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Kiss Me
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E-book456 pagine6 ore

Kiss Me

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Info su questo ebook

«Una serie che dà dipendenza.»

Keatyn Series

Keatyn si è lasciata alle spalle la sua vita perfetta fatta di feste in spiaggia e di tanti amici per trasferirsi in una nuova scuola. Ma non è stata una sua scelta. Dopo che lo stalker di sua madre ha tentato di rapirla, è stata costretta ad allontanarsi per sentirsi al sicuro: nessuno sa dove si trova e probabilmente non vedrà più chi le era caro. Ma in tutta questa storia c’è almeno un lato positivo: può dimenticare ciò che l’ha fatta soffrire e concentrarsi sulla nuova vita nella prestigiosa scuola a cui è stata iscritta. E, ovviamente, anche sui ragazzi. Ma Keatyn si accorgerà ben presto che riuscire a mantenere il segreto sul suo passato è più difficile di quanto credesse. Specialmente perché la sua bellezza non passa inosservata e c’è più di un pretendente a contendersi il suo cuore...

Autrice della serie bestseller That boy

Una storia d’amore da favola che lascia senza fiato, ambientata tra la scintillante Hollywood e un college della East Coast

«Nessuna autrice sa rendere i personaggi maschili così sexy come Jillian Dodd.»
Late Bloomer Online

«Preparatevi a tornare ai tempi del liceo tra drammi, cotte, feste scatenate e classifi che di popolarità.»
Reading, Eating & Dreaming

«Un avviso prima di iniziare questo libro: procuratevi del ghiaccio o un ventilatore!»
Totally Booked
Jillian Dodd
è autrice bestseller di «USA Today». È cresciuta in una fattoria nel Nebraska e attualmente vive in Florida. La Newton Compton ha pubblicato la serie That Boy e Perfect boy, il primo capitolo della nuova Keatyn Series, di cui Kiss Me è il seguito.
LinguaItaliano
Data di uscita25 ott 2018
ISBN9788822726780
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    Anteprima del libro

    Kiss Me - Jillian Dodd

    Venerdì 26 agosto

    Come un assurdo Principe Azzurro

    20:30

    Quando scendo dal palco, trovo Dawson ad aspettarmi. Mi sta fissando.

    Anzi, mi gela con lo sguardo.

    Gli devo delle scuse, quindi vado da lui e gli dico sincera: «Ciao, ascolta mi volevo scusare per quello che ti ho detto prima. Sono stata proprio una stronza».

    «Hai preso le parti di mio fratello perché gli ho detto che era solo una mia pallida imitazione, giusto?»

    «Sì. Sembrava così triste… e io ho reagito. Mi dispiace, davvero».

    «Non ti preoccupare. Lo so che, a chi non ci conosce, quello che ho detto può sembrare una cattiveria, ma io e lui ci prendiamo in giro tutto il tempo. E poi è il mio fratellino. Devo dargli un po’ il tormento».

    Annuisco.

    Poi aggiunge, sottovoce: «E hai ragione riguardo a Whitney. Mi piace. E per restare in argomento, i ragazzi mi hanno detto che tu e Riley non avete fatto niente in dormitorio».

    «Sì, stavo cercando di resistergli». Rido.

    «Stai attenta; ci sa fare con le ragazze».

    «L’ho sentito dire. Gli ho detto che farò del mio meglio per non andare a letto con lui, così potremo essere amici».

    «Riley amico di una ragazza? Cavoli, se ci riesci avrai la mia eterna ammirazione. Congratulazioni per la squadra di ballo. È un grande onore. Tutte le ragazze più sexy sono nella squadra, be’, a parte Whitney». Si avvicina e mi sussurra: «Non le piace sudare».

    Non posso fare a meno di ridere e di pensare a Vanessa. E a casa mia.

    E mi viene voglia di piangere.

    «Grazie», rispondo, ma tutto quello che vorrei adesso è un tranquillante e il mio cuscino. Sono così stanca e in overdose di emozioni.

    Ma poi Aiden viene verso di me e mi abbraccia – un abbraccio che mi toglie il respiro – e mi dice: «Congratulazioni. Sembravi davvero sorpresa. Ma sulla ruota panoramica, te l’avevo detto che ce l’avevi fatta».

    «Sulla ruota panoramica ero un po’ in confusione», dico senza pensare.

    «Una confusione piacevole, spero. Ehi, ci sono tutti i tuoi amici, fan e quant’altro che vogliono congratularsi con te». Si ferma e mi bacia la mano.

