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La Chiesa di Santa Maria di Loreto a Mola di Bari tra passato presente e futuro
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E-book299 pagine3 ore

La Chiesa di Santa Maria di Loreto a Mola di Bari tra passato presente e futuro

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Info su questo ebook

*La Chiesa di S. Maria di Loreto a Mola di Bari - tra passato, presente e

futuro* - è una pubblicazione edita nel maggio 2018. Si fregia della

prefazione del compianto vescovo di Monopoli/Conversano, Mons.* Domenico

Padovano *(originario di Mola), e della consulenza artistica di *Franco

Mannarini*.

Dieci i capitoli contenuti nelle 168 pagine. Vengono trattate, nell'ordine,

le vicende storiche della città di Mola di Bari e della Chiesa dedicata

alla Madonna di Loreto, nata sulle fondamenta di un'antica cappella; dei

fulmini che hanno interessato il suo campanile nel corso del tempo; del

ruolo svolto dai padri Vocazionisti; della cappella della Madonna delle

Grazie, distante pochi metri dalla chiesa, e ormai in stato di abbandono;

delle vicende storiche inerenti le confraternite molesi; delle esperienze

personali del maestro *Nicola Diomede*; dell'importanza nel contesto urbano

del monumento, a cura di *Laura Spinelli*; delle "*Cause del* *degrado e

fasi del restauro*" sulle singole opere esistenti a cura di *Anna Aprile*;

della demolizione del campanile della chiesa della Purificazione (avvenuta

nel lontano 1962), a cura di *Claudio Aniello Rago*.

Il volume è impreziosito da un ricco corredo iconografico: immagini a

colori di tutti gli altari e loro descrizione; nonché foto storiche

significative, in bianco e nero, che accompagnano il lettore per l'intero

percorso della lettura.
LinguaItaliano
Data di uscita10 dic 2019
ISBN9788831648011
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    Anteprima del libro

    La Chiesa di Santa Maria di Loreto a Mola di Bari tra passato presente e futuro - Vincenzo D'Acquaviva

    167.

    Cerimonia per la celebrazione in onore di

    Maria di Loreto e

    Atto di Aggregazione alla Santa Casa

    Il 10 dicembre 2015¹², come tutti gli anni, nella chiesa di Loreto di Mola, si è svolta la cerimonia per festeggiare il 65.mo compleanno della erezione a parrocchia, avvenuta il 10 dicembre 1950.

    Don Vincenzo Gentile, parroco pro tempore del tempio, ha concelebrato, con don Giovanni Giusto, una messa solenne per onorare la Madonna di Loreto, alla presenza della Confraternita del Sacro Monte del Purgatorio – la seconda in ordine di anzianità dopo quella della chiesa Matrice – e alla presenza dell’Associazione Arma Aeronautica di cui la Madonna di Loreto è la patrona.

    In tale significativa circostanza è intervenuto il colonnello dell’Aeronautica, Nicola Nardulli, che, nel suo intervento, ha posto in risalto l’importanza che riveste il campanile di Loreto, quale punto di riferimento cartaceo marittimo, oltre che visivo per i naviganti in genere.

    Il 10 dicembre rappresenta una data fondamentale per i fedeli e i credenti in quanto ricorre l’anniversario della traslazione della casa Natale di Maria, la madre di Gesù di Nazareth, a Loreto, in provincia di Ancona.

    È appena il caso di ricordare che, nel 1291, quando i crociati furono espulsi definitivamente dalla Palestina, le pareti in muratura della casa della Madonna furono trasportate per ministero angelico, prima in Illiria (a Tersatto, nell’odierna Croazia), poi (10 dicembre 1294), nel territorio di Loreto¹³ (da quì il nome) vicino Recanati e, nel 1295, dove attualmente si trova.

    Una bolla pontificia fu emessa a favore del santuario. Papa Innocenzo VII stabilì una messa speciale per la festività della traslazione della Santa Casa (10 dicembre). Nel 1920, Benedetto XV dichiarò la Madonna di Loreto la patrona degli aviatori¹⁴.

    L’atto di aggregazione alla Santa Casa anconitana riveste un’importanza notevole per la parrocchia di Loreto nostrana, ubicata in via Di Vagno, in quanto la stessa viene iscritta alla Congregazione universale della Santa Casa, con l’impegno di praticare il culto mariano.

    La Santa Casa di Loreto è il primo Santuario di portata internazionale dedicato alla Vergine e vero cuore mariano della cristianità (Giovanni Paolo II). Il Santuario conserva infatti, secondo un’antica tradizione, oggi comprovata dalle ricerche storiche e archeologiche, la casa nazaretana della Madonna.

