Il Buio e la Farfalla

Di Paolo Stefanini

La poesia di Paolo Stefanini è riflessione sul senso della vita, pietra da scagliare, misterica carezza e sinfonia variopinta. Capace di far vibrare le corde più nascoste dell’anima. Armonioso connubio tra vis polemica e versi d’amore. Uso attento e ponderato della parola intesa come significato e significante. Fil rouge della silloge è la musicalità che a volte è pura melodia, altre volte è giocosità ritmica, fonica, verbale.

Nella silloge Il Buio e la Farfalla il Poeta affronta i grandi temi della Storia e gli episodi di vita quotidiana con uno stile elegante ed essenziale, capace di ammaliare il Lettore senza rinunciare alla sincerità dell’evocazione poetica. Due le sezioni. La prima, “Il Buio”, è un viaggio nelle asperità e nelle contraddizioni della nostra Storia in cui rievoca il dramma della Prima guerra mondiale, rende omaggio alla lotta partigiana, denuncia la perdita di valori e approda ai giorni nostri, soffermandosi sulle ingiustizie della società e schierandosi dalla parte dei più umili e degli indifesi. La seconda, “La Farfalla”, apre all’intimismo, in una dimensione temporale sospesa, che perde il dato concreto e lo trasfigura nella dimensione lirica e a-temporale. La poesia ripiega su se stessa, predilige un tono più pacato e riflessivo, rimanda alla fugacità del tempo, alla precarietà delle cose e dei sentimenti terreni. Fin nell’approccio ad alcune figure femminili, viatico per un’elaborazione personale della poetica degli affetti, incentrata sul tema dell’Amore, non solo sensuale ma anche spirituale e onirico.

In bilico tra passione civile ed echi esistenziali, Il Buio e la Farfalla conferma l’ispirazione poetica di Stefanini capace di dipingere una tela multicolore si sensazioni, percezioni e speranze.

• Lingua: Italiano
• Editore: Giovane Holden Edizioni
• Data di uscita: 1 mar 2016
• ISBN: 9788863968101

Anteprima del libro

Postfazione

Prefazione

Con tenerezza propria dell’amore/ t’ho tenuta farfalla fra le mani/ per un attimo luce imprigionata/ e t’ho sentita batter le tue ali/ come batter di ciglia sulla gota./ Al lieve volo, impercettibilmente/ il vento percuotendo d’infrasuoni,/ con un palpito d’ali sei passata/ lasciandomi la scia della tua vita:/ polline colorato sulle dita.

Chissà se Paolo Stefanini si sarà reso conto di aver metaforizzato il miracolo del tocco magico della Poesia con questi suoi perfetti endecasillabi? Non saprei in che modo più efficace avviare il Lettore a scorrere queste liriche altrimenti che con la trasparenza di tali versi, ispirati al palpito della farfalla, antica metafora delle cose più amate e più rapide a passare, come la felicità, la giovinezza, la poesia, forse la vita stessa…

Metafora non certo nuova nella ispirazione degli artisti. Non è stato forse il grande Puccini a incarnare uno dei miti femminili più caldi del suo universo canoro nell’immagine della farfalla con Madama Butterfly?

Meglio riconoscere subito allora che tutta la compatta raccolta di Stefanini ruota sul perno del tema dominante dell’Amore, con la figura della donna, a volte ben individualizzata, a volte più astratta, al centro di un piccolo canzoniere. La figura femminile è comunque sempre al centro, anche quando non sia legata al sentimento d’amore ma soltanto scolpita in un rapido gesto, come ne La ragazza di Sana’a, dove la bellezza