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Terrore a Wall Street
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E-book297 pagine2 ore

Terrore a Wall Street

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Info su questo ebook

100% di possibilità di fallimento, ma la speranza di una previsione.

Uno “shock and awe” feroce che mescola fiction e non-fiction dallo scrittore di best seller che la critica ha salutato come ‘uno dei più robusti autori di thriller sulla scena’.

Siamo nel 2020 e il mondo è sull’orlo del collasso economico. Riusciranno a salvarci un gruppo di studenti prodigio guidati da un professore di economia con la testa fra le nuvole e una ragazza di 24 anni?

Il crollo del marcato azionario ha generato un effetto domino di proporzioni disastrose. Le banche sono fallite e la gente si ribella per le strade delle città ormai in fiamme. Blackout enormi hanno ceduto il passo a definitivi errori di sistema. Il professore di Economia dell’università di Chicago, Harry Mason, consigliere dei presidenti degli Stati Uniti e del Dipartimento del Tesoro, ha riunito il suo dream team, ‘i genietti’, tra i più brillanti laureati in economia, in un corso sperimentale speciale. La loro missione: salvare il mondo. Ma forse è troppo tardi.

Il romanziere Kenneth Eade e il saggista Gordon L. Eade fanno squadra per offrirci un thriler di meta fiction pensato per mostrarci come sopravvivere al prossimo crollo.

Ecco cosa dice la critica di questo thriller finanziario:

“Un omaggio a un padre e un altro romanzo di prima classe da Kenneth Eade!” Grady Harp, Top 100, Hall of Fame and Vine Voice

Ed ecco cosa pensano i lettori di questo libro rivelazione sull’economia mondiale:

“Se avessi letto questo libro 30 anni fa, oggi avrei molti più soldi in banca. Non lasciatevi ingannare dal fatto che è scritto come un romanzo. La fiction è utilizzata semplicemente per illuminare i fatti. Userò alcune di queste informazioni per migliorare i profitti dei miei investimenti.” L. Klopping

“Dovrebbero leggerlo tutti, ho imparato tanto. 2020: l’economia mondiale sta collassando. Questo libro e tutti gli articoli dopo la Postfazione ci insegnano come sopravvivere al prossimo crollo.” Tulay C.

“Leggere questo libro mi ha messo nello stato d’animo in cui mi trovavo durante la corsa alla presidenza del 1992, quando ascoltavo Ross Perot che faceva previsioni sul futuro economico del Paese. Tutti sapevamo che aveva ragione, ma forse lo abbiamo sottovalutato e ce ne siamo stati immobili mentre l’elite, usando i media, lo trattava come un pagliaccio. Non si tratta di ‘se’, si tratta di ‘quando’. Non c’è bisogno di essere dei sensitivi, basta fare due calcoli.” JC Stadler

“Un thriller ben scritto, facile da leggere, un romanzo finanziario survivalista con una svolta accademica. Se avete qualunque tipo di risparmio, dovreste leggerlo. Se vi è piaciuto La grande scommessa questo libro segue lo stesso sentiero ma in modo difensivo invece che aggressivo. È un libro scritto da Gordon L Eade, padre dello scrittore di thriller politico-legali-ecologici, Kenneth Eade. E come tutti i libri di Eade è basato su eventi e sistemi reali complessi, ma la storia è narrata attraverso i personaggi.” Nerodog

Ora tornate su e acquistate il thriller finanziario rivelazione del 2016, una guida per investitori di borsa principianti ma anche una guida su come superare la prossima crisi finanziaria.

LinguaItaliano
Data di uscita13 set 2017
ISBN9781507178027
Terrore a Wall Street
Autore

Kenneth Eade

Described by critics as "one of our strongest thriller writers on the scene," author Kenneth Eade, best known for his legal and political thrillers, practiced International law, Intellectual Property law and E-Commerce law for 30 years before publishing his first novel, "An Involuntary Spy." Eade, an award-winning, best-selling Top 100 thriller author, has been described by his peers as "one of the up-and-coming legal thriller writers of this generation." He is the 2015 winner of Best Legal Thriller from Beverly Hills Book Awards and the 2016 winner of a bronze medal in the category of Fiction, Mystery and Murder from the Reader's Favorite International Book Awards. His latest novel, "Paladine," a quarter-finalist in Publisher's Weekly's 2016 BookLife Prize for Fiction and winner in the 2017 RONE Awards. Eade has authored three fiction series: The "Brent Marks Legal Thriller Series", the "Involuntary Spy Espionage Series" and the "Paladine Anti-Terrorism Series." He has written twenty novels which have been translated into French, Spanish, Italian and Portuguese.

