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Uomo in carrozzina cerca donna ideale... forse una sirena
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Uomo in carrozzina cerca donna ideale... forse una sirena
E-book99 pagine1 ora

Uomo in carrozzina cerca donna ideale... forse una sirena

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Info su questo ebook

Scritto fra il 1997 e il 2000; così come “Quando le nuvole bruciano” Youcanprint 2017 (la raccolta “I racconti del canestro” Maremmi editori, è antecedente - 1995) “Uomo in carrozzina cerca donna ideale… forse una sirena” è un racconto lungo; una narrazione introspettiva che lascia spazio alla riflessione, ma che non fa sconti a nessuno.

Vite. Un albero e tre uomini, due dei quali paraplegici, si raccontano, riflettendo sulle proprie esistenze, accomunate dalla condizione di creature ancorate alla terra.
LinguaItaliano
Data di uscita25 lug 2018
ISBN9788827834060
Uomo in carrozzina cerca donna ideale... forse una sirena

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    Anteprima del libro

    Uomo in carrozzina cerca donna ideale... forse una sirena - Patrizia Levi

    Indice

    Parte I - Incontri

    Parte II - L'inverno

    Ogni libro ha qualcuno a cui essere dedicato. Uomo in carrozzina cerca donna ideale… forse una sirena non posso che dedicarlo a me stessa.

    Quindi

    A me

    Patrizia Levi

    Uomo in carrozzina cerca donna ideale... forse una sirena"

    Uomo in carrozzina cerca donna ideale... forse una sirena

    © 2018 - Patrizia Levi

    ISBN | 9788827834060

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il preventivo assenso dell’Autore.

    Il libro è stato registrato con marcatura temporale: n° deposito 78479 del 2018-02-07 16:18:21 UTC – Tutti i diritti riservati

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Roma, 73 - 73039 Tricase (LE) - Italy

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Facebook: facebook.com/youcanprint.it

    Twitter: twitter.com/youcanprintit

    Parte I

    I N C O N T R I

    - Mi piace! Mi piace da impazzire da qui guardare il lago. Vedi? è fermo, come me è fermo, ma io lo sono più di lui; senti l’aria, sono queste le sensazioni che fanno di me… - e fece un lungo respiro – E’ ciò che si muove intorno a me che mi fa sentire ciò che sono… un uomo su una schifosissima carrozzina!

    Si allontanò con quei passi circolari, arrabbiato con il destino che l’aveva inchiodato a quella sedia per sempre.

    - Finché morte non ci separi. Questa è la mia donna – aveva detto indicando la sedia – e sono sicuro che mi è fedele… com’è vero Iddio!

    E’ difficile avere reazioni a frasi del genere, difatti non ne ebbi, dissi solamente:

    - Sam! – (tutti chiamano Samuele Sam) – non capisco perché dici ‘ste cose… tu almeno, lo sai?

    - Ma che domanda mi fai? Certo che lo so, so sempre…

    E rimase zitto, guardando un punto nell’infinito, incantato, con lo sguardo fisso come avesse visto tutto e niente.

    Molte persone dicono di volare con la fantasia, ma Sam, ho l’impressione che lui con la fantasia cammini, anzi, credo che corra. Corre forte, finché la fronte, le tempie, le braccia sono calde e madide e dal torace il sudore gli cola giù, sino all’inguine; lui lì si accorge… ha sentito le gocce di sudore scivolare lungo il suo corpo, dal torace al ventre… sempre più piano, per poi scomparire nelle gambe, come rigagnoli succhiati avidamente dal deserto. Ed è in quel momento che smette di correre e di nuovo è seduto in carrozzina, e la sua rabbia esplode.

    Rimane ore a contemplare il lago e mi dice:

    - Osservo il lago e lui mi rende lo sguardo pensando di me che sono un fallito!

    - Ma cosa dici?

    - Sta’ zitto! È vero, e lo sai anche tu.

