Scopri milioni di eBook, audiolibri e tanto altro ancora con una prova gratuita

Solo $11.99/mese al termine del periodo di prova. Cancella quando vuoi.

Risveglio: L’ACCADEMIA DEI CADUTI
Risveglio: L’ACCADEMIA DEI CADUTI
Risveglio: L’ACCADEMIA DEI CADUTI
E-book195 pagine2 ore

Risveglio: L’ACCADEMIA DEI CADUTI

Valutazione: 0 su 5 stelle

()

Leggi anteprima

Info su questo ebook

Una ragazza, Kayla, vive tranquillamente la sua vita da teenager finché , un giorno, non incontra Carolyn, una ragazzina che si è persa. Quest'incontro cambierà per sempre la visione che Kayla ha del "suo" mondo perchè Carolyn non è quella che appare. Kayla scoprirà un altro mondo pieno di esseri soprannaturali: angeli caduti, demoni, anime perse, alcuni dei quali estremamente pericolosi ... Kayla inizierà un viaggio alla scoperta delle sue origini. Nel frattempo con l'aiuto di Hunter, un suo compagno di scuola sempre pronto a stare al suo fianco, e della stessa Carolyn cercherà, di fermare i piani malvagi di Benjamin.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita3 giu 2020
ISBN9781393377887
Risveglio: L’ACCADEMIA DEI CADUTI

Correlato a Risveglio

Ebook correlati

Articoli correlati

Recensioni su Risveglio

Valutazione: 0 su 5 stelle
0 valutazioni

0 valutazioni0 recensioni

Cosa ne pensi?

Tocca per valutare

La recensione deve contenere almeno 10 parole

    Anteprima del libro

    Risveglio - Daniele Lanzarotta

    RISVEGLIO

    L’ACCADEMIA DEI CADUTI

    di

    DANIELE LANZAROTTA

    MERITI

    Scritto da Daniele Lanzarotta

    ––––––––

    Traduzione di Carla Donadoni

    Direzione Artistica Krys Janae

    ©Copyright 2020 Daniele Lanzarotta

    Tutti i diritti sono riservati

    ––––––––

    Grazie, Alberto Pogliani per essere stato il nostro ‘beta reader’.

    UNO

    La mia vita era trascorsa normalmente fino a quel momento. Abitavo a Los Angeles con i miei genitori adottivi. Frequentavo una scuola privata ed ero abbastanza brava, considerando il mio scarso impegno. Avevo dei veri amici, un ragazzo... Vabbè, all'epoca pensavo fosse fantastico, ma molti lo consideravano uno stronzo. Forse ero io che mi sbagliavo?

    Quel giorno mi sono svegliata ed ho trascorso mezz’ora davanti all’armadio. Se fosse stato un giorno qualsiasi avremmo dovuto indossare le uniformi scolastiche, ma oggi il preside ci aveva permesso di vestirci come volevamo perchè saremmo andati in gita. Per non indossare l'uniforme, dovevamo solo rispettare i suoi limiti di decenza e vestirci in modo assolutamente anonimo.

    Sono scesa al piano di sotto e, preso uno spuntino, mi sono avviata verso la porta. Mi sono poi avvicinata alla mia Audi R8 che avevo appena ricevuto come regalo di compleanno. Ne ho passate di ore per convincere Andrew e Kelly, i miei genitori adottivi, a prendermi quella macchina! S'illudevano volessi guidare chissà quale SUV!

    Andrew e Kelly erano i migliori. Mi hanno preso all’orfanotrofio quando stavo per compiere 4 anni, io li considero genitori veri e propri; gli unici che ho conosciuto, ma quando si tratta di sicurezza diventano in pochino iperprotettivi.

    Ritornando a noi... ah si, la gita. Chi l’avrebbe mai detto che avrebbe sconvolto la mia cosiddetta vita normale?

    ***

    Eravamo in quello strano museo da un paio d'ore, quando il mio ragazzo Justin mi prende in disparte perché voleva parlarmi. Come se non potesse parlare in nessun altro momento della giornata, giusto?

    Così l’ho seguito in una delle stanze lungo il corridoio e appena ho intuito che avrebbe voluto rompere con me, ho deciso di precederlo.

    Si, anch’io volevo parlarti, ho detto.

    E sono andata dritta al punto prima che potesse essere lui a farlo.

    Non sta funzionando, Justin.

    All’inizio sembrava davvero sorpreso, poi tremendamente scocciato.

    Beh, mi fa piacere che siamo d'accordo perchè mi sto vedendo anche con la tua amica Ashley.

    Okay, meno una nella fantastica lista delle mie amiche. Per fortuna sono stata io a dire la mia per prima. Impassibile, l'ho guardato negli occhi e gli ho detto Bene. Voi due siete perfetti insieme.

    Justin si è girato e si è precipitato fuori dalla porta. Cosa si aspettava facessi?  Piangere e supplicarlo di rimanere?

