Patrimonio invisibile. Il valore che crea valore. Guida pratica per vendere e comprare aziende come, quando e a che prezzo.

Di Michele Sammarelli

È la prima guida pratica dedicata alla compravendita di aziende e attività commerciali; un metodo unico ed esclusivo, ma soprattutto agile e immediato, frutto di anni di esperienza sul campo e approfondimenti in materia. Non un libro accademico, ma una lettura semplice adatta a tutti, dove è possibile trovare risposte, riferimenti e informazioni utili allo scopo, senza perdite di tempo o complicate definizioni da testo universitario. In ogni azienda, piccola o grande che sia, esiste una camera del tesoro, dove sono accumulate le sue risorse più preziose, un patrimonio invisibile in grado di generare Valore. Molti imprenditori non sanno dove sia o peggio ancora la ignorano, commettendo un grave errore. Che tu voglia vendere un'azienda o comprarla, l'obiettivo di questa guida è fornirti la mappa per scoprire il suo patrimonio invisibile e gli strumenti per riconoscerne il suo reale Valore. Arriva un momento nella vita di un imprenditore dove è necessario CAMBIARE, perché nascono nuove esigenze, perché gli impegni sono diventati troppi, perché manca il ricambio generazionale, perché si desidera cambiare stile di vita o per mille altri motivi…Tuttavia un'operazione di cessione o acquisizione aziendale può diventare macchinosa e dispendiosa, in termini di tempo e denaro, se non si ha familiarità con le procedure e le incognite legate a questa evenienza. E' molto importante quindi non fare salti nel buio evitando di commettere errori che possono compromettere la buona riuscita dell'operazione. Leggendo questa guida scoprirai come : - evitare ERRORI decisivi in fase di compravendita - riconoscere il giusto VALORE del tuo lavoro - sfruttare le RISORSE a tua disposizione - calcolare le INCOGNITE evitando rischi - guadagnare TEMPO e DENARO. In pratica, come CONCLUDERE UN BUON AFFARE ottenendo il massimo risultato possibile

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 9 mag 2023
• ISBN: 9791221475098

Anteprima del libro

INTRODUZIONE

Ricordo quando mio figlio Carlo, a poco più di quattro anni, la sera prima che partissi per un viaggio di lavoro, con un po’ di magone per il fatto che sarei stato fuori qualche giorno, mi chiese papà ma perché devi partire?, gli risposi che si trattava semplicemente di lavoro, qualcosa che accomunava la maggior parte degli adulti. Ma lui continuò io quando sei lontano mi sento triste!. Abbracciandolo, gli risposi che il lavoro può richiedere molti sacrifici ma in cambio può darti tanto. Cosa? continuò a chiedermi… lasciandomi per qualche secondo senza parole.

Alla sua domanda, ho continuato a cercare risposte che potessero andare oltre la mera necessità di soddisfare un fabbisogno quotidiano o l’esigenza di sentirsi parte di un ingranaggio sociale. Ho voluto comprendere a quale controparte, realmente, corrisponde il nostro lavoro e definire gli strumenti per poterne riconoscere il reale Valore.

Ma è possibile convertire l’intangibile in valore?

Attraverso la lettura di queste pagine, desidero offrirti strumenti utili al raggiungimento di questo obiettivo. Lo farò, come noterai, citando il pensiero e la storia di uomini, che attraverso il proprio impegno e le loro esperienze, oltre ad ispirare la mia crescita professionale, hanno contribuito a sviluppare, quello che oggi personalmente definisco valore aziendale.

Ogni attività imprenditoriale viene alimentata da un insieme di elementi immateriali…tempo, sacrifici, timori, frustazioni, che spesso assorbono la parte più preziosa della nostra vita, ma non ce ne accorgiamo.