    Sì.

    Avete capito bene.

    Mi ha baciato la mano. Come un assurdo Principe Azzurro.

    Poi aggiunge: «Non dimenticare che mi devi un ballo, anche due, domani».

    «No di certo», rispondo senza fiato.

    E poi, puff, svanisce.

    Tanto che, per un istante, mi chiedo se sia reale.

    Qualcun altro riesce a vedere questo semidio?

    Dallas, Riley e tutte le matricole con cui ho fatto amicizia all’orientamento, mi abbracciano, mi fanno le congratulazioni, mi danno il cinque e pacche sulle spalle.

    «Sei stata grande sul palco. Hai fame?», mi chiede Dallas.

    E, all’improvviso, mi rendo conto di quanto sono affamata. Ero così stressata che a cena non ho toccato cibo. «Sto morendo di fame! Andiamo a mangiare qualcosa».

    Mentre mi godo uno squisito cheeseburger con patatine, Morgan arranca verso di me spingendo una ragazza, anche lei con la corona di piume.

    «Ti presento la tua nuova compagna di stanza, Katie».

    Katie mi fa un grande sorriso e mi abbraccia. «Oh, grazie al cielo ce l’hai fatta! Quando mi hanno detto che eri una delle ragazze che ha fatto il provino, avevo paura che non ce la facessi e che mi avresti odiata. Ti va di fare lo scambio? A me da morire».

    «Certo». Mi volto verso Morgan. «Ma io ho già disfatto quasi tutti i miei bagagli, viene lei nella mia stanza, giusto?»

    «Sì, tranquilla. Io e Molly portiamo via tutta la mia roba stasera. Scusami, ma per me non funzionava proprio».

    «Non ti preoccupare. È tutto a posto, nessun rancore», le dico.

    Katie è adorabile. Vivace, capelli ricci castani con costosi colpi di sole, un piccolissimo piercing al naso e un bel sorriso.

    La presento ai ragazzi.

    «Ragazzi, volete andare alla ruota panoramica?», chiede. Mentre lo dice saltella e il suo seno prosperoso sobbalza un po’. È davvero briosa e i ragazzi sono affascinati.

    «Voi andate. Io finisco di mangiare».

    Dallas dice che resterà a farmi compagnia, quindi si siede e mi fa: «E poi tu sei già stata sulla ruota panoramica».

    «È vero. Tu ci sei andato?»

    «Sì, ma non penso di essermi divertito quanto te».

    «Devo dedurre che hai visto Aiden che mi baciava?»

    «Sì, e per me non ci sono problemi. L’altra sera non è stato niente, voglio dire avevamo fumato e ci siamo baciati. È stato rilassante, giusto?».

    Dicendo così mi ricorda ancora di più Brooklyn.

    «Giusto».

    «Il mio amico Riley, invece, non sembrava tanto contento. Hai baciato anche lui?».

    Mi mordo le labbra e alzo gli occhi al cielo.

    «Guarda me», dice Dallas. «La risposta non è scritta in cielo. E non mentire. Odio quando le persone mi mentono. E posso già dire che noi saremo amici. Buoni amici. Parlo sul serio!!!». Ride. «Quindi, dimmi tutto».

    Sputo il rospo. Almeno per quello che riguarda i ragazzi.

    «Sono stata con un ragazzo per quasi tutto il liceo, ma ho sempre avuto una cotta per il mio migliore amico. La scorsa primavera ci siamo lasciati e, finalmente, questo mio amico, il B che mi manda i messaggi, mi ha baciata. E io ho pensato che sarebbe stato fantastico. Mi ha invitata ad andare in campeggio con lui e i suoi amici, ma poi mi ha lasciata lì. Mi ha proprio scaricata e si è comportato come se tra noi non ci fosse niente. Allora io sono andata a una festa con un altro mio amico, un compagno di scuola. E quella sera lui mi ha detto che aveva una cotta per me e mi ha chiesto se volevo essere la sua ragazza. E alla fine ho perso la verginità con lui invece che con B, come avevo sempre sognato. Poi anche con il mio compagno di scuola non ha funzionato, ma questa è una lunga storia. A quel punto sono tornata con B e abbiamo vissuto un’estate pazzesca insieme, ma poi lui mi ha detto che sarebbe stato via per quasi un anno. E dopo è successo tutto… I miei si sono trasferiti e io sono finita qui. B mi ha detto che siamo ancora giovani e che se siamo destinati a stare insieme un giorno ci ritroveremo, e che nel frattempo avremmo dovuto frequentare altra gente. Io ero distrutta, ma l’altra sera alla Caverna è stato bello. Sono stata bene. Voglio dire che ci verrò con te tutte le volte che vorrai, e di sicuro ti bacerò ancora. Baci da dio».