    La dimora terrena di Maria a Nazareth era costituita da due parti: da una Grotta scavata nella roccia, tuttora venerata nella basilica dell’Annunciazione a Nazaret, e da una camera in muratura antistante, composta da tre pareti di pietre poste a chiusura della grotta (cfr. figura a pag. XII).

    Atto di Aggregazione al

    Santuario della Santa Casa

    di Loreto (AN) della nostra

    chiesa intitolata a Maria di

    Loreto.

    Nota di accompagnamento all’atto

    di Aggregazione alla Santa Casa,

    sottoscritta da padre Giuseppe

    Santarelli, indirizzata al parroco pro

    tempore di Mola, Pasquale Zecchini.

    Lettera di padre Giuseppe Santarelli

    del 17.10.2008

    LAURETANA ECCLESIA IN TERRA MAULI

    Lirica di Giacomo Susca

    ___________________

    ¹² La ragione per lasciare inalterata la data del 10 dicembre 2015 nell’incipit di apertura, vuole significare che la presente ricerca è iniziata nei primi mesi del 2016.

    ¹³ «In un luogo circondato da alberi di alloro (lauro), da cui il nome di Loreto. Secondo un’altra versione il nome sarebbe derivato dal fatto che la casa fu posata nel campo di una donna, chiamata Loreta (…). Questa tradizione si trova nella Relatio Teramani, che con le aggiunte successive diventò Lauretanae Virginis historia, presentata al Papa Clemente VIII nel 1531.» (cfr. Invocando la pace - Noicattaro e la Madonna del Rito, Autori vari, Noya edizioni 2P, pag. 69). In questo documentatissimo volume, dedicato alla chiesa di Loreto, o del Rito, di Noicattaro, vi sono alcuni riferimenti storici riferiti alla chiesa di Loreto di Mola.

    ¹⁴ In Irlanda esiste un Istituto della Beata Vergine Maria, conosciuto come le Suore di Loreto, dove, all’età di 18 anni, nel 1928, entra Madre Teresa di Calcutta. Lì ricevette il nome di suor Mary Teresa. In dicembre partì per l’India, arrivando a Calcutta il 6 gennaio 1929. Dopo la Professione dei voti temporanei nel maggio 1931, Suor Teresa venne mandata presso la comunità di Loreto a Entally, un rione di Kolkata (poi Calcutta), in India, dove insegnò nella scuola per ragazze, St. Mary. Madre Teresa (al secolo Anjezë Gonxhe Bojaxhiu), era nata il 26 agosto 1910 a Skopje, odierna capitale della Macedonia; è deceduta a Calcutta il 5 settembre 1997.

    La Parrocchia di Santa Maria di Loreto

    a Mola di Bari - scheda tecnica

    La Parrocchia denominata a Santa Maria di Loreto si trova all’ingresso del paese, provenendo da

    Cozze, sulla via intitolata al martire socialista Giuseppe Di Vagno¹⁵, ai numeri civici 201/203.

    Per il Ministero per i beni e le attività culturali della Puglia «La chiesa costituisce la più importante testimonianza architettonica regionale della Madonna di Loreto e documenta il ruolo svolto dalla città nel contesto delle relazioni culturali di portata adriatica. L’edificio fu fondato intorno al 1540 a spese di Sabinellum Ioannis de Sabinello, come documentato dalle fonti. Presenta una candida facciata a salienti con tre portali ed un pregevole rosone a traforo il cui partito decorativo richiama l’opera delle maestranze dalmate attive nel cantiere della matrice di San Nicola. Sull’architrave del portale principale corre l’iscrizione dedicatoria in latino e la data 1588. Sulla sinistra si erge il campanile barocco con coronamento a bulbo. L’interno presenta una pianta a tre navate con abside quadrata a cupola su alto tamburo all’innesto del presbiterio. Di grande pregio è l’altare maggiore costituito da un retablo ligneo del XVII secolo che accoglie la tela della Madonna di Loreto sospesa a mezz’aria sull’uscio della Santa Casa e in atto di reggere il bambino. Databile alla fine del XVI secolo, il dipinto può essere accostato alla coeva produzione di ambito veneto-adriatico»¹⁶.

    L’erezione canonica risale all’8 dicembre 1950, mentre il riconoscimento civile di Ente Ecclesiastico è sancito dal Decreto del Ministero dell’Interno dell’11 novembre 1986 al n. 82 (cfr. Gazzetta Ufficiale 1 dicembre 1986, n. 279). L’iscrizione nel Registro delle Persone Giuridiche presso il Tribunale di Bari, al n. 222, è datata 25 giugno 1987. All’epoca gli abitanti appartenenti a Loreto ammontavano a 3.500 circa.