Negli ultimi venticinque anni, svolgendo la mia professione, ho conosciuto migliaia di aziende e imprenditori in tutta Italia, da Aosta a Trapani: commercianti, artigiani, liberi professionisti, industriali, che mi hanno permesso di entrare nel loro mondo, dandomi l’opportunità di conoscere la loro storia. Questa lunga esperienza, oltre ad aver arricchito il mio bagaglio personale, mi ha consentito di comprendere, in maniera pratica e non teorica il significato di impresa. Quello che ha catturato da subito la mia attenzione e il mio interesse è l’aver constatato che, al di là delle dimensioni aziendali, delle capacità economiche e finanziarie, del fatto di partire da zero o provenire dall’azienda di famiglia, il filo conduttore che accomuna queste categorie professionali è senza dubbio, il coraggio.

Nonostante l’Italia sia un paese ricco di opportunità, sorretto da donne e uomini, che da sempre sono ispirazione di valore e progresso in tutto il mondo, oggi, paradossalmente, questo non è sufficiente per fare impresa. Non è sufficiente vivere in un territorio unico al mondo con risorse straordinarie; non è sufficiente avere la voglia di mettersi in gioco ogni giorno per esprimere il proprio talento; non è sufficiente essere produttivi cercando di offrire qualcosa, anziché aspettare che qualcosa ci venga offerto. Per fare impresa, in Italia, oggi, è fondamentale un elevata dose di coraggio!

Oltre a dover gestire le criticità del mercato, le difficoltà oggettive legate alla conduzione dell’attività, mantenere relazioni sane all’interno e all’esterno dell’azienda, reperire le risorse necessarie, sviluppare alternative... bisogna resistere sotto il peso della burocrazia e alla fine, donare oltre il 60% dei ricavi, sotto forma di tasse, pur consapevoli, che con ogni probabilità, non verrà impiegato per il bene comune, ma per trascinare un lento e ingombrante carrozzone con le solite maschere parlanti e i soliti figuranti.

Anche per questo, agli occhi di molti, l’attività autonoma rappresenta un rischio da scansare assolutamente, ad ogni costo! Eppure, ne siamo tutti legati in qualche modo: imprenditori, dipendenti, consumatori, Stato. Usufruiamo tutti, in ogni settore, di una partita iva e del progresso che da essa ne può derivare: dalle forniture scolastiche per i nostri figli a quelle ospedaliere a tutela della nostra salute; dai vestiti che indossiamo alle case in cui abitiamo; dal cibo che portiamo in tavola alle vacanze al mare; dalle automobili di lusso ai mezzi pubblici; dai voli in business class agli spray degli striscioni di protesta…e l’elenco sarebbe davvero infinito.

Ritengo quindi, che quella di fare impresa, non sia sempre una scelta dettata da motivi razionali; personalmente la intendo più come una vocazione, uno stimolo indotto dal desiderio di voler cambiare qualcosa all’interno di un sistema, offrire una soluzione, creare un miglioramento per se stessi e per gli altri. Spesso il successo di un imprenditore è collegato al raggiungimento di un obiettivo etico oltre che economico ed è questa condizione che gli permette di solcare più agilmente mari tempestosi.

utilità = valore = progresso

Ho conosciuto imprenditori che in momenti complicati, hanno continuato a proteggere la propria azienda con la passione di una madre e la forza di un padre, mantenendo un clima propositivo e riorganizzando le priorità in funzione di nuove possibilità di sviluppo. Hanno saputo individuare strade alternative, innovare, pianificare nuove strategie e a volte delegare a nostromi più capaci il timone della propria nave, pronti a modificarne la rotta.

Mi è anche capitato di osservare imprenditori, che nelle stesse condizioni, si sono completamente lasciati assorbire dal problema, con la testa china su fogli di carta, tra numeri, elenchi e calcoli matematici. Con quale risultato? Nessuno! Bloccati in una situazione problematica invariata, alla guida cieca, di un’azienda ferma che smetteva di creare valore, perdendo inevitabilmente potere d’acquisto sul mercato.

Da queste esperienze, ho rilevato un aspetto importante che caratterizza la vita di un’azienda, ovvero la perseveranza di chi ne è al comando e soprattutto la sua capacità di mantenere una visione prospettica. Per cui, ispirandomi alla celebre frase pronunciata da Antoine Laurent de Lavoisier e adattandola al mondo imprenditoriale ritengo che Nulla si Crea dal Nulla e Nulla Fallisce ma tutto si Trasforma

"Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno