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Bergoglìade
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E-book110 pagine50 minuti

Bergoglìade

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Info su questo ebook

Il testo, un piccolo poema satirico in quartine di endecasillabi a rima alternata, descrive lo stato di sconforto del popolo cattolico alla fine degli anni dieci del ventunesimo secolo, quando una ristretta minoranza di fedeli dovette iniziare ad organizzarsi in una vera e propria "resistenza", culturalmente armata, contro la dissoluzione della società e la tentata rottamazione della vera fede. Una cancrena assecondata proprio da quei pastori che avrebbero dovuto fornire le armi spirituali per contrastarla, ma che avendo perso la fede persero anche la carità, e soprattutto la ragione. Vengono perciò denunciati e messi alla berlina i vari teologoni progressisti, i santoni ecumenici, i pastori dialoganti, i razionalisti senza raziocinio, i laicisti diventati troppo clericali, i chierici convertiti al laicismo, i politici sedicenti cattolici, eccetera. In poche parole, tutta quella follia divenuta normalità anche grazie a colui che quella sera del 13 marzo 2013 arrivò al soglio pontificio.
LinguaItaliano
Data di uscita19 mar 2018
ISBN9788827818985
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    Anteprima del libro

    Bergoglìade - PeDante

    L´editore

    Capitolo I

    Gli esordi

    Stupìmmoci allor quando giunse al soglio

    nessun sapendo allora chi egli fosse

    udimmo proclamar Giorgio Bergoglio

    e sventolar qua e là bandiere rosse.

    Francesco, disse, io mi vo’ chiamare

    e a tutti venne in mente il fraticello

    speriam di quello vero sia compare

    non quel portato grazie al venticello¹.

    Di stucco ci lasciò quel buonasera

    rientrando dal pontifical balcone

    la mossa, a ben veder, parea sincera

    un po’ ci imbarazzò la situazione.

    può darsi sia carente in protocollo

    cercaro in molti di giustificare

    ma certo ripetemmo obtorto collo

    spettiam pria di veder ciò che vuol fare

    Passati sol tre giorni da elezione

    di fronte ai giornalisti, brutta gente

    si rifiutò impartir benedizione

    per rispettar chi fosse miscredente.

    Si udiron quindi applausi in forti scrosci:

    sto papa non impone la sua fede

    due o tre se n’andar via con visi mosci:

    chissà se questo qui davver ci crede!

    Balzò poi all’occhio cosa molto stramba

    un mattino, leggemmo sul giornale:

    Quel teologo è uno proprio in gamba

    riferendosi al Kasper cardinale.

    Ma non era ‘sto grande teologone

    che negava divina figliolanza?

    Quel che in dubbio mettèa risurrezione

    e i miracol snobbava con costanza?

    Qualcuno più sgamato mise all’erta

    "mi suona strano questo per davvero

    attenti di non far brutta scoperta

    questo buondì al mattin lo vedo nero".

    Poiché a pensare mal si fa peccato

    cercammo di scostar quella opinione

    scoprimmo dopo, a equivoco scansato

    quel grande peccatore avea ragione.

    Con gli anticlerical di antica data

    coi diavoli e i nemici della Chiesa

    s’intrattenea come per rimpatriata

    e questa no, non fu lieta sorpresa.

    Vorrà convertir tutti! si sperava

    ma più di un dubbio aveàm sulla coscienza

    giacché il proselitismo, sosteneva

    essér pari a un’emerita scemenza.

    Buongiorno, grazie, prego e compermesso

    Salute! se qualcuno ha il raffreddore

    lo disse già, non lo impariamo adesso

    Giovanni Della Casa, il Monsignore².

    Voleva egli insegnar la garbatezza

    più che la religiòn di Gesù Cristo?

    Non può esser male usare gentilezza

    così mandammo giù anche ‘sto imprevisto.

    "Dobbiamo avviar processi, monsignori

    mica occupare spazi, mi capite?"

    Si udiron presto i primi malumori

    Ma cosa sta dicendo, lo sentite?

    Gli piacque andare in giro, dall’inizio

    come avean fatto pure i precedenti

    a convertir? Di ciò, nessun indizio.

    A salutare amici e conoscenti.

    Amico mio vien qua che ti intervisto

    disse il vegliardo all’altro sprovveduto

    ed ei al macello andò un po’ masochisto

    com pecorella in tana del canuto.

    Non hai il registrator mio caro Eugenio?

    gli chiede ch’è già li su la cadrèga

    "non ne ho bisogno e adesso te lo insegno:

    a me delle risposte non mi frega".

    Strane le chiacchierate col vecchione

    nemmén la bici a uno così si presta

    che d’esser come Dio egli ha l’ambizione

    vedete come porta alta la testa?

    Filosofàvan lor senza un bagaglio

    credevan d’intelletto assai brillare

    parevan dilettanti allo sbaraglio

    riusciron a far pelle accapponare!

    Infatti puntualmente il dì d’appresso

    a legger le parole riportate

    qualcun svenì e qualcun cascò depresso

    chissà qual vere e quali altre inventate?

    In molti si accusavan mancamenti

    ogniqualvolta si apprestò a parlare

    pei più robusti, solo un maldidenti

    i più deboli diritti all’ospedale.

    Siccome onnipresente compariva

    ci fu chi staccò antenna e pur uài-fài

    e dato che umiltà lui predicava

    protagonista fu come non mai.

    Fu un dì di quel gennaio tremolante

    nel suo prim’anno di pontificato

    che accadde un episodio assai inquietante

    e come oscur presagio fu notato.

    Da piazza di San Pietro quel mattino

    con l’Angelus da poco recitato

    a fianco una bambina e un ragazzino

    stringenti due colombe sul costato.

    Creature rilasciàron con la mano

    librare si vedèron, senza macchia

    ma furon aggredite da un gabbiano

    e pur se non bastasse da cornacchia.

    Il vero si confuse con leggenda

    sarà stata sfortuna o tristo fato?

    chi non lo vuole, è chiaro non comprenda

    ma fu un dei due volàtil massacrato.

    Iniziò a vedersi in gir popolo alieno

    che con la vera fede a ben vedere

    avéa a che fare poco o forse meno

    del celebre formaggio con le pere.

    Tornaron fuori teologi aggiornàti

    avvezzi a ogni interpretativo abuso

    spiccò tra questi tipi allampanàti

    tal Vito, di cognom facea Man...³

    Oppur quell’altro con la barba incolta

    che a nominar

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