visionari li considero dotati di quel pizzico strano di strana follia non comune. Molte altre riflessioni sono sorte. Minime a volte, ma dovrei appuntarle man mano o scrivertele direttamente ( il tono confidenziale è dovuto ad una recensione in chat NdA)  

Per esempio