    L’anno e la data di Consacrazione/benedizione risale al 1794. Dal punto di vista architettonico, non vi ha nulla di notevole. Il portale dell’ingresso è caratterizzato da un arco a tutto sesto. Il campanile è tardo barocco¹⁷, la pianta interna è a tre navate, la copertura del presbiterio¹⁸ è a calotta ellissoidale. Nei pennacchi sono raffigurate le tre virtù teologali e la preghiera. L’altare maggiore è di pregevole legno dorato e intagliato.

    Dal 1951 la Parrocchia di Loreto si è dotata dei registri relativi ai battesimi, alle Cresime, ai matrimoni e ai defunti. Risale al 1974 l’istituzione del Consiglio Pastorale, e al 1985 il Consiglio per gli Affari Economici. La Festa della Comunità Parrocchiale in onore di Santa Maria di Loreto ricade il 10 dicembre. La prima domenica di luglio di ogni anno viene celebrata la festa esterna/patronale in onore della Madonna d’Altomare. Nella chiesa di Loreto è presente l’Istituto di Vita Consacrata Femminile delle Suore Vocazioniste mentre non sono presenti Istituti di Vita Consacrata Maschili.

    Dal lontano 1652 la chiesa di Loreto si avvale del contributo laicale della Confraternita (m/f) denominata ‘Sacro Monte del Purgatorio’. Altra presenza laicale è quella dell’Apostolato della Preghiera.

    Le cappelle facenti parte del territorio della chiesa di Loreto sono: la ‘Purificazione’, ubicata in piazza dei Mille; la chiesa di S. Ugo in quel di Cozze e la cappella di S. Maria delle Grazie (attualmente sconsacrata, ubicata sulla strada provinciale per Polignano a Mare).

    La serie cronologica dei parroci che si sono avvicendati dal 1951 è la seguente:

    Luigi Maria Fontana, sdv¹⁹ 1950-1953; Giuseppe Santucci, sdv 1953-1963; Nicola Bucciarelli, sdv

    1963-1965; Ulisse Natale, sdv 1965-1991; Mario Cavalera, sdv (amministratore parrocchiale) 1990-

    1991; Leonardo Di Fino, 1991-1999; Giovanni Ingravallo (amministratore parrocchiale) 1999-2001; Domenico Ciavarella (parroco moderatore) e Raffaele Arango Zapata (parroco in solido) 2001-2004 e 2004 -2005; Pasquale Zecchino, 2005-2011; Vincenzo Gentile, dal 29 ottobre 2011²⁰.

    Bacheca posta sulla facciata esterna

    Elaborazione di Nicola Brescia

    ___________________

    ¹⁵ La sera del 24 settembre 1921, a Mola di Bari, dove aveva terminato un comizio elettorale, il deputato socialista, Giuseppe Di Vagno, subì l’ennesimo agguato ad opera di un gruppo di squadristi provenienti dalla vicina Conversano, guidato da Giuseppe Caradonna. L’esponente politico fu colpito alla schiena con tre colpi di pistola, proprio in quella strada, all’epoca intitolata a Costanzo Ciano, e in seguito intitolata a suo nome. Di Vagno sarebbe deceduto poco ore dopo, il 25 settembre, nell’ospedale di Mola.

    A titolo informativo è opportuno ricordare che, via Di Vagno, ha cambiato più volte denominazione. In origine si chiamava via Loreto e poi anche via Roma.

    ¹⁶ Descrizione tratta dal manifesto esposto in una bacheca all’esterno della facciata principale della chiesa.

    ¹⁷ Lo stile è quasi certamente romanico, affermatosi nell’Europa Occidentale a partire dal sec. XI, (caratterizzato da volte a botte o a crociera) e da una "facciata, tripartita da lesene, è cuspidata nello scomparto centrale e a spioventi nei laterali. Il frontone è abbellito da un elegante rosone barocco con raggiera formata da colonnine alternate ad elementi traforati ed è contornato da cornice a fogliame. Il timpano terminale, aperto da fornice quadrato, ha al vertice della cuspide una croce di Malta. N. Milano, Le chiese della Diocesi di Bari, edizioni Levante, Bari, 1982.

    ¹⁸ Parte della chiesa circostante l’altare maggiore, sopraelevato di alcuni gradini e recintata da balaustra, riservata al clero officiante.

    ¹⁹ Società divina vocazione.