    Sorride.

    «Di Riley ho sempre pensato che fosse un idiota presuntuoso, ma in modo sexy. Poi, quando ho fatto goal, ho visto il Dio di Tutti i Fighi».

    «Chi?»

    «Oh, è così che chiamavo Aiden prima di sapere il suo nome. Con lui provo qualcosa di speciale. È stato amore a prima vista. Davvero. Poi mi avete detto che è un playboy e anche lui lo ha praticamente ammesso. Ma quando parla con me non si comporta come un playboy. Non è come Riley. Voglio dire, almeno con Riley le cose sono chiare, si sa che è un playboy. Non cerca di nasconderlo. Aiden mi ha portato il pranzo dopo il calcio e io ho pensato che fosse una cosa molto dolce, ma poi ha detto una frase orribile da rimorchio e io mi sono sentita una delle tante. Poi prima dei provini per la squadra di ballo, mi ha regalato un quadrifoglio, un quadrifoglio vero, raccolto in giardino. E io mi sono chiesta se è stato davvero lì a cercarlo. Ma continuavo a ripetermi: niente playboy, niente playboy. Poi Riley è venuto a prendermi per la cena e io non ero ancora pronta e…».

    Dallas mi interrompe: «Riley mi ha detto come hai messo a posto suo fratello. Gli è piaciuto quello che hai fatto».

    «Bene. Riley è forte. E se succedesse qualcosa con lui, almeno saprei cosa aspettarmi. Voglio dire, sarebbe solo una scopata. Ma poi Aiden mi ha baciata sulla ruota panoramica e ti giuro che non riuscivo neanche a respirare. Non avevo mai provato niente del genere prima d’ora. E questa volta non ha detto niente di stupido o di cattivo gusto. È stato dolce e forse mi sto innamorando di lui. Anzi no. Sono già innamorata di lui. Ma so che non è giusto, quindi non lo vedrò mai più. Cioè, lo vedrò ovviamente, ma non sarò la sua ragazza, ho deciso di non innamorarmi. E questo è più o meno tutto. Con i ragazzi ho chiuso».

    Dallas ride di me. «Sei strana. Non sapevo che avrei ascoltato la storia della tua vita. Allora, so che devi andare a una festa con Riley stasera».

    «Be’, se mi ha visto che baciavo Aiden, non penso proprio che vorrà portarmi alla festa».

    «Oh, no, io penso che lo farà. Dawson gli ha detto che sa che tra voi due non è successo niente e che Riley non farà la sua mossa, così stasera ci proverà lui con te. Quindi stai attenta… a Dawson piaci».

    «Non mi interessa Dawson. È innamorato perso di Whitney, quindi non penso sarebbe una buona idea mettersi con lui, anche se si sono lasciati».

    «È vero. Stavano insieme. Tutto il terzo anno e gran parte dell’anno scorso. Lei ha rotto con lui quando Peyton ha cominciato a frequentare un ragazzo dell’università. Ho sentito dire che Whitney è una ragazza che deve sempre avere il meglio di tutto, quindi lo ha lasciato solo per stare al passo con Peyton. Riley la odia, dice che Dawson era distrutto, ma lui ovviamente la vorrebbe ancora. Anche se mi hanno detto che quest’estate lui e Riley si sono dati un gran da fare».

    «Accidenti, Dallas, sei una fonte inesauribile di pettegolezzi».

    «Be’, lui non è il solo ad avere gli agganci giusti», dice Dallas con un gran sorriso.

    «Allora dimmi qualcosa di Peyton. Sembra carina, ma quando è con Whitney si comporta come se non mi conoscesse».

    «Non ne sono sicuro, ma penso che le persone abbiano un po’ paura di Whitney».

    «In tutte le scuole c’è una ragazza come lei. Be’, cosa ne dici, posso togliermi questa stupida corona di piume?»

    «Meglio di no. Sta arrivando Tyrese».

    Tyrese si siede con noi e appoggia al tavolo le sue braccia muscolose. «Congratulazioni. La squadra di ballo è forte. Devi venire a muovere il tuo culetto per la squadra di calcio».