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    Anteprima del libro

    Terrore a Wall Street - Kenneth Eade

    Traduzione di Federico Greco

    TERRORE A WALL STREET

    ––––––––

    Questo libro è stato ideato per fornire informazioni accurate e autorevoli riguardo il contenuto che tratta. Viene venduto con l’intesa che l’editore non è impegnato nel fornire servizi legali, amministrativi o di altro tipo. Se avete bisogno di consulenze legali o di altri servizi professionali siete tenuti a rivolgervi a chi di competenza. Investire in titoli, obbligazioni, e prodotti derivati significa assumersi rischi non facilmente comprensibili dall’investitore medio. Siete avvertiti di non intraprendere attività speculative finché non ne avrete accuratamente compreso i rischi associati. Inoltre, è fondamentale che comprendiate che quando vi assumete un rischio potreste o non potreste ricevere il giusto profitto previsto per il rischio assunto. Siete avvertiti che non ci sono tanti truffatori estremamente abili nel rubarvi i soldi e sparire come in questo settore.

    In memoria di

    Gordon Lyle Eade

    Padre amorevole, brillante investitore e autore

    13 settembre 1927 – 21 gennaio 2016

    La nostra società è così fragile, così dipendente dall’interfunzionamento di ciò che ci fornisce beni e servizi, che non abbiamo bisogno di una guerra nucleare per frammentarci più di quanto gli antichi romani ne abbiano avuto bisogno per provocare la loro futura caduta.

    - Gene Roddenberry

    Questo libro è dedicato a Becky, moglie e compagna di vita di Gordon.

    A tutti dovrebbe essere concessa la fortuna di essere amati da una persona del genere.

    PREMESSA

    "Iniziò gradualmente con alcuni segnali che non compresi subito: ‘Dove sono le chiavi della mia macchina?’ e ‘Non trovo gli occhiali’. Mi hanno detto che in seguito avrò difficoltà a ricordare informazioni appena apprese e perderò la capacità di acquisirne di nuove e che, alla fine, non sarò neppure più capace di scrivere.

    Quando le mie difficoltà di ricordare avranno raggiunto l’apice, smarrirò la coscienza di esperienze e fatti recenti e avrò sempre più frequenti episodi di incontinenza urinaria. Poi inizierò a sperimentare cambiamenti nella personalità e nel comportamento. Raggiunto l’ultimo stadio, perderò la capacità di parlare e in definitiva di controllare i miei movimenti.

    Infine diventerò incapace di tenere la testa dritta o addirittura di camminare. Mia moglie, amante e compagna, sarà fisicamente e psicologicamente stremata dall’assistermi nell’inutile battaglia contro un nemico sconosciuto dal quale non c’è difesa. Poi c’è la morte. L’intero processo durerà da un minimo di due anni a un massimo di otto. Sforzandomi, potrei anche rallentarlo. Si chiama Alzheimer e io ne sono affetto".

    – Gordon L. Eade

    Nel 2011 a mio padre fu diagnosticato l’Alzheimer. Immediatamente dopo mi consegnò il manoscritto di questo libro e mi chiese di lavorarci per lui. Da allora ho scritto otto romanzi, tutti incentrati su argomenti importanti. Oggi sono tornato su questo progetto – il lavoro di un genio della finanza capace di andare in pensione prima dei 54 anni e di vivere interamente dei profitti dei suoi investimenti. Vi è custodita la ricchezza della sua conoscenza delle regole del mercato azionario e rappresenta il suo primo tentativo di avventurarsi nella scrittura di fiction. La sua idea era quella di usare la meta narrazione per insegnare i principi della finanza. Non è esattamente il mio stile, ma era la sua visione e ho cercato di rispettarla. I personaggi principali sono stati creati da lui. Io l’ho aiutato nella costruzione dell’intreccio. Già non ricorda più di averlo scritto. Spero che voi e lui vi divertirete a leggerlo.