    ²⁰ Le notizie di questa scheda sono tratte da Arcidiocesi di Bari-Bitonto, Annuario 2008, Edizioni Litopress, Bari, 2008.

    I

    APPUNTI DI STORIA

    La presenza di una serie notevole di grotte e camminamenti, che collegano vari punti del centro abitato, attestano la presenza, fin dagli inizi del primo millennio, di una comunità alquanto numerosa di religiosi basiliani²¹ che aveva i propri luoghi di culto in alcune chiese rupestri presenti sul territorio molese. Tale presenza può farsi risalire al periodo compreso tra il X e il XII secolo, come si può dedurre da una cripta sotterranea affrescata in stile bizantino, rinvenuta sotto la chiesa di S. Giovanni Battista²², sulla strada per Polignano²³.

    Da un documento andato perduto, pare che l’origine di Loreto, o almeno del luogo dove sorge la chiesa, risalirebbe agli inizi del Novecento del primo millennio. A quel tempo venivano organizzati pellegrinaggi diretti in Terra Santa. Probabilmente l’itinerario²⁴ percorso dai pellegrini, prevedeva una tappa a Mola, proprio nei pressi della cala di Loreto dove esisteva un ospizio²⁵. Sulle basi di questo ricovero nacque successivamente (circa 1500) una sorta di ospedaletto e, più avanti negli anni, prima la cappella e, poi, la chiesa dedicata alla Madonna di Loreto.

    Bisogna ricordare che, agli inizi del primo millennio, Mola, come centro abitato non esisteva. Esistevano però alcune grotte e degli insediamenti nelle quali si rifugiavano gli abitanti dell’epoca. È soltanto nel XVI secolo, però, prima ancora del Concilio tridentino, che si hanno notizie certe di una comunità monastica a Mola²⁶.

    Il bisogno di credere²⁷ in qualcosa o in qualcuno di trascendente, oltre alla necessità di difendersi da eventuali e ricorrenti incursioni barbariche provenienti dal mare, induceva i primi abitanti delle nostre lande desolate a nascondersi in questi luoghi scavati nel sottosuolo.

    Per quello che interessa in particolare il presente lavoro, dobbiamo sorvolare sul periodo storico che va dal XII secolo – anno di fondazione ufficiale della nostra città – agli inizi del XV secolo. La storia della chiesa di Loreto inizia dalla seconda metà del XV secolo. Risale a tale periodo storico, infatti, la realizzazione della chiesa dedicata alla Madonna di Loreto²⁸, che è l’oggetto precipuo di questo contributo.

    La figura in alto

    mostra la via Appia (in bianco), e la via Traiana (in nero, conosciuta anche con l’appellativo di "via Francigena del

    Sud" che, per tutto il periodo delle Cro- ciate, collegò Roma all’Oriente), nonché la derivazione all’al- tezza di Butuntum, Bitonto. Il tracciato, dopo Barium, Bari,

    procedeva vicinissimo alla costa toccando altri centri come

    la Turres Iulianas (mutatio) nei pressi di Mola di Bari, la Turres Aurelianas (mutatio) presso

    Polignano, Neapolis e Dertum presso Mono- poli fino ad Egnathia (Egnazia). Nelle altre figure le caratteri- stiche del paesaggio rurale attraversato dal tracciato.

    Veduta dall'alto dei tracciati della via Appia e della via Traiana entrambe con partenza da Benevento e arrivo a Brindisi.

    L’Itinerario Burdigalense: Mola non è citata. (Cfr. Michele Calabrese, op.cit., pag. 180).

    Il Capitolo

    ²⁹

    Prima di soffermare l’attenzione sulla chiesa di Loreto, oggetto della presente ricerca, è opportuno fornire alcune informazioni di carattere storico sul Capitolo³⁰ molese.

    Fin dai tempi remoti la Chiesa di Mola fu elevata a ‘Collegiata Insigne’³¹, titolo confermato dalla santa Sede nel 1582, come attestato da una iscrizione del 1584 nella cappella di Maria SS. della Croce. Nel 1613 Paolo V approvò con un ‘Breve’³² le nuove costituzioni.

    Altri riconoscimenti la Collegiata ebbe ancora in seguito: il 25 marzo 1669 dalla Nunziatura Apostolica; il 2 settembre 1782 ed il 29 marzo 1783 dalla Regia Camera di S. Chiara; il 26 giugno 1790 con Regio Rescritto.