    Arriccio il naso, perché muovere il culetto per la squadra di calcio non è proprio il motivo per cui ho fatto il provino per la squadra di ballo. A dire il vero, non so perché ho deciso di fare il provino, ma mi è piaciuto stare sul palco e ballare. È stato divertente.

    Abbassa la voce: «Per la festa di stanotte, siamo passati al piano B. Capito?»

    «Sì».

    «Sai come entrare e uscire dal dormitorio senza farti beccare?»

    «Ehm… no». Cazzo, la festa deve essere dopo il coprifuoco.

    «A che piano stai?»

    «Piano terra. 6B».

    «Bene, sei proprio una ragazza fortunata. Allora tutte le porte che danno sull’esterno sono collegate all’allarme e sono sicuro che ti hanno detto che tutto l’edificio è sorvegliato».

    «Sì, e ci hanno detto anche di tutti i guai che passeremo se ci trovano fuori dal dormitorio dopo il coprifuoco».

    «Ma se lo fai nel modo giusto non ti beccheranno, o sbaglio?»

    «Okay».

    «Il problema più grande sarà la tua compagna di stanza. Ho sentito che la ragazza va a letto alle nove e mezzo. Pensi che farà la spia?»

    «Sì, probabilmente lo avrebbe fatto, ma adesso ho una nuova compagna. Abbiamo fatto uno scambio. Si chiama Katie ed è appena entrata anche lei nella squadra di ballo. È davvero carina e simpatica».

    «Quella con le tette enormi?»

    «Ehm… sì».

    «Alleluia! Porta anche lei, presentamela».

    «Okay. Mi sembra una tipa giusta, di sicuro con lei ne posso parlare».

    «Perfetto. Allora vi hanno detto che le porte sono tutte allarmate, ma non vi hanno detto che le finestre non lo sono. Tutto quello che dovete fare è farvi trovare in camera quando passano per il coprifuoco, e poi, dopo un’ora circa, sgattaiolare fuori. Controllate bene la finestra, dovete essere sicure di poter entrare e uscire senza problemi. Ma, aspetta un attimo, hai detto 6B? Accidenti ragazza, sei davvero fortunata, quella finestra è perfettamente oliata, su tutti i lati, va su e giù che è una meraviglia. Senza sforzo e senza rumore. Quella era la stanza della mia ragazza, lei si è diplomata l’anno scorso».

    Io e Dallas ridiamo.

    «Il coprifuoco è a mezzanotte. Vi aspettiamo per l’una».

    «Aspetta, ma come ci arriviamo?»

    «Ah, giusto, mi stavo dimenticando. Il vostro dormitorio si affaccia sul bosco, passate da quella parte così non vi vedrà nessuno. La seconda finestra sarà aperta. Entrate, salite le scale e troverete la festa. Se avete problemi, mandami un messaggio. Dammi il tuo telefonino».

    Afferra il mio cellulare e memorizza il suo numero come Tyresebaby e poi se ne va.

    «Devi portarmi a una di queste feste», mi dice Dallas.

    «La prima volta che mi inviteranno ufficialmente, ti ci porto, promesso. E prima che tornino gli altri», aggiungo mentre vedo che vengono verso di noi. «Quando vuoi tornare alla Caverna, mandami un messaggio».

    Sta baciando la mia anima

    01:15

    Katie è eccitata all’idea di andare alla festa. Ne ha parlato tutto il tempo, con un certo nervosismo, mentre disfacevamo i bagagli e mettevamo a posto i suoi vestiti. Anche lei è una junior come me, ed era in lista d’attesa già dal primo anno. Le hanno detto che si era liberato un posto soltanto un paio di settimane fa, e lei ha deciso di venire anche se i suoi amici e il suo ragazzo pensano che sia una cosa folle.

    Abbiamo controllato la finestra e, come ci aspettavamo, si è aperta senza nessuno sforzo. Katie voleva andare a mezzanotte e cinquantacinque, così da essere là all’una precisa. Ma io non intendo assolutamente fare la figura di un attore di serie B che cerca con tutte le forze di essere invitato a una festa di serie A. Quindi le ho detto che non si va prima dell’una e un quarto.

    Come minimo.

    All’una e un quarto non ce la fa più ad aspettare. Ha bevuto due Red Bull e adesso non sta più nella pelle.

    Katie salta fuori dalla finestra con molta grazia. Io praticamente mi butto e cado nei cespugli. Non avevo mai sgattaiolato prima d’ora.

    «Come hai fatto?», le chiedo mentre tolgo le foglie dai miei pantaloncini. Decidere cosa indossare stasera è stato un vero dramma. Lei voleva mettersi tutta in tiro. Io pensavo che avremmo dovuto essere un po’ più casual. Tipo pigiama party. Ne abbiamo discusso per un’ora. Almeno abbiamo passato il tempo.

    «A fare cosa? Uscire dalla finestra senza cadere?», sussurra. «Quest’estate, a casa, scappavo dalla finestra tutte le sere per vedere il mio ragazzo».

    «E cosa andavi a fare con il tuo ragazzo nel bel mezzo della notte?».

    Sorride e arrossisce. «Be’, lo sai. Di solito pomiciavamo, ma verso la fine dell’estate abbiamo cominciato a fare sesso. Lo abbiamo fatto solo poche volte, è stato molto imbarazzante. Ma eravamo tutti e due vergini, quindi non è che mi aspettassi granché».

    «Quando lo farai la prossima volta, spero che sarà con qualcuno con un po’ più d’esperienza. A me è piaciuto. Tanto».

    «Tipo stanotte? Pensi che succeda a queste feste? Non so davvero cosa aspettarmi».

    «Penso che sia come tutte le altre feste. Droghe. Alcol. Pomiciate».

    «Non mi posso ubriacare. Io non reggo l’alcol e non ho mai fumato o preso droghe».

    «Allora bevi solo un paio di drink. Se ti ubriachi e ti comporti da stupida o fai casino, non ti inviteranno più».

    «E noi vogliamo essere invitate. Loro sono così sexy!».

    «Shhh! Appunto. E dobbiamo fare silenzio».

    Strisciamo fino al dormitorio Hawthorne e troviamo la finestra numero due aperta come previsto. Scivoliamo dentro e saliamo le scale fino alla stanza del piano B.

    Il piano B non sarà mica come la pillola del giorno dopo?

    Accidenti. Spero che non sia indicativo di come andrà la serata.

    La porta della stanza 38B è spalancata e dentro ci sono stipate una ventina di persone. Ventidue adesso.

    Tyrese è in piedi vicino alla porta. «Keatyn, piccola», mi saluta. «Chi è la tua amica?»

    Lo presento a Katie e li lascio a parlare. Se c’è una cosa che ho imparato dalla mamma, è come comportarsi a una festa. Non fermarsi mai davanti, le cose migliori sono sul retro, e fare un giro veloce per la stanza prima di fermarsi a parlare.

    In questo momento sto cercando qualcosa da bere e Riley. Invece trovo un intero fusto di birra e Dawson che la sta spillando.

    «Accidenti, non sapevo che fosse un pigiama party», mi dice quando mi vede. «Mi piace vedere cosa indossi per andare a letto. Vuoi che mi tolga i vestiti e ti faccia vedere cosa indosso io?».

    In effetti porto un paio di pantaloncini a righe nere e fucsia di Juicy Couture, una canottierina bianca e stivaletti neri di Koolaburra.

    E sono sexy, più o meno, però ho ancora il mio reggiseno leopardato.

    E mi sono sbagliata. Ma tanto. Non c’è nessun altro in pigiama. Sono tutti elegantissimi. Specialmente Whitney.

    Non c’è niente di così disastroso come sbagliare look alla mia prima festa. Avrei dovuto chiamare Kym e chiederle un consiglio su che cosa indossare. Sono davvero un’idiota. Avrei dovuto fare di meglio. Los Angeles è la capitale del casual elegante.

    Be’, ’fanculo. Dal modo in cui Dawson sta fissando la mia canottiera, non penso proprio che gli interessi quello che indosso. E per qualche strana ragione, il fatto che questo ragazzo molto carino mi stia fissando il seno, anche se sono vestita in modo ridicolo, mi fa sentire audace.

    Mi avvicino, gli strappo la birra di mano e ne bevo un sorso. «Non ho mai detto che questo è quello che indosso per dormire».

    «Non dovresti flirtare con me. Ho detto a mio fratello che se non si dà da fare con te, lo farò io».

    «Non sto flirtando e non voglio fare sesso con te».

    «Oh, sì che lo vuoi, solo che non lo vuoi ammettere».

    «Comunque, dov’è tuo fratello?»

    «Non si è fatto vedere. Probabilmente quello sfigato si è addormentato e adesso sta facendo un sogno erotico su di te». Mi afferra il polso, proprio come prima aveva fatto suo fratello, e mi tira verso di lui. «Che ne dici se te lo mostro?».

