Fare il padre non è facile
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Anteprima del libro
Fare il padre non è facile - Alessandro D'Ecclesis
mondo.
1° CAPITOLO - L’INFANZIA
Manuele nacque nel 1946 da famiglia povera, ed all’età di 4 anni perse suo padre per un infarto al cuore (derivato dalla seconda guerra mondiale), mentre la madre, Antonia, rimaneva vedova a soli 25 anni, si cercava di crescere i due figli con un lavoro presso una fabbrica di pomodori pelati, per tirare avanti la famiglia composta da Manuele ed un fratello più grande di 5 anni, (Adriano).
Dopo qualche anno sua madre incontrò un uomo (Emiliano) e si risposò, questo lavorava presso un cinema nella stessa Città, Emiliano proveniva da una famiglia composta un fratello e due sorelle di cui una aveva anche 5 figli.
Emiliano dopo i primi tempi, iniziava a maltrattare male sia la madre Antonia ed i due figli che aveva (Manuele e Adriano), con Emiliano Antonia ebbe due figlie (femmine) che per lui erano le persone più care in casa, mentre i figli maschi di Antonia dovevano solo lavorare e portare soldi in casa.
Emiliano oltre al suo lavoro nel cinema come maschera alla sera, durante il giorno faceva il rappresentante di vari articoli, questo gli permetteva di conoscere commercianti di botteghe, bar, negozi di alimentari, fruttivendoli, era un tipo che pensava di sfruttare sia Manuele che suo fratello Adriano facendoli continuamente lavorare nei negozi che forniva prodotti che vendeva.
Abitazione e lavori infanzia di Manuele
L’appartamento in cui vivevano era una specie di caserma, in cui ci vivevano, Antonia con Emiliano, la madre di Emiliano, due sorelle di Emiliano di cui una nubile ed un’altra con 4 figli, (quest’ultima di figli ne aveva 5 ma una era già andata via da casa con un uomo), oltre a Manuele, suo fratello Adriano e le due sorelle, figlie di Emiliano.
lavoro d’infanzia con Peppino
Un giorno Manuele fu mandato da Emiliano in un ennesimo negozio di salumeria come garzone a portare le spese nelle case dei clienti che si fornivano dalla salumeria Egli fu accolto dal Titolare (Peppino), proprietario della salumeria, e dalla sua bella famiglia come un quinto figlio, perché la famiglia di Peppino, era composta dalla moglie Gilda e da quattro figli.
Questo fino all’età di 18 anni, quando Manuele decise di arruolarsi come volontario nella Guardia di Finanza, mentre Adriano fece la fughina
(significa che per sposarsi con una ragazza senza il consenso dei genitori, passavano una notte fuori in qualche casa) e la mattina si presentavano ai due genitori dicendo che ora dovranno sposarsi per forza, Adriano fece questa fughina
per non dare più soldi a Emiliano settimanalmente.
Con la famiglia di Peppino, Manuele si trovava meglio dalla sua casa. Peppino, persona molto generosa, lo aiutava anche con delle extra paga facendogli portare a casa dei formaggi e salumi ogni fine settimana che Manuele portava alla sua famiglia ed a tutti quelli che erano in casa, oltre alla paga settimanale (in nero) che puntualmente Emiliano, cercava di farsela dare da Peppgino in anticipo.
La famiglia di Peppino aiutava molto Manuele, anche quando gli fece da padrino nella sua Comunione e nella Cresima regalandogli un primo orologio inoltre anche finanziariamente e psicologicamente fino alla partenza, come volontario, nella la Guardia di Finanza avvenuta nel gennaio del 1965.
2° CAPITOLO - Nella Guardia di Finanza
Manuele parte dalla sua città natale il 14 gennaio del 1965 diretto a Roma nella caserma della Guardia di Finanza In via XXV Aprile per espletare tutte le visite mediche e prove pratiche per l’arruolamento.
Fu dichiarato idoneo dopo circa 10 giorni di visite mediche e colloqui orali e scritte, dopo questo periodo fu mandato nella caserma di Gaeta, in provincia di Latina dove iniziò il corso di nove mesi da allievo