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Il potere dei tre animalisti
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Il potere dei tre animalisti
E-book121 pagine1 ora

Il potere dei tre animalisti

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Info su questo ebook

La violenza contro i cani è una cosa atroce, è difficile combatterla e non avrà mai fine. Ma come si dice i miracoli avvengono per caso. Da qui nascono tre paladini della giustizia che combattono queste violenze avendo con sé dei poteri straordinari e degli assistenti come cani. Loro dovranno sconfiggere questo male ma quando trionfa la giustizia quasi sempre ci deve essere un tornaconto personale.
LinguaItaliano
Data di uscita16 apr 2018
ISBN9788828306405
Il potere dei tre animalisti

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    Il potere dei tre animalisti - Andrea Calvaruso

    casuali

    I CAPITOLO

    Una nuova amica molto particolare

    Non vedeva l’ora che arrivasse domani, si sentiva particolarmente felice perché finalmente per la prima volta avrebbe avuto quello che aveva sempre desiderato, un cane. Ernesto Bardi era in camera sua sdraiato sul letto e pensava sempre al cane che domani avrebbe comprato. Oggi era libero dal lavoro e cosa anche ancora più bella era domenica e di solito certe volte gli capitava di avere dei turni proprio in quel giorno della settimana. All’improvviso arrivò sua sorella Alessia che come lui non vedeva l’ora che arrivasse domani. Lei è più piccola di lui visto che ha diciassette anni mentre Ernesto aveva compiuto da un mese, il dodici aprile, venticinque anni.

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    Alessia non provò neanche a controbattere e andò subito in camera sua ma entrambi sapevano che il giorno seguente sarebbe stato il giorno più della loro vita.

    Il giorno seguente era in forte trepidazione, non vedeva l'ora di arrivare. Una volta arrivato a casa del padrone della cucciolata, Ernesto si presentò.

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    Il signor Antonio era un uomo molto magro, aveva l'aspetto di uno che lavorava in campagna, poteva avere sì e no quarant'anni e li portava bene, sembrava ancora un ragazzino. Aveva i capelli di media lunghezza, bruno con gli occhi scuri, l’opposto di Ernesto che aveva i capelli corti a spazzola sempre pieni di gelatina, occhi scuri e il classico pizzetto. La sua casa era molto grande con un enorme giardino e una gabbia dove si trovavano i cani. Quando la madre dei cuccioli vide Ernesto incominciò ad abbaiare.

    <> disse Ernesto.

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    Il signor Antonio dopo aver sistemato Sasha in casa fece entrare Ernesto dentro la gabbia. Alla vista di quei bellissimi cuccioli, Ernesto rimase a bocca aperta. Erano uno più bello dell'altro ma quando li chiamava per vedere se si avvicinavano nessuno lo calcolava, rimanevano per i fatti loro. Ad un tratto però, un cucciolo, una femmina, si avvicinò a lui e prese subito confidenza. Era bellissima e tra le altre femmine era la più grossa, quanto i due maschi.

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    La cagnolina in effetti era bellissima, un viso dolce con il classico muso dei molossi, schiacciato e di pelo marrone chiaro e occhi azzurri che col tempo nella maggior parte dei casi ai dogue de Bordeaux crescendo, gli occhi gli diventano di color nocciola. Non aveva problemi ad avvicinarsi e a stargli vicino, gli leccava subito le mani e li fece capire che le sarebbe piaciuto stare in braccio. Ernesto la prese subito e per lui fu un momento indimenticabile.

    <> disse Antonio.

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    Ernesto aveva deciso, l'avrebbe chiamata così.

    Una volta pagato Il proprietario lo salutò e si avviò verso la macchina. Mise Kira sul sedile anteriore, dentro a una scatola di cartone. Non vedeva l'ora di portarla a casa e farla vedere ai suoi genitori e sua sorella.

    Il percorso verso casa era iniziato e Kira finalmente avrebbe avuto una nuova famiglia. Avrebbe sofferto per qualche giorno la mancanza della madre e dei suoi fratelli ma poi Ernesto gli avrebbe dato tanto amore.

    Durante il ritorno ogni tanto abbaiava, chiaramente non le piaceva stare dentro una scatola, non era abituata e ogni tanto Ernesto le parlava per farla tranquillizzare. La vita di Kira e di Ernesto sarebbe subito cambiata.

    Per sua fortuna i suoi genitori non erano contrari, ormai aveva venticinque anni e quindi poteva benissimo badare al cane, ma quando lui andava a lavorare, ci poteva pensare benissimo la madre e chiaramente anche Alessia avrebbe dato una mano.

    Per fortuna l’autostrada era libera, non ci avrebbe impiegato molto ad arrivare a casa, la distanza fra Catania e Acireale è di 17 chilometri.

    Ernesto abita in una villetta, i genitori se la passavano bene e la villetta era circondata da un bel giardino con il prato all'inglese e una piscina, il solo giardino poteva essere di almeno centri metri quadri mentre la casa si approssimava sui duecento metri quadri ed era a due piani.

    Una volta dentro casa posò per terra la scatola e constatò che c’era solo Alessia, sapeva che i genitori non c’erano perché il padre faceva l’avvocato penalista e stava in quel momento nel suo studio a Giarre, un paese a soli 10 km da Acireale e la madre, gli disse Alessia che era andata a fare la spesa al supermercato. Alessia diede subito un occhiata dentro la scatola e i suoi occhi azzurri un po’ coperti dai suoi capelli lunghi castani alla vista di Kira brillarono di felicità.

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    Kira era un po' spaesata e cercava di scavalcare la scatola, non era mai stata messa in uno spazio piccolo e abbaiava tristemente come a dire di liberarla per poter passeggiare nel salone ma di sicuro pensava anche alla madre e ai suoi fratellini. Alessia la prese subito in braccio, non resisteva, era in trepidazione, Kira era un amore per gli occhi. Una volta presa in braccio il cane si mise con la testa appoggiata al petto, si era subito tranquillizzata e già si poteva sentire russare, a Kira Alessia piaceva moltissimo.

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    In quel momento arrivò la madre. Una donna di nome Caterina, aveva due buste della spesa, saluto i ragazzi e quando vide Kira accovacciata nel braccio di sua figlia, ebbe la stessa reazione della figlia.

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    Kira rivolse lo sguardo verso la madre e incominciò a scodinzolare la coda. La prese in braccio e gli occhi azzurri di Kira erano come delle calamite per gli occhi castani di Caterina, non staccavano mai lo sguardo.

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    Il padre finalmente era arrivato. Si chiama Federico e una volta nel salone vide la sua famiglia tutta riunita con la moglie che teneva Kira in braccio. Posò la borsa di pelle su una sedia del tavolo del salone e si avvicinò salutando sua moglie, i suoi figli e facendo subito festa a Kira.

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    Il padre con la sola vista del musetto fu per lui subito amore a prima vista.

    La moglie comunque gli disse subito di cambiarsi perché si era fatta quasi ora di cena e ubbidì subito.

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