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Perle di Luce
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E-book49 pagine36 minuti

Perle di Luce

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Info su questo ebook

L'estate è una stagione lunga e meravigliosa e i libri, gli eventi, le persone in cui ci si può imbattere durante le sue luminose e calde giornate moltissimi: in quest'opera l'autrice parla di quelli che più l'hanno colpita, delle vicende e degli incontri che hanno lasciato un segno dentro di lei nel corso delle settimane lontana da casa trascorse sulle coste della Puglia e delle Marche.
LinguaItaliano
Data di uscita4 ott 2017
ISBN9788892687202
Perle di Luce

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    Anteprima del libro

    Perle di Luce - Sara Morgagni

    percorso.

    FARSI IDEE SBAGLIATE, ED ESSERNE FELICI

    Siamo a Luglio e mi trovo con i miei genitori in questa calda, calda regione che è la Puglia. La casa che abbiamo affittato è bella, spaziosa e a cinque minuti a piedi dalla spiaggia; il paese è più vivo di quanto mi aspettassi con il suo lungomare, i negozi e la gioventù delle zone limitrofe che scende al mare nel week-end.

    Tra le attività predominanti in questa prima settimana di soggiorno abbiamo il mare (l’acqua è così calda e limpida che non fare il bagno è un’offesa), la lettura- famelica, ovunque e in qualsiasi spazio di tempo non dedicato ad altre attività- e l’amicizia con tre simpatici gattini randagi che mi sto impegnando a nutrire. Ah, e le pennichelle: capisci di essere perduta quando passi dal magari mi butto un po’ a letto a LETTO. SUBITO. …Non so come farò ad abbandonare questa ormai consolidata abitudine una volta tornata a casa.

    Un paio di giorni fa, tuttavia, la rassicurante monotonia del nostro terzetto è stata spezzata dall’arrivo di una coppia di amici dei miei genitori: di fatto loro hanno la casa qui e mesi fa avevano suggerito che li raggiungessimo in quella che è la meta fissa delle loro vacanze.

    La prospettiva del loro arrivo in realtà non mi suscitava particolari emozioni: non li conosco molto bene, mi sembravano persone tranquille tuttavia non particolarmente interessanti; nessun disprezzo, nessuna antipatia a pelle ma neanche il desiderio di approfondire, ecco. Bene, sono felice di essermi sbagliata: lei E’ interessante!

    Sapevo dai racconti sporadici dei miei genitori che sia lui che lei hanno la tendenza, purtroppo abbastanza costante, a finire sempre col parlare di malattie/operazioni/morti che hanno afflitto loro e tutta la loro cerchia di amici, conoscenti, conoscenti dei conoscenti.

    Non so a voi, ma a me deprime l’idea che qualcuno mi ricordi- più di quanto sia strettamente necessario- in che misura la nostra esistenza di esseri umani sia fragile, incredibilmente temporanea e soggetta a sofferenze la cui entità dipende fondamentalmente da un mix di fortuna, genetica e stile di vita. Fanno eccezione ovviamente le situazioni in cui senti di dover essere di supporto a qualcuno che ami (o a un qualsiasi essere umano, nel caso tu abbia un cuore particolarmente generoso) o gli aggiornamenti su persone che hai perso di vista da molti anni (Ti ricordi di Tizio? Ora ha un braccio e un alluce in meno!) che ti lasciano addosso un misto di dispiacere (per loro) e gratitudine (perché magari tu il braccio e l’alluce ce li hai ancora).

    Per il resto cerco di non focalizzarmi troppo su tutto ciò che può andare storto nel corso della vita, ecco.

    Comunque, date queste premesse già mi figuravo interminabili serate passate ad ascoltare storie di morti, feriti, traumi e malattie in compagnia di una coppia di persone un po’ angosciate, tetre seppur temporaneamente sollevate dal fatto di poter scaricare un po’ del loro malessere condividendolo con noi.

    E invece no!

    Che c’entra, i morti, i feriti, le operazioni e le malattie ci sono

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