    Avevo bisogno di un attimo per riflettere, ho chiuso gli occhi e ho respirato profondamente. Ero brava a fingere, ma questo non significava non stessi soffrendo. Okay, stavo uscendo con Justin da appena un mese, ma Ashley era mia amica da tanto tempo.

    Il punto era...fare la dura, era solo quello, una recita. Sì, avevo solo sedici anni, ma avevo già imparato a ferire le persone prima che loro potessero ferire me. Era il mio meccanismo di difesa. Rompevo con i ragazzi, (non che ne avessi avuto molti finora, insomma avevo solo sedici anni) appena pensavo stessero per farlo loro. La stessa cosa valeva per le amicizie. Rendeva tutto molto più facile.

    Tuttavia, Ashley mi aveva colto di sorpresa. Ugh, odiavo quando succedeva. Ero furiosa e speravo ardentemente che le altre due mie amiche, Jess ed Emily, non sapessero niente di tutto questo.

    Sapevo che avrei dovuto essere più veloce di Ashley. Lei poteva tenersi Justin tutto per sé, ma non le avrei permesso di portarsi via anche le mie migliori amiche.

    Sfortunatamente, nonostante sapessi che avrei dovuto sbrigarmi a trovare Jess ed Emily, non mi sono precipitata fuori da quella stanza. Sono stata lì per un po’. Non perchè ci fosse qualcosa d'interessante, al contrario, c'era solo un mucchio di robaccia...ma mi sono messa a controllare i messaggi sul cellulare e ho perso la cognizione del tempo.

    Ho fatto un altro respiro profondo e, proprio mentre mi stavo preparando ad uscire dalla stanza e cercare la mia classe, ho sentito un rumore provenire dalla stanza accanto a quella in cui mi trovavo. Temevo che qualcuno avesse sentito me e Justin qualche attimo prima e che potesse diffondere la notizia a scuola. Ero sicura che i pettegolezzi fossero l'ultima cosa di cui avevo bisogno, sebbene fossero inevitabili.

    Tuttavia, non sono riuscita a trattenermi dall’andare nell'altra stanza per scoprire chi fosse e quanto avesse sentito.

    Sono entrata e non ho visto nessuno. Poi ho sentito qualcuno piangere. Mi sono guardata intorno e, in fondo alla stanza, nascosta dietro ad una vecchia scrivania, ho notato una ragazza.

    Ehm, ehi, stai bene?

    La ragazza si è voltata ed era visibilmente spaventata. Ho pensato si fosse persa. Sembrava più giovane di me...probabilmente aveva all'incirca dodici anni, mi spiaceva per lei, perché chiunque le avesse comprato i vestiti avrebbe dovuto fare un salto al centro commerciale o, almeno, leggere una rivista di moda.

    La ragazza non ha detto una parola.

    Sono Kayla. Tu come ti chiami? ho chiesto.

    Carolyn ha risposto, continuando a piangere.

    Cercavo di sbrigarmi; dovevo assolutamente raggiungere i miei compagni...

    Carolyn, ti sei persa?

    Lei ha annuito.

    Ho guardato verso il corridoio e ho notato una guida turistica.

    Mi sono girata nuovamente verso di lei per dirle che presto sarebbe arrivato qualcuno che avrebbe potuto aiutarla, ma la ragazza era sparita.

    Okay, allora...

    La guida si e' avvicinata e mi ha chiesto Hai bisogno d'aiuto?

    Gli ho parlato di quella ragazza e lui ha detto che avrebbe dato un'occhiata in giro. Quel giorno, un altro paio di scuole stavano visitando il museo. Poi, ha usato il suo walkie-talkie per rintracciare la mia classe.

    Quindi, mi ero persa l'intera gita. Non che me ne importasse molto...

    Fuori tutti stavano già salendo sullo scuolabus. Ho visto Justin e Ashley, tutti presi uno all'altra, ma quello che mi ha reso felice, è vedere Jess ed Emily il più lontano possibile da quei due ed entrambe apparivano disgustate.

    Ho notato un paio di persone interrompere quello che stavano facendo, quando mi hanno vista uscire dal museo. E' stato uno di quei momenti in cui ti senti osservata da tutti. Probabilmente stavano aspettando una mia reazione alla vista di Justin e Ashley, ma io ho alzato la testa, sorriso e ho camminato verso Jess ed Emily.

    Entrambe hanno aspettato che io arrivassi e poi, Jess ha sussurrato, Ma che c...

    L’ho interrotta immediatamente. L’ho lasciato. Immagino se lo aspettasse dato che si vedeva con Ashley già da qualche giorno.

    Ma... non sapevamo volessi rompere con lui. Ha detto Emily, sembrava delusa.

    Scusatemi. Ma all'inizio non ne ero sicura. Volevo che tutto mi fosse chiaro prima di dirvelo.

    Emily, adesso, sembrava più allegra. Ha senso. Beh, sembra che tu abbia fatto la scelta giusta. Comunque, non riesco a credere che quella vipera gli vada dietro in quel modo.

    Eh... Immagino siano, squallidamente, fatti l’uno per l’altra, ho riso.