    Prendo un sorso di birra, bevo lentamente nella speranza che gli si calmino i bollori. Ma non funziona, perché sbirciando nella mia canottiera ha notato il reggiseno e adesso sta alzando la mano per toccarlo.

    E sapete chi arriva in quel preciso momento?

    Il Superfigo.

    In persona.

    «Finiscila!», dico a Dawson, dandogli uno schiaffo sulla mano.

    Lui lascia la presa. «Che c’è, Aiden?», chiede.

    Aiden gli dà un’occhiataccia. «Non convincerai mai Whitney a tornare con te se ti comporti così. Ti ha lanciato uno sguardo assassino».

    Ci voltiamo tutti verso Whitney, ma è chiaro che lo sguardo non lo ha lanciato a Dawson, lo ha lanciato a me.

    Cazzo.

    Dawson sembra un bambino che è stato preso con le mani nella marmellata. Quasi mi dispiace per lui.

    Aiden si volta verso di me e mi ordina: «Vieni con me».

    Mi fa sedere su un futon vicino a lui. Sull’altro lato una coppia sta pomiciando furiosamente.

    «Cosa ci fai a questa festa?».

    Ma chi si crede di essere? «Sono stata invitata. Dawson ha invitato me e Riley, e Tyrese mi ha detto di portare la mia compagna di stanza».

    «Credo che Riley non sia nemmeno qui».

    «Lo so. Non l’ho ancora visto».

    «Vedo che ti piace la birra».

    «Sì. La preferisco in bottiglia, come la Corona, ma va bene anche così».

    «La prossima volta vedrò di procurarmela».

    «Vedrai di procurartela? Ti comporti come se fosse la tua festa».

    «Infatti. Questa è la mia stanza. Quindi è la mia festa».

    «Be’ Signor Pezzo Grosso, che cos’hai oltre alla birra?»

    «Usi droghe?»

    «No! E tu?»

    «No, non mi piace quella merda, ma tanta gente qui la usa».

    Fa un cenno con la testa e mi indica Whitney che sta sniffando cocaina dalla sua unghia e poi comincia a pomiciare con Jake. «Fumo solo un po’ d’erba ogni tanto».

    «Sì, anch’io».

    Mi fa un sorriso. «Sai che ti dico? Vieni dall’altra parte del corridoio, nella stanza di Bryce. È lì che teniamo la roba buona. Ti preparo un drink».

    Mi guida fuori dalla festa, attraversiamo il corridoio e lui apre la porta di una stanza vuota, accende una lampada, mi spinge con dolcezza contro la porta e mi bacia.

    Anche questa volta è un bacio lento, morbido, fantastico. Quel tipo di bacio che mi fa sentire come se stesse baciando la mia anima.

    Oddio. E questo cosa cavolo significa? Baciare la mia anima? Sto davvero perdendo la testa.

    È ufficiale. Essere stata quasi rapita mi ha lasciato il segno. Di sicuro ho una specie di sindrome da stress postraumatico, e uno dei sintomi dev’essere fare pensieri irrazionali sugli dèi sexy.

    Le mani di Aiden sono ferme, in modo molto decoroso, attorno alla mia vita e non si muovono.

    Accidenti, amico.

    Muovi quelle mani.

    Baciami con la lingua.

    Toglimi la maglietta.

    Saltami addosso, subito. Ti prego! Non ce la faccio più.

    Ma non dico niente di tutto questo. Resto lì a godermi ogni fantastico bacio senza lingua.

    Per un istante, penso che forse è nato senza lingua, ma poi mi rendo conto di quanto sono tonta, come farebbe a parlare se non avesse la lingua?

    Smette di baciarmi e mi guarda dritto negli occhi. Avrei dovuto buttare giù un paio di shottini appena arrivata.

    Ma non avevo idea che ci fosse anche lui!

    Il modo in cui mi sta guardando è snervante, ma allo stesso tempo, come i suoi baci, mi elettrizza. Il suo viso è vicino al mio, ma non così tanto da risultare confuso alla vista. Visto che lui mi fissa, credo di poterlo fissare anch’io.

    Quindi memorizzo ogni particolare del suo viso.

    La curva leggera della mascella. Le ciglia scure e piegate all’insù. Quella minuscola lentiggine che ha sulla guancia sinistra, molto sexy. Le sue labbra da manuale che sono dell’esatto color rosa pallido delle rose che Tommy ha regalato alla mamma per il loro anniversario, e adesso gli angoli della sua bocca si piegano e lui comincia a sorridermi. Sbatte le palpebre lentamente. Quando ha gli occhi aperti, li studio: sono verde smeraldo, ma hanno delle sfumature azzurre e forse anche dorate. Mi sembra che il tempo si sia fermato di nuovo.