    –  Kenneth Eade

    PROLOGO

    Nel 2007, nel bel mezzo della bolla economica, il settore dei servizi finanziari era diventato una macchina che creava ricchezza, gonfiandosi fino al punto da registrare profitti uguali al 40% dell’insieme dei profitti aziendali di tutte le imprese degli Stati Uniti. C’erano nuovi prodotti finanziari, inclusa una nuova varietà di titoli così complicati che neppure molti amministratori delegati e consigli di amministrazione ci capivano qualcosa. Questi prodotti finanziari erano un volano sempre maggiore dell’economia della nazione.

    Gli impiegati di alcune delle più grandi banche di investimento guadagnavano bonus di milioni di dollari, prendendosi rischi che non comprendevano o di cui non gli importava nulla. Rischi che distrussero la nostra economia e quella degli altri Paesi in tutto il mondo. Appare ora chiaro che ci vorranno molti anni per riprendersi dai danni arrecati all’economia.

    Per anni, i politici hanno utilizzato piani residenziali a basso costo per raccogliere voti. Negli ultimi vent’anni si sono accorti che garantire prestiti abitativi è un modo facile per ottenere voti, senza però rendersi conto che, a un certo punto nel futuro, questi prestiti sconsiderati sarebbero esplosi e avrebbero distrutto l’economia.

    Durante gli ultimi settant’anni, il Congresso degli Stati Uniti si è molto impegnato ad assicurare case moderne ai poveri. Tali progetti di edilizia popolare hanno creato quartieri pieni di criminalità, abitati da famiglie disfunzionali. Il Congresso semplicemente non comprende il complessissimo sistema economico di questo Paese. Garantire abitazioni ad affitti bassi alle persone svantaggiate e ai poveri non migliora gli standard di vita dei poveri: crea solo ulteriori problemi.

    Una situazione simile si è sviluppata nei regimi previdenziali per i lavoratori che non godono di pensioni col sistema retributivo. Il Governo ha approvato una legge che incoraggia i datori di lavoro privati a scaricare i rischi di quei piani previdenziali sui lavoratori, ritenendo che il lavoratore medio avesse le competenze per gestire un portafoglio di azioni. Così il rischio è stato rifilato al lavoratore, che ha delegato la gestione del suo portafoglio a un intermediario finanziario, il quale a sua volta – secondo le leggi in vigore – è dispensato dalla maggior parte delle responsabilità.

    È risaputo che le pensioni col sistema retributivo sono tutto fuorché scomparse (eccetto quelle per i dipendenti pubblici e dei sindacati e quelle sostituite dalle pensioni contributive), lasciando così al lavoratore la responsabilità e il rischio sulle sue spalle – una situazione che nessuno, sia uomo che donna, ha sufficiente abilità per gestire.

    Inoltre, come gli esperti sanno da cinquanta anni, l’industria ha sistematicamente imbrogliato lo Stato facendosi pagare servizi inutili, come è stato dimostrato da infinite e attente analisi accademiche.

    I recenti sviluppi del nostro sistema finanziario indicano che il Paese sta attraversando uno shock drammatico e improvviso, la cui profondità non sarà compresa fino a quando non ci sarà una ripresa. Questa crisi in corso è piuttosto diversa da quella precedente degli anni ’30 per il fatto che oggi sia i consumatori che le aziende sono sovra indebitati. Anche le istituzioni finanziarie sono sovra indebitate nella loro esposizione all’insolvenza dovuta agli strumenti derivati, e resistere all’insolvenza è ben oltre la loro competenza.

