Giusy Spizzirri
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Info su questo ebook
Nonostante le delusioni vede in ogni situazione il lato positivo e questo suo ottimismo l’aiuterà a rialzarsi nei momenti difficili.
Dopo aver “collezionato” uomini scopre un importante segreto che la porterà sulla strada della felicità.
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Anteprima del libro
Giusy Spizzirri - I miei diecimila uomini
GIUSY SPIZZIRRI
I miei diecimila uomini
Ogni riferimento a persone, cose o luoghi è puramente casuale.
Proprietà letteraria riservata
by Pellegrini Editore - Cosenza - Italy
Edizione eBook 2017
ISBN: 978-88-6822-601-5
Via Camposano, 41 (ex Via De Rada) - 87100 Cosenza
Tel. (0984) 795065 - Fax (0984) 792672
Sito internet: www.pellegrinieditore.com - www.pellegrinieditore.it
E-mail: info@pellegrinieditore.it
I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, riproduzione e adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.
Ai miei familiari.
La vita è troppo breve
per sprecarla a realizzare
i sogni degli altri.
Oscar Wilde
Capitolo I
Amore a prima vista
Non vivo più senza te… anche se… anche se…
canticchio una canzone di Biagio Antonacci, che è diventato da alcuni anni uno dei miei cantanti preferiti, mentre mi spoglio per andare a fare la doccia.
Apro l’acqua e con voce alta continuo a cantare: "No signora no… mi piaci… No signora no… mi piaci… No signora no… ti prego…" e ad un tratto bussa alla porta del bagno la mia amica Serena.
Alessia, stai bene?
ed io chiudendo l’acqua e infilando l’accappatoio le rispondo: "Certo Serena, canto così svanisce la rabbia. Non lo sai il nostro detto canta che ti passa? È proprio quello che sto facendo, sto sbollendo la rabbia".
Intanto apro la porta e trovo Serena con un bacetto di cioccolato in mano, che mi porge tutta soddisfatta; e aggiunge: Lo so che sei arrabbiata, così ti ho portato un cioccolatino per addolcirti.
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
Mangio il cioccolatino, mi asciugo i capelli e infilo il perizoma e la camicia da notte.
Serena è in cucina. Stasera è lei che prepara la cena. Sta friggendo le patatine e preparando il BBQ per le bistecche. Non ho molto appetito, ma le patatine con il ketchup mi piacciono tanto. Mentre il profumo di ciò che è sul fuoco inonda tutta la cucina, suonano alla porta. Io e Serena ci guardiamo e sorridiamo. Evviva! È arrivata la bella del reame: è Laura!
Mi avvicino alla porta e sapendo che è lei pronuncio queste parole: Chiunque voi siate, lasciate ogni speranza o voi che entrate!
e lei da fuori ridendo risponde: Alessia, ma cosa dici?... la bella del reame non lascia la speranza fuori della porta, anzi la porta dentro!
.
Apro, ci abbracciamo e raggiungiamo Serena che aggiunge un posto a tavola.
Io, Laura e Serena siamo molto amiche e la sera ci riuniamo in salotto davanti al camino a raccontare le nostre giornate.
Laura non passa da noi tutte le sere. È sposata e ha due bambine però un paio di volte alla settimana ci raggiunge perché le figlie escono e lei, nell’attesa di riportarle a casa, viene a tenerci compagnia e di questo ne siamo molto felici.
In realtà le figlie sono una scusa. Lei le adora come adora suo marito, ma a volte ha l’esigenza di evadere da casa e di fuggire dalla routine familiare.
Laura è una donna colta, intelligente, elegante in tutto quello che fa, ma soffre in modo tremendo il freddo.
Il suo posto è di fianco al camino e s’allontana solo quando deve andare via.
Ci sediamo a tavola e Serena e Laura si lanciano occhiatine complici. Vogliono farmi parlare perché sanno che da alcuni giorni sto male.
Il mio malessere è dovuto ad un uomo con il quale ho avuto una piacevole storia d’amore, ma che è purtroppo finita in modo triste e inspiegabile.
Stasera sono un po’ più allegra, ma una settimana fa ero nella disperazione più profonda. Crisi di pianto e mal di testa erano frequenti nel corso della giornata. Non riuscivo a concentrarmi sul lavoro. Non vedevo l’ora che arrivassero le 18.00 per andare via dall’ufficio.
Lo stomaco mi faceva male. Sembrava che avessi ingoiato pietre. L’angoscia rallentava ogni cellula del mio corpo al punto che mi passava anche la voglia di lavorare, mentre il cuore sembrava avesse smesso di battere.
Tutto ciò perché Manuel mi ha letteralmente mollato per un’altra donna.
Serena e Laura cercano di farmi sfogare. Cerco di trattenere le lacrime, ma non ci riesco.
L’ho amato molto. Stavo bene con lui. Era passato molto tempo dall’ultima storia avuta e lui era riuscito a farmi perdere la testa.
Ricordo perfettamente quella sera quando l’ho visto per la prima volta.
Oddio come mi guarda!
. Quegli occhioni neri! Erano stupendi! Insomma, quello sguardo intenso poggiato su di me faceva rabbrividire.
Come è bello!
pensavo Chissà se è single?
e intanto che i pensieri vagavano e fantasticavano su chi potesse essere, il suo sguardo ha incrociato il mio più volte. Occhiate fugaci, ma piene di curiosità.
Ad un tratto eccoti arrivare Nicola. Io e una mia amica, sedute al divano del nostro bar preferito ad ascoltare un po’ di musica dal vivo, sorseggiavamo un tè freddo al limone. Nicola si è avvicinato e ci ha salutato e ha indicato i suoi amici dirigendo lo sguardo verso le persone sedute vicino a noi, tra le quali quel giovane adone.
Gli occhi mi brillavano dalla gioia perché Nicola insisteva per presentarceli. Emozionati entrambi ci siamo scambiati il saluto.
Manuel è un uomo bello, sexy e simpatico. È alto e magro. È laureato in scienze motorie ed insegna educazione fisica in una scuola media e lavora nel pomeriggio in una palestra. Il suo hobby preferito è correre.
Il suo difetto
che noto quella sera è che è sposato e ha un figlio. Quella sera però non abbiamo parlato molto, ma ci salutiamo impegnandoci a rivederci in una prossima serata per trascorrere tutti insieme qualche ora piacevole.
Ero felice di averlo conosciuto, ma triste per aver saputo che è un uomo già impegnato. Sapendo ciò, cerco di non pensarlo più.
Il fato ha voluto però che una sera mentre ero insieme a Nicola e altri amici, Manuel ci ha raggiunto e si è fermato con noi. Abbiamo passato una serata a ridere e scherzare come se fossimo vecchi amici.
Si è fatto tardi e prima di andare via Manuel mi ha chiesto il numero di cellulare. È vicino a me, ha capito il mio imbarazzo e mi ha sorriso. Gli ho dettato il numero e poi mi ha fatto uno squillo. Così l’ho memorizzato anch’io. Il sorriso di Manuel mi riempie di gioia.
Una domenica ho inviato un sms per augurargli una buona giornata e da quel giorno abbiamo iniziato a messaggiare
e a sentirci telefonicamente. Parlando con lui mi sono resa conto di quanto fosse dolce. Con me si confidava e mi raccontava tante cose. Lo ascoltavo piacevolmente dicendogli sempre la mia opinione.
Sembrava che