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La principessa col cane
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E-book78 pagine1 ora

La principessa col cane

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Info su questo ebook

A Cava Azzurra, una località turistica balneare, arriva Edoardo, giovane commissario di Polizia dal passato piuttosto travagliato. Qui, tra incombenze di routine e i suoi ricordi, assai dolorosi, che non lo abbandonano mai, si imbatte nell’unico caso che desta veramente la sua attenzione e gli concede una pausa dai propri incessanti pensieri: la scomparsa di una giovane donna residente a Cava Azzurra, Viola Quintavalle. Edoardo e Viola sono due persone all’apparenza completamente diverse, ma con molto, forse troppo, in comune. Cercando Viola, Edoardo farà un viaggio anche dentro sé stesso, provando a combattere, di fronte a quel mare scuro e  inquietante, i propri fantasmi. Viola, così libera e indipendente, così ricca di sorprese, sparita nel nulla insieme al suo fedele cane Iago, porterà il giovane commissario vicino, vicinissimo a una realtà che mai avrebbe potuto  immaginare. Nella vita nulla accade per caso, Edoardo e Viola non si incontreranno mai, eppure un segreto li legherà, indissolubilmente, per sempre.
LinguaItaliano
Data di uscita19 ago 2020
ISBN9788855128360
La principessa col cane

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    La principessa col cane - Francesca Favaro

    Francesca Favaro

    La principessa col cane

    Copyright© 2020 Edizioni del Faro

    Gruppo Editoriale Tangram Srl

    Via dei Casai,6 – 38123 Trento

    www.edizionidelfaro.it

    info@edizionidelfaro.it

    Prima edizione digitale: agosto 2020

    ISBN 978-88-5512-101-9 (Print)

    ISBN 978-88-5512-836-0 (ePub)

    ISBN 978-88-5512-837-7 (mobi)

    http://www.edizionidelfaro.it/

    https://www.facebook.com/edizionidelfaro

    https://twitter.com/EdizionidelFaro

    http://www.linkedin.com/company/edizioni-del-faro

    Il libro

    A Cava Azzurra, una località turistica balneare, arriva Edoardo, giovane commissario di Polizia dal passato piuttosto travagliato. Qui, tra incombenze di routine e i suoi ricordi, assai dolorosi, che non lo abbandonano mai, si imbatte nell’unico caso che desta veramente la sua attenzione e gli concede una pausa dai propri incessanti pensieri: la scomparsa di una giovane donna residente a Cava Azzurra, Viola Quintavalle. Edoardo e Viola sono due persone all’apparenza completamente diverse, ma con molto, forse troppo, in comune. Cercando Viola, Edoardo farà un viaggio anche dentro sé stesso, provando a combattere, di fronte a quel mare scuro e inquietante, i propri fantasmi. Viola, così libera e indipendente, così ricca di sorprese, sparita nel nulla insieme al suo fedele cane Iago, porterà il giovane commissario vicino, vicinissimo a una realtà che mai avrebbe potuto immaginare. Nella vita nulla accade per caso, Edoardo e Viola non si incontreranno mai, eppure un segreto li legherà, indissolubilmente, per sempre.

    L’autrice

    Francesca Favaro vive in Veneto, ma appena può scappa al mare. Ama follemente le isole spagnole, ma sente sempre, fortissimo, il richiamo dei posti dove è nata e cresciuta e che sa già che non abbandonerà mai del tutto. Attivista animalista, si batte per un mondo migliore, non solo per i suoi amati cani e gatti, ma lotta anche contro ogni forma di pregiudizio che vuole le persone l’una fotocopia dell’altra, tutte con gli stessi gusti e obiettivi. La scrittura è una delle sue passioni e le è stata di grande aiuto nei momenti difficili dove, penna in mano, ha sognato, ha riflettuto, ha sofferto e, poi, con pazienza, è evoluta. Si sente in costante cambiamento e se dovesse definirsi con una frase utilizzerebbe quella di George Houston: Una donna di carattere non avrà mai un bel carattere. Ha molti sogni, uno l’ha tirato fuori dal cassetto: è questo.

    Ma io sono fiero del mio sognare,

    di questo mio eterno incespicare.

    Francesco Guccini

    Ogni volta che scegli tu,

    scegli il tipo di schiavo che non sarai.

    Lo stato sociale

    Serva me, servabo te

    Satyricon, Petronio

    Il desiderio muove sempre

    verso quello che gli è contrario.

    Freud

    Per riuscire a essere felice, ho dovuto rinunciare

    a tutta una serie di cose e situazioni

    che pensavo di volere, ma che in realtà,

    erano gli altri a desiderare per me.

    Per riuscire a essere felice ho dovuto deludere

    molte persone e chiudere svariate porte.

    Per riuscire a essere felice ho dovuto capire

    che la libertà non è un peccato.

    F.F.

    A nonna Emilia

    La principessa col cane

    Prefazione

    Io non so perché ci accadano determinate cose, perché nasciamo in una famiglia anziché in un’altra, se per noi esista già un preciso disegno scritto, o se, invece, Homo faber fortunae suae (ognuno è artefice del proprio destino). Sono certa di una cosa, però, ovvero che quando veniamo al mondo, arriviamo già col nostro bagaglio di situazioni da risolvere, di sospesi, magari nemmeno nostri, ma che spetterà a noi risolvere, o non risolvere. Del resto, c’è forse qualcuno che intraprende un viaggio lungo nove mesi senza neppure un misero bagaglio a mano, una borsetta, un trolley superleggero o, magari, una di quelle valigie vecchie, enormi, pesanti anche se fossero vuote (e raramente lo sono) e, soprattutto, senza ruote?

    Eppure sono convinta che la dimensione del nostro bagaglio nulla abbia davvero a che spartire con i concetti comuni legati alla fortuna o sfortuna (fortuna = borsetta, sfortuna = valigione); anzi, per chi come me ritiene che ci siano più e più vite, venire al mondo con un bagaglio pesante e impegnativo potrebbe rappresentare una sorta di facilitazione in quello che sarà il nostro percorso, perché vorrebbe dire avere già visto e vissuto parecchio, essere più corazzati, più resilienti di fronte alle intemperie della vita che, prima o poi, travolgono tutti con spietata democrazia.

    Spesso, molto spesso, borsette leggere si trasformano in bauli stracolmi. Non so nemmeno se gli incontri che avvengono durante le nostre esistenze siano frutto del puro caso o, invece, si tratti di sincronicità, eventi che dovevano per forza sorprenderci per insegnarci qualcosa, per mostrarci un altro scenario, per cambiarci, per permetterci di evolvere, per alleggerire una volta per tutte quel pesante bagaglio. Chissà! Credo, però, che nella totalità della visione, tutto abbia un senso, un suo senso perfetto. Anche quella volta che…

    Edoardo

    Cinque giorni dopo la morte di mio fratello in un incidente stradale, ho chiesto il trasferimento in un altro Distretto, lontano dalla città che ci aveva visti crescere.

    La sola cosa che volevo era andare via da quella casa dove eravamo cresciuti, dove avevamo giocato, distrutto il pavimento con i pattini a rotelle, litigato come tutti i fratelli che si rispettino, e dove, poi, ci scoprimmo orfani di entrambi i nostri genitori, incapaci di sostenerci a vicenda, in quella che pensavo, sarebbe la stata la prova più difficile della mia vita.

    Illuso.

    Scappare mi sembrava l’unica soluzione, lasciarmi alle spalle quelle mura, i quadri dipinti da papà, il centrino in mezzo al tavolo da pranzo, che piaceva tanto a mamma, ricordo

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