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Scherzi dello Sport
Scherzi dello Sport
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E-book72 pagine59 minuti

Scherzi dello Sport

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Info su questo ebook

Alcuni racconti dedicati allo sport (essenzialmente al calcio ed al tifo calcistico, ed al fitness). In parte pensati nel futuro, ma tutti di pura fantasia.
In ordine alfabetico la raccolta include nella versione elettronica i seguenti racconti:
IL CALCIO DI OGGI NON E` PIU` COME PRIMA
IL CAMPIONE E LO STUDENTE
IL VECCHIO MOTORE
LA PARTITA INTERROTTA
LA PASSEGGIATA IN BICICLETTA
LA PENSIONE A CINQUE STELLE
LA STRANA PIOGGIA
PAESAGGIO MOZZAFIATO
SUPERFOOTBALL MEGASTORE
TRE DI DUE
Si avverte che, dato il carattere tematico della raccolta, alcuni di questi racconti potrebbero essere presenti anche in altre raccolte tematiche dello stesso autore.
LinguaItaliano
Data di uscita30 ago 2016
ISBN9788822838131
Scherzi dello Sport

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    Anteprima del libro

    Scherzi dello Sport - Marco Fogliani

    Marco Fogliani

    Scherzi dello Sport

    ISBN dell'ebook: 9788822838131

    ISBN dell'edizione cartacea (con alcuni racconti in meno): 9788826411958

    ISBN dell'ebook in Spagnolo (con alcuni racconti in meno): 9781547558476

    ISBN dell'ebook in Portoghese (con alcuni racconti in meno): 9788873046080

    ISBN dell'ebook in Russo (con alcuni racconti in meno): 9788893981767

    Copertina di Marco Fogliani

    Aggiornamento al: 02/07/2023

    Indice dei contenuti

    TRE DI DUE

    LA PARTITA INTERROTTA

    LA PASSEGGIATA IN BICICLETTA

    LA STRANA PIOGGIA

    SUPER FOOTBALL-MEGASTORE

    LA PENSIONE A CINQUE STELLE

    PAESAGGIO MOZZAFIATO

    IL CAMPIONE E LO STUDENTE

    IL CALCIO DI OGGI NON E' PIU' COME PRIMA

    IL VECCHIO MOTORE

    TRE DI DUE

    Sembravano una cosa sola, ma se li osservavi con attenzione potevi notare che in effetti erano due; o forse, anzi, addirittura tre.

    Coraggio Corrado, tocca a te. Stupiscici, come tu sai fare.

    Corrado, seguendo una specie di inconscio rituale, scambiò con la sua ragazza un sorriso ed un gesto scaramantico, toccando con le sue dita incrociate quelle di lei. Poi prese una boccia rossa e si mise in posizione di tiro.

    Come sua abitudine - dopo essersi concentrato sulla disposizione delle bocce in campo ed aver preso quella da tirare - il suo braccio destro cominciò a dondolare quasi con noncuranza, come se si fosse trattato di una parte del corpo indipendente ed a sé stante. Nel frattempo i suoi occhi rimanevano fissi alla meta ma semichiusi, aperti il minimo necessario per poter guidare la sua mente che, in base alle sue teorie, era la principale se non l’unica forza a spingere ed a indirizzare le sue bocce. Alla fine il più delle volte ne nasceva un tiro che sembrava lento ma che - sosteneva lui, sospinto dalla forza del pensiero - aveva la forza necessaria per arrivare proprio là dove era stato pensato e voluto.

    Anche in quell’occasione il tiro, ben studiato e ponderato, fece quello che nelle intenzioni avrebbe dovuto fare. La boccia da lui lanciata si incanalò tra altre due di colore diverso; ne toccò una verde di una inezia, quel tanto che bastò a spostarla di pochi centimetri ed a modificare quasi impercettibilmente la sua traiettoria; e terminò il suo cammino appoggiandosi con decisione contro una boccia avversaria, prendendo esattamente il posto di quella ed allontanandola di almeno un paio di spanne.

    Bravissimo, ben fatto. Sono due punti rossi. Anzi, a ben guardare, direi che sono anche tre, concluse soddisfatto l’amico Giacomo, uno dei suoi più sinceri ammiratori.

    -----------------

    In quell’occasione Corrado non aveva avuto neanche bisogno di sfoderare uno dei suoi tiri ad effetto, di quelli cioè che, riuscendo a seguire un percorso non esattamente lineare ma leggermente ricurvo quel tanto che basta e proprio al momento giusto, avevano fatto nascere l’impressione che egli fosse capace di teleguidare le sue bocce col pensiero. Impressione che col tempo si era lentamente trasformata in diceria da parte di alcuni, e convinzione - quasi certezza - da parte di altri; ed infine era diventata una specie di leggenda, un mito che lo stesso Corrado si compiaceva di alimentare ogni volta che gli era possibile.

    Ma c’era anche un’altra convinzione, altrettanto diffusa tra tutti i soci del circolo, la quale tendeva invece a rimanere nascosta e a non uscire allo scoperto, soprattutto per evitare che giungesse alle orecchie di Corrado o della sua ragazza, Gisella.

    Dovete infatti sapere che quel circolo era stato frequentato, fino a quasi quattro anni prima, anche da Simone, il fratello maggiore di Corrado. Fisicamente, e forse non solo, era il fratello più brillante dei due. Alto, muscoloso, due spalle così. Diversamente da Corrado, che era una decina di centimetri più basso e aveva svariati chili di troppo chiaramente evidenti nel girovita, Simone era instancabile, sempre attivo ed in movimento. Ed era eccellente in tutte le discipline sportive (incluse quelle motoristiche, specialmente il motocross). Tanto che al circolo lo chiamavano Simone il campione. Per di più, anche prima che scegliesse la scuola per diventare insegnante di educazione fisica, la sua intensa attività sportiva non aveva mai danneggiato il suo rendimento scolastico. E molti si chiedevano come facesse.

    Poi purtroppo un giorno, all’improvviso, Simone era tragicamente venuto a mancare. Un incidente di moto, inspiegabile. Andato dritto su una curva, con la strada deserta e la visibilità discreta. Inconcepibile, per uno come Simone il campione. Per questo qualcuno aveva parlato di alcool, di cui pure non era affatto solito abusare; altri di un guasto meccanico.

    Se ne era andato lasciando lo sgomento e l’incredulità in tutti i suoi conoscenti, ed un abisso nei cuori dei suoi cari: la fidanzata Gisella, la mamma Rita ed il fratello Corrado. Persino il padre, che ormai non si vedeva in giro da anni, si era rifatto vivo per portargli l’estremo saluto.

    Ebbene, quello che tutti pensavano - ma che nessuno diceva - era che a guidare i tiri di Corrado fosse la mano invisibile di Simone, dando loro un’aggiustatina qui ed una là, se e

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