    Io, Jess ed Emily siamo salite sul pullman per tornare a scuola e affrontare una giornata che sarebbe diventata sempre più strana.

    DUE

    Tornando a scuola, ho continuato a parlare ininterrottamente con le mie migliori amiche. Questo era il mio modo di dimostrare loro quanto non m'importasse della relazione tra Justin e Ashley.

    Loro due erano seduti qualche posto più avanti, e ogni tanto, specialmente quando ridevamo sguaiatamente, Justin si girava a occhieggiare.

    Credo che il modo in cui ho gestito le cose, rompendo io con lui per prima, l'abbia preso veramente alla sprovvista. Non sembrava particolarmente felice.

    Jess ed Emily avevano ormai detto a tutti che ero stata io a lasciarlo ed era ovvio che, quando Justin avesse scoperto che tutti sapevano ciò che era accaduto, o meglio quello che avevo fatto in modo accadesse, sarebbe andato su tutte le furie.

    Finalmente siamo arrivati a scuola e io, Jess ed Emily stavamo andando verso il parcheggio, quando abbiamo sentito Ashley chiamarci.

    Ehi, ragazze, aspettate, mi serve un passaggio!

    Sta scherzando, vero? mi sono rivolta a Jess ed Emily.

    Tutte e due hanno lanciato ad Ashley un'occhiata talmente malevola che ero felice di non esserne la destinataria. Lei non ha detto nulla. Si è semplicemente girata e allontanata. Jess ed Emily mi hanno proposto di andare a fare shopping con loro, ma, per quanto odiassi rifiutare, dovevo assolutamente pulire casa prima che Kelly iniziasse a prendere provvedimenti.

    Effettivamente, il mese scorso avevo assunto una donna delle pulizie che facesse le mie faccende. Questo mese l'acquisto di un paio di stivali da 400 dollari mi aveva lasciata senza soldi ... ma ne era valsa la pena.

    Sono tornata a casa, ho pulito, impiegando più tempo del previsto. Poi, ho fatto i miei orribili compiti, guardando un reality show estremamente noioso. Era uno di quei programmi talmente patetici che sapevi di perdere soltanto tempo, tuttavia non riuscivo a lasciar perdere.

    Kelly e Andrew sono tornati dal lavoro insieme perché quel giorno avevano utilizzato la stessa macchina.

    Andrew ha detto che avrebbe portato Kelly ad un evento di beneficenza per l'azienda in cui lavora e mi ha detto se mi dispiaceva ordinarmi qualcosa da mangiare. Per me andava più che bene.

    Dopo aver mangiato una pizza, che mi sarebbe costata un allenamento triplo in palestra per smaltire tutte quelle calorie, ho preso il computer di Kelly (non avevo il permesso di tenere un computer in camera mia) ... e sono andata nella mia stanza.

    La mia camera era meravigliosa. Non potevo lamentarmi. Era enorme e ben arredata, a parte la mancanza di un dannato computer.

    Sono entrata e ho acceso la luce. Ho appoggiato il computer sul letto, ho tolto le scarpe e mi sono messa comoda per controllare il profilo Facebook di Ashley per scoprire quali bugie si sarebbe inventata.

    Mi ero appena collegata quando il cellulare ha cominciato a suonare, spaventandomi a morte. Avevo appena cambiato la suoneria quella mattina e me n’ero completamente dimenticata. Ho controllato chi mi chiamava, era Justin.

    Ero abbastanza curiosa di scoprire che cosa volesse...così, alla fine, ho accettato la chiamata, probabilmente un attimo prima che entrasse in funzione la segreteria telefonica.

    Cosa vuoi? ho detto mentre rispondevo.

    Kayla, non riattaccare!

    Okay, cosa vuoi Justin?

    Kay, ho fatto un errore, scusami. Siamo noi quelli perfetti insieme, non potremmo riprovarci?

    OK, questa non me l’aspettavo. Ero tentata di accettare, solo per farla pagare ad Ashley. Avrei potuto lasciarlo di nuovo nel giro di qualche giorno.

    Stavo quasi per acconsentire, quando ho sentito qualcuno singhiozzare fuori dalla mia stanza.

    Kelly? A volte non rispondeva, giusto per farsi chiamare mamma...Mamma?

    Nulla.

    Kay, va tutto bene? La tua risposta e' sì o no? Mi ha chiesto Justin prima ancora che potessi rispondere che stavo bene. Stronzo!

    Justin, non ho tempo per questo, devo andare. E ho riattaccato.

    Mi sono avvicinata alla porta e il pianto sembrava più lontano di prima.

    Andrew?... c’è qualcuno in casa?

    Nessuna risposta. Perfetto!

    Il singhiozzo sembrava provenire dal piano di sotto. Ho seguito il suono con il telefono in mano, pronta a digitare il 911, anche se la cosa più furba da fare sarebbe stata chiudermi in camera e chiamare aiuto. Gli horror mi avevano sempre fatto ridere, soprattutto perché le persone non ragionavano e prendevano le decisioni più stupide...la

    Ti è piaciuta l'anteprima?
    Pagina 1 di 1