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Son sempre solo
Son sempre solo
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E-book99 pagine38 minuti

Son sempre solo

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Info su questo ebook

Son sempre solo, ci dice Arsenio Bravuomo con la sua raccolta di versi, ma sarà vero?
In realtà, Bravuomo sembra fare di tutto, meno stare solo: beve litri di Negroni, organizza reading a cui partecipano solo i suoi amici, tiene conversazioni surreali tra una sigaretta e l’altra sull’importanza della musica degli anni Ottanta. Sembra una vita ideale, eppure lui farebbe ancora meno: da bravo fancazzista, passerebbe ore sdraiato con la testa sotto al divano a immaginare il cielo e nulla più.
Con i suoi pezzi, Bravuomo ci parla di una vita “normodotata”, a tratti banale, ma segnata da un’ansia di vivere che nulla sembra placare, né gli amici, né le donne e neppure il vino. Il suo è un continuo incontro-scontro con una vita a metà, dove il troppo stroppia e il poco pure, dove l’unico leitmotiv è cercare sempre, non si sa bene cosa. Accompagnamolo allora nelle sue serate un po’ allucinatorie: non troveremo il senso della vita ma un sorriso stanco e sincero pedalando verso casa.

è talmente difficile spiegare
quanto sia felice
quando pedalo verso casa
nella notte fonda
che il buio copre i dolori
che l’aria fredda sulla faccia anestetizza i pensieri
e un sorriso grande come un grattacielo
si materializza davanti
e sono io
LinguaItaliano
EditoreSLAM Books
Data di uscita28 gen 2019
ISBN9788894396577
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    Anteprima del libro

    Son sempre solo - Arsenio Bravuomo

    Pasteur

    l'ottimo poeta

    ho chiesto in giro

     m’han detto che per esser un ottimo poeta

    moderno contemporaneo

     artista da giovane

     artista per il giovane

    devo fare come il ligabue

     che fa le rime blu-tu, qui-così, vita-dita

    poi m’han detto,

     ho chiesto a un altro giro,

      che le rime son fuori moda

       che di endecasillbi ne son pieni i bidoni

    dell’umido

    poi mi han detto vai alle presentazioni degli altri poeti

    poi mi han detto pubblica i libri a pagamento

    poi mi han detto regalali

    poi mi han detto vai a leggere per la strada

    poi mi han detto

     leggi sempre molto montale

    poi mi han detto

     te, la poesia, se vuoi che spacchi,

    devi usare le parole giuste

     tipo

    non dire sera, di' crepuscolo

     di' donzelletta per dire puttana,

    poi mettici un gabbiano, arse’,

     ci vuole il gabbiano, arsenio,

    mettici un gabbiano,

     meglio se ferito,

     e un ramo

      che guarda la luna che guarda le stelle

       meglio un giaggiuolo, come ramo

    poi m’ han guardato

     mi han detto, te,

     c’è niente da fare

    te

     fare il poeta ottimo

      non ci hai il fisico

    (e io che pensavo d’averci il fisico)

    e io che pensavo che

     un ottimo poeta

    ha giorni in vacca come tutti

    e altri proprio buoni

     tipo come quando trova nella buca

    il volantino nuovo con gli sconti di mediaworld

    pensavo che fosse uno che

     quando la sera ’l frigo è muto

    e le mutande pulite finite

    e il pavimento ha vita propria

    e la musica non fa più piacere

     spera come tutti

      spera solo come tutti che

     ci sia rimast’ in casa

     un vino bianco a buon mercato

    da mischiare col campari

    l’ottimo poeta poi magari

      è uno che va volentieri alle rimpatriate

     con i compagni delle medie

    o è uno che per non macchiarsi gl’incisivi denti

     fuma da di lato

      dove ci ha lasciato un buco di molare

    o è uno che pensa che noi siam qui tutti solo

     a dare una mano all’entropia,

    e se passa di faccia a un mendicante

    dice sì, ce l’ho un due euro che mi stressa la tasca

     dice,

     e in questo dicembre travestito da marzo,

    dice

    dammi la mano, fratello

     sediamoci e aspettiamo una neve bianca e grigia

    passata di moda

    ma vieni via

     via con me fratello

    finché c’è ancora il tramonto e abbiamo tabacco

     e pacchi

      e storie altre

    da raccontarci

     a frotte

    così ho pensato che c’è mica da fidarsi

    ’ chiedere in giro

     però è vero

     che non lo batti né a cazzotti

    né a sassate

    né a poker

    né a menate

    né a bevute,

     montale

    (non lo batti montale)

    poi mi han detto:

    per diventar ottimo poeta fa’ i poetry slam

     e in quell’illuminazione

      ho visto davanti a me, in alto a destra, la frase

      puoi essere un ottimo poeta quando vieni visitato in sogno

     da un altro ottimo poeta

    e io questa notte ho sognato

     che mi bussavano alla porta qui

     ed io aprivo tipo così

    come fosse l’ultima cosa della mia vita

    e quasi mi s’incastravano le dita

    ché erano eugenio montale

     e dietro luciano ligabue

     con una birra in mano e la faccia blu

    e io gli chiedevo:

     chi lo vince questo slam?

    e loro:

    non tu

    paradòssi se

    i paradòssi no’ ti parano dai dossi

     no’ ti guardan su da i fossi

    ma ora ve ne faccio una sinossi

    se guardi il tramonto tu non tramonti

    se guardi molti tramonti sei romantico

    se sei tremonti mi spiace per te ma poveri noi

    se vai per i monti sei camminatore

    se ti chiami giovannino hai un bel diminutivo

    se ti chiami giovannino e sei camminatore

    sei

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