    Il Capitolo fu sempre numeroso: nel 1659 comprendeva 25 canonici ‘prebendati’³³ con l’insegna dell’almunzio rosso e violetto ricevuto nel 1631³⁴, 74 sacerdoti, 4 diaconi, 4 suddiaconi e 82 chierici. Il Capitolo aveva ampi poteri sulla chiesa di S. Maria di Loreto, dove si celebravano da 15 a 20 messe al giorno per devozione ed alcuni legati pii; sulla cappella di S. Giovanni Battista distante da Mola circa un miglio ed aperta i venerdì di quaresima; sulla cappella della Madonna delle Grazie fuori del borgo; sulla chiesa della Maddalena in cui si celebravano da 15 a 20 messe al giorno; sulla chiesa di S. Antonio abate; e su quella di S. Maria di Cozze sulla via per Polignano³⁵.

    Nel 1790, il Capitolo, non avendo potuto esibire i titoli di fondazione andati perduti - forse quando l’archivio capitolare fu quasi completamente distrutto prima per la peste del 1691, e poi per l’incendio del 1730 - fu da Ferdinando IV riconociuto Collegiata quoad honores tantum.

    Con decreto Regio del 24 ottobre 1829, secondo il piano concordato con l’autorità ecclesiastica, la Chiesa fu riconosciuta ‘Ricettizia’³⁶ con 25 partecipanti e due primiceri. Per interessamento dell’arcivescovo Clary, il 25 novembre 1856, Ferdinando II riconosceva di nuovo alla Chiesa il titolo di Collegiata Insigne con 22 canonici, oltre l’arciprete, il primicerio e il tesoriere, e 12 Partecipanti minori e Mansionari; altrettanto fece Pio IX, con Bolla del 27 agosto 1857, resa esecutiva con l’exequatur regio del 13 ottobre 1857³⁷.

    La Chiesa di Loreto

    Quegli autori³⁸ che, a vario titolo, si sono interessati della chiesa di Loreto, concordano sostanzialmente sulla versione storica del De Santis risalente al 1880. Costoro hanno apportato modeste e scarne integrazioni all’originaria versione ottocentesca. Tra queste, di particolare originalità, quella ipotizzata da uno storico locale, secondo cui la «...ubicazione al di qua di un ‘ponte’ a cavallo della lama di San Giuseppe, lungo uno dei passi di ingresso e di uscita dalla città di Mola, che pone la chiesa di Loreto sullo stesso piano di quella di S. Maria del Passo³⁹ che, insieme si pongono quale cardine dello sviluppo storico-urbanistico della città»⁴⁰, avrebbero una logica da indagare ulteriormente.

    Secondo il sacerdote Antonio Mancini «Una delle chiese più antiche di Mola, dopo la Matrice, è quella dedicata a S. Maria di Loreto»⁴¹. La sua costruzione, infatti, risale ai primi anni della metà del 1500.

    Non mancano, tuttavia, coloro i quali sostengono la tesi di radici molto più antiche che affondano sin dal primo medioevo, epoca in cui la lama che essa sovrasta era abitata, e di cui forse rappresentava il centro di culto. Si tratta ovviamente di ipotesi non suffragate da documenti probanti.

    Le scarse fonti storiche e documentali, integrate dalla tradizione orale, parlano di una leggenda che lega la fondazione della chiesa di Loreto al rinvenimento della immagine miracolosa della Madonna in una cassa trasportata dal mare⁴² ⁴³.

    A suffragare tale congettura, oltre che analoghi esempi, quali la chiesa di S. Giovanni, sita a circa due chilometri da Mola, in direzione Cozze, costruita al disopra di una chiesa rupestre di cui sino a pochi anni or sono era possibile ammirare gli splendidi affreschi, è testimoniata dal De Santis che così si esprime al riguardo:

    «Santa Maria di Loreto era dapprima una meschina cappelletta di padronato de’ Sabinelli. Divulgali⁴⁴ si la fama, che la immagine della Madonna, stasi venerava, e che colà stesso si era ritrovata eseguendo degli scavi, avesse operato de’ miracoli, si destò nel popolo un entusiasmo religioso, che potea ben dirsi delirio. Nel 1587, a 21 maggio, Giovanni Sabinelli donava la detta Cappelluccia ed un tratto di terreno circostante al Capitolo di Mola; il quale, comperando dal medesimo altro suolo, deliberava, che col mezzo delle elemosine e delle offerte popolari ognor più crescenti, e col concorso della Curia Arcivescovile si fosse ivi elevato alla vergine di Loreto un Tempio più bello. L’anno seguente si diè mano all’opera che, – nient’affatto degna di nota dal punto di vista dell’arte – venne compiuta

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