    Mi accarezza i capelli e ricomincia a baciarmi. Il mio corpo prova a fare il bravo, ma non posso fare a meno di appoggiarmi al suo. Di fondermi con lui. Non posso stare così per sempre.

    Smette di baciarmi e mi guarda di nuovo negli occhi e mi dice che mi ama.

    Un momento.

    Questo non l’ha detto.

    Me lo sono immaginato.

    Be’, sembrava che me lo stesse dicendo con lo sguardo.

    Oh, insomma, la sensazione era proprio quella.

    E perché cavolo sta andando così piano? Non vuole pomiciare con me? È gay?

    Alla fine mi dice: «Credo che dovresti tornare a cercare la tua amica. Quei ragazzi la faranno bere e si approfitteranno di lei».

    «Non abbiamo bevuto prima di venire alla festa. Non può essere già ubriaca, e poi mi avevi promesso un drink».

    «Lo so, ma non voglio che la gente si accorga che siamo via da tanto tempo; penseranno che stiamo facendo sesso. Non vogliamo rovinare la tua reputazione il secondo giorno di scuola».

    «Io penso che non vuoi stare da solo con me. Non capisco. Ti comporti come se ti piacessi, ma poi ci baciamo a malapena».

    Sono frustrata e arrabbiata, ma non sarò certo io a far andare avanti le cose fra noi.

    E credevo che fosse un playboy.

    Allora perché non ci prova con me? Perché non mi usa, non si approfitta di me?

    Forse dovevo fingere di essere ubriaca?

    Lui non risponde, scuote solo la testa. «Non lo afferri proprio, vero?», dice alla fine.

    E io penso che, no questa notte non lo afferrerò proprio per niente.

    «Evidentemente no», rispondo. Gli passo vicino come una furia, attraverso il corridoio e ritorno alla festa.

    Ma ormai non ho più voglia di festeggiare. Voglio tornare a casa a piangere. E poi, cos’è che non ho afferrato? Volevo solo fare una bella pomiciata con il Dio di Tutti i Fighi.

    Mi metto a cercare Katie e la trovo in braccio a Tyrese, a tracannare whisky direttamente dalla bottiglia.

    Cominciano a pomiciare.

    Ah, bene.

    Dawson si alza dalla sedia, scaricando sul pavimento la ragazza che stava sulle sue ginocchia, si avvicina a me, mi afferra e mi bacia. Un bacio lungo, appiccicoso e umido, con tutta la lingua… e anche di più. Un bacio a cui non ero preparata e che non mi sto certo godendo.

    Lo spingo lontano da me e scappo fuori dalla porta.

    Mi siedo nel corridoio e comincio a piangere.

    Ma cosa ci faccio qui? Vorrei solo andare a casa. Ma non posso. Forse non ci tornerò mai più.

    Aiden si siede vicino a me. «Perché stai piangendo?»

    «Perché mi ha rovinato le labbra». Oh, ma perché l’ho detto?

    «In che senso?».

    Non posso mentire a questo ragazzo. «Adesso non sanno più di te. Hanno un sapore di whisky e sigarette. Bacia in modo tremendo».

    «È solo ubriaco».

    «Tu non lo sei».

    «Recuperiamo la tua amica e poi vi accompagno a casa». Sembra un vero gentiluomo.

    O vuole riaccompagnarmi alla mia camera? Sgattaiolare dentro con me? No. Anche prima eravamo soli. E non ci ha neanche provato. Penso di non piacergli.

    Vuole solo che me ne vada.

    Immagino che lo abbia già capito, come mi aveva detto.

    «Non devi farlo. So come tornare. E poi ho afferrato. Lo hai già capito, vero?»

    «Capito cosa?»

    «Lo sai. Quello che hai detto a proposito di trovare la persona giusta».

    «Sei adorabile e stai dicendo cose senza senso. Vieni qui».

    E io lo faccio. Direttamente sulle sue labbra. Per un altro bacio, lungo, lento e delizioso.

    «Va meglio?»

    «Molto meglio».

    Ho baciato così tanti ragazzi

    04:00

    Katie sta dormendo e russa piano piano. Io non riesco a dormire.

    Tutte le volte che chiudo gli occhi continuo a rivivere i baci con Aiden.