    Le tecniche che furono usate negli anni ’30 per ricostruire l’economia, oggi, semplicemente, non funzioneranno, e ritengo che gli esperti finanziari proveranno a usarle senza successo. In un’economia sovra indebitata come mai era successo prima, gli incentivi economici non basteranno. Le banche smetteranno di prestare ai loro clienti a meno che questi ultimi non abbiano un’ottima reputazione finanziaria.

    I prestiti interbancari si congeleranno perché nessuno si fiderà della solidità finanziaria dell’altro. Le aziende licenzieranno tanti dipendenti quanti ne serviranno per farle tornare a un livello adeguato di rendimento. Siamo una società basata sul consumatore e finché i consumatori saranno costretti a pagare i debiti della loro banca e della carta di credito, sarà difficile ottenere credito e possiamo aspettarci che gli interessi sulle carte di credito si alzeranno.

    Il tipo di crisi tratteggiato in questa storia può accadere in ogni momento. È importante che siamo consapevoli della debolezza del nostro sistema finanziario e che lavoriamo insieme per trovare soluzioni migliori prima che arrivi la prossima crisi. Questo libro è stato pensato per insegnarvi a farlo a livello individuale.

    CAPITOLO 1

    IL VENERDÌ NERO

    Il 27 novembre del 2020 era un giorno come ogni altro giorno successivo al Giorno del Ringraziamento. Gli uccelli svolazzavano tra gli alberi e cantavano. Chiunque non fosse troppo stanco (o troppo immerso nei postumi di una sbronza) in seguito alla grande abbuffata del giorno precedente, era in fila fuori dai negozi del quartiere per approfittare dei saldi del Venerdì Nero. Chi non aveva il giorno libero e non era interessato ai saldi si svegliava, si vestiva e andava al lavoro, borbottando che il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento dovrebbe essere festa nazionale. La borsa aprì come sempre per una breve giornata di scambi. Non c’era alcun segnale del caos che stava per verificarsi, eccetto qualcuno che aveva qualche presentimento (ma non avrebbe saputo dire a quale riguardo). Alla società di brokeraggio J.C. Mortenson Securities di Chicago c’era un po’ di agitazione.

    Bob, qualcuno sa qualcosa.

    Di cosa diavolo stai parlando?

    Bob Brammon, un venditore della J.C. Mortenson, si alzò dalla sua scrivania per guardare il collega, George Nabors, che stava fissando lo schermo del suo computer come se avesse visto un fantasma.

    Bob, dico sul serio. Qualcuno sta svendendo azioni dei trasporti, roba grossa. E di grandi catene tipo Walmart.

    Bob spalancò gli occhi.

    Di che si tratta?

    Non ne ho idea ma ci si stanno buttando tutti, comprano opzioni sulle azioni in ogni settore, anche quello energetico.

    Dovremmo fare qualcosa? Potrebbe essere un buon affare.

    Non lo so. È molto sospetto. La borsa è aperta solo mezza giornata. Preferisco studiarlo un po’ meglio prima di agire.

    Oggi basta un secondo di esitazione per perdere un’opportunità. Ci penso io, dal mio account.

    Credevo che il tuo professore dicesse che non esistono affari in borsa.

    È vero, ma è come se qualcuno sapesse che stia per accadere qualcosa.

    Sembra che si tratti di più di qualcuno. Comunque, chiunque sia ha una grande capacità di acquisto. A proposito, non avevi lezione oggi?

    No, l’audizione al Congresso è la prossima settimana. Oggi siamo liberi.

    ***

    Il Walmart di Crossgate Commons di Albany, New York, aveva aperto le porte per le vendite del Venerdì Nero alle sei del pomeriggio del Giorno del Ringraziamento, ed era rimasto aperto fino al giorno successivo per l’afflusso festivo dei clienti in cerca di offerte speciali. L’aria pesante, forse presagio di una precoce bufera di neve, non aveva frenato i cacciatori di offerte. Vestiti con equipaggiamento da battaglia – cappotti e giacche invernali, cappelli, guanti a manopola – si precipitavano nei negozi con le loro liste di acquisti, le carte di credito e il contenuto dei loro salvadanai. Anche il Babbo Natale dell’Esercito della Salvezza si era svegliato presto e suonava il campanello davanti ai negozi mentre i clienti indaffarati cercavano ansiosamente di accaparrarsi le offerte più a buon mercato; qualcuno gli lanciava una moneta nel secchio passando di corsa.

