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scivola via
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E-book84 pagine43 minuti

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Info su questo ebook

ispirato ad una canzone degli oasis - slide away, appunto - "scivola via" racconta di ivan, chitarrista, e claire, commessa in un negozio di dischi, che insieme vivono la loro prima storia d'amore. se non avete avuto vent'anni e non siete stati innamorati, questo libro non è per voi. se non avete avuto vent'anni e non siete stati innamorati, forse troverete questo libro irritante. ma se non avete avuto vent'anni e non siete stati innamorati, cosa campate a fare? "scivola via." racconta questo, con l'ingenuità, la foga e la sincerità dei vent'anni. l'autore, in questo romanzo, porta scritto in faccia cosa leggeva e ascoltava quando si è seduto a scrivere: quello che abbiamo letto, ascoltato, pensato e provato tutti, all'età di ivan. leggendo, non ci viene da ridere pensando a quanto eravamo prevedibili. ci viene da piangere ricordando quanto eravamo teneri, ingenui, appassionati e totali.
LinguaItaliano
Data di uscita5 mag 2012
ISBN9788863698459
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    Anteprima del libro

    scivola via - Alessio Aragno

    a mio padre, lui sa quello che intendo

    al sardo, stanotte voglio parlare fino all’alba

    a valeria, che c’era e aveva la torta magica

    alla musica

    "…let me be the one

    who shines with you,

    in the morning, when

    you don’t know what to do:

    we’re two of a kind

    and we’ll find a way

    to do what we’ve done

    let me be the one that shines with you

    and we can slide away…"

    (noel gallagher, SLIDE AWAY)

    "…guardate il pubblico, e per un microsecondo vi chiedete

    se sono tutti qui per vedervi.

    certo che lo sono.

    guardate il mondo che vi gira intorno

    mentre il crepuscolo svanisce

    nell’oscurità trafitta dai riflettori.

    è così. per sempre."

    (paul mathurs, TAKE ME THERE)

    1.

    quel pomeriggio scorreva lentissimo ma senza soste

    il nostro ivan non voleva proprio alzarsi dal suo letto e prendere quella cazzo-di-chitarra e andare a suonare

    non voleva niente in verità e se proprio lo volete sapere anche la chitarra non aveva granché voglia di essere suonata: se ne stava lì a tubare con l'amplificatore, in un concerto di silenzi che faceva più rumore che altro.

    nello stereo giravano gli oasis non quelli cazzoni e supersonici quelli innamorati quelli di slide-away e ivan amava quella canzone ed era il 1997 (un anno che non voleva finire)

    quando dico che non voleva finire non è proprio così: stava per finire ma non quanto basta a cancellare i suoi ventuno anni del cazzo spesi-buttati-stracciati e a roma c'era una cappa di piombo e ivan sognava di stare in inghilterra e tutte le sue storie portavano lì e quando dico che fa caldo e che sembra manchester-meno-gli-smiths dico che è settembre e nessuno mette il naso fuori dalla porta se non per farsi i-cazzi-suoi e tutti corrono e le vecchiette negli autobus però hanno già freddo e io soffro il caldo e.

    ma ivan sognava di stare lì e non aveva caldo ma slide-in-baby-toghether-we-fly con le lacrime agli occhi e sogni che non poteva mai realizzare mai e libri sulla scrivania colori e tutto per farsi artista come nelle favole ma il tempo passa sul letto e il dolore e ivan non ne poteva più.

    ivan forte, ivan con le palle, ivan che comincia,

    ivan che finisce, ivan è,

    ivan il migliore, il buon vecchio ivan

    che non era mai stato innamorato

    ma dove sei ora ivan?

    se qualcuno vedesse quel ragazzo camminare con il suo passo triste e impettito tshirt-jeans-scarpedigomma gli dica che non è solo, non più

    o forse è troppo tardi

    e nessuno lo incontrerà

    mai

    2.

    nessuno ha detto che le storie debbano avere un inizio e una fine, e se proprio lo volete sapere questa storia non finisce bene (quando finirà).

    la musica di un disco inizia e finisce oppure metti repeat e continua all'infinito. puoi farla anche cominciare dove vuoi e ivan aveva messo in ripetizione-automatica il suo pensiero preferito: mi sento solo

    il caldo di quel pomeriggio non lo aiutava mica a stare meglio e il telefono non squillava e se ne stava muto come un pesce e la chitarra non lo richiamava per niente

    dopo un'ora andava a provare con gli amici ma quei fa-diesis-minore gin&tonic non gli davano più nessuna vibrazione

    si vedeva alto allampanato scarno tshirt-jeans-scarpedigomma e camminava triste e impettito tornando dalla sala prove di vincenzo e si sentiva tutt'altro che supersonico&capace-di-ogni-follia-al-mondo

    morale tra le calze e culo basso passava come ogni giorno davanti a musicbox e dava l'occhio ai ciddì che non poteva

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