    Di solito non sono questo tipo di ragazza, il tipo che pensa di essere innamorata di qualcuno un istante dopo averlo conosciuto.

    Sì lo so, ho sempre detto di essermi innamorata di Brooklyn a prima vista, ma la verità è che avevo quindici anni e non sapevo niente dell’amore. Avevo una cotta per lui. E la cotta si è trasformata in amore nei due anni che ci siamo frequentati come amici. Anche se avevo girato il mondo, il mio mondo al liceo era davvero piccolo. Brooklyn mi ha sempre ricordato che c’era molto di più nella vita che vestirsi in modo perfetto. Lui e Damian hanno sempre avuto un’influenza positiva su di me.

    E so anche che alla mia festa di compleanno ho detto a Cush che lo amavo. Ma mi aveva regalato gli stivali! Gli Stivali Perfetti. E forse mi sono fatta prendere un po’ la mano. Cush è così sexy e dolce, è facile farsi prendere la mano con lui. Lo so bene. Ho perso la verginità con lui per questo motivo. E mi manca. Davvero.

    Ma.

    Aiden.

    Aiden non assomiglia per niente a Brooklyn. E neanche a Cush.

    So che in realtà non lo conosco.

    Ma mi sembra di conoscerlo da sempre.

    Una parte di me – quella parte a cui piace piangere davanti a film romantici dozzinali – spera che sia vero. Spera che sia amore a prima vista. Che qualcosa di così fantastico possa succedere anche a me.

    Poi c’è l’altra parte. Quella cinica. Quella che pensa che sto avendo una specie di crisi emotiva, solo perché ho rischiato di essere rapita, ed è quella che mi fa fare pensieri irrazionali su di lui.

    Voglio dire, dovrei essere un po’ spaventata da tutto questo, no?

    Ma poi la mia altra parte vuole spalancare la finestra e cantare canzoni d’amore con gli uccellini che cinguettano in giardino.

    E mi sento anche in lutto. In lutto per aver chiuso con B e per aver confuso ancora di più le cose facendo sesso con lui prima di partire. E poi mi sento in lutto per quello che avrebbe potuto essere con Cush. E anche perché mi manca la mia famiglia e non so quando potrò rivederli. E perché sono qui tutta sola.

    Ma.

    Aiden.

    Non importa quello che mi dice la testa, il mio cuore lo sa.

    Decido di scrivere alla mamma, sperando che sia ancora sveglia.

    IO: Come hai fatto a fare innamorare Tom di te? Tu lo hai capito subito. Anche lui?

    MAMMA: Lo sapeva anche lui. Lo sentivo.

    IO: Come faccio a fare innamorare di me il Dio di Tutti i Fighi?

    MAMMA: Non stai correndo un po’ troppo? È passato solo un giorno.

    IO: Sì, è vero, sto correndo troppo, ma non posso farci niente. Io AMO questo ragazzo. E tutto quello che fa è baciarmi! E sto parlando di baci SENZA LA LINGUA!! Gli altri ragazzi hanno pomiciato con me, perché lui no?

    MAMMA: Gli altri ragazzi?! Ma quanti ragazzi hai baciato?

    IO: Ehm… tre.

    MAMMA: !!!!! Non vorrai farti una brutta reputazione la tua prima settimana a scuola! Perché hai baciato così tanti ragazzi? Ti sei ubriacata? In che razza di posto ti abbiamo mandato?

    IO: Calmati. No, non mi sono ubriacata. Ho baciato questo ragazzo, Dallas, la prima sera. Così, per gioco, lui è molto dolce, ma siamo solo amici. Poi il dio mi ha baciato sulla guancia e mi ha dato un quadrifoglio e HA FUNZIONATO! Sono riuscita a entrare nella squadra di calcio E in quella di ballo! Ah, e poi mi ha baciata un altro ragazzo, molto carino, ma era ubriaco ed è stato disgustoso, non conta. Quindi ne ho baciati solo due.

    MAMMA: Squadra di ballo? Davvero? Sono così orgogliosa di te!

    IO: Sì, e ieri sera abbiamo ballato sul palco. È stato bellissimo. Adoro stare sul palcoscenico. Torniamo al Superfigo.

    MAMMA: Tu appartieni al mondo dello spettacolo. Da sempre. E il tuo dio sembra molto dolce.

    IO: Appunto. È DOLCE. Ma dovrebbe essere un playboy. Ha avuto otto ragazze lo scorso anno. Però quando è

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