    - Non sentirti speciale al punto di credere di sapere quello che pensano gli altri.

    Sam è carico di rabbia come di genialità, ma ha una rara empatia che lo rende speciale, ma la ricchezza del suo animo è impoverita dalla fragilità del suo spirito. Ed è proprio ciò che ci rende differenti; anch’io, come lui, sono inchiodato alla terra, come un albero, e questa condizione è così radicata in me che a volte ho l’impressione, quando scivolo sul pavimento con le mie ruote… ho l’impressione di faticare a staccarmi da dove mi trovo… come se strappassi le radici per allungare il mio sguardo a cose che mi appartengono solo in parte.

    Per Sam e per me questi sono argomenti ricorrenti, ai quali non segue mai una conclusione, e se da essi scaturiscono domande, mai hanno risposta.

    Siamo nuovi del settore invalidi e dentro di noi, e fuori di noi è rabbia, ribellione, ma soprattutto curiosità. Siamo consumatori voraci di emozioni; tutto ciò che è nuovo è sensazionale, è vivo. Tutto ciò che si muove è vita, perché quel che è fermo per noi è morte.

    Lui spesso mi dice di sentire la vita che lo chiama.

    - Sai cosa mi dice la vita? Alza quel culo flaccido dalla sedia! Sì, mi dice proprio così.

    - La voce è il vento e quando il vento è forte…Ah! mi eccita; non c’è vento che possa smuovermi da questa stramaledetta sedia, ed è come se gli dicessi: dai forza! Soffia! Soffia! Tanto non ce la fai a farmi alzare… il vento e niente e io rimango qui.

    Non usciamo da una settimana, continua a piovere e nonostante ci sia parecchio da fare perché stiamo preparando la tesi, la noia è più forte e ci affligge senza pietà.

    - Sam!

    - Dimmi.

    - Perché non usciamo un po’, anche se piove; io non ce la faccio più; questo posto mi sta stretto!

    - Va bene usciamo, e poi sai cosa ti dico? Che anche se prendo un po’ di pioggia non può succedermi nulla di più grave di quanto non mi sia già successo.

    In ogni cosa vede la sua disgrazia, a volte lo trovo pesante; anch’io ho avuto la stessa sorte, ma non mi compatisco in continuazione come fa lui!

    - Dài sbrigati! Andiamo a prenderci un po’ di vita addosso – disse quasi eccitato.

    - La vedi diversa la pioggia ora?

    - Sai cosa ci vedo di diverso?! che prima se mi bagnavo i piedi me ne accorgevo, ora no, ecco cosa ci vedo di diverso.

    - Forse è meglio se torniamo… porca d’una miseria! Sta diventando impossibile parlare con te, anch’io allora…

    - Allora dimmi un vantaggio ad essere così.

    - Non ci sono vantaggi, forse adesso non posso più pestare merde, ecco l’unico vantaggio.

    Sam rise, non rideva da moltissimo tempo.

    - Questa sì che è buona, me la devo ricordare!

    Certo è difficile per tutti e due, ma nella disgrazia siamo stati fortunati, poteva andare peggio; ma lui non si accetta; inoltre non ha ancora avuto modo di sperimentare la sua nuova virilità. Per me è diverso, io, pur nella difficoltà mi vedo un uomo come tutti gli altri. Sam invece si è sempre sentito alieno al resto del mondo ed ora che lo è veramente… è comunque diverso da quelli uguali a lui. Forse gli è sempre stata stretta la vita, in genere, non perché non volesse o non voglia vivere; dice che se fosse nato animale sarebbe stato un predatore, perché quello doveva essere il suo ruolo.

    Stiamo qui alla pioggia, con la faccia volta al cielo, aspettando qualcosa, cosa non lo sappiamo; forse un fulmine che ci faccia secchi, ma non è quello che voglio io e forse nemmeno lui lo vuole. Ho più la sensazione che dica frasi tremende per sentirsi forte, per poter essere spietato con se

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