    Sharon Wilkins fece il giro del parcheggio in cerca di un posto per la Toyota Prius. Il Venerdì Nero era come una guerra, che aveva inizio nel parcheggio e proseguiva nel parapiglia del negozio. Ogni singolo cliente, dietro ogni carrello, era in competizione con tutti gli altri per assicurarsi gli affari migliori. Era come se un pescatore avesse gettato un intero secchio di esche in acque infestate dagli squali.

    Sharon fece su e giù per ogni corsia invasa dalle auto, avvilita. Non solo non avrebbe trovato un parcheggio vicino l’entrata, ma sarebbe stata fortunata anche solo a trovarne uno qualunque, di parcheggio. La sua piccola Chihuahua, Chinky, raggomitolata come una pallina sul sedile passeggero, percependo la sua ansia allungò il collo e fece uno strano verso con la bocca.

    Sì Chinky, mamma è fuori di testa. Se mamma non trova subito un parcheggio si lascerà sfuggire tutte le offerte speciali.

    Sharon notò un’anziana signora che si stava avvicinando a piedi. Abbassò il finestrino dell’auto facendosi attraversare dal gelido soffio dell’aria mattutina e le fece cenno.

    Sta andando via?

    La donna mise una mano a coppa all’orecchio.

    Cosa?

    Maledetta vecchia rincitrullita, che cosa mai potrei chiederti? Sei scema o sorda?

    Sharon riprovò, a voce più alta. Sta andando via?

    Sto... cosa?

    Andando via. Se ne sta andando?

    Sì.

    Con la Prius al minimo, Sharon seguì lentamente e silenziosamente la vecchia, che camminava dondolando per il corridoio del parcheggio. Scrutò le file di automobili cercando di capire quale fosse quella della vecchia strega. Doveva essere quella, pensò, concentrandosi su una Cadillac verde sbiadito stile anni ’70.

    Sicuro i vecchi proprietari erano i signori Scureggioni.

    La vecchia parve rallentare prima di raggiungere l’automobile, come un aereo che si avvicina al gate, rubando altri strazianti secondi allo shopping di Sharon. Tirò un pugno colpendo il volante, vincendo la tentazione di colpire il clacson.

    Non voglio far prendere un colpo alla vecchia strega.

    La donna aprì la portiera e poi il bagagliaio, che si dischiuse lentamente. La pazienza di Sharon fu divorata dalla frustrazione quando la vecchia posò con lentezza le sue borse nel bagagliaio e si rimise in cammino, con molta calma, verso il sedile del guidatore. Dietro Sharon si era formata una coda di automobili che la spinsero a mettere la freccia. Nessuno eccetto lei si sarebbe accaparrata quel parcheggio.

    Vide accendersi gli stop quando la vecchia Cadillac si mise in moto sollevando una voluta di fumo dal tubo di scarico.

    Prenditi tutto il tempo che ti serve. Ma che dico, cazzo, prenditi tutto il giorno!

    La Cadillac fece la marcia indietro più lenta della storia attardandosi per un po’, forse proprio per deprimere Sharon.

    Finalmente Sharon scivolò nel posto dell’area parcheggio gremita di auto, raccolse Chinky tra le braccia e iniziò a camminare velocemente verso l’entrata del negozio. Sapeva che non avrebbe trovato carrelli liberi lì davanti, perciò si mise in fila dietro una lunga coda di clienti che aspettavano che altri clienti riportassero il loro carrello.

    Finalmente ne ebbe uno tutto suo. Mise Chinky nel seggiolino dei bambini, giusto accanto alla borsetta, e spinse il carrello nel negozio preparandosi alla battaglia.

    Davanti l’entrata un cretino ripeteva allo sciame di clienti che si tuffavano dentro: Buone feste, benvenuti a Walmart, ma quando vide Sharon spalancò gli occhi.

    Mise la mano davanti a sé come un vigile.

    Stop!

    Cosa? Sharon era sempre più furiosa. Prima il vecchio pipistrello, e ora questo imbecille.

    È un cane guida?

    Sta scherzando?

    Sì sì, certo. È il mio cane guida.

    Il cretino sorrise. Benvenuta a Walmart. Buone feste!

    I corridoi del megastore a due piani erano addobbati per la festa con false ghirlande di fiori, decorazioni scintillanti e luci ammiccanti. Musica natalizia giungeva da ogni angolo mentre centinaia di clienti riempivano le loro buste e decine di altri aspettavano in fila alle casse con i carrelli pieni fino all’orlo traboccanti cibo e regali. Le casse erano tutte aperte, i cassieri in servizio scannerizzavano i codici a barre offrendo il loro contributo musicale al costante tintinnio delle campanelle.

    Sharon percorse il reparto giocattoli alla ricerca delle etichette con le offerte speciali sugli articoli che aveva nella lista. Un set da battaglia di Guerre Stellari XI per Tommy; un salone di bellezza di Barbie per Jenny.

    Esattamente alle 10 del mattino, un uomo si scaraventò nel mezzo del negozio affollato. Era vestito come qualsiasi altro acquirente ma c’era qualcosa di insolito nel suo aspetto. Nessuno fece attenzione a lui finché non si lasciò cadere sulle ginocchia, si mise le mani sulla testa e infine cadde sul pavimento, come si stesse allenando o stesse pregando.

    Che persona stravagante.

    Uno dei commessi si avvicinò e gli allungò una mano sulla spalla. L’uomo tornò in piedi. Sorrideva ma aveva la fronte coperta di sudore.

    Tutto bene?

    L’uomo non gli rispose, alzò invece le braccia sopra la testa, urlò Allahu Akbar! e aprì con violenza la giacca. Sharon era nervosa. L’uomo si comportava in modo troppo strano. Si voltò verso la direzione opposta e spinse il carrello più forte che poté. Era così spaventata da avere i brividi.

    L’uomo sorridente tirò un cavo della giacca e si fece saltare in aria. La violenta esplosione si diffuse per tutto il centro del negozio, investendo Sharon di frammenti di vetro e detriti e facendola a pezzi. Si allargò all’intero negozio uccidendo dieci persone e ferendone altre quaranta. Ci fu una frazione di secondo di silenzio dopo lo scoppio, ma fu subito stuprato dal lamento dei feriti. Qualche attimo più tardi centinaia di persone nel panico, sovraeccitate per l’adrenalina e la paura, si correvano più veloce che potevano in una fuga disperata verso le uscite. I più piccoli e i più giovani furono travolti dalla corsa della folla scatenata che scorreva con la violenza di rapide impetuose schiacciando i meno fortunati sotto i suoi piedi. La marea umana si schiantò contro la vetrata d’ingresso e si riversò nel parcheggio lasciandosi alle spalle una scia di 48 vittime.

    Esattamente nello stesso istante, attentatori suicidi fecero altrettante vittime al Walmart Supercenters di Park Plaza Drive a Manhattan, sulla North Broadway Street a Chicago, al centro commerciale Coral Way di Miami, alla Central Expressway di Dallas, sulla Edgewater Drive a San Francisco e sulla Evans Avenue a Denver. E attentatori con camion carichi di esplosivo cancellarono tre dei maggiori centri di distribuzione dell’azienda. Era stata dichiarata guerra all’economia americana.

    CAPITOLO DUE

    TERRORE A WALL STREET

    La notizia degli attacchi terroristici finì sulla bocca di tutti i broker e i venditori della J.C. Mortenson. Come avrebbero potuto mettersi al sicuro? Cosa avrebbe fatto il Presidente? I tragici eventi avevano trasformato il consueto ruggito sordo dell’ufficio J.C. Mortenson in un’esplosione di conversazioni nevrotiche mescolate con espressioni gutturali di frustrazione, disperazione e dolore. Sugli schermi delle postazioni di lavoro l’orrore si ripeteva all’infinito nei video girati dai cellulari dei sopravvissuti ai massacri dei Wallmart. Nella parte bassa